tag:blogger.com,1999:blog-71032791074762879592024-02-19T17:33:04.673+01:00SPIRITO CRITICOSiamo spettatori universali: il dissolvimento delle democrazie in oligarchie mediatiche è all'opera non solo in Italia ma in tutto il mondo.
H.G. GadamerAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.comBlogger3746125tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-33380560640672304092015-02-21T20:38:00.002+01:002015-02-21T20:38:31.751+01:00LA CORRENTE SCIITA DEGLI HUTHI "I PARTIGIANI DI ALLAH" OCCUPANO GRAN PARTE DELLA CAPITALE YEMENITA<div id="content" style="font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; margin: 0px auto; padding: 0px; width: 920px;">
<div id="content-left" style="float: left; margin: 0px; padding: 10px 0px 0px; width: 630px;">
<div class="post-14595 post type-post status-publish format-standard hentry category-geopolitica category-imperialismo tag-abdulmaliq-huthi tag-agente-dinfluenza tag-agenti-dinfluenza tag-al-qaeda tag-anti-egemonia tag-anti-egemonismo tag-anti-terrorismo tag-antiatlantismo tag-antimperialismo tag-antiterrorismo tag-arabia-saudita tag-arctic-silk-road tag-asia-del-sud-ovest tag-asia-meridionale tag-asia-orientale tag-asse-della-resistenza tag-asse-della-speranza tag-atlantismo tag-banca-di-cina tag-beijing tag-black-operation tag-blocco-americanista-occidentalista tag-blocco-antiegemonico tag-blocco-bao tag-blocco-eurasiatico tag-brics tag-cairo tag-ccg tag-cia tag-cina tag-cina-e-russia tag-cina-india tag-cnpc tag-collaborazione-tecnico-militare tag-colonialismo tag-consiglio-degli-stati-del-golfo tag-controterrorismo tag-cooperazione-tecnico-militare tag-covert-operation-2 tag-covert-operations tag-damasco tag-diplomazia tag-diplomazia-energetica tag-economia tag-economia-internazionale tag-economia-mondiale tag-economia-politica tag-economia-regionale tag-egitto tag-equilibrio-mondiale tag-esercito-arabo-siriano tag-esercito-siriano tag-estremo-oriente tag-eurasec tag-eurasia-2 tag-eurasian-trade-zone tag-eurasiatismo tag-europa tag-false-flag tag-federazione-russa tag-francia tag-fratellanza-mussulmana tag-fratellanza-musulmana tag-fratelli-mussulmani tag-fratelli-musulmani tag-gas tag-gasdotti tag-gasdotto tag-gazprom tag-gcc tag-geo-comunicazioni tag-geo-energia tag-geo-energie tag-geo-influenza tag-geo-risorse tag-geoeconomia tag-geoenergia tag-geofilosofia tag-geografia tag-geoinfluenza tag-geopolitica tag-georisorse tag-geostrategia tag-giacimenti tag-giacimenti-di-idrocarburi tag-giappone tag-globalizzazione tag-guerra-a-bassa-intensita tag-guerra-asimmetrica tag-guerra-coloniale tag-guerra-coperta tag-guerra-dinfluenza tag-guerra-dinformazione tag-guerra-dintelligence tag-guerra-di-4-ta-generazione tag-guerra-di-propaganda tag-guerra-mediatica tag-guerra-occulta tag-guerra-per-lenergia tag-guerra-per-procura tag-guerra-psicologica tag-guerra-settaria tag-huthi tag-imperialismo tag-india tag-industria-dellenergia tag-industria-della-difesa tag-industria-petrolifera tag-integralismo tag-intelligence-militare tag-intelligence-russa tag-iran tag-iran-iraq-siria tag-kazakhstan tag-kazakistan tag-kirghizistan tag-mass-media tag-medio-oriente tag-medioriente tag-mediterraneo tag-mercato-mondiale tag-missioni-segrete tag-mondializzazione tag-mondo-multipolare tag-mongolia tag-mosca tag-multipolarismo tag-nato tag-neo-colonialismo tag-neocolonialismo tag-neocon tag-neoconservatori tag-neoimperialismo tag-nuova-via-della-seta tag-nuovo-ordine-mondiale tag-ocs tag-oleodotti tag-oleodotto tag-oleogasdotti tag-oleogasdotto tag-pakistan tag-pechino tag-petrolio tag-petrolio-energia tag-politica-della-difesa tag-politica-della-sicurezza tag-politica-economica tag-politica-energetica tag-politica-industriale tag-politica-internazionale tag-politica-mondiale tag-politica-regionale tag-relazioni-economiche tag-relazioni-estere tag-relazioni-industriali tag-relazioni-internazionali tag-repubblica-araba-di-siria tag-risorse-di-idrocarburi tag-risorse-energetiche tag-risorse-finanziarie tag-rivoluzione-colorata tag-sana tag-sciismo tag-servizi-di-sicurezza tag-servizi-segreti tag-sfera-dinfluenza tag-siria tag-sistema-bancario tag-sistema-finanziario tag-sistema-internazionale tag-social-colonialismo tag-socialcolonialismo tag-sovranismo tag-sovranita tag-spionaggio tag-strategia tag-tadjikistan tag-tagikistan tag-terrorismo tag-terrorismo-di-stato tag-terroristi tag-tzahal tag-unione-dello-spazio-economico tag-unione-economica-eurasiatica tag-unione-eurasiatica tag-unione-indiana tag-united-states tag-usa tag-vicino-oriente tag-yemen" style="clear: both; margin: 0px 0px 40px; padding: 0px;">
<div class="entry" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<h1 style="border-bottom-color: rgb(204, 204, 204); border-bottom-style: dotted; border-bottom-width: 1px; margin: 0px 0px 10px; padding: 0px 0px 5px;">
<span style="color: #cc0000; font-size: large;">Gli huthi hanno preso il potere nello Yemen</span></h1>
<div class="post-info" style="color: #555555; font-size: 11px; margin: 0px 0px 10px; padding: 0px; text-transform: uppercase;">
<div style="padding: 0px;">
<span class="time" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: url(https://s0.wp.com/wp-content/themes/pub/enterprise/images/icon-time.png); background-origin: initial; background-position: 0% 0%; background-repeat: no-repeat; background-size: initial; margin: 0px 0px 0px 3px; padding: 0px 0px 2px 18px;">FEBBRAIO 21, 2015</span> </div>
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<div style="color: #555555; font-size: 12px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
Viktor Titov <a href="http://journal-neo.org/2015/02/20/rus-husisty-v-jemene-vzyali-vlast-v-svoi-ruki/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank"><em>New Eastern Outlook</em></a>” 20/02/2015</div>
<div style="color: #555555; font-size: 12px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /><a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/02/s4-reutersmedia-net.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; outline: none;"><img alt="Supporters of the Shi'ite Houthi attend hold a poster of the group's leader Abdul-Malik al-Houthi during an anti-government rally in Sanaa" class="aligncenter size-full wp-image-14596" height="423" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/02/s4-reutersmedia-net.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="580" /></a></div>
<div style="color: #555555; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<b>Con fiducia gli <em>huthi</em> continuano a rafforzare le loro posizioni in Yemen. Il 6 febbraio hanno adottato una dichiarazione costituzionale, che rafforza politicamente il loro potere stabilito per mezzo della forza. Secondo Paesi occidentali e del GCC, questi passi hanno interrotto il dialogo politico con gli altri partiti, in procinto di completarsi. Chiaramente, ciò era pianificato da tempo, gli insorti semplicemente attendevano il momento giusto. Le principali organizzazioni politiche in Yemen, GPC e movimento <em>Islah</em>, hanno respinto la dichiarazione, ma hanno espresso la volontà di proseguire i contatti per raggiungere la riconciliazione nazionale. Tuttavia, gli huthi sono disposti a condurre il dialogo solo su tale base. In queste condizioni, l’occidente ha spinto le Nazioni Unite e il suo rappresentante Jamal Benomar, a fare pressione sugli huthi, accusandoli d’interrompere il processo di negoziazione con l’adozione della dichiarazione costituzionale, sciogliendo il parlamento e controllando le istituzioni statali. Tuttavia, in risposta, il capo dei ribelli Abdulmaliq Huthi ha emesso un messaggio in cui esorta i governi stranieri “<em>a considerare agli interessi dello Yemen, e ad accogliere la dichiarazione come “storica e unico passo giusto</em>“, allo stesso tempo ha minacciato vari Paesi di “perdere” le relazioni con lo Yemen. A conferma delle sue parole, si è messo al lavoro. Il 7 febbraio, il Consiglio rivoluzionario <em>huthi</em> ha adottato un decreto per formare il Comitato Supremo per la sicurezza, con a capo l’ex-segretario della Difesa Mahmoud al-Subayhi, e costituito da militari e ministro degli Interni. Il secondo decreto ha nominato due ministri (dimissionari) capi temporanei dei loro ministeri. Con ciò viene sollevata la questione del riconoscimento delle nuove autorità, tanto più che gli huthi hanno promesso di creare un consiglio presidenziale e un governo. Il 10 febbraio, una nuova dichiarazione di Abdulmaliq Huthi attaccava duramente le azioni di “forze esterne e interne” per il malcontento per la proclamazione della dichiarazione costituzionale. Secondo lui, tali “forze” cercano di distruggere l’economia dello Yemen. Ha anche criticato un certo numero di ambasciate straniere, che diffondono appelli a lasciare Sana, anche se la situazione nella capitale, in termini di sicurezza, è migliorata in modo significativo. Ovviamente intendeva statunitensi, inglesi e sauditi. Dopo di che, senza preavviso formale, l’11 febbraio le ambasciate di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Arabia Saudita, Quwayt ed Emirati Arabi Uniti hanno chiuso a Sana. Così occidente e Paesi del CCG apertamente isolano politicamente ed economicamente lo Yemen, con l’obiettivo di minare il governo degli <em>huthi</em> a Sana. Tuttavia, tale politica ha immediatamente causato l’effetto opposto, portando ad un indurimento delle posizioni degli huthi e alla sostanziale degradazione della situazione.<br />Successivamente, Turchia e Giappone hanno deciso di chiudere le loro missioni diplomatiche. Occidente e CCG all’unanimità insistono sul fatto che la loro fede nel successo dei negoziati, sotto gli auspici del consigliere speciale del Segretario Generale per le Nazioni Unite, Jamal Benomar, tra le forze politiche yemenite per raggiungere la riconciliazione nazionale, è completamente persa. Anche se i negoziati sono ripresi, sono al di fuori del quadro della dichiarazione costituzionale, inoltre, essendo diventati gli unici governanti a Sana, gli <em>huthi</em> controllano la sicurezza nella capitale yemenita. Di conseguenza, i Paesi occidentali e del GCC hanno deciso di recidere i legami con gli <em>huthi</em>, attuando una linea per minare la stabilità dello Yemen, creandogli problemi e isolandolo. E’ ovvio che dietro tutto questo vi sia Washington, che praticamente ha ordinato agli alleati occidentali e arabi di seguirla. E in silenzio seguono, come in Ucraina. E’ possibile che gli statunitensi abbiano deciso la chiusura dell’ambasciata su pressione della maggioranza repubblicana al Congresso, dove c’è la totale paura del ripetersi dell’incidente in Libia, con l’assassinio dell’ambasciatore degli Stati Uniti, con tutte le conseguenze per l’immagine di Washington, che non potrebbe rispondervi adeguatamente. Dopo aver distrutto la Libia, gli Stati Uniti persero la possibilità di influenzare la situazione. La stessa cosa in Yemen: dopo aver organizzato la rivoluzione colorata, Washington vi ha semplicemente perso influenza. Molti definiscono l’attuale situazione in Yemen vuoto di potere, anche se non è così. Gli <em>huthi</em> controllano le province centrali e settentrionali del Paese. Solo il meridione non obbedisce alle istruzioni, ma allo stesso tempo non s’immischia nel conflitto. Non è impossibile che gli huthi, attraverso contatti con le province meridionali e la sotterranea presa del potere, possano sottomettere l’intero Paese. Tanto più che alle spalle hanno un Paese potente: l’Iran. E i Paesi del CCG, primo fra tutti l’Arabia Saudita, vicino più prossimo dello Yemen, non possono influenzare la situazione. Se cercassero d’intervenire, è probabile che le truppe huthi e loro sostenitori, tra cui gli sciiti nelle province limitrofe saudite, semplicemente passerebbero il confine. E Riyadh non ne ha bisogno, visto che il re è appena morto e il nuovo re praticamente inscena un colpo di Stato eliminando figure chiave della cerchia dell’ex-monarca. Le apparenze indicano che ci vorranno 2-3 mesi per capire la situazione nello Yemen e se gli <em>huthi</em> avranno la vittoria totale. In questo momento, almeno, sono al potere e con fiducia vanno avanti. Non è escluso che presto creeranno un consiglio presidenziale e un nuovo governo. Gli Stati Uniti subirebbero un’altra sconfitta nella regione.</b><a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/02/yemen_map.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 12px; text-decoration: none;"><img alt="yemen_map" class="aligncenter size-large wp-image-14597" height="682" originalh="682" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/02/yemen_map.jpg?w=630&h=682" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/02/yemen_map.jpg?w=945&h=1023" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a><span style="font-size: 12px;">Viktor Titov, Ph.D, è un commentatore politico sul Medio Oriente, in esclusiva per la rivista online “</span><a href="http://journal-neo.org/2015/02/20/rus-husisty-v-jemene-vzyali-vlast-v-svoi-ruki/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 12px; text-decoration: none;" target="_blank"><em>New Eastern Outlook</em></a><span style="font-size: 12px;">“.</span></div>
<div style="color: #555555; font-size: 12px; padding: 0px 0px 15px;">
Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
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<span style="color: #3d85c6;">fonte: https://aurorasito.wordpress.com/2015/02/21/gli-huthi-in-yemen-hanno-preso-il-potere/</span></div>
<div class="wpcnt" style="color: #555555; font-size: 12px; line-height: 0; text-align: center;">
<br /></div>
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<div id="comments" style="color: #555555; font-size: 12px; margin: 0px 0px 15px; padding: 0px;">
<div class="comment-respond js" id="respond" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: none; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; clear: both; color: inherit; float: none; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, Verdana, sans-serif; margin: 0px 0px 15px; overflow: hidden; padding: 15px 0px; width: auto;">
<h3 class="comment-reply-title" id="reply-title" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 18px; font-weight: normal; margin: 15px 0px; padding: 0px;">
<small style="float: right;"></small></h3>
<form action="https://aurorasito.wordpress.com/wp-comments-post.php" class="comment-form" id="commentform" method="post" style="background: rgba(0, 0, 0, 0.0784314); border: none; margin: 0px; padding: 0px; width: auto !important;">
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<textarea class="autosizejs " style="-webkit-appearance: none; -webkit-box-shadow: none !important; -webkit-transition: none; background: transparent !important; border: 0px; bottom: auto; box-shadow: none; box-sizing: content-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); float: none; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, Verdana, sans-serif; font-size: 14px; height: 0px !important; left: 0px; letter-spacing: 0px; margin: 0px; min-height: 0px !important; outline: none; overflow: hidden; padding-left: 0px; padding-top: 0px; position: absolute; right: auto; text-shadow: rgba(255, 255, 255, 0.45098) 0px 1px 0px; top: -999px; transition: none; width: 608.181823730469px; word-spacing: 0px;" tabindex="-1"></textarea><textarea id="comment" name="comment" placeholder="Scrivi qui il tuo commento..." style="-webkit-appearance: none; -webkit-box-shadow: none !important; background: transparent !important; border: none !important; box-shadow: none; color: rgba(0, 0, 0, 0.701961); float: none; font-family: inherit; font-size: 14px; height: 36px; margin: 0px; outline: none; overflow: hidden; padding-left: 0px; padding-top: 0px; resize: none; text-shadow: rgba(255, 255, 255, 0.45098) 0px 1px 0px; width: 608.181823730469px;" title="Scrivi qui il tuo commento..."></textarea><br /></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-17171699686962506092014-10-28T09:09:00.001+01:002014-10-28T09:42:28.300+01:00PUTIN A SOCHI: STOP A WASHINGTON DOPO IL COLPO DI STATO DI KIEV.<h2 class="posttitle" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Arial, Verdana, sans-serif; font-size: 2em; font-stretch: normal; line-height: 24px; margin: 15px 0px 0px; outline: none; padding: 0px 0px 6px; word-spacing: -0.1em;">
<span style="color: #3d85c6;">Putin agli Usa: agite da nemici, sappiate che resisteremo</span></h2>
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<span style="color: #3d85c6;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><b>Scritto il 28/10/14</b></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><b><br /></b></span></div>
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<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
A Sochi, nell’ottobre 2014, Putin ha “resettato” drasticamente il rapporto tra la sua Russia e Washington. Un discorso ben meditato, che sarebbe grave errore, per tutti, sottovalutare. Molto più forte, a tratti drammatico nella sua chiarezza, di quello da lui pronunciato a Monaco, nel 2007. Nei 14 anni del suo <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/potere/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con potere">potere</a> il presidente russo non si era mai spinto fino a questo punto. E si capisce il perché solo seguendo il suo ragionamento. Vediamo di quale reset si tratta. Fino all’altro ieri Putin era rimasto “dentro” lo schema del post <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">guerra</a> fredda. C’era rimasto sia perché non aveva scelte diverse da fare, sia perché – con ogni probabilità – a quello schema credeva e lo riteneva utile e realistico. La <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con crisi">crisi</a> era già visibile. La Russia ci stava dentro scomoda. Ma rimaneva l’intenzione di superarla, con il tempo, costruendo una nuova architettura della sicurezza mondiale assieme agli Stati Uniti. Per anni, dopo il crollo del Muro, la Russia ha dovuto sopportare molti “sgarbi”. È un eufemismo. In molti casi la parola giusta sarebbe schiaffi.<span id="more-38792" style="margin: 0px; outline: none; padding: 0px;"></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
La Russia è stata emarginata da numerosi momenti decisionali di rilievo internazionale, messa in secondo piano, scartata senza troppi complimenti. Era (anche) un modo per farle capire che non contava e che non si voleva che contasse. Espulsa <a href="http://www.libreidee.org/2014/10/putin-agli-usa-agite-da-nemici-sappiate-che-resisteremo/giulietto-chiesa-117/" rel="attachment wp-att-38793" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Giulietto Chiesa" class="alignleft size-full wp-image-38793" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Giulietto-Chiesa.jpg" height="106" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Giulietto Chiesa" width="230" /></a>dalla gestione dei conflitti africani, ignorata nel dibattito finanziario, messa in fila per il Wto. E duramente offesa nell’intera vicenda jugoslava, fino al bombardamento di Belgrado e all’indipendenza del Kosovo. Ammessa in sala riunioni solo là dove era indispensabile che ci fosse, nel negoziato con l’Iran e nella <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con crisi">crisi</a> siriana. Peggio ancora: con gli ultimi presidenti americani, da Clinton, via George Bush Junior, fino a tutto Obama compreso, gli Stati Uniti hanno manovrato su scala planetaria ignorando platealmente ogni riconoscimento delle zone d’influenza russa, passeggiandovi dentro senza alcun riguardo diplomatico. Tutta l’Asia centrale ex sovietica è stata praticamente occupata dalle loro iniziative: dall’Azerbaigian fino alla Kirghisia. Non dovunque con gli stessi successi. Ma quello che conta, è il significato: Washington semplicemente mandava a dire a Mosca che non avrebbe tenuto in alcun conto il peso della Russia in quelle aree.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
Per non parlare della Nato, la cui espansione a est – dopo la fine del patto di Varsavia – ha proceduto senza soste, alla pari con l’allargamento dell’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/unione-europea/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Unione Europea">Unione Europea</a> su tutta l’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/europa/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Europa">Europa</a> orientale, fin dentro alcuni territori che erano stati parte dell’Unione Sovietica, come le tre repubbliche baltiche. Il tutto violando gli accordi, verbali e scritti, che impegnavano la Nato a non portare basi e armamenti nelle nuove repubbliche che via via aderivano all’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/unione-europea/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Unione Europea">Unione Europea</a>. Espansione accompagnata da dichiarazioni sempre più incongruenti con i fatti, secondo cui l’estensione della Nato non sarebbe stata indirizzata all’accerchiamento progressivo della Russia. Infine le operazioni degli ultimissimi anni, con l’inserimento della Georgia di Saakashvili nei meccanismi Nato e la promessa di un futuro ingresso a vele spiegate nella Nato della quarta repubblica ex sovietica; e con le analoghe pressioni e promesse nei confronti della Moldavia. Da ricordare la “<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">guerra</a> georgiana”, conclusasi <a href="http://www.libreidee.org/2014/10/putin-agli-usa-agite-da-nemici-sappiate-che-resisteremo/putin-a-sochi/" rel="attachment wp-att-38794" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Putin a Sochi" class="alignright size-full wp-image-38794" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Putin-a-Sochi.jpg" height="93" style="border: none; display: block; float: right; margin: 8px 0px 5px 15px; outline: none; padding: 2px;" title="Putin a Sochi" width="200" /></a>con la secca sconfitta di Tbilisi dopo il massacro di Tzkhinvali e l’intervento delle forze armate russe per ricacciare indietro i georgiani dal territorio dell’Ossetia del Sud.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
Il riconoscimento russo delle due repubbliche di Abkhazia e Ossetia del Sud (che Putin non aveva concesso fino all’agosto 2008) fu il primo segnale che il Cremlino aveva deciso – sebbene non di propria iniziativa ma pressato dall’iniziativa avversaria – di alzare il segnale di stop verso Washington. Tutto questo è stato superato, d’un colpo, dall’avventura spericolata del colpo di stato a Kiev, dal rovesciamento violento di Yanukovic e dal varo di una nuova Ucraina dichiaratamente ostile e bellicosa nei confronti di Mosca. Il tutto non solo con il consenso ma con il finanziamento, la direzione, il controllo americano delle operazioni sul territorio, e politiche e, infine, militari. Non si comprende la sintesi putiniana di Sochi se non tenendo conto della sommatoria di questi eventi. La conclusione è esplicita: la leadership americana non prevede alcun multipolarismo, né alcun rispetto delle regole di un qualsivoglia partenariato tra eguali. Non ci sono più regole condivise. Esiste uno stato di caos, senza alcuna direzione. Putin prende atto – senza dirlo esplicitamente, ma facendo capire che ha ben compreso – che il bersaglio è lui in persona. Che le sanzioni non sono cominciate colpendo la Russia, ma colpendo il suo stesso entourage. Che negli atteggiamenti e nelle dichiarazioni dei leader occidentali è riconoscibile l’idea che Putin non rappresenta la Russia e che, dunque, una volta eliminato lui, la Russia sarà ricondotta all’ovile. In altri termini: l’Occidente non intende negoziare con la Russia fino a che Putin sarà alla sua testa.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
La risposta di Sochi è ora nettissima, un vero e proprio punto di non ritorno. Poggiato su alcuni pilastri. Il primo è l’idea che l’unità dell’Occidente è precaria. L’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/europa/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Europa">Europa</a> non è compatta dietro l’America. Resta un partner, anche se si trova sotto costrizione. Lo dicono i numeri delle relazioni economiche e commerciali, oltre che la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/storia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con storia">storia</a> del dopoguerra. Questo è il primo pilastro. Potrebbe essere una scommessa che non si verificherà. Ma è un modo per tenere aperto un campo di manovra. Putin mostra di sapere perfettamente che la Russia che si trova tra le mani è incastonata in mille modi nel sistema occidentale. Anche nei suoi quattordici anni di <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/potere/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con potere">potere</a>, non solo in quelli elstsiniani, la Russia si è legata mani e piedi ai <a href="http://www.libreidee.org/2014/10/putin-agli-usa-agite-da-nemici-sappiate-che-resisteremo/hillary-clinton-7/" rel="attachment wp-att-38796" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Hillary Clinton" class="alignleft size-full wp-image-38796" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Hillary-Clinton.jpg" height="100" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Hillary Clinton" width="120" /></a>destini dell’Occidente. Dunque è vulnerabile e dovrà pagare prezzi salati, forse salatissimi. Qui Putin è con le spalle al muro, e dovrà dimostrare ai suoi cittadini che riesce a svincolarsene. Lo spazio potrà forse aprirsi come effetto della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con crisi">crisi</a> <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con politica">politica</a> di questa <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/europa/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Europa">Europa</a>.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
Lo sfaldamento della tenuta dei partiti politici tradizionali, quasi dovunque, mostra che ci possono essere altri interlocutori, oltre ai conservatori tradizionali, ormai avvinghiati alle sinistre socialdemocratiche, tutte emigrate oltre Oceano. L’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/europa/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Europa">Europa</a> popolare va a destra, si muove in senso antieuropeo, antiamericano e antiglobalista, e converge sull’altro pilastro su cui Putin si appoggia: quello del patriottismo, del conservatorismo etico, dei valori tradizionali della famiglia, dell’educazione, del rispetto della memoria. La “famiglia europea” potrebbe cambiare di segno nei prossimi anni. E c’è un altro pilastro, ormai evidente: l’Oriente, la Cina, l’Iran, il resto del mondo. Verso quella direzione – andassero male i tentativi verso l’Occidente – guarderà l’aquila bifronte. Le sanzioni – dice Putin – non fermeranno questa Russia, che nelle parole di Putin appare vicina, risvegliata, compatta come non lo era da molti decenni.<br />
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<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/putin-agli-usa-agite-da-nemici-sappiate-che-resisteremo/vladimir-zhirinovskij-2/" rel="attachment wp-att-38797" style="clear: left; color: #43678a; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Vladimir Zhirinovskij" class="alignright size-full wp-image-38797" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Vladimir-Zhirinovskij1.jpg" height="108" style="border: none; display: block; float: right; margin: 8px 0px 5px 15px; outline: none; padding: 2px;" title="Vladimir Zhirinovskij" width="200" /></a><br />
<span style="line-height: 15.600001335144px;">È una specie di preludio a un governo di salvezza nazionale, in cui entreranno forse i comunisti di Ziuganov, i liberal-democratici di Zhirinovskij, i nazionalisti di destra e di sinistra, saltando a piè pari le distinzioni europee-occidentali che in Russia hanno sempre contato poco. L’America di Obama, l’America che Mosca vede come in preda a una </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con crisi">crisi</a><span style="line-height: 15.600001335144px;"> senza ritorno (perché dopo Obama potrebbe venire il peggio, con una Hillary Clinton che vince le elezioni con il programma dei repubblicani più forsennati), non è più un partner. L’orso russo – proprio questo ha detto Putin – non intende uscire dal suo habitat. Non ha ambizioni espansive. Ma non è disposto a farsi sloggiare. Putin a questa conclusione è giunto. Questo è il suo piano di resistenza. Si tratta ora di vedere se è in condizione di reggerlo. E con un’America che gioca alla “o la va o la spacca”, sarà una partita dura. È dura quando entrambi i contendenti hanno le spalle al muro.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
(Giulietto Chiesa, “Il reset di Putin”, da “<a href="http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=111349&typeb=0&Il-reset-di-Putin" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank" title="Megachip, Giulietto Chiesa: il "reset" di Putin">Megachip</a>” del 26 ottobre 2014).</div>
<div style="background-color: white; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #6fa8dc; font-family: Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px;">http://www.libreidee.org/2014/10/putin-agli-usa-agite-da-nemici-sappiate-che-resisteremo/</span></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-47277999844297244152014-10-27T18:19:00.003+01:002014-10-27T18:23:44.740+01:00L'ASSASSINIO DI ENRICO MATTEI, IL FONDATORE DELL'ENI<h2 style="background-color: white; font-family: georgia, helvetica, sans-serif; font-size: 28px; font-weight: normal !important; line-height: 28px; margin: 1px 0px 6px; padding: 1px 0px 0px;">
<span style="font-size: 28px;"><span style="color: red;">“Non obbliare giammai”: 27 Ottobre 1962, moriva Enrico Mattei</span></span></h2>
<div>
<center style="background-color: white; color: #444444; font-family: Helvetica, Arial, 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12.7272720336914px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px;">
</center>
<div class="entry" style="background-color: white; font-stretch: normal; margin: 0px; padding: 0px;">
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_14961" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #090909; float: left; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; line-height: 24px; margin: 10px; padding: 4px 0px 0px; text-align: center; width: 650px;">
<a href="http://www.statopotenza.eu/wp-content/uploads/2014/10/enrico-mattei.jpg" style="color: #045f9f; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Immagine tratta dalla copertina del film “Il caso Mattei” (1972), di Francesco Rosi " class="size-full wp-image-14961" src="http://www.statopotenza.eu/wp-content/uploads/2014/10/enrico-mattei.jpg" height="320" style="border: 0px none; margin: 0px; padding: 0px;" width="640" /></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 17px; margin-bottom: 16px; padding: 0px 4px 5px;">
Immagine tratta dalla copertina del film <a href="http://www.youtube.com/watch?v=QJAHS0V11VUm" style="color: #045f9f; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">“Il caso Mattei”</a> (1972), di Francesco Rosi</div>
</div>
<div style="font-family: Georgia, sans-serif; line-height: 24px; margin-bottom: 16px; padding: 0px; text-align: justify;">
<div style="color: #474747;">
<br /></div>
<div style="color: #474747;">
L’assassinio di Enrico Mattei il 27 ottobre del 1962 è stato messo in atto da quei centri di potere atlantici che non potevano tollerare un’azione come quella del fondatore dell’ENI volta unicamente all’indipendenza e al bene della nazione. Quegli stessi centri di potere sono ancora oggi i padroni dei destini d’Italia. Ricordare il martirio di Mattei vuol dire non solo rendere omaggio ad un grande italiano morto per amore della nazione, ma significa rilanciare nell’oggi la sua lotta per la sovranità nazionale e per l’indipendenza dagli Stati Uniti d’America.</div>
<div style="color: #474747;">
<br /></div>
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="color: #3d85c6;">Il “segreto di Pulcinella” di Bascapè</span></strong></div>
<div style="font-family: Georgia, sans-serif; line-height: 24px; margin-bottom: 16px; padding: 0px; text-align: justify;">
<div style="color: #474747;">
Il 27 ottobre del 1962 moriva tragicamente nei pressi di Bascapè, vicino a Milano, il fondatore dell’ENI Enrico Mattei. Fu subito propagandata la tesi dell’incidente aereo dovuto alle cattive condizioni meteo e al concorso di cause fortuite. Nei decenni a seguire insabbiamenti, depistaggi, intimidazioni ed omicidi avrebbero messo a tacere chiunque avesse cercato di ottenere la verità sulle reali dinamiche e sui mandanti di un “incidente” che aveva liquidato dalla scena nazionale <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“l’italiano più importante dopo Giulio Cesare”</em>, un italiano che amava la sua Patria, che la voleva forte ed indipendente e che per questo motivo era odiatissimo fuori e dentro la nazione da tutti coloro che pensavano all’Italia come ad una terra di servi, di conquista e sfruttamento.</div>
<div style="color: #474747;">
Sarebbero dovuti passare più di 40 anni perché la magistratura italiana riuscisse almeno a chiarire i fatti della tragica notte di Bascapè, ovvero che quella sera non si trattò di un incidente ma di un sabotaggio, di un attentato. Nel 2003 infatti le indagini svolte dal coraggioso Pm di Pavia Vincenzo Calia permisero di <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“ritenere inequivocabilmente provato che l’I-SNAP</em> (l’areo sul quale viaggiava Mattei)<em style="margin: 0px; padding: 0px;">precipitò a seguito di una esplosione limitata, non distruttiva, verificatasi all’interno del velivolo”</em>; l’aereo di Mattei fu quindi dolosamente abbattuto con una <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“carica esplosiva, equivalente a circa cento grammi di Compound B che fu verosimilmente sistemata dietro il cruscotto dell’aereo, a una distanza di circa 10-15 centimetri dalla mano sinistra di Enrico Mattei, e probabilmente fu innescata dal comando che abbassava il carrello e apriva i portelloni di chiusura dei suoi alloggiamenti. (…) E’ infatti provato che l’esplosione si verificò durante il volo e non in coincidenza o dopo l’impatto col suolo; che il serbatoio, i motori e la bombola d’ossigeno non esplosero”</em> (1).</div>
<div style="color: #474747;">
L’indagine di Calia si chiudeva però con l’archiviazione per quanto riguardava esecutori e mandanti.</div>
<div style="color: #474747;">
Se solo dopo 40 anni la giustizia italiana era quindi riuscita a svelare il “segreto di Pulcinella” dell’attentato e delle sue dinamiche grazie alla testardaggine di un solitario Pm di provincia, non sarebbe d’altronde stato sensato aspettarsi di più da un organo strutturalmente impotente – come la magistratura italiana – ad indagare a fondo su quei centri di potere occulti, nati sulle macerie della sconfitta nella seconda guerra mondiale e sull’occupazione della penisola da parte degli Stati Uniti d’America, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Italia a partire dal 1947 a Portella della Ginestra e che a tutt’oggi sono al comando nella nostra nazione, e al cui interno si trovano i segreti, i mandanti e gli esecutori dell’attentato contro Mattei e delle stragi che hanno insanguinato l’Italia per decenni.<br />
<br /></div>
<div style="color: #474747;">
<br /></div>
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="color: #3d85c6;">Bascapè: un monito imperituro contro chi ama l’Italia e si vuole ribellare</span></strong></div>
<div style="font-family: Georgia, sans-serif; line-height: 24px; margin-bottom: 16px; padding: 0px; text-align: justify;">
<div style="color: #474747;">
L’istintivo collettivo della nostra nazione sa che Mattei è stato “fatto fuori”, tolto di mezzo da quei poteri che nel loro servilismo e nella loro meschinità, oggi come ieri, non tollerano quegli uomini eccezionali che ogni tanto il destino fa nascere sulla nostra Patria, dotati di grandi capacità e determinazione, di un senso morale profondo (niente in comune con il peloso moralismo/giustizialismo degli ultimi vent’anni) sulla missione e sul dovere di redimerla, liberarla dalla servitù e farla grande, rompendo i marci equilibri esistenti.</div>
<div style="color: #474747;">
Sintomatico del suo stato di sottomissione e decadenza morale, il popolo italiano continua però a intendere la morte di Mattei come qualcosa d’ineluttabile e necessaria, essendosi il fondatore dell’ENI fatalmente ribellato contro dei poteri percepiti come eterni e onnipotenti, così come ineluttabile e necessaria continua ad essere sentita l’odierna sottomissione del nostro paese agli Stati Uniti d’America e oggetto d’incomprensione e d’ironia chiunque cerchi di ribellarsi a questo stato di fatto, non comprendendo o facendo finta di non comprendere la reale posta in gioco, d’importanza vitale, di questa ribellione. Eppure basterebbe ricordare che senza la ribellione di Mattei l’Italia non avrebbe conosciuto lo sviluppo economico, tecnico-scientifico ed industriale che le permise di diventare una delle prime potenze economiche mondiali e basterebbe avere un minimo di consapevolezza degli scenari geopolitici e geoeconomici per comprendere che senza una nuova ribellione l’Italia è destinata alla de-industrializzazione e ad un futuro incipiente di precarietà, povertà e caos (2). E’ poi lecito immaginare che cosa sarebbe stata l’Italia se Mattei fosse rimasto in vita? Un’Italia emancipata dalla NATO e dagli USA, neutrale in politica estera, amica dei paesi non allineati ed emergenti e loro punto di riferimento, un’Italia campione in settori <em style="margin: 0px; padding: 0px;">high-tech</em> che oggi si sogna, un’Italia più giusta, equa e solidale con le forze del lavoro e della produzione e non in mano ai ricatti delle banche e della finanza internazionale…</div>
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La stessa inerzia e lo stesso servilismo si ritrova nel ceto politico-imprenditoriale italiano che è ben più consapevole dell’uomo medio come il “modus Bascapè” spetti a chiunque, ancora oggi, provi a liberarsi da quelle catene e a farsi carico di una riscossa nazionale.</div>
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<em style="margin: 0px; padding: 0px;">“Vogliono farmi fuori come Mattei, non con un aereo che si schianta, nell’epoca di Internet basta cucinare qualche polpetta avvelenata e metterla in rete”</em> proferì un già “bollito” Berlusconi nel dicembre del 2010 in Kazakistan (3). Un Berlusconi che si è poi dimostrato arrendevole e complice nel precipitare l’Italia in una spirale tremenda e pronto a sacrificare il bene della nazione a quello dei poteri forti (e ai suoi egoistici interessi) e perciò ha avuto salva la vita (e le aziende) e che per questo motivo è imparagonabile a quell’Enrico Mattei che condusse invece la sua azione coerentemente fino in fondo, senza compromessi, fino alle sue estreme conseguenze perché il bene della Nazione non poteva essere per lui oggetto di bassi e meschini accordi, ricatti e chissà cos’altro.</div>
<div style="color: #474747;">
La fine di Mattei è un “monito imperituro” per l’Italia: <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“Non alzate la testa”</em> sussurrano i poteri forti,<em style="margin: 0px; padding: 0px;">“questa è la sorte che spetta a chiunque di voi si ribelli. Non osate, non provateci”</em>. E nessuno infatti ci prova più; i pochissimi che tentano e hanno tentato o sono finiti anche loro male (vedi Bettino Craxi) o non hanno avuto quella forza, quella statura morale e quell’amor patrio indispensabili a resistere alla pressione, ai tentativi di soffocamento e sviamento dei “poteri forti” (vedi Silvio Berlusconi), come invece aveva Enrico Mattei.</div>
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<br /></div>
<div style="color: #474747;">
<br /></div>
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="color: #3d85c6;">Chi era Enrico Mattei e chi erano i suoi nemici?</span></strong></div>
<div style="margin-bottom: 16px; padding: 0px; text-align: justify;">
<div style="color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; line-height: 24px;">
Ma chi erano e chi sono quei “poteri forti”? Chi era veramente Enrico Mattei? Uno dei più grandi studiosi che ha risposto a queste domande e che ha approfondito la vita, le opere e i nemici di Mattei è stato Nico Perrone i cui articoli e libri dovrebbero essere letti da tutti coloro che non vogliono dimenticare e vogliono valorizzare nell’oggi la figura e l’esempio del fondatore dell’ENI (4). Ricordiamo solo i più recenti tra le decine scritti: <a href="http://opacbiblioroma.caspur.it/result.php?dove=breve&useq=1&nf=di&vf=RAV1434668&startp=semplice" style="color: #045f9f; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">“Perchè uccisero Enrico Mattei: petrolio e guerra fredda nel primo grande delitto italiano”</a> del 2006, <a href="https://www.mulino.it/isbn/9788815239945" style="color: #045f9f; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">“Enrico Mattei”</a> del 2001 e <a href="http://www.ibs.it/code/9788872265086/perrone-nico/giallo-mattei-discorsi.html" style="color: #045f9f; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">“Giallo Mattei. I discorsi del fondatore dell’ENI che sfidò gli USA, la NATO e le Sette Sorelle”</a> del 1999.</div>
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Ma un altro mezzo per conoscere e attualizzare la storia di Enrico Mattei, anche in modo più diretto e popolare, al di là del meritorio film di Francesco Rosi del 1972 che costò molto probabilmente la vita al giornalista Mauro De Mauro, è senz’altro lo spettacolo teatrale realizzato dal marchigiano Giorgio Felicetti che s’intitola <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“Mattei: petrolio e fango”</em> (5), basato su un lavoro di lunga ricerca fatta di testimonianze dirette, consultazione di libri, in particolare quelli di Nico Perrone, foto, film, documentari e materiale giudiziario; uno spettacolo che dal 2010 l’autore, con abnegazione, sacrifici e senza l’aiuto di nessuno, porta in giro per l’Italia, da nord e sud, dovunque non gli vengano chiuse pretestuosamente le porte in faccia.</div>
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Così lo stesso Felicetti presenta il suo spettacolo: <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“Mattei è storia di petrolio. Mattei è storia di giustizia annegata nel fango. Mattei è la storia di una stella di fuoco che cade il 27 ottobre 1962 a Bascapé. (…) Questo singolare personaggio “patriota”, prefigura un’Italia che si riscatta da una guerra mondiale perduta tragicamente, dalla povertà atavica, dalle valigie di cartone dei nostri migranti. (…) Lo spettacolo racconta un Mattei sconvolgente, e getta una nuova, inquietante luce, su questa morte annunciata, primo tragico capitolo di quello che Pier Paolo Pasolini definisce il “romanzo delle stragi”</em>.</div>
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Una breve sintesi dello spettacolo, caricata dallo stesso Giorgio Felicetti, si può vedere su youtube:</div>
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<span style="color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif;"><span style="line-height: 24px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/pSm6He4Xoic" width="640"></iframe></span></span><br />
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Nello spettacolo si racconta la vita di Mattei fin dalla prima giovinezza contrassegnata da una profonda determinazione sempre più orientata, dopo il disastro della guerra, ad un progetto di riscatto nazionale. La sua partecipazione alla Resistenza, che non gli impedirà di portare avanti nel dopoguerra un’azione di ricostruzione e rilancio fondata su una prassi di riappacificazione civile scevra da odi settari, che guardava alla qualità degli uomini e non al loro passato fosse questo “nero”, “bianco” o “rosso”. La difesa dell’Agip dalle grinfie statunitensi e dagli avvoltoi interni. L’avventura e la crescita poderosa dell’ENI basata sulla forza del genio scientifico ed industriale italiano, su un’idea d’Italia avanguardistica nel campo dello sviluppo e dell’innovazione e su una logica sociale e comunitaria dell’azienda e dei rapporti capitale-lavoro, dove i dipendenti erano da Mattei considerati come figli e fratelli. I nemici giurati interni come Eugenio Cefis e Enrico Cuccia legati alla CIA e al capitalismo statunitense e quelli esterni della NATO inquieti delle sue relazioni eterodosse, anticolonialiste e <em style="margin: 0px; padding: 0px;">win-win</em> con i paesi poveri, non-allineati o comunisti. L’odio e le minacce sempre crescenti, gli ultimi giorni di vita e il ruolo occulto della mafia<em style="margin: 0px; padding: 0px;">made in USA</em> nell’attentato, il complotto, il disastro aereo, i brandelli di corpo nel fango, il brindisi finale di Eugenio Cefis di fronte alla tragedia e agli insabbiamenti, i misteri d’Italia che non finiscono e che come un filo conduttore continuano ancora oggi; questi ed altri temi costituiscono la trama di una rappresentazione teatrale, quella di Giorgio Felicetti, che finisce per assumere, per intensità ed evocazione, una connotazione “sacra”.</div>
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Questo spettacolo infatti, che chi scrive ha avuto la possibilità di vedere più volte, è come un’offerta votiva alla memoria di un Grande Italiano e un’azione maieutica nei confronti delle energie del nostro dormiente popolo e delle sue forze vitali oggi assopite e asservite.</div>
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<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="color: #3d85c6;">Non obbliare e lottare</span></strong></div>
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<em style="margin: 0px; padding: 0px;">“O Italiani!”</em> invocava dal profondo del suo cuore l’apostolo d’Italia Giuseppe Mazzini, <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“non obbliate giammai, che il primo passo a produrre uomini grandi sta nello onorare i già spenti”</em>.<br />
Ed è quello che ha fatto Giorgio Felicetti con il suo spettacolo ed è quello che ognuno di noi, il 27 ottobre, giorno dell’anniversario, è chiamato a fare. Perché la nostra Patria ha di nuovo bisogno di grandi uomini che la amino, la conducano e la riscattino consacrando la loro esistenza ad una missione e a un dovere superiore di liberazione nazionale e continentale, della Patria nazionale e della Patria europea. Grandi uomini che le ridiano forza e la ridestino contro l’occupante statunitense – linfa fondamentale dei “poteri forti” ed occulti di ieri e di oggi – di grandi uomini che non si arrendano al destino di de-industrializzazione a cui hanno condannato l’Italia, ma si facciano promotori di una grande impresa di rilancio e di sviluppo della nostra forza e delle nostre capacità tecniche ed organizzative nella scienza e nella grande industria <em style="margin: 0px; padding: 0px;">high-tech</em> dell’oggi e soprattutto del domani – informatica e computer quantistici, telecomunicazioni, elettronica, nanotecnologie, robotica, aerospazio, biotecnologie, ingegneria genetica, intelligenza artificiale, energia, nucleare, etc – come voleva e come ha fatto quel grande patriota e visionario di nome Enrico Mattei (molto simile in questo al grande Adriano Olivetti, anche nella sua tragica fine), che alimentò e fece perno sul genio scientifico italiano e sulle grandi capacità tecnico-organizzative del nostro popolo per costruire quel <em style="margin: 0px; padding: 0px;">Cane a Sei Zampe</em> che avrebbe dovuto conquistare non solo l’indipendenza energetica ma dare decisivo impulso alla ricerca italiana in altri inesplorati campi della scienza e dell’<em style="margin: 0px; padding: 0px;">high-tech</em> e che fu per decenni motore fondamentale dello sviluppo socio-economico nazionale.<br />
<em style="margin: 0px; padding: 0px;">“Non obbliare e lottare”</em>: queste siano le uniche due parole degne da pronunciarsi sulle labbra degli italiani in questo sacro anniversario, come se fosse lo stesso Mattei a suggerircele. Giornata di lutto e giornata di lotta.<br />
L’Italia: il “gattino” magro, affamato, malato e con la spina dorsale rotta è ormai in coma. Cosa vogliamo fare? Lasciarlo morire, farne sbranare il corpo esanime da quei cani che, oggi come ieri, sono rapaci e affamati e pronti a fiondarsi anche sul suo cadavere? O vogliamo risvegliarlo quel “gattino”, nutrirlo, allevarlo, rafforzarlo, trasformarlo in un leoncino che sappia difendere se stesso e i suoi cuccioli dai cani rabbiosi, che sappia conquistarsi per se stesso e la sua prole un futuro felice, dignitoso e libero?<br />
Noi sappiamo che bisogna farlo, ora! E Mattei sarebbe con noi.</div>
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<span style="color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif;"><span style="line-height: 24px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/NfdGw6ylmKs" width="640"></iframe></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 16px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif;"><span style="line-height: 24px;">fonte: http://www.statopotenza.eu/14960/non-obbliare-giammai-27-ottobre-1962-moriva-enrico-mattei</span></span></div>
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<span style="color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif;"><span style="line-height: 24px;"><br /></span></span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-4007650256889334102014-10-27T18:00:00.002+01:002014-10-27T18:00:27.455+01:00PUTIN AL VERTICE DI VALDAJ: NUOVE REGOLE O GIOCO SENZA REGOLE.<span style="color: #3d85c6; font-size: x-large;">Presidente Vladimir Putin, Global Research</span><br />
25 ottobre 2014<br />
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<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<em><span style="color: #990000;">Pubblichiamo il testo integrale del discorso del Presidente russo Vladimir Putin ai membri del Club del dialogo internazionale di Valdaj. Quest’anno il tema principale era Ordine mondiale: nuove regole o nessuna regola?</span></em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/31435.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="31435" class="aligncenter size-full wp-image-12493" height="340" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/31435.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="600" /></a>Colleghi, signore e signori, amici, è un piacere darvi il benvenuto all’XI riunione del Club del dialogo internazionale di Valdaj.<br />E’ stato già detto che il club ha nuovi co-organizzatori quest’anno, tra cui organizzazioni non governative, gruppi di esperti e università russo. È stata sollevata anche l’idea di ampliare il dibattito includendo non solo questioni relative alla Russia, ma anche la politica globale e l’economia. Spero che questi cambiamenti nell’organizzazione e il contenuto rafforzino l’influenza del club come forum di discussione tra esperti di primo piano. Allo stesso tempo, spero che lo ‘spirito di Valdaj’ rimanga, con questa atmosfera libera e aperta e la possibilità di esprimere ogni sorta di opinioni diverse e franche. Vorrei dire a questo proposito che voglio, inoltre, non deludervi parlando direttamente e francamente. Parte di ciò che dico potrebbe sembrare un po’ troppo dura, ma se non parliamo direttamente e onestamente di ciò che realmente pensiamo, non avrebbe molto senso riunirsi in questo modo. Sarebbe meglio in questo caso solo continuare gli incontri diplomatici, dove nessuno dice nulla nel vero senso della parola e, ricordando le parole di un famoso diplomatico, rendersi conto che i diplomatici hanno una lingua per non dire la verità. Ci riuniamo per altri motivi. C’incontriamo per parlarci francamente. Dobbiamo essere diretti e schietti oggi, non scambiarci note, ma tentare di andare a fondo di ciò che realmente accade nel mondo, cercare di capire il motivo per cui il mondo è sempre meno sicuro e più imprevedibile, e perché i rischi aumentano nel mondo.<br />La discussione di oggi s’è svolta sul tema: nuove regole o gioco senza regole. Penso che questa formula descriva con precisione il punto di svolta storico che abbiamo raggiunto oggi e la scelta che tutti noi affrontiamo. Non vi è nulla di nuovo, naturalmente, sull’idea che il mondo stia cambiando molto velocemente. So che ciò è stato già discusso in precedenza. E’ certamente difficile non notare le trasformazioni drammatiche nella politica e nell’economia mondiali, nella vita pubblica e industriale, delle tecnologie dell’informazione e sociali. Lasciate che vi chieda ora di perdonarmi se finisco per ripetere ciò che alcuni partecipanti al dibattito hanno già detto. E’ praticamente impossibile evitarlo. Avete già avuto discussioni approfondite, ma io porrò il mio punto di vista. Coinciderà con il punto di vista degli altri partecipanti su alcuni aspetti e sarà diverso su altri. Analizzando la situazione odierna, non dimentichiamo le lezioni della storia. Prima di tutto, le variazioni dell’ordine mondiale, ciò che vediamo oggi sono eventi di tale portata, sono di solito accompagnati se non da guerra e conflitti globali, da catene di conflitti locali intensi. In secondo luogo, la politica globale è soprattutto leadership economica, guerra e pace, dimensione umanitaria, compresi i diritti umani. Il mondo è carico di contraddizioni di oggi. Dobbiamo essere sinceri nel chiederci se abbiamo una rete di sicurezza affidabile. Purtroppo, non vi è nessuna garanzia e nessuna certezza che l’attuale sistema di sicurezza globale e regionale possa proteggerci dagli sconvolgimenti. Questo sistema è seriamente indebolito, frammentato e deformato. Le organizzazioni di cooperazione internazionale e regionali politiche, economiche e culturali attraversando momenti difficili. Sì, molti meccanismi che abbiamo per assicurare l’ordine del mondo furono creati molto tempo fa, soprattutto nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale. Vorrei sottolineare che la solidità del sistema creato allora non riposava solo sui rapporti di forza e i diritti dei Paesi vincitori, ma sul fatto che i ‘padri fondatori’ di questo sistema si rispettavano, non cercavano di costringere gli altri, ma tentavano di accordarsi. La cosa più importante è che questo sistema deve sviluppare, e nonostante i suoi vari difetti, deve almeno poter mantenere gli attuali problemi del mondo entro certi limiti, regolando l’intensità della naturale competizione tra Paesi. E’ mia convinzione che non possiamo prendere questo meccanismo di pesi e contrappesi costruito nel corso degli ultimi decenni, a volte con molta fatica e difficoltà, e semplicemente distruggerlo senza costruire nulla al suo posto. In caso contrario, saremmo senza strumenti diversi dalla forza bruta. Ciò che dobbiamo fare è una ricostruzione razionale e adattata alle nuove realtà del sistema delle relazioni internazionali. Ma gli Stati Uniti, che si dichiararono vincitori della guerra fredda, non l’hanno ritenuto necessario. Invece di creare un nuovo equilibrio di potere, essenziale per mantenere l’ordine e la stabilità, hanno preso misure squilibrando il sistema in modo acuto e profondo. La guerra fredda si è conclusa, ma non si è conclusa con la firma di un trattato di pace su accordi chiari e trasparenti e sul rispetto delle vigenti norme o creazione di nuove regole e norme. Ciò ha creato l’impressione che i cosiddetti ‘vincitori’ nella guerra fredda abbiano deciso di sospingere gli eventi rimodellando il mondo secondo i propri bisogni e interessi. Se l’esistente sistema di relazioni internazionali, diritto internazionale ed equilibri segue questi obiettivi, viene dichiarato inutile, obsoleto e bisognoso d’immediata demolizione.<br />Perdonate l’analogia, ma questo è il modo in cui i nuovi ricchi si comportano quando improvvisamente si esaurisce il patrimonio, in questo caso sotto forma di leadership e dominio del mondo. Invece di gestire il patrimonio con saggezza, anche a proprio vantaggio naturalmente, penso che commettano tante follie. Siamo entrati in un periodo da diverse interpretazioni e silenzi deliberati nella politica mondiale. Il diritto internazionale è stato costretto a ritirarsi più e più volte dall’assalto del nichilismo giuridico. L’obiettività e la giustizia sono stati sacrificate sull’altare della convenienza politica. Interpretazioni arbitrarie e valutazioni di parte hanno sostituito le norme giuridiche. Allo stesso tempo, il controllo totale dei media globali ha reso possibile quando ritrarre il bianco come nero e il nero come bianco. In una situazione in cui si aveva il dominio di un Paese e dei suoi alleati o satelliti, piuttosto che la ricerca di soluzioni globali, spesso si è passati al tentativo d’imporre le proprie ricette universali. Le ambizioni di tale gruppo sono così cresciute che ha iniziato a presentare la politica ideata nelle loro stanze del potere come visione di tutta la comunità internazionale. Ma non è così. La stessa nozione di ‘sovranità nazionale’ è diventata un valore relativo per la maggior parte dei Paesi. In sostanza, ciò che veniva proposto era la formula: maggiore è la lealtà verso il solo centro di potere mondiale, più grande è la legittimità di questo o quel regime al potere. Avremo una discussione libera dopo e sarò felice di rispondere alle vostre domande e vorrei anche avere il mio diritto di porre domande a chiunque cerchi di confutare le argomentazioni che ho appena elencate nella prossima discussione. Le misure adottate contro coloro che rifiutano di sottomettersi sono ben note e sono state provate e testate più volte. Comprendono uso della forza, pressione economica, propaganda, ingerenza negli affari interni appello a una sorta di legittimazione ‘sovra-legale’, quando c’è bisogno di giustificare l’intervento illegale in questo o quel conflitto o rovesciare regimi scomodi. Di recente, appare sempre più evidente anche il ricatto verso numerosi leader. Non per nulla il ‘Grande Fratello’ spende miliardi di dollari per mantenere tutto il mondo, compresi i più stretti alleati, sotto sorveglianza. Proviamo a chiederci quanto possa essere comodo, sicuro, felice vivere in tale mondo, e quanto giusto e razionale sarebbe? Forse non abbiamo reali motivi per preoccuparci, argomentare e porre domande imbarazzanti? Forse la posizione eccezionale degli Stati Uniti e il modo in cui sostengono la loro leadership, in realtà sia una benedizione per tutti noi, e la loro ingerenza negli eventi mondiali porta pace, prosperità, progresso, crescita e democrazia, e dovremmo forse solo rilassarci e godere di tutto ciò? Lasciatemi dire che non è così, assolutamente no.<br />Il diktat unilaterale per imporre i propri modelli produce il risultato opposto. Invece di risolvere i conflitti porta alla loro escalation, invece di Stati sovrani e stabili vediamo avanzare il caos, e al posto della democrazia vi è l’aperto supporto a un molto dubbio pubblico che va da dichiarati neofascisti agli islamisti. Perché supportare costoro? Perché decidono di usarli come strumenti per raggiungere i propri obiettivi, per poi bruciarsi le dita e rinculare. Non smetto mai di stupirmi dal modo in cui i nostri partner non cessino dal calpestare lo stesso rastrello, come si dice qui in Russia, cioè reiterare lo stesso errore più e più volte. Una volta hanno sponsorizzato i movimenti estremisti islamici per combattere l’Unione Sovietica. Tali gruppi hanno acquisito esperienza in battaglia in Afghanistan e in seguito creato i taliban e al-Qaida. L’occidente, se non supportava, chiudeva gli occhi e, direi, dava informazioni, sostegno politico e finanziario all’invasione della Russia dei terroristi internazionali (non l’abbiamo dimenticato) e dei Paesi della regione dell’Asia centrale. Solo dopo i terribili attacchi terroristici sul suolo statunitense svegliarono gli Stati Uniti sulla comune minaccia del terrorismo. Permettetemi di ricordarvi che fummo il primo Paese a sostenere il popolo statunitense, allora, il primo a reagire da amici e partner alla terribile tragedia dell’11 settembre. Nelle mie conversazioni con i leader statunitensi ed europei, ho sempre parlato della necessità di combattere il terrorismo insieme, come sfida globale. Non possiamo rassegnarci ed accettare tale minaccia, non possiamo dividerci e usare due pesi e due misure. I nostri partner hanno espresso accordo, ma passato un po’ di tempo siamo tornati al punto di partenza. Prima c’è stata l’operazione militare in Iraq, poi in Libia, spinta sull’orlo della disintegrazione. Perché la Libia è stata trascinata in tale situazione? Oggi è un Paese in pericolo di spezzarsi e divenuto campo di addestramento dei terroristi. Solo la determinazione e la saggezza dell’attuale leadership egiziana salva tale Pese arabo chiave dal caos e dagli estremisti che dilagano. In Siria, come in passato, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno finanziato e armato direttamente i ribelli, consentendogli di colmare i ranghi con mercenari provenienti da vari Paesi. Vorrei chiedervi da dove provengono tali ribelli e come ottengono soldi, armi e specialisti militari? Da dove viene tutto ciò? Come ha fatto il famigerato SIIL a divenire un gruppo così potente, in sostanza una vera e propria forza armata? Sulle fonti di finanziamento, oggi, il denaro non proviene solo dalla droga, la cui produzione non solo è aumentata di qualche punto percentuale, ma di molte volte, da quando le forze della coalizione internazionale sono presenti in Afghanistan. Ne siete consapevoli. I terroristi ricevono sempre denaro anche con la vendita del petrolio. Il petrolio viene prodotto nei territori controllati dai terroristi, producendolo, trasportandolo e vendendolo a prezzi stracciati. Ma qualcuno compra questo petrolio, lo rivende e ne trae profitto senza pensare al fatto che finanzia i terroristi che potrebbero, prima o poi, venire nelle sue terre seminando distruzione. Da dove prendono nuove reclute? In Iraq, dopo che Sadam Husayn fu rovesciato, le istituzioni dello Stato, compreso l’esercito, furono abbandonate. Dicemmo a quei tempi di essere molto, molto attenti. Avete portato le gente in piazza, e che cosa fanno? Non dimenticate (giustamente o meno) che dirigevano una grande potenza regionale, e cosa sono diventati ora? Qual è stato il risultato? Decine di migliaia di soldati, funzionari ed ex-attivisti del partito Baath sono scesi in piazza ed oggi si sono uniti ai ribelli. Forse ciò spiega il motivo per cui lo Stato islamico s’è rivelato così efficace? In termini militari, è molto efficace e ha alcuni notevoli professionisti. La Russia ha avvertito ripetutamente sui pericoli di azioni militari unilaterali, sull’intervenire negli affari degli Stati sovrani, e nel flirtare con estremisti e radicali. Abbiamo insistito affinché i gruppi che lottano contro il governo siriano centrale, prima di tutto lo Stato islamico, figurino negli elenchi delle organizzazioni terroristiche. Ma non abbiamo visto alcun risultato? Abbiamo fatto appelli invano. A volte si ha l’impressione che i nostri colleghi e amici siano costantemente in lotta con le conseguenze delle loro politiche, gettando tutto il loro impegno nell’affrontare rischi che hanno creato, pagando un prezzo sempre maggiore.<br />Colleghi, questo periodo del dominio unipolare ha dimostrato, in modo convincente, che un solo centro di potere rende ingestibili i processi globali. Al contrario, questo tipo di costruzione instabile ha dimostrato incapacità nel combattere minacce reali, come conflitti regionali, terrorismo, narcotraffico, fanatismo religioso, sciovinismo e neonazismo. Allo stesso tempo, si è aperta la strada al nazionalismo, manipolando l’opinione pubblica e lasciando che il forte perseguiti e reprima i deboli. In sostanza, il mondo unipolare è semplicemente un mezzo per giustificare la dittatura su popoli e Paesi. Il mondo unipolare si è rivelato un peso troppo scomodo, pesante e ingestibile anche per il leader autoproclamatosi tali. Osservazioni su ciò sono state fatte qui, poco prima, e sono pienamente d’accordo. Questo è il motivo per cui vediamo i tentativi, in tale nuova fase storica, di ricreare una parvenza di mondo quasi-bipolare quale modello conveniente per perpetuare la leadership statunitense. Non importa chi prenda il posto dell'”Impero del Male” della propaganda statunitense, il vecchio posto dell’URSS quale avversario principale. Potrebbe essere l’Iran, in quanto Paese che cerca di acquisire la tecnologia nucleare, la Cina, come prima economia mondiale, o la Russia come superpotenza nucleare. Oggi, assistiamo a nuovi sforzi per frammentare il mondo, tracciare nuove linee di divisione, creare coalizioni basate sul nulla se non contro qualcuno, chiunque, dia l’immagine del nemico, come è avvenuto durante la guerra fredda, e avere diritto a tale leadership, o se preferite diktat. La situazione si presentava così durante la Guerra Fredda. Noi lo comprendiamo e lo sappiamo. Gli Stati Uniti hanno sempre detto ai loro alleati: “Abbiamo un nemico comune, un nemico terribile, l’impero del male, e voi, nostri alleati, siete difesi da questo nemico, e quindi abbiamo il diritto di ordinarvi, di costringervi a sacrificare i vostri interessi politici ed economici e pagare i costi di tale difesa collettiva, di cui saremo i responsabili, naturalmente”. In breve, vediamo oggi i tentativi, in un mondo nuovo e mutato, di riprodurre un familiare modello di gestione globale, e tutto ciò in modo da garantirsi (gli Stati Uniti) una posizione eccezionale e trarne dividendi politici ed economici. Ma tali tentativi sono sempre più avulsi dalla realtà e in contraddizione con la diversità del mondo. I passaggi di tale tipo suscitano inevitabilmente scontro e contromisure dall’effetto opposto a quello sperato. Vediamo cosa succede quando la politica avventatamente s’ingerisce nell’economia e la logica delle decisioni razionali lascia il posto alla logica dello scontro dannoso solo ai propri interessi economici, compresi quelli nazionali.<br />Progetti economici e d’investimento comuni oggettivamente avvicinano i Paesi e contribuiscono ad appianare i problemi attuali nelle relazioni tra gli Stati. Ma oggi, la comunità del business globale subisce pressioni inaudite dai governi occidentali. Di che imprese, convenienza economica e pragmatismo si può parlare quando sentiamo slogan come “la patria è in pericolo”, “il mondo libero è in pericolo” e “la democrazia è in pericolo”? E così tutti devono mobilitarsi. Questo è ciò cui una politica di vera e propria mobilitazione assomiglia. Le sanzioni già minano le basi del commercio mondiale, le norme dell’OMC e il principio d’inviolabilità della proprietà privata. Infliggendo un duro colpo al modello liberale di globalizzazione basato su mercati, libertà e concorrenza che, mi si permetta di notare, è un modello che ha avvantaggiato soprattutto proprio i Paesi occidentali. E ora rischiano di perdere fiducia come capi della globalizzazione. Dobbiamo chiederci, perché è necessario? Dopo tutto, la prosperità degli Stati Uniti si basa in gran parte sulla fiducia degli investitori e dei detentori stranieri di dollari e titoli statunitensi. Tale fiducia è chiaramente minata e segni di delusione sui frutti della globalizzazione sono visibili oggi in molti Paesi. Il precedente di Cipro è noto e le sanzioni per motivi politici hanno solo rafforzato la tendenza a cercare di rafforzare la sovranità economica e finanziaria, e Paesi o gruppi regionali desiderano trovare il modo di proteggersi dai rischi delle pressioni esterne. Abbiamo già visto che sempre più Paesi cercano di essere meno dipendenti dal dollaro e creano alternative nei sistemi finanziari e di pagamento e nelle valute di riserva. Penso che i nostri amici statunitensi semplicemente tagliano il ramo su cui sono seduti. Non è possibile mescolare politica ed economia, ma è ciò che accade ora. Ho sempre pensato e continuo a pensare oggi che le sanzioni per motivi politici siano un errore che danneggia tutti, ma sono sicuro che torneremo su questo argomento in seguito. Sappiamo come sono state prese tali decisioni, e chi fa pressione. Ma mi si permetta di sottolineare che la Russia non ha intenzione di farsi incastrare, offendersi o mendicare da nessuno. La Russia è un Paese autosufficiente. Lavoreremo nell’ambiente economico straniero che si forma, sviluppando produzione e tecnologia nazionali agendo con maggiore decisione per effettuare la trasformazione. Forzati dall’esterno, come è accaduto in passato, non faremo che rafforzare la nostra società, tenendoci allerta e concentrandoci sui nostri prioritari obiettivi di sviluppo. Naturalmente le sanzioni sono un ostacolo. Cercano di danneggiarci con tali sanzioni, bloccando il nostro sviluppo e isolandoci sul piano politico, economico e culturale, costringendoci al ritardo in altre parole. Ma permettetemi di dire ancora una volta che il mondo è un posto molto diverso, oggi. Non abbiamo alcuna intenzione di chiuderci in noi stessi, scegliendo una sorta via di sviluppo chiusa, cercando di vivere nell’autarchia. Siamo sempre aperti al dialogo, anche sulla normalizzazione delle nostre relazioni economiche e politiche. Contiamo qui sull’approccio pragmatico e la posizione delle comunità del business nei principali Paesi.<br />Alcuni dicono oggi che la Russia avrebbe voltato le spalle all’Europa, queste parole sono state pronunciate probabilmente già qui e anche nelle discussioni, e che sia alla ricerca di nuovi partner commerciali, soprattutto in Asia. Lasciatemi dire che non è assolutamente così. La nostra politica attiva nella regione dell’Asia-Pacifico non è iniziata solo ieri e non è una risposta alle sanzioni, ma è una politica che seguiamo da diversi anni. Come molti altri Paesi, anche occidentali, abbiamo visto che l’Asia gioca un ruolo sempre più importante nel mondo, nell’economia e nella politica, e non vi è alcun modo di permetterci di trascurare questi sviluppi. Permettetemi di dire ancora una volta che tutti lo fanno, e lo faremo, tanto più che gran parte del nostro Paese è geograficamente in Asia. Perché non dovremmo usare i nostri vantaggi competitivi in questo settore? Sarebbe estremamente miope non farlo. Lo sviluppo dei legami economici con questi Paesi e la realizzazione dei progetti d’integrazione congiunti creano anche grossi incentivi al nostro sviluppo interno. Le attuali tendenze demografiche, economiche e culturali suggeriscono che la dipendenza da una sola superpotenza oggettivamente diminuirà. Ciò è qualcosa di cui gli esperti europei e statunitensi parlano e scrivono da tempo. Forse gli sviluppi della politica globale rispecchieranno gli sviluppi che vediamo nell’economia globale, cioè forte concorrenza in nicchie specifiche e frequenti cambi di leader in settori specifici. Ciò è del tutto possibile. Non vi è dubbio che fattori umani quali istruzione, scienza, sanità e cultura giochino un ruolo più importante nella competizione globale. Questo ha anche un notevole impatto sulle relazioni internazionali, tra cui la risorsa del ‘soft power’ che dipenderà in larga misura dai risultati reali dello sviluppo del capitale umano, piuttosto che da sofisticati trucchi propagandistici.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/putin_berlusconi_putin_berlusconi_1.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; outline: none;"><img alt="putin_berlusconi_putin_berlusconi_1" class="aligncenter size-large wp-image-12494" height="394" originalh="393" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/putin_berlusconi_putin_berlusconi_1.jpg?w=630&h=393" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/putin_berlusconi_putin_berlusconi_1.jpg?w=945&h=591" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
link: http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/27/nuove-regole-o-gioco-senza-regole-abbiamo-bisogno-di-un-nuovo-consenso-globale-di-potenze-responsabili/</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-12600756042832525372014-10-27T13:03:00.003+01:002014-10-27T13:14:10.046+01:00CASAGLADIO, DALLA SIRIA ALL'UCRAINA<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #3d85c6; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">Il ratto perde il pelo, ma non il vizio, neanche in Crimea</span></span><br />
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span>
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span>
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;">Alessandro Lattanzio, 26/10/2014</span></span></div>
<div class="wp-caption aligncenter" id="attachment_12438" style="background: rgb(245, 245, 245); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 99%; padding: 7px 2px; text-align: center; width: 510px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_inline_nd4z9wdiic1r5ed6h.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="Il vero pensiero di Casapound, aldilà dei vari sofismi sullo steccato da superare e un europeismo antimperialista, è esplicato da tale manifesto, affisso sul vero sito di CPI." class="size-full wp-image-12438" height="644" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_inline_nd4z9wdiic1r5ed6h.jpg?w=630" style="border: none; height: auto; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="500" /></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="font-size: 11px; line-height: 12px; padding: 5px 0px 0px !important;">
Il Generale Patton, ispiratore dei fascisti ‘antiamericani’ di <em>casapound-zentropa</em>, afferma che i nazisti non dovevano essere annientati per far posto ai mongoli, i sovietici. Tale è il pensiero autentico di<em>Casapound</em>, aldilà dei vari sofismi sullo ‘steccato da superare’ e un ‘europeismo antimperialista’, esplicato efficacemente da tale manifesto, affisso sul vero sito di CPI.</div>
</div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
Negli ultimi mesi non pochi sodali di Casapaound (CasaGladio), si sono agitati per riferire che no, i ragazzotti di Iannone, Distefano e Fontana non appoggiano il golpe della NATO a Kiev, e i massacri a Odessa e nel Donetsk. Anzi, ci dicono che costoro, tramite l’onlus <span class="skimlinks-unlinked">Sold.Id</span> (<em>Solidarité Identité</em>), associata ai neonazisti versione ‘Himmler in Tibet’ de<em>L’Uomo Libero onlus</em>, hanno perfino aperto una ‘missione’ in Crimea. Qualche ‘dottor gonzo’ ci cascherebbe con tutte le scarpette, poiché tale missione è stata sì aperta, ma nel 2012, con lo scopo preciso di suscitare tensioni etniche nella penisola a maggioranza russa, inventandosi una nuova minoranza, quella ‘italiana’, da usare come leva contro i sentimenti russofili della popolazione locale:</div>
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/mp231sm.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="mp231sm" class="alignright wp-image-12450 size-medium" height="300" originalh="300" originalw="225" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/mp231sm.jpg?w=225&h=300" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/mp231sm.jpg?w=338&h=450" style="border: none; display: inline; float: right; margin: 0px 0px 10px 15px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="225" /></a>“Da Bolzano a Kerch. Viaggio di Solidarietà in Crimea, per incontrare la Comunità italiana locale nel 70° anniversario della sua deportazione nei gulag sovietici. Queste foto sono state pubblicate con la speranza di poter diffondere una storia che riguarda dei nostri connazionali e tristemente mai raccontata dalla storiografia ufficiale italiana. Mi auguro inoltre che queste umili foto possano invitarvi a visitare i paesaggi e la comunità italiana di quelle terre tanto lontane dal suolo natio, ma tanto vicine a un Amor patrio che oggi come oggi è sempre più raro a casa nostra”.</div>
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
<a href="https://www.facebook.com/media/set/?set=a.547806028577230.127750.166617106696126&type=3" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">L’Uomo Libero onlus – Solidarité Identité onlus</a>.</div>
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
Un buon esempio di linguaggio ‘antimperialista’ ed ‘oltre lo steccato’ profuso da tali ambienti di fiancheggiatori dei servizi segreti della NATO e di servizio alla propaganda atlantista. A proposito di antimperialismo, è tale pezzo dell’associazione ‘culturale’ <em>Zenith</em>, fiancheggiatrice di<em>Casapound</em> e già nota per le ‘simpatie’ pro-Siria, ma assai meno per le simpatie pro-Golpe di Gladio in Ucraina (qui convergendo con i presunti ‘antifa’):</div>
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
“Per quanto la Federazione Russa possa essere definita da certa stampa nostrana “un impero” e una riproposizione in chiave liberista dell’U.r.s.s. e Putin il nuovo “Zar”, ricordiamo che chi rivestiva questa carica i dissidenti li faceva squartare pubblicamente e non concedeva amnistie e che, se ci fosse stata oggi l’Unione Sovietica, per la tensione generata dalle rivolte di Kiev sulla popolazione crimeana, gli uomini e le donne di Kiev sarebbero finiti sotto i cingolati dell’Armata Rossa” <em><a href="http://www.associazioneculturalezenit.org/?p=1642" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Associazione culturale Zenit</a></em></div>
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
Difatti, sono i loro ‘eroici camerati anticomunisti’ a bombardare le case delle popolazioni di Donetsk e Lugansk. Ma le bombe fasciste, come quelle atlantiste, sono buone, non ammazzano mica come le brutte bombe sovietiche. E difatti, qualche miserabile ‘fascista post-fascista’ ha tentato si spacciare tale porcherie russofobe come dimostrazione dell’allineamento pro-Novorossija dei neonazisti di CasaGladio. Non ci si faccia ingannare.</div>
<div style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">
<br /></div>
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/f5-IH8h7Io4" width="640"></iframe></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span class="embed-youtube" style="display: block; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="true" class="youtube-player" frameborder="0" height="385" src="http://www.youtube.com/embed/JFkSRK05u3w?version=3&rel=1&fs=1&showsearch=0&showinfo=1&iv_load_policy=1&wmode=transparent" style="max-width: 100%;" type="text/html" width="630"></iframe></span><br />
I nazisti ucraini, sostenuti a Voerzio, frequentati da Fontana, elogiati da Cazzulani, Casapound e italofascistume vario, protetti da Mogherini e dai servizi segreti italiani, abbracciati dall’ANPI, assassinano, di notte come si conviene ai farabutti, dei civili sequestrati nel Donbas. Di certo, i giornalisti di servizio italiani, dipendenti della CIA, diranno che sia un falso, o che si tratta dei russi che sterminano dei pacifici nazisti.</div>
<div class="wp-caption aligncenter" id="attachment_12458" style="background: rgb(245, 245, 245); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 99%; padding: 7px 2px; text-align: center; width: 614px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/10470811.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="i neonazisti di Gladio di Casapound affermano una loro vicinanza alla Siria baathista, ma il loro ambiente e i loro sodali, sono pesantemente infiltrati dal Mossad e dalle altre agenzie spionistiche israeliane." class="size-full wp-image-12458" height="495" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/10470811.jpg?w=630" style="border: none; height: auto; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="604" /></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 12px; padding: 5px 0px 0px !important;">
I neonazisti di Gladio di Casapound affermano una loro vicinanza alla Siria baathista, ma il loro ambiente e i loro sodali sono pesantemente infiltrati dal <em>Mossad</em> e dalle altre agenzie spionistiche israeliane. Non è un mistero per nessuno che Israele destabilizzi sia la Siria che l’Ucraina. E non è un caso che <em>Casapound-Zentropa</em> sia presente in entrambi i teatri di guerra.</div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
In realtà, lo spazio dove <em>Casapound</em> esprime il suo pensiero autentico è questo sito <em><a href="http://zentropaville.tumblr.com/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Zentropaville</a></em>. Qui si esplicita al vero e s’illustra l’<a href="http://zentropaville.tumblr.com/post/18254648474/naissance-dune-cellule-de-solid-en-thailande" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">autentico volto </a>di <em>Casapound</em> e della sua Onlus <em>Solid.Id</em> (<em>Solidarité Identité</em>). Tale sito pseudo-francese non fa altro che elogiare i mercenari della legione straniera, la repressione contro i partigiani algerini, vietnamiti, africani, quando non passa il tempo a celebrare i sicari ucrofascisti di Soros e della NATO, il cui nesso francese è guarda caso un altro mercenario, Gaston Besson, che recluta terroristi nazisti per massacrare la popolazione di Novorossija. I veri ispiratori ideologici di <em>Casapound</em> sono OAS, <em>Aginterpress</em> ed ‘intellettuali’ bianco-africani e sudafricani, come l’<a href="http://youtu.be/GQnEPO1tido" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">ennesimo mercenario Ruben Rosiers</a>, tutti allievi di Jacques Soustelle, un noto golpista anti-DeGaulle e animatore dell’OAS, l’organizzazione terroristica francese finanziata dalla CIA per uccidere DeGaulle. In Italia si camuffano dietro il ‘superamento degli steccati’, trabocchetto cui può cascare qualche giovin filosofo dalla lingerie marca Vattimo. Sono<a href="http://cerclenonconforme.hautetfort.com/archive/2014/08/31/doit-on-soutenir-le-donbass-communiste-%20tribune-libre-d-un-l-5437517.html" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">sempre e comunque</a> integralisti anti-comunisti, <a href="http://www.associazioneculturalezenit.org/?p=1642),%20sinofobi%20(http://www.ass-vimala.org/it/chi-siamo" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">russofobi</a>, <a href="http://www.ass-vimala.org/it/chi-siamo" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">sinofobi</a> e indianofobi.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_nba1dhddc21rnng97o1_1280.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="tumblr_nba1dhDdc21rnng97o1_1280" class="aligncenter size-large wp-image-12439" height="436" originalh="436" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_nba1dhddc21rnng97o1_1280.jpg?w=630&h=436" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_nba1dhddc21rnng97o1_1280.jpg?w=945&h=654" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a><a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_nc42zphuv91rnng97o1_500.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="tumblr_nc42zphuV91rnng97o1_500" class="alignright size-medium wp-image-12451" height="297" originalh="300" originalw="210" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_nc42zphuv91rnng97o1_500.jpg?w=210&h=300" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_nc42zphuv91rnng97o1_500.jpg?w=315&h=300" style="border: none; display: inline; float: right; margin: 0px 0px 10px 15px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="210" /></a>“Io non so chi ha ragione e chi ha torto, chi è il nemico e quali sono gli interessi dei rispettivi progetti, alla fine vince il più abile e più machiavellico nel grande gioco geopolitico, quali disastri o reati portano questi giorni di tumulto… Ma quello che so è che questo faccia da bambino imbrattato di fuliggine, arroccato su una barricata un cocktail molotov in mano, non ha ricevuto un assegno dalla CIA, che non aspira a un televisore gigante schermo piatto o una vacanza al Club Med di San Domingo… è lì per un’idea, una speranza, un soffio, un sogno (Quale? Le fosse comuni nel Donbas)… E questo ragazzo, proprio come i suoi fratelli, non posso che ammirare e onore. Al di sopra di ogni altra considerazione. Poiché si tratta di sangue e linfa, quando tanti altri non sono altro che carta e inchiostro. Perché lui è in piedi quando tanti altri sono proni. Perché lui è coraggioso e folle, quando tanti altri sono sciolti e ragionevoli. Forse è romanticismo. Ma il romanticismo è il contrario di tutti i surrogati lezioso e sciropposo…, onore ai figli di Kiev così a quelli di Praga, Budapest e di Tiananmen” <em><a href="http://zentropaville.tumblr.com/post/78028540729/je-ne-sais-pas-qui-a-raison-et-qui-a-tort-qui" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Zentropaville</a></em>. Puro nazismo di servizio all’Atlantismo, causa vera per cui combattono questi lerci mercenari, non quella fumosa spacciata da <em>Casapound</em>, ma quella attenta e precisa studiata al Pentagono, attuata da <em>Gladio</em> e <em>Mossad</em> e comprata dai mafiosi Soros e Kolomojskij. Altro che disinteresse e puro spirito di ribellione. Infatti, si tratta soltanto di nemici di qualsiasi progetto alternativo all’imperialismo di Washington, nonostante una fraseologia alla ‘Europa-nazione’ volta a soggiogare i soliti “dottor gonzo”. Ma è appunto un inganno degno del livello culturale dei servizi segreti italiani, che non è di certo pari a quello degli ufficiali francesi della cosiddetta ‘guerra rivoluzionaria’ o dei creatori dell’organizzazione CATENA. Ovviamente, gli strapponi di CasaGaldio poi straparlano delle ‘marocchinate’, dimenticando che furono opera proprio della <em>Legion Etranger</em> di cui sono le sfegatate <em>croupies</em>. Ma da tali personaggi ci si deve attendere solo malafede e cervelli bacati. Gli schemi ideocratici qui utilizzati, sono gli stessi, identici, utilizzati dai servizi segreti sionisti e atlantisti per recuperare e intruppare le centinaia di migliaia di terroristi e mercenari islamisti scagliati contro la Siria. Gladio, e quindi CasaGladio e il restante fecciume naziatlantista, svolge un compito, assegnatogli dalle centrali della guerra sovversiva della NATO. Il resto è soltanto fumo come il lirismo su riportato illustra.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_ndp4jivtdz1rnng97o2_1280.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="tumblr_ndp4jiVTdz1rnng97o2_1280" class="aligncenter size-full wp-image-12443" height="450" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_ndp4jivtdz1rnng97o2_1280.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="600" /></a>Quindi, non si ci faccia ingannare dall’operazione simpatia di CasaGladio verso la Siria. Si tratta solo di un’operazione d’infiltrazione negli ambienti che esprimono simpatia per la causa del governo baathista siriano, un modo per monitorare tale area area oltre che per infiltrarsi direttamente in territorio siriano.<br />
Di seguito i passi salienti di un reportage elogiativo (ma anche esplicativo), svolto dai soliti <a href="http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/25/giornalista-tedesco-i-media-europei-scrivono-menzogne-su-ordine-della-cia/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">giornalisti a libro paga della CIA</a>, e volto a suscitare simpatia e supporto mediatico ai terroristi nazi-atlantisti di Gladio che operano in Ucraina. Il figuro in questione è un militare svedese inviato dall’intelligence di Stoccolma a partecipare al golpe nazisorosiano a Kiev e alla repressione della popolazione russofona. Non è un caso che la Svezia si sia inventata una nuova sindrome, quella del ‘sottomarino russo fantasma’, al solo scopo di mobilitare l’opinione pubblica interna per sostenere i crimini nazisti ed atlantisti commessi in Ucraina.<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/e-solidarity-for-syria.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="E-solidarity-for-syria" class="alignright wp-image-12441 size-medium" height="204" originalh="204" originalw="300" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/e-solidarity-for-syria.jpg?w=300&h=204" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/e-solidarity-for-syria.jpg?w=450&h=306" style="border: none; display: inline; float: right; margin: 0px 0px 10px 15px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="300" /></a> “Mike Skillt, svedese, 47enne, di professione cecchino. Dice di aver ucciso almeno 150 persone… è un mercenario, … c’incontriamo a bere il tè in un bar a piazza Majdan a Kiev… tutto allo scoperto,… <strong>Mike dice di essere in Ucraina perché votato a una causa superiore “non è la mia guerra ma questa è la mia Europa e sono per un’Europa unita contro l’Imperialismo” </strong>(ovviamente quello russo)<strong>, tanto che al momento ha rimandato a data da destinarsi il prossimo campo di battaglia, la Siria, perché prima deve finire il suo lavoro nell’Est (“ho qualche altro russo da uccidere”).</strong> In Svezia era un soldato, poi ha iniziato a viaggiare per prestare il suo sniper a guerre straniere. Il governo svedese ha smentito la sua presenza in Ucraina: “Siamo interessati solo ai nostri concittadini che partecipano alle attività legate al terrorismo, come ad esempio nei gruppi di <em>al-Qaeda</em> ispirati in Siria”, aveva spiegato a febbraio. Ma la faccia e il nome di Mike non sono così difficili da trovare in rete. (La Svezia, nell’ambito di <em>Gladio</em>, ha supportato e supporta il golpe naziatlantista a Kiev e la guerra di propaganda contro la Russia).<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_n1o6c8jdyd1rnng97o1_500.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="tumblr_n1o6c8JDyd1rnng97o1_500" class="alignright wp-image-12442 size-medium" height="300" originalh="300" originalw="296" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_n1o6c8jdyd1rnng97o1_500.jpg?w=296&h=300" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/tumblr_n1o6c8jdyd1rnng97o1_500.jpg?w=444&h=450" style="border: none; display: inline; float: right; margin: 0px 0px 10px 15px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="296" /></a><br />
“Alle spalle di Majdan in un vecchio palazzo sorvegliato come una fortezza, il Battaglione <em>Azov</em> ha aperto una delle sue sedi amministrative. Qui avvengono i reclutamenti e nelle stanze dormono i ragazzi che devono affrontare due settimane di addestramento. Si presentano solo con lo zaino in spalla, devono imparare presto a eseguire ordini militari e soprattutto a combattere prima di essere inviati nel Donbass. Mike, nel quartiere generale di Kiev, è uno degli insegnanti, ma sul campo di battaglia è parte di una squadra speciale di poche decine di uomini che vengono mandati in prossimità della prima linea per “ripulire la zona” dopo l’intervento dell’artiglieria pesante (leggasi l’assassinio di civili nel Donbas). Il comandate dell’Azov Andrej Biletskij, leader politico del gruppo nazionalista, ha pubblicato su Internet i due principi fondamentali a cui devono ispirarsi i soldati. Principi che porterà anche in Parlamento se verrà eletto il 26 ottobre: “Preparare l’Ucraina per la liberazione dell’intera razza bianca dalla dominazione del capitalismo e punire le moltissime perversioni sessuali e ogni contatto interrazziale che porta all’estinzione dell’uomo bianco”. Mike è stato attirato anche da questo. Racconta che l’esperienza ucraina è diversa dalle altre guerre a cui ha partecipato. “Qui combatto per qualcosa in cui credo, per questo accetto di essere pagato 2000 grivnie al mese (circa 110 euro), lo stipendio di un normale soldato ucraino”. (Anche i ratti nazisti e nazipiddini Voerzio, Fontana e Cazzulani esprimono un’identica ideologia).<br />
“I <em>contractor</em> italiani al fianco degli ucraini: Con i commilitoni (“camerati”) il saluto è una stretta di avambraccio (è il saluto dell’OAS, setta culto presso <em>Casapound</em> e altre associazioni legate a Gladio), l’uniforme è nera, il braccio spesso si tende verso il cielo durante i raduni o nel cortile delle esercitazioni. L’impronta di estrema destra ha attirato tanti uomini soprattutto dall’Europa occidentale che hanno deciso di arruolarsi come Mike. “<strong><span style="text-decoration: underline;">Con me ci sono anche alcuni italiani che fanno ancora parte dell’esercito in Italia</span>”, racconta Skillt. Con uno in particolare lavora spesso insieme, ha una quarantina d’anni e viene dall’Italia settentrionale. Un uomo “coraggioso, incredibile”.</strong> … I<em>contractors</em> lavorano su indicazione di “sponsor”, come li definisce lo svedese, che in accordo con i gruppi militari o paramilitari nelle zone di crisi si muovono e chiamano i soldati indicando anche la tariffa.” <em><a href="http://www.corriere.it/reportage/esteri/2014/cecchino-svedese-ucraina/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Corriere</a></em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/sudafrica-solid.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="sudafrica-solid" class="aligncenter size-large wp-image-12440" height="891" originalh="889" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/sudafrica-solid.jpg?w=630&h=889" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/sudafrica-solid.jpg?w=945&h=1337" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Militari italiani, quindi, partecipano al massacro nel Donbas sotto le bandiere del nazismo. Perciò si capisce ancora meglio come mai i nazisti Voerzio e Cazzulani, e il mercenario assassino Fontana, possano muoversi liberamente in Italia; sono protetti dall’AISE e dall’AISI, le agenzie d’intelligence-zerbino della CIA.<br />
E ad integrazione di quanto riportato: “Se è vero che estremisti di destra sono presenti in Siria, servizi segreti e altri hanno motivo di preoccuparsi. La scoperta accidentale di un possibile gruppo estremista di destra in Germania getta luce su tale potenziale: Nel marzo 2012 un uomo fu trovato morto in un albergo nel villaggio Herzberg, circa 60 km a nord ovest di Berlino. L’uomo, identificato come Joerg Lange, era morto d’infarto. Tuttavia, nella sua stanza, la polizia trovò uno zaino militare contenente tre armi, tra cui un fucile mitragliatore modificato di fabbricazione statunitense, e 300 cartucce. Le indagini hanno dimostrato che stava creando un centro di addestramento (per la Siria o per l’Ucraina?). Il necrologio in una pubblicazione estremista notava che Lange aveva combattuto come volontario nelle guerre jugoslave, dalla parte croata (ovvio) e che la morte fu una grave battuta d’arresto “organizzativa e politica” per il progettato centro di addestramento”. <em><a href="https://www.hate-speech.org/other-volunteers/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Hate-speech</a></em><br />
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/snipers.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="SNIPERS" class="aligncenter size-full wp-image-12444" height="318" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/snipers.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="618" /></a>Non si tratta di denunciare il fascistucolo che ancora piange la salma trafugata di Mussolini, o di dare la caccia all”<em>om salvadeg</em>‘ rossobruno, che quando esiste, è coccoloso ospite di PD e ANPI. Si tratta di esporre l’inganno ideologico avanzato da tali arnesi di Gladio, strumenti della NATO per condurre una guerra contro la Storia, e non a caso, l’atlantismo non può che ricorrere ai cadaveri che la Storia ha seppellito nel 1945, ma che il Pentagono e la CIA hanno riesumato e che conservano nel freddo obitorio ideologico politico chiamato Atlantismo.</div>
<div class="wp-caption aligncenter" id="attachment_12454" style="background: rgb(245, 245, 245); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 99%; padding: 7px 2px; text-align: center; width: 640px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/arditi-6.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="arditi-6" class="wp-image-12454 size-large" originalh="418" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/arditi-6.jpg?w=630&h=418" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/arditi-6.jpg?w=936&h=623" style="border: none; height: auto; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;" /></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 12px; padding: 5px 0px 0px !important;">
La democrazia spontanea di Iannone, Voerzio, Cazzulani-in-Pittella e Federica -manoamica- Mogherini</div>
</div>
<span class="embed-youtube" style="background-color: white; color: #555555; display: block; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="true" class="youtube-player" frameborder="0" height="385" src="http://www.youtube.com/embed/f5-IH8h7Io4?version=3&rel=1&fs=1&showsearch=0&showinfo=1&iv_load_policy=1&wmode=transparent" style="max-width: 100%;" type="text/html" width="630"></iframe></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/osn1265900922rua.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img alt="L''anitmperialismo' di Gladio" class="size-full wp-image-12447" height="336" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/osn1265900922rua.jpg?w=630" style="border: none; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="640" /></a></div>
<div class="wp-caption aligncenter" id="attachment_12447" style="background: rgb(245, 245, 245); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 99%; padding: 7px 2px; text-align: center; width: 460px;">
<br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 12px; padding: 5px 0px 0px !important;">
L”antimperialismo’ di Gladio</div>
</div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<div style="color: #555555;">
Ciò non dimeno, non va dimenticato che ampi settori del cosiddetto antagonismo anarcoide, legato agli <em>autonomen</em> e agli <em>antideutsches</em> tedeschi, finanziati da Soros e diretti dalle intelligence atlantiste BND e <em>Mossad</em>, si siano schierati al fianco dei nazisti ucraini, non solo diffondendo propaganda atlantista spacciandola come analisi ‘marxiste’, che in realtà sono solo puro schematismo ideologico, settario e ultrasettario, delle varie frange ‘fringe’ dell’ultra-sinistrismo occidentalista, hollywoodiano, che ha come padri fondatori ideologi settari accolti nelle istituzioni accademiche statunitensi, come Mattick, Goldner, Korsch ed altri epifenomeni del ‘marxismo’ quale ideologia statunitense, filo-imperialista e ultracapitalista. La matrice settaria filo-statunitense traspare da tale ‘letteratura’ sottoforma di denigrazione dell’esperienza sovietica, e do vere e proprie espressioni di razzismo verso i russi, cinesi, vietnamiti, latinoamericani. Tali settari, che per vendere meglio la loro mercanzia scaduta e fradicia, smentita dai fatti fin dal ….1848, si camuffano di volta in volta in trotskisti, maoisti, guevaristi, anarchici (cosa che sono in realtà), partigianisti, antifa, antideustche, ecc. Ma il loro segno distintivo, il marchio della bestia, e la sempre indefessa azione di supporto alle aggressioni imperialiste della NATO, denigrando i governi presi di mira dal Pentagono e da Soros (che finanzia le attività di tale feccia rossa e rosso-nera), avanzando la pretesa che siano sempre ‘borghesia nazionalisti’, ‘comunisti nazionali’, ‘nazionalisti capitalisti’, ‘capitalisti di Stato’, ‘centralisti’, e quant’altro. La loro azione si riflette nell’azioni di coloro che appaiono loro ‘avevrsari’, ma che in realtà sono complementari, come Casapound, anarco-nazisti, animalisti specisti e altro pattume umano-politico.</div>
<div style="color: #555555;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2013/07/mossad_motto.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="mossad_motto" class="alignright size-medium wp-image-4527" height="159" originalh="159" originalw="300" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2013/07/mossad_motto.jpg?w=300&h=159" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2013/07/mossad_motto.jpg?w=450&h=239" style="border: none; display: inline; float: right; margin: 0px 0px 10px 15px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="300" /></a>Quindi non è un caso che tale circo delle pulci rosse, critiche-critiche, antagoniste, anarchiche o autonome, di fatto sostengano sempre e comunque le operazioni della NATO e di Gladio. Come insegna la summa ideologico-organizzativa di tale cloaca, l’<a href="http://eurasiarossa.wordpress.com/2013/06/06/oakke-i-comunisti-pro-americani/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">OAKKE </a>greca. I santoni di tale sottile strato di melma ideologico-settaria, dedita a disinformazione e sabotaggio, sono i <em>cheerleders</em> dell’UCK Andrea Ferrario e Ilairo Salucci, e i <em>cheerleaders</em> di <em>al-Qaida</em>Antonio Moscato, Valerio Evangelisti e Francesco Ricci, ecc. ecc., tutti proni alla propaganda atlantista, a supporto delle azioni della NATO, dalla Jugoslavia all’Ucraina, con analisi contorte, speciose, confusionarie, contenenti dosi abbondanti di falsità e menzogne, (specialità di gente come Ferrario e Moscato), e cosparse di polverina magica ‘marxiana’ giusto per esaltare e dare allegria ai “dottor gonzi” pronti a cedere all’orgasmo dell’analisi ‘finalmente marxistica’. Poveri fessi, mentre costoro abboccano, i <em>kameraden</em> antifa e<em>antideustche,</em> su ordine del BND e del <em>Mossad</em> che li gestiscono, raggiungono le file dei banderisti-atlantisti a Kiev, per massacrare i ‘subumani russofoni della Novorossija’, che i sunnominati scarafaggi ‘marxistici’ dipingono quale realtà neofascista; come hanno fatto con la Jugoslavia di Miloshevich, la Libia di Gheddafi, la Siria di Assad e il Venezuela di Chavez.</div>
<div style="color: #555555;">
<br /></div>
<span style="color: #3d85c6;">fonte: http://aurorasito.wordpress.com/</span><br />
<span style="color: #3d85c6;">link: http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/26/casagladio-dalla-siria-allucraina/</span><br />
<div style="color: #555555;">
<br /></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/1387293875926.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="1387293875926" class="aligncenter size-full wp-image-12469" height="410" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/1387293875926.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="600" /></a></div>
<div class="wp-caption aligncenter" id="attachment_12179" style="background: rgb(245, 245, 245); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 99%; padding: 7px 2px; text-align: center; width: 640px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/hwnbib83kc83.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; outline: none;"><img alt="Antifa supporter degli ucrofascisti" class="size-large wp-image-12179" originalh="385" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/hwnbib83kc83.jpg?w=630&h=385" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/hwnbib83kc83.jpg?w=936&h=573" style="border: none; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;" /></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 12px; padding: 5px 0px 0px !important;">
Antifa supporter degli ucrofascisti</div>
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</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-49305287348166353082014-10-27T12:59:00.002+01:002014-10-27T12:59:19.352+01:00Oro o cannonate: agire contro il crollo del dollaro<span style="color: #3d85c6; font-size: x-large;">IL CROLLO DELL'ECONOMIA E' INEVITABILE</span><br />
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OTTOBRE 27, 2014<br />
Christof Lehmann New Eastern Outlook 27/10/2014<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhISvcMDpBneyAGvJJDEIEAdAXRrgi-6BmU6jk5eQemX4IlhF7__s2ensAbUMUVYrANOX7c9nf6M9hrSxr1uiWOQ_JawyEJvuvUaw1IE4NRAQHBvtkOhCOpHOwrE3XL03hFsZ_OxMVy6nhJ/s1600/827echina-gold-deng-xiaoping-bust-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhISvcMDpBneyAGvJJDEIEAdAXRrgi-6BmU6jk5eQemX4IlhF7__s2ensAbUMUVYrANOX7c9nf6M9hrSxr1uiWOQ_JawyEJvuvUaw1IE4NRAQHBvtkOhCOpHOwrE3XL03hFsZ_OxMVy6nhJ/s1600/827echina-gold-deng-xiaoping-bust-3.jpg" height="478" width="640" /></a></div>
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<span style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">Il crollo dell’economia è inevitabile, ha detto l’ex-capo economista della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) William White in risposta alla relazione trimestrale del BRI di settembre 2013. Gli esperti prevedono che il collasso economico globale possa verificarsi all’improvviso tra la fine del 2014 e il 2015. Il fatto che gli interessi privati detengano Federal Reserve, Banca Centrale d’Inghilterra e le istituzioni di Bretton Woods rendono improbabile che i governi di Stati Uniti, Regno Unito e Unione europea possano impedirne il crollo. Le loro politiche sono sostanzialmente invariate dall’inizio del 2013, quando il vicegovernatore della Banca Popolare cinese Yi Gang ha sottolineato che la Cina non prevede una guerra economica, ma che vi si è preparata. Gli Stati dei BRICS da allora capitalizzano la Banca di sviluppo dei BRICS; l’asse Stati Uniti/Regno Unito e Unione europea hanno lanciato la guerra delle sanzioni alla Russia e la guerra civile in Ucraina. Nel 2014, la Cina comincia ad aprire il settore bancario a investimenti e banche esteri su scala inaudita; l’Australia è impantanata tra pressione degli Stati Uniti e tendenza ad utilizzare le attraenti e sicure opportunità cinesi. Thailandia, Malaysia e altre economie sono sempre più incoraggiante dai loro investitori a studiare il mercato cinese. Con il sistema di Bretton Woods sull’orlo del collasso e possibili conflitti incombenti, l’oro e le nuove economie basate sull’oro attraggono, in alcuni casi più in altri casi una meno esitante attenzione dai governi di tutto il mondo. La tendenza è, sebbene a malincuore accettata, impossibile da ignorare. La Cina ha superato gli Stati Uniti come prima economia mondiale per potere d’acquisto, ed è pronta a diventare la No.1 per PIL entro un anno, riporta il FMI.</span><br />
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #3d85c6;">Evitare la confusione dei principi. Fiat vs oro</span></strong><br /><span style="color: #555555;">Le valute fiat non sono necessariamente più instabili delle valute basate sui beni. Hanno vantaggi e svantaggi. Le materie prime, ad esempio l’oro, hanno un valore intrinseco dovuto alla presenza fisica e al valore del lavoro investito nell’estrazione e raffinazione dell’oro. Un problema con l’oro è che è limitato, come altre materie prime e non è equamente distribuito nel mondo. L’oro, in altre parole, non è una panacea contro la geopolitica e i conflitti per le risorse. Le valute fiat sono, in linea di principio, infinite. Stampare sempre moneta a corso forzoso senza adattarsi a valori come materie prime, merci, forza lavoro o potenziale produttivo, implica che le prime potenze militari possano essere tentate di costringere le altre ad accettare, in linea di principio, una moneta senza valore fiat che potrebbero contraffare. Gli Stati Uniti, con la loro geopolitica militare e il costringere più volte altre nazioni, come l’Iraq, ad accettare il dollaro dei regolamenti internazionali o a subire una guerra, sostanzialmente producono denaro contraffatto per risolvere i propri bilanci; l’uso di eufemismi come quantitative easing per coprire la fallimentare politica della contraffazione, è un buon esempio dei problemi e rischi inerenti le valute fiat. Mentre le valute fiat non sono necessariamente migliori o peggiori dei sistemi basati sull’oro, il maggiore problema dell’utilizzo di valute fiat negli accordi economici tra le nazioni, è piuttosto il fatto che alcune banche nazionali sono di proprietà privata; cioè, i proprietari sono parte delle reti canaglia che hanno in ostaggio il governo di uno Stato. Lo stesso vale per le istituzioni di Bretton Woods, come FMI e Banca Mondiale. Altre economie nazionali funzionano bene con valute a corso forzoso, a condizione che la banca nazionale sia una realtà nazionale e che la moneta non sia creata come debito. L’attuale “corsa” all’oro, in altre parole, non è causato da vantaggi intrinseci e superiori delle economie basate sull’oro, ma piuttosto dalle dinamiche conflittuali dell’attuale politica internazionale.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #3d85c6;">L’illusione che un mercato sotto pressione possa mantenere liquidità</span></strong><br /><span style="color: #555555;">La relazione trimestrale realisticamente pessimista della Banca dei Regolamenti Internazionali, del settembre 2013, indicò il quantitative easing della Banca centrale europea e della Federal Reserve Bank degli Stati Uniti come uno dei principali fattori che potrebbero causare il collasso economico globale. Gli esperti concordano sul fatto che la Federal Reserve e la Banca centrale europea hanno perso il controllo sul diluvio di denaro e debito che creano. Il rapporto della BRI ha osservato, in tante parole, che è impossibile per Federal Reserve e BCE rimettere il dentifricio nel tubetto, mentre, all’epoca, il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, continuava a spremere il tubetto. L’ex-capo economista della BIS William White ha avvertito, in modo inequivocabile, che il mondo è diretto verso un inevitabile crollo economico globale. White ha osservato che la bolla del credito globale sta per scoppiare e che la percentuale dei prestiti di rischio estremo è balzata del 45 per cento a metà 2013. Cioè, l’interesse sui prestiti di rischio estremo è il dieci per cento in più dalla comparsa della crisi economica globale nel 2007. Parlando a </span><em style="color: #555555;">The Telegraph</em><span style="color: #555555;">, White ha aggiunto che la situazione nel 2013 era peggiore di prima del crollo di </span><em style="color: #555555;">Lehmann Brothers</em><span style="color: #555555;">. Il giornale citava White, “</span><em style="color: #555555;">Tutti gli squilibri precedenti sono ancora lì. Il totale dei debiti pubblico e privato è del 30 per cento più elevato nel PIL delle economie avanzate di quanto non fosse allora, aggiungendovi il problema del tutto nuovo delle bolle nei mercati emergenti che intendono inserirsi nel ciclo del boom</em><span style="color: #555555;">“. White prevede che il collasso economico possa essere improvviso, aggiungendo il problema che la politica finanziaria degli Stati Uniti è imprevedibile e che sia un’illusione credere che un mercato sotto stress possa mantenere liquidità. I problemi di liquidità degli Stati Uniti sono evidenti dal 2013, quando la Federal Reserve respinse i sindaci tedeschi venuti a controllare le riserve d’oro della Germania negli Stati Uniti. Nel 2013 la Germania, come molti altri, iniziò la copertura contro il crollo economico atteso tentando di rimpatriare la maggior parte delle proprie riserve auree. La banca federale e il governo tedeschi risposero al rifiuto chiedendo il rimpatrio dell’oro tedesco dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti risposero che potevano fornire l’oro a rate entro il 2020. Gli Stati Uniti da allora iniziarono a consegnare le rate, ma dissero alla Banca Federale Tedesca che dovevano fondere i lingotti prima della consegna. I lingotti d’oro che la Germania ha ricevuto, da allora, in altre parole non sarebbero identificabili dai numeri di serie. Il processo di ri-fonditura rimuove anche l’impronta digitale chimica con la quale l’oro potrebbe essere identificato come l’oro che la Germania aveva depositato negli Stati Uniti. In altre parole, potrebbe ricevere l’oro rubato alla Libia nel 2011.</span><br /><span style="color: #555555;">Un articolo ironico, intitolato “</span><em style="color: #555555;">L’oro della Germania e la Fed dei fessi”</em><span style="color: #555555;"> descrive la situazione utilizzando un’allegoria. Un motociclista investe il proprietario di una Ferrari, gli rompe le ossa e quindi gli ruba l’auto dicendogli: “</span><em style="color: #555555;">guardi quanto è pericoloso il mondo, mi permetta di prendermi cura della sua bella Ferrari”</em><span style="color: #555555;">. Quando il titolare si riprende e chiede di riavere l’auto viene cacciato. Dopo di che riceve il permesso di vedere il motore, senza numero di serie, quindi un volante, e alla fine riottiene i pezzi di ricambio che possono, o non possono, provenire dalla sua auto. Infine le altre parti dell’auto vengono consegnate in sette anni. Inutile dire che gli Stati Uniti comunque mancano di liquidità. Molti analisti notano che gli Stati Uniti hanno venduto la maggior parte dell’oro che avrebbero dovuto detenere per conto di altre nazioni. Il furto potrà essere coperto fin quando sarà possibile mantenere lo status quo del fallimentare sistema di Bretton Woods.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/peoples_bank_of_china-621x414.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="peoples_bank_of_china--621x414" class="aligncenter size-full wp-image-12489" height="414" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/peoples_bank_of_china-621x414.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="621" /></a><strong><span style="color: #3d85c6;">La Cina si prepara alla guerra economica</span></strong><br /><span style="color: #555555;">Il vicegovernatore della Banca Popolare cinese, Yi Gang, ha dichiarato all’inizio di quell’anno che la Cina può pienamente affrontare una guerra valutaria, se necessario. L’agenzia cinese </span><em style="color: #555555;">Xinhua</em><span style="color: #555555;"> ha citato Yi Gang dire: “</span><em style="color: #555555;">La Cina è pronta nelle politiche monetarie ed altri meccanismi, ad affrontare una possibile guerra valutaria, e la Cina terrà pienamente conto della politica dei quantitative easing condotta dalle banche centrali di certi Paesi</em><span style="color: #555555;">“. La Cina da allora, prudentemente, ha iniziato a sbarazzarsi dei dollari USA utilizzandoli per acquisire beni di valore nelle economie occidentali, ampliando la portata delle sue importazioni di risorse strategiche, investendo in partnership per garantirsi le risorse e in partnership di produzione in Europa, Latina America, Africa, Asia e Medio Oriente, e tutto questo su una scala senza precedenti. Mentre Stati Uniti, Regno Unito ed Unione europea continuano la loro “quantitative easing”, una strategia per sfuggire al crollo incombente, in generale creando conflitti per perpetuare ancora un po’ il non-glorioso nuovo secolo americano.</span><br /><span style="color: #555555;">Il piano di Stati Uniti/Regno Unito era impedire la costruzione del gasdotto Iran-Iraq-Siria con l’obiettivo di creare insicurezza sull’invio del gas iraniano all’Europa; un coinvolgimento profondo nella crisi in Ucraina, volta a generare insicurezza sulle fornitura di gas russo all’Europa; tentare di forzare l’Europa alla dipendenza degli Stati Uniti su gas e petrolio di scisto statunitensi mentre arginano Mosca; tutto ciò sono risposte illecite a problemi economici leciti. Risposte pericolose e intrinsecamente inadatte a una prevenzione efficace, o almeno attenuazione della crisi economica globale e alla fine del sistema monetario di Bretton Woods. Anche nel 2013, mentre gli esperti avvertivano che il collasso economico globale è inevitabile e mentre altri già notavano che USA/UK non potendo vincere la guerra alla Siria, già dal luglio 2012, puntavano al conflitto in Ucraina, gli Stati membri dei BRICS s’incontravano a margine del G20 a San Pietroburgo, in Russia, decidendo d’istituire la Banca di sviluppo BRICS come complemento a FMI e Banca mondiale. Nel luglio 2014, la Banca di sviluppo dei BRICS è stata fondata con 100 miliardi di dollari. Inoltre, il conflitto in Ucraina ha avvicinato Russia e Cina nella cooperazione economica, energetica, nonché nella sicurezza.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #3d85c6;">L’apertura della Cina: far gravitare le nuove economie verso l’oro</span></strong><br /><span style="color: #555555;">La Cina ha risposto alla plausibilità del crollo economico globale con la deregolamentazione relativamente rapida e completa su investimenti esteri e commercio. La Cina è, tuttavia, abbastanza prudente da assicurarsi il controllo dello Stato sull’economia nazionale e la moneta. L’apertura della Cina non è passata inosservata. Nel luglio 2014, l’assistente del Governatore del Gruppo operazioni sui mercati finanziari della Banca di Thailandia (BoT), Chantarvan Sucharitakul, ad esempio, ha tenuto un seminario per investitori e uomini d’affari thailandesi. Chantarvan ha incoraggiato gli investitori tailandesi dicendo che dovrebbero indagare sui vantaggi dell’uso dello yuan nei pagamenti quando trattano con la Cina. Chantarvan ha detto: “</span><em style="color: #555555;">Attualmente l’uso dello yuan cinese in Thailandia non è molto diffuso in quanto solo l’1 per cento delle attività commerciali della Thailandia con la Cina avviene utilizzando il renminbi (RNB)… Tuttavia, questo tasso è in rapido aumento e pertanto gli investitori thailandesi dovrebbero imparare ad utilizzare il canale di trading supplementare perché importanza e popolarità dello yuan aumenteranno in futuro, anche se non è ampiamente accettato e completamente libero in questo momento</em><span style="color: #555555;">“. Sviluppi analoghi si vedono in Malesia, Indonesia e molti altri Paesi asiatici. Questo sviluppo non avviene senza la rigida resistenza degli Stati Uniti. La Thailandia ha subito una grave crisi nel 2014, quando l’opposizione popolare al governo di Yingluck Shinavatra sfidava il governo sul rigetto dell’amnistia per il fratello Taksin Shinawatra, creando una situazione di stallo prolungato e infine l’intervento della maggioranza sostenuta dai militari in Thailandia. L’ex-premier Taksin Shinawatra, che ha ammesso che governava il Paese dall’estero tramite la sorella Yingluck, era fuggito dalla Thailandia dopo essere stato condannato per corruzione. Tali eventi sarebbero un tentativo fallito d’istigare la guerra civile in Thailandia, sostenuta dalle élite di Wall Street e Londra, e l’imposizione di sanzioni degli Stati Uniti.</span><br /><span style="color: #555555;">Gli Stati Uniti così come le lobby di Wall Street e la City of London, sono più smussati quando si tratta di nazioni come l’Australia. Probabilmente perché percepita come nazione popolata prevalentemente da caucasici, l’Australia subisce un approccio soft-power, mentre Stati Uniti/Regno Unito si ritengono più legittimati nel tentare di sovvertire la Thailandia con la violenza, segno del razzismo radicato osservabile nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Soft power o meno, la pressione degli Stati Uniti contro il tentativo dell’Australia di agire nel migliore interesse degli australiani impantana il governo australiano. Nell’ottobre 2014, la giornalista australiana Michelle Grattan riferiva che alti membri del governo australiano sono divisi sulla possibilità che l’Australia debba firmare la banca internazionale per finanziare lo sviluppo delle infrastrutture, che la Cina si appresta a lanciare nel novembre 2014. Grattan ha osservato che: “</span><em style="color: #555555;">L’Australia è sotto pressione degli Stati Uniti, affinché non partecipi alla nuova banca. … Il piano cinese rientra nel grande contesto geopolitico internazionale della concorrenza cino-statunitense nella regione. Gli statunitensi, che vedono la banca come possibile via per aumentare l’influenza della Cina nei Paesi dell’Asia sud-est, fanno vive pressioni per tenersene fuori”</em><span style="color: #555555;">. La Cina, dal canto suo, ha annunciato che avrebbe offerto fondi ai Paesi in via di sviluppo nella regione per progetti su energia, telecomunicazioni e trasporti. La Cina ha dichiarato che inizialmente finanzierà la banca di sviluppo regionale con 50 miliardi di dollari, non yuan o renminbi. I segnali sono chiari. La Cina è uno dei più grandi possessori di debito e dollari degli Stati Uniti. La Cina si sbarazza del dollaro sempre più velocemente, e fa il massimo per non ribaltare le economie basate sul dollaro già in difficoltà estrema. Ancora più importante, la Cina investe tali dollari nello sviluppo strategico dei partenariati regionali aiutando le economie delle nazioni più deboli come il Laos, aprendo i suoi mercati a investitori e commercianti di Thailandia, Malaysia, Australia, favorendo la cooperazione su energia e sicurezza con la Russia, utilizzando Hong Kong come base per la sua apertura economica. Del 2014 il conflitto sull’autodeterminazione politica di Hong Kong deve essere visto nella prospettiva della prudente, ma rapida, apertura economica della Cina ai capitali stranieri. Non sorprende che la </span><em style="color: #555555;">National Endowment for Democracy</em><span style="color: #555555;">, l’ala soft power del dipartimento di Stato degli Stati Uniti e della CIA, sostenga il movimento di Hong Kong “</span><em style="color: #555555;">Occupy Central</em><span style="color: #555555;">“.</span><br /><span style="color: #555555;">La scena è pronta per una transizione, sia che si presenti sotto forma di crollo improvviso o meno. La spinta primaria di tale transizione, probabilmente, non è la debolezza intrinseca di Stati Uniti/Regno Unito e del sistema monetario ed economico basato sul debito dalle istituzioni di Bretton Woods, ma senza dubbio il fatto che i governi di Paesi come Venezuela, Mozambico, Laos, Myanmar ed altri percepiscano l’approccio soft power della Cina assai meno problematico e, soprattutto, assai meno letale e devastante del presunto “Nuovo secolo americano”. E’ come scegliere tra l’oro e le cannonate.</span></div>
<div class="wp-caption aligncenter" id="attachment_12487" style="background: rgb(245, 245, 245); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 99%; padding: 7px 2px; text-align: center; width: 510px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/debt1.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="debt1" class="wp-image-12487 size-full" height="379" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/debt1.jpg?w=630" style="border: none; height: auto; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="500" /></a><div class="wp-caption-text" style="line-height: 12px; padding: 5px 0px 0px !important;">
Capisco perchè sia così grande da vedersi dallo spazio</div>
</div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #3d85c6;"><strong>Dr. Christof Lehmann</strong> è un consulente politico indipendente su conflitti e risoluzione dei conflitti, fondatore e direttore di Nsnbc, in esclusiva per la rivista online “<a href="http://journal-neo.org/2014/10/27/gold-or-gunfire-hedging-against-the-collapse-of-the-dollar/" sl-processed="1" style="text-decoration: none;" target="_blank"><em>New Eastern Outlook</em></a>“.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
link: http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/27/oro-o-cannonate-agire-contro-il-crollo-del-dollaro/</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-55560595180823646512014-10-26T14:57:00.000+01:002014-10-26T14:57:00.657+01:00VITTORIO FELTRI: UNA EDULCORATA PROTESTA RIVOLTA AI FALCHI DELLA COMMISSIONE EUROPEA<h2 class="posttitle" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Arial, Verdana, sans-serif; font-size: 2em; font-stretch: normal; line-height: 24px; margin: 15px 0px 0px; outline: none; padding: 0px 0px 6px; word-spacing: -0.1em;">
<span style="color: #3d85c6;">Feltri: nazisti Ue, buttateci fuori così poi ridiamo noi</span></h2>
<div>
<span style="color: #3d85c6;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">Scritto il 24/10/14</span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHTyj5_gfdaPXtgTn-Pn6rsNZCiO9O8LC6AfMzuKyRmQ_BGeqSXv0FusUPVlMu1LxGq7rWsHyx61ZfqWbZOPzO-ahoxL-1Xq56cNiuI6ssZBaBiAnWqqTW2gjDy6MaQ5Ll_oJpLFg7bDL2/s1600/larapina2.900x600.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHTyj5_gfdaPXtgTn-Pn6rsNZCiO9O8LC6AfMzuKyRmQ_BGeqSXv0FusUPVlMu1LxGq7rWsHyx61ZfqWbZOPzO-ahoxL-1Xq56cNiuI6ssZBaBiAnWqqTW2gjDy6MaQ5Ll_oJpLFg7bDL2/s1600/larapina2.900x600.jpg" height="446" width="640" /></a></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: x-small; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">La lettera minatoria che il presidente della Commissione Europea, Barroso, ha inviato a Palazzo Chigi è la dimostrazione plastica che Bruxelles considera l’Italia una scolaretta negligente e, pertanto, ritiene lecito tirarle le orecchie e prenderla a bacchettate con disinvoltura. Può darsi che in assoluto noi meritiamo simile trattamento, perché da anni giuriamo di stare in riga e invece, passando da </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: small; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify; text-decoration: none;" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a><span style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: x-small; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"> </span><span style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: x-small; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">a Monti e da Enrico Letta a Renzi, non abbiamo fatto altro che sbandare, come certificano i dati economici degli ultimi tre anni, andati via via peggiorando rispetto a quelli registrati in epoca di centrodestra. Ammesso e non concesso che siamo asini, non si capisce comunque perché l’Ue si arroghi il diritto di darci la pagella secondo pregiudizi, e non giudizi, che prescindono dalla conoscenza dei fatti. In altri termini, più crudi, se la Germania e i suoi camerieri scodinzolanti non apprezzano la </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: small; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify; text-decoration: none;" title="Post taggati con politica">politica</a><span style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: x-small; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"> </span><span style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: x-small; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">romana sono liberi sì di criticarci e, al limite, di buttarci fuori dal club burocratico in cui guazzano, ma non di recapitarci una missiva dai toni ultimativi, sgradevoli, maleducati e arroganti, degni del Quarto Reich, anzi del Terzo.</span></div>
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<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span id="more-38714" style="margin: 0px; outline: none; padding: 0px;"></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Essi ci hanno invitato perentoriamente a rispondere entro 24 ore al loro diktat in cui si dice che la nostra manovra (legge di stabilità) fa praticamente ribrezzo ed è quindi necessario correggerla, altrimenti… Altrimenti che? Cosa fate, ci cacciate? <a href="http://www.libreidee.org/2014/10/feltri-nazisti-ue-buttateci-fuori-cosi-poi-ridiamo-noi/vittorio-feltri-12/" rel="attachment wp-att-38715" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Vittorio Feltri" class="alignleft size-full wp-image-38715" height="101" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Vittorio-Feltri.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Vittorio Feltri" width="230" /></a>Provateci, fessacchiotti. Senza Italia nel mucchio selvaggio di 28 paesi, in cerca di una unione fittizia, salterebbe per aria non solo la Ue, ma anche la moneta unica difesa con spocchia dagli affamatori del popolo, cioè banchieri, finanzieri e loro utili idioti, tra cui economisti da talk show. Ecco perché ci auguriamo che Matteo Renzi (costretti ad affidarci a lui, già siamo nelle sue mani, oddio in che mani siamo), attingendo una tantum all’aulico linguaggio di Beppe Grillo, e rivolgendosi a Barroso e complici, pronunci il classico vaffanculo. Quando ci vuole, ci vuole.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Non ci vengano a dire lorsignori di Berlino e Bruxelles che se disubbidiamo agli ordini saremo commissariati, come se il nostro paese fosse una colonia dei tognini. Manderanno in trasferta a Roma i commissari? Li accoglieremo nel migliore albergo. Va bene l’Excelsior di via Veneto? Ok. Qui rimpinzeremo gli ospiti di spaghetti all’amatriciana e di pizza e, l’indomani, li caricheremo sulle auto blu invendute rispedendoli a casa, oltre frontiera. Ce la siamo sempre cavata da soli nei momenti più tragici, compresi due dopoguerra mondiali e una tentata rivoluzione dei brigatisti rossi (indimenticabili quanto portentosi <a href="http://www.libreidee.org/2014/10/feltri-nazisti-ue-buttateci-fuori-cosi-poi-ridiamo-noi/ciampi-e-prodi-2/" rel="attachment wp-att-38716" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Ciampi e Prodi" class="alignright size-full wp-image-38716" height="122" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Ciampi-e-Prodi.jpg" style="border: none; display: block; float: right; margin: 8px 0px 5px 15px; outline: none; padding: 2px;" title="Ciampi e Prodi" width="200" /></a>coglioni), vi pare che ci possano far tremare le ginocchia quattro contabili avvezzi a misurare la lunghezza degli zucchini e a disporre la distruzione delle arance siciliane? Andate all’inferno.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Noi con la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con politica">politica</a> dei piccoli passi (da gambero) ci eravamo guadagnati una buona posizione, poi siete arrivati voi menagramo con l’euro fasullo e coniato non per aiutare il popolo europeo, che non esiste (esistono tanti popoli europei privi di un denominatore comune), e ci siamo lasciati infinocchiare, affascinati dall’idea di appartenere a una élite che avesse in tasca le stesse banconote. Prodi e Ciampi, nel predisporci a essere presi in giro, ci misero del loro, ma sorvoliamo per rispetto della terza età (cui mi avvicino). Constato che Renzi non usa le buone maniere ma preferisce la pressa delle rottamazioni rapide. Lo preghiamo vivamente di non intimidirsi davanti a un portoghese (vocabolo che da noi ha un significato giustamente sinistro) e di apprestarsi piuttosto a mandarlo a quel paese, il suo, dove troverà altri portoghesi più malleabili di noi. Chiaro il concetto? <a href="http://www.libreidee.org/2014/10/feltri-nazisti-ue-buttateci-fuori-cosi-poi-ridiamo-noi/barroso-e-renzi/" rel="attachment wp-att-38717" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Barroso e Renzi" class="alignleft size-full wp-image-38717" height="98" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Barroso-e-Renzi.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Barroso e Renzi" width="250" /></a>Caro presidente Renzi, lei che ha fatto fuori le cariatidi del Pd in pochi mesi, non faticherà a far secco anche questo intruso, Barroso, un nome che evoca quello di un calciatore, anzi di vari calciatori, tutti modesti.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ci aspettiamo da lei un atteggiamento dignitoso, un atto di coraggio che riaffermi la nostra sovranità nazionale a costo di sfidare il Quarto Reich che, senza di noi, farebbe la fine del Terzo, sul serio. Un’ultima osservazione prima di chiudere. L’Ue si è risentita perché Padoan, ministro dell’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/economia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con economia">economia</a>, ha pubblicato la lettera minatoria sul sito del proprio ministero. Ma da quando in qua gli atti ufficiali in <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> rimangono segreti? Ha fatto benissimo Padoan a divulgarla. Chi lancia il sasso e nasconde la mano è un vile; chi ambisce perfino a nascondere il sasso è un pistola. P.S.: Presidente Renzi, le rammento che nel 2011 <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a> ricevette una lettera dalla Ue e, non avendola rispedita al mittente con un circostanziato vaffa, fu sfanculato. Politico avvisato, mezzo salvato.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
(Vittorio Feltri, “Buttateci fuori che poi ridiamo noi”, da “<a href="http://www.ilgiornale.it/news/politica/1062162.html" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank" title="Il Giornale, Feltri: buttateci fuori che poi ridiamo noi">Il Giornale</a>” del 24 ottobre 2014).</div>
</div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-20905173477406627372014-10-26T10:43:00.007+01:002014-10-26T10:43:54.967+01:00FINALMENTE I DIRITTI SUL LAVORO SONO SCOMPARSI, ADESSO POSSIAMO SOLO CELEBRARE IL FUNERALE. <h2 class="posttitle" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Arial, Verdana, sans-serif; font-size: 2em; font-stretch: normal; line-height: 24px; margin: 15px 0px 0px; outline: none; padding: 0px 0px 6px; word-spacing: -0.1em;">
<span style="color: #3d85c6;">Morto il lavoro, c’è solo la paura: nessuno è al sicuro.</span></h2>
<div>
<span style="color: #3d85c6;"><br /></span></div>
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<span style="color: #3d85c6;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">Scritto il 26/10/14</span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
Era uno dei principali obiettivi sin dall’inizio, e ci sono arrivati. Forse un po’ in ritardo rispetto ai tempi che si erano prefissati, ma ci sono arrivati.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">Chi ha capito il </span><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;">progetto dell’</span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/unione-europea/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Unione Europea">Unione Europea</a><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;">sa che le riforme del mercato del </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;">rappresentano lo strumento per ampliare la massa dei precari disposti a tutto e che, seppure con salari bassi e privi di risparmi, saranno costretti a comprare quei servizi essenziali (sanità, acqua, educazione) che nel frattempo verranno privatizzati. Noi tutti lo abbiamo capito da tempo, forse ora anche il sindacato? In realtà anche il sindacato lo aveva capito da tempo, solo che ora gli è impossibile girare la testa dall’altra parte. In diversi lavori la Mmt ha spiegato perché la linea di intervento “per superare la</span><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con crisi">crisi</a><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;">bisogna lavorare sul lato dell’offerta” è sbagliata, perché il presupposto “per crescere, uno</span><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/stato/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Stato">Stato</a><span style="color: #1d1d1d; line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="line-height: 15.600001335144px;"><span style="color: #1d1d1d;">deve avere i conti a posto” è in realtà una superstizione e perché il modello</span><span style="color: #3d85c6;"> </span><b>export-oriented</b><span style="color: #1d1d1d;"> a cui tende l’Ue è folle.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/morto-il-lavoro-ce-solo-la-paura-nessuno-e-al-sicuro/schulz-renzi-camusso-e-bersani/" rel="attachment wp-att-38387" style="color: #43678a; margin-left: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Schulz, Renzi, Camusso e Bersani" class="alignleft size-full wp-image-38387" height="284" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/09/Schulz-Renzi-Camusso-e-Bersani.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Schulz, Renzi, Camusso e Bersani" width="640" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
Le riforme del mercato del <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> hanno un impatto negativo sulla dinamica occupazionale ma anche un effetto disastroso da un punto di vista psicologico sul sentimento del <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> di chi continuerà a lavorare. Chi come me viene dalle scienze sociali sta assistendo a uno stravolgimento tale che potremmo anche chiamarlo la cancellazione del sentimento e della cultura del <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a>. È come una malattia e si manifesta tramite una serie di sintomi. La destabilizzazione: il continuo dibattito sul mercato del <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> serve a veicolare il messaggio “nessuno si senta più al sicuro”; in questo senso l’abolizione dell’articolo 18 è simbolico per l’Ue, nel senso che è il simbolo giusto tramite cui mandare questo messaggio. La fine dei valori del <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a>: cioè quel valore personale che una lavoratore cerca nel <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> e che è alla base della sua soddisfazione (sentirsi utile oppure fare carriera o lavorare in un bell’ambiente). La cultura dell’austerità cancella la scelta e il desiderio nel <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a>: «E’ già tanto se lo hai, un <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a>», ti viene detto, «non puoi pretendere che sia il <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> che vorresti».</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
Per chi si ostina ad avere questo desiderio (meglio definito come “pretesa”) è prevista la fustigazione; per chi non ha più questa pretesa è prevista la frustrazione. La morte bianca dell’utilità del <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a>: è <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/stato/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Stato">stato</a> ucciso l’orgoglio del fare un <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> utile che proviene anche dal fatto che gli altri lo riconoscano come un <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> utile (produzione, insegnamento, il <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> delle forze dell’ordine) che poi era l’essenza del “mestiere”. Ma per lo <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/stato/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Stato">Stato</a>, sotto scacco dei mercati finanziari, garantire un <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> non è più una priorità, figurarsi se si pone il problema di far fare cose utili alla collettività, tanto il Pil è dato anche dalle attività illecite. Con la riforma degli ammortizzatori sociali, quei lavoratori in cassa integrazione prima orgogliosi di aver fatto il Pil della nazione saranno costretti ad accettare il primo <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> utile proposto dalle agenzie di collocamento, cioè il primo che ti viene offerto, pena la fine del sussidio.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/morto-il-lavoro-ce-solo-la-paura-nessuno-e-al-sicuro/camusso-e-monti-2/" rel="attachment wp-att-38388" style="color: #43678a; margin-left: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Camusso e Monti" class="alignright size-full wp-image-38388" height="265" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/09/Camusso-e-Monti.jpg" style="border: none; display: block; float: right; margin: 8px 0px 5px 15px; outline: none; padding: 2px;" title="Camusso e Monti" width="640" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.600001335144px;">Vedere oggi questo discorso di Roosevelt che parla del diritto delle persone ad avere un</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="line-height: 15.600001335144px;">utile è come assistere a un documentario sul pianeta Marte. In un contesto in cui aumentano le famiglie povere, difendere il diritto a esprimersi tramite il</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;">, per le proprie capacità e aspirazioni, è etichettato dalla “cultura della scarsità” come un’assurda pretesa. Ma, a ben guardare, così si sta demolendo un altro pezzo della civiltà europea, quella della cultura del</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;">. L’austerità si porta dietro l’azzeramento della soggettività al</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;">, cioè quel mondo di sentimenti e di relazioni che rendevano il</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="line-height: 15.600001335144px;">una parte importante della vita delle persone (le relazioni con gli altri, le aspettative, le gratificazioni e delusioni). Vale solo quanto sei disposto a fare un</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><span style="line-height: 15.600001335144px;">per un costo minore degli altri, a prescindere da quello che sei. E allora, scienziati sociali, psicologi del</span><span style="line-height: 15.600001335144px;"> </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; line-height: 15.600001335144px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a><span style="line-height: 15.600001335144px;">, sociologi, e così via: è o non è anche nostra la battaglia contro l’austerità?</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: blue;">(Deanna Pala, “Senza <span style="color: blue;"><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> </span>sei disperato, ma non pensare che con un <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/lavoro/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con lavoro">lavoro</a> sarai tanto allegro”, da “<a href="http://www.retemmt.it/component/k2/item/313-senza-lavoro-sei-disperato-ma-non-pensare-che-sarai-tanto-allegro-al-lavoro" style="margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank" title="Rete Mmt, Deanna: disperati senza lavoro, infelici al lavoro">Rete Mmt</a>” del 22 settembre 2014).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #3d85c6; font-family: Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px;">http://www.libreidee.org/2014/10/morto-il-lavoro-ce-solo-la-paura-nessuno-e-al-sicuro/</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-44314332925177000602014-10-26T10:28:00.001+01:002014-10-26T10:28:04.239+01:00CARLO LOTTIERI: SE RINUNCIASSIMO ALL'ITALIA<h2 class="posttitle" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Arial, Verdana, sans-serif; font-size: 2em; font-stretch: normal; line-height: 24px; margin: 15px 0px 0px; outline: none; padding: 0px 0px 6px; word-spacing: -0.1em;">
<span style="color: #0b5394;">Paese a pezzi, mai unito: e se rinunciassimo all’Italia?</span></h2>
<div>
<br /></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">Scritto il 25/10/14</span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">Quindici anni fa, in una fase storica che vedeva il paese ormai impantanato in logiche politiche incapaci di affrontarne i problemi strutturali dell’</span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/economia/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con economia"><span style="color: #6fa8dc;">economia</span></a><span style="color: #1d1d1d;"> e della società, ne “</span><b><span style="color: #6fa8dc;">L’asino di Buridano</span></b><span style="color: #1d1d1d;">” (ora ripubblicato dall’editore Guerini) Gianfranco Miglio immaginò una sua via d’uscita, essenzialmente basata su una struttura confederale e macro-regionale. L’Italia doveva lasciarsi alle spalle lo </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/stato/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Stato"><span style="color: #6fa8dc;">Stato</span></a><span style="color: #3d85c6;"> </span><span style="color: #1d1d1d;">nazionale e unitario di costruzione ottocentesca, affidarsi a logiche pattizie più coerenti con una società d’ispirazione democratica e liberale, ridefinirsi attorno ad aree omogenee per </span><span style="color: #6fa8dc;"><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/storia/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con storia"><span style="color: #6fa8dc;">storia</span></a> </span><span style="color: #1d1d1d;">e struttura produttiva. Quindici anni sono pochi e sono tanti al tempo stesso. Se l’essenza della riflessione migliana resta valida, qualcosa merita indubbiamente di essere rivisto, aggiornato, ripensato. Non è in nessun modo realistica, in particolare, l’idea di una “via italiana” (o romana) alla soluzione dei problemi che affliggono il paese.<span id="more-38673" style="margin: 0px; outline: none; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/paese-a-pezzi-mai-unito-e-se-rinunciassimo-allitalia/ragazza-nella-valigia/" rel="attachment wp-att-38674" style="color: #43678a; margin-left: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="ragazza nella valigia" class="alignleft size-full wp-image-38674" height="305" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/ragazza-nella-valigia.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="ragazza nella valigia" width="640" /></a></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="color: #1d1d1d;">Innamorato della dimensione anche tecnica e ingegneristica dei dispositivi costituzionali, Miglio ancora 15 anni fa pensava che non fosse da escludere l’ipotesi di una classe </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con politica"><span style="color: #6fa8dc;">politica</span></a><span style="color: #6fa8dc;"> </span><span style="color: #1d1d1d;">italiana disposta a suicidarsi nella sua dimensione nazionale per riscoprire una propria vocazione locale. Questa illusione ora non è più ammissibile e non vi sarà mai una riforma delle istituzioni, a Roma, che ponga fine a quel </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/potere/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con potere"><span style="color: #6fa8dc;">potere</span></a><span style="color: #1d1d1d;"> romano che vede politici settentrionali e meridionali cooperare con tanta passione. In secondo luogo, non è realistico prevedere un’Italia che tenga vivi tenui legami confederali, così come non era realistico immaginare che la Lituania o la Georgia potessero stare in una confederazione che avesse al centro la </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/russia/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Russia"><span style="color: #6fa8dc;">Russia</span></a><span style="color: #1d1d1d;">. Se l’Italia perderà la configurazione prefettizia acquisita nel diciannovesimo secolo, al suo posto vi saranno piccole realtà tra loro assai slegate: non mancheranno certo accordi e alleanze (per giunta entro un condiviso quadro europeo), ma difficilmente vi sarà una struttura comune intesa in senso classico.</span><br />
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">Certo è impossibile sapere se l’Italia saprà ammettere il fallimento della sua unificazione o invece continuerà a illudersi che sia riformabile anche l’irriformabile. Ma se un giorno l’unità verrà messa in discussione, come giustamente Miglio invitava a fare, quella che ne conseguirà sarà una soluzione di tipo catalano. Qualche segnale va emergendo. A Trieste, ad esempio, c’è un movimento assai attivo che usa argomenti di diritto internazionale (legati all’amministrazione Onu delle zona </span><span style="color: #3d85c6;"><b>A </b></span><span style="color: #1d1d1d;">e </span><span style="color: #3d85c6;"><b>B</b></span><span style="color: #1d1d1d;">, create all’indomani del 1945) per rivendicare il diritto ad amministrarsi da sé: dando vita a un Lussemburgo di taglio adriatico e mitteleuropeo. Nel Tirolo meridionale, inoltre, va riemergendo la voglia di ricollegarsi a Innsbruck ed essere sempre più europei </span><a href="http://www.libreidee.org/2014/10/paese-a-pezzi-mai-unito-e-se-rinunciassimo-allitalia/gianfranco-miglio/" rel="attachment wp-att-38675" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Gianfranco Miglio" class="alignright size-full wp-image-38675" height="165" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Gianfranco-Miglio.jpg" style="border: none; display: block; float: right; margin: 8px 0px 5px 15px; outline: none; padding: 2px;" title="Gianfranco Miglio" width="120" /></a><span style="color: #1d1d1d;">e sempre meno italiani. E spinte centrifughe sono visibili anche in Sardegna, in Lombardia e in altre parti del paese. Ma la potenziale Catalogna d’Italia è il Veneto.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">Miglio immaginava una soluzione confederata basata essenzialmente su tre grandi aree: Nord, Centro e Sud. Le premesse di un anti-Risorgimento vincente, invece, giungono da realtà più piccole e – ciò che è molto importante – dotate di una propria struttura istituzionale. Il Nord di Miglio, come la Padania vagheggiata dai leghisti, non ha confini e non ha un Parlamento. Non così è il Veneto, che dispone di un presidente, di un palazzo del governo e di una sua assemblea rappresentativa. E che nei mesi scorsi ha approvato una legge regionale che istituisce un referendum consultivo sull’indipendenza, che l’attuale esecutivo si è subito preoccupato di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale. Matteo Renzi vuole giocare alla Mariano Rajoy (niente “diritto di voto” per i catalani), e non alla David Cameron. Il referendum scozzese ha però rappresentato uno spartiacque nella </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/storia/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con storia"><span style="color: #6fa8dc;">storia</span></a><span style="color: #6fa8dc;"> </span><b style="color: #6fa8dc;">europea</b><span style="color: #1d1d1d;">: ha detto che l’unità nazionale di uno </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/stato/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Stato"><span style="color: #6fa8dc;">Stato</span></a><span style="color: #3d85c6;"> </span><span style="color: #1d1d1d;">dipende dalla volontà, e solo dalla volontà, delle comunità che ne fanno parte.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">In qualche modo, anche “retoricamente”, Miglio riteneva che l’Italia potesse ancora essere salvata soltanto disfacendola. Oggi le linee di tendenza ci dicono che l’alternativa è tra un’Italia che salva se stessa e condanna gli italiani, oppure un’Italia che si dissolve per dare alle diverse comunità italiane una qualche chance di farcela. E a questo punto c’è da domandarsi in che modo, nei mesi a venire, il </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/potere/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con potere"><span style="color: #6fa8dc;">potere</span></a><span style="color: #1d1d1d;"> romano saprà resistere dinanzi a chi chiede di mettere una scheda entro un’urna. La crisi spagnola </span><a href="http://www.libreidee.org/2014/10/paese-a-pezzi-mai-unito-e-se-rinunciassimo-allitalia/barcellona-indipendentisti-catalani/" rel="attachment wp-att-38676" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Barcellona, indipendentisti catalani" class="alignleft size-full wp-image-38676" height="161" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/10/Barcellona-indipendentisti-catalani.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Barcellona, indipendentisti catalani" width="270" /></a><span style="color: #1d1d1d;">in corso, che vede Madrid interpretare logiche neo-franchiste, attesta quanto sia difficile per gli Stati democratici opporsi ai movimenti indipendentisti che chiedono di andare alle urne e far decidere tutto con il voto. Le nostre istituzioni pubbliche sono macchine poderose che sottraggono </span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/diritti/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con diritti"><span style="color: #6fa8dc;">diritti</span></a><span style="color: #6fa8dc;"> </span><span style="color: #1d1d1d;">e risorse (ormai il 50% di quanto viene prodotto) legittimandosi con le procedure elettorali.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">Renzi può disporre di tanta parte </span><span style="color: #3d85c6;">dell’</span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/economia/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con economia"><span style="color: #6fa8dc;">economia</span></a><span style="color: #3d85c6;"> </span><span style="color: #1d1d1d;">e della società italiane perché si sente legittimato dal voto. Ma se il voto è così nobile e potente, come può lo stesso Renzi negarne l’esercizio a quei veneti che vogliono interpellare la popolazione in merito alla scelta tra status quo e una Serenissima 2.0? Esattamente come quando Miglio scrisse quelle pagine, non è affatto da escludere l’ipotesi che nulla cambi e che il nostro resti il paese del gattopardismo. Ma l’</span><a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/europa/" rel="tag nofollow" style="font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Europa"><span style="color: #6fa8dc;">Europa</span></a><span style="color: #1d1d1d;"> sta mutando: in Scozia già hanno votato e il 9 novembre catalano (la data fissata per un referendum che la Spagna considera illegale) è ormai alle porte. L’ipotesi che il Veneto sia l’anello che non tiene è assai seria. Ben poco c’è da aspettarsi dalla Corte Costituzionale e dal nostro ceto politico, ma vi sono processi che prendono luogo indipendentemente da queste cose. E talvolta prima di sprofondare nel nulla una società cerca di ripensarsi su basi nuove.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
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<div style="background-color: white; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #3d85c6; font-family: Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="line-height: 15.600001335144px;">http://www.libreidee.org/2014/10/paese-a-pezzi-mai-unito-e-se-rinunciassimo-allitalia/</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-80277344561412694612014-10-24T22:29:00.003+02:002014-10-24T22:29:48.542+02:00MASSACRO DI STUDENTI IN MESSICO. 26 settembre 2014<br />
<b><span style="color: #0b5394;">La triste attesa dei genitori di quarantre giovanissimi studenti, tutti tirocinanti di un liceo di AYOTZINAPA. </span></b><br />
<b><span style="color: #0b5394;">Le giovani reclute universitarie sarebbero scomparse, secondo la pubblica accusa, per via di un sanguinario patto tra José Luis Abarca, la massima autorità della città di Iguala (110mila abitanti, nello stato di Guerrero, 130 chilometri a sud-ovest della capitale Città del Messico), sua moglie e dai "Guerreros Unidos", braccio armato legato al cartello narcotrafficante "Beltran Leyva".</span></b><br />
<b><span style="color: #0b5394;">Il 26 settembre scorso era previsto infatti a Iguala un evento politico legato al sindaco, durante il quale avrebbe parlato anche sua moglie María de los Ángeles Pineda. Contemporaneamente, però, decine di aspiranti insegnanti di un liceo storicamente di sinistra di Ayotzinapa avevano annunciato, per quel giorno, l'ennesima manifestazione contro le "pratiche discriminatorie della loro università nell'assunzione di nuovi docenti". E così si erano recati nel vicino capoluogo Iguala per protestare contro le autorità locali.</span></b><br />
<b><span style="color: #0b5394;">Secondo le testimonianze di alcuni agenti, quel giorno i poliziotti che dovevano garantire la sicurezza della manifestazione sono stati "istruiti dal sindaco" a fare di tutto per evitare che le proteste potessero danneggiare il comizio della moglie María. Il resto è agghiacciante: quel 26 settembre la polizia ha aperto addirittura il fuoco su alcuni autobus sui quali viaggiavano i ragazzi, uccidendone tre, insieme ad altri tre viaggiatori che sfortunatamente si trovavano nelle vicinanze. Tutti gli altri tirocinanti sono stati presi in consegna dagli agenti, forse venduti al cartello, sicuramente scomparsi.</span></b><br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/EPF0DJ7R4Uc" width="640"></iframe><br />
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.7272720336914px; line-height: 17px;">Fonte Reportage </span><a class="yt-uix-redirect-link" dir="ltr" href="http://www.tagesschau.de/ausland/massaker-studenten-mexiko-weltbilder-101.html" rel="nofollow" style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #167ac6; cursor: pointer; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.7272720336914px; line-height: 17px; margin: 0px; padding: 0px;" target="_blank" title="http://www.tagesschau.de/ausland/massaker-studenten-mexiko-weltbilder-101.html">http://www.tagesschau.de/ausland/mass...</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-63016041081520973622014-10-24T22:04:00.003+02:002014-10-24T22:16:22.687+02:00L'ORO NERO CHE IN ITALIA RENDE POVERI<span style="color: #cc0000; font-size: large;">Viaggio in Basilicata. la regione ricca di petrolio dove chi denuncia l'inquinamento finisce in galera.</span><br />
<span style="color: #cc0000; font-size: large;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjetBiOf6v7tTSCmKBzdTzDLY_mmBVLaNU6j7ymUss4IQWfs622PYqPjGBUJ1mbvrsHHtmkaNaSaEqtQe5ds5tdH3xiKrYeBQgqhZvsoBRkJNpdaj07VB-QYuJZesmpGHq2qKzh5DB4A3Of/s1600/Lago-del-Pertusillo-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjetBiOf6v7tTSCmKBzdTzDLY_mmBVLaNU6j7ymUss4IQWfs622PYqPjGBUJ1mbvrsHHtmkaNaSaEqtQe5ds5tdH3xiKrYeBQgqhZvsoBRkJNpdaj07VB-QYuJZesmpGHq2qKzh5DB4A3Of/s1600/Lago-del-Pertusillo-2.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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La Basilicata è la regione più povera d'Italia: dati Istat 2010. La Basilicata ha una percentuale di morti per tumore più alta della media nazionale: dati dell'Associazione Italiana Registro Tumori.<br />
In Basilicata le aziende agricole si sono dimezzate nell'arco di 10 anni: dati Confederazione Italiana Agricoltori. La Basilicata ha un tasso di disoccupazione costantemente in crescita: dati Cgil<br />
«Nella sola Val d'Agri (dove è più intensa l'attività dei petrolieri) ci sono 8 mila persone tra disoccupati e inoccupati». La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione Bicamerale sul Ciclo dei rifiuti. La Basilicata è ricca di petrolio: dati Eni.<br />
<br />
<span style="color: red;">CHI DENUNCIA VA IN GALERA</span>- In Basilicata si sta tentando di salvare l'ambiente da un presunto inquinamento provocato dai pozzi petroliferi. Per questo si va in galera. Ne sa qualcosa Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia Provinciale di Potenza che per aver segnalato una massiccia presenza di idrocarburi nelle acque del lago del Pertusillo, a due passi dal Centro Oli Eni a Viggiano, è stato sospeso dal servizio, dalla paga e dai pubblici uffici per due mesi, sottoposto a un processo e spostato a guardare le statue in un museo.<br />
Non è andata meglio al giornalista e coordinatore dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti che ha pubblicato la notizia dell'inquinamento. I carabinieri gli hanno perquisito casa da cima a fondo. Pochi mesi dopo, in quel lago sono morti centinaia di pesci.<br />
<br />
<span style="color: red;">IL TIRA E MOLLA</span> - Di pozzi nella sola Val d'Agri ce ne sono 39, alcuni a pochi metri da una scuola materna o addirittura uno che sovrasta un municipio. Ma quello a cui si assiste è un imbarazzante tira e molla tra chi dice che è tutto a posto e chi invece sventola dati da far rabbrividire. «Abbiamo trovato 6458 microgrammi/litro di idrocarburi nei tre punti in cui abbiamo campionato il lago che porta acqua potabile nei rubinetti di Puglia e Basilicata - denuncia Albina Colella, geologa e sedimentologa dell'Università degli Studi della Basilicata -. Su undici campioni di sedimenti, ben sette avevano presenza di idrocarburi superiori al limite di riferimento». Anche la dirigente del laboratorio strumentale Arpab, Katarzyna Pilat ha confermato di aver trovato maggiore concentrazione di idrocarburi pesanti (C12 - C 40) nei sedimenti presenti nel punto di innesto del fiume Agri. Tuttavia va precisato che in Italia mancano riferimenti normativi vincolanti sia per quanto riguarda l'analisi dei sedimenti che per l'esame di concentrazione di idrogeno solforato nell'aria. L'Arpab, ad esempio, utilizza come riferimento le linee guida dell'Oms che in quanto tali restano solo indicazioni, quindi non vincolanti.<br />
Il responsabile del distretto Meridionale dell'Eni, Ruggero Gheller, smentisce qualsiasi collegamento con le attività estrattive: «I nostri impianti sono chiusi, non c'è alcun rilascio di sostanze all'esterno ma soprattutto ogni pozzo è stato costruito dopo autorizzazioni della Regione e sottoposto a rigidissimi controlli da parte dell'Arpab». Tutto vero. Le strumentazioni non hanno mai rilevato niente di importante. Ma come si è svolto il sistema di controlli in questi anni, ce lo spiega bene il nuovo presidente dell'Arpab, Raffaele Vita, in un fuorionda. A lui hanno affidato la patata bollente dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente dopo un'escalation di arresti. «Qui era come al catasto. Sono entrate persone che facevano tutto un altro mestiere e all'improvviso si sono trovati ad affrontare il tema del petrolio. Li ho trovati a scaricare i film dai computer, ho dovuto mettere le protezioni. Eravamo una massa di improvvisati. E la politica faceva tutt'altro che mettere la barra dritta».<br />
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<span style="color: red;">25 ANNI DI ESTRAZIONI </span>- Non è un caso che un certa rete di monitoraggio sia stata attivata solo dal 2011 (per stessa ammissione dell'Eni) mentre il petrolio in Basilicata si estrae da circa 25 anni (risalgono al 1981 le prime ricerche di petrolio in Val d'Agri con il pozzo Costa Molina 1). Anni in cui sono passati sotto silenzio tutta una serie di incidenti e anomalie. Che per l'Eni, però, non si chiamano incidenti ma eventi, cose che possono capitare. «Come la fuoriuscita di migliaia di litri di greggio in un bacino naturale per la raccolta di acque piovane il 17 marzo 2002; la nebulizzazzione di 500 litri di greggio il 06 giugno del 2002; l'immissione in aria di ingenti quantitativi di gas inquinanti il 4 ottobre del 2002» ricorda Bolognetti. Oppure la «misteriosa» intossicazione da idrogeno solforato di 20 operai di un'azienda che si trova proprio di fronte il Centro Oli, per i quali fu necessario contattare il centro anti veleni di Pavia.<br />
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«Dovete chiedere a chi in questi anni ha gestito il petrolio in Basilicata come hanno fatto a dare certe autorizzazioni» inveisce il sindaco di Marsicovetere Sergio Claudio Cantiani. E' un medico. Il suo municipio anziché essere sovrastato dal classico campanile, si trova all'ombra di un pozzo di petrolio. «Noi siamo contenti, tutto va bene e andrà ancora meglio quando l'Eni ci pagherà le royalties che ci consentiranno di far fronte ai mancati trasferimenti da parte dello Stato. Per il resto siamo solo vittime delle gestioni precedenti». Andando a vedere chi ha gestito la Basilicata in questi anni, si trovano persone come Filippo Bubbico, presidente della Basilicata dal 2000 al 2005. Nominato tra i dieci saggi del presidente della Repubblica e di recente premiato viceministro del governo Letta, è stato indagato per abuso di ufficio, associazione a delinquere e truffa aggravata e ne è sempre uscito incensurato. Oppure Vincenzo Santochirico, l'assessore all'Ambiente che parlò di «maldestro tentativo di allarmare la popolazione della Basilicata sostenendo che l’acqua destinata ad uso potabile fosse inquinata», promosso prima presidente del Consiglio regionale e poi a grande elettore del Capo dello Stato.<br />
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<span style="color: red;">LA STORIA DEL PETROLIO</span> - Ma per capire come è andata la storia del petrolio in Basilicata, basta spulciare la cronaca giudiziaria recente. In quasi dieci anni sono finiti in manette il direttore generale dell'Arpab, il coordinatore provinciale dell'Ente regionale Ambiente, il vicepresidente, tre assessori e un consigliere regionale. Altri otto consiglieri sono stati destinatari di divieto di dimora, mentre sotto inchiesta sono finiti due deputati lucani. E non c'è solo la politica. Nel 2002 sono stati arrestati un maggiore della Guardia di Finanza, un generale dei servizi segreti (Sisde), imprenditori, banchieri, finanzieri. Tutti al centro di inchieste con un unico comune denominatore: il petrolio.<br />
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<span style="color: red;">LA DIGA E L'INQUINAMENTO </span>- Al di là di quello che è il balletto dei numeri, siamo andati sulla linea di sbarramento della diga del Pertusillo. A dieci metri di distanza c'è l'impianto che porta queste acque a Bari, Brindisi, Lecce e in parte della Basilicata. Le stesse acque vengono utilizzate in agricoltura. In superficie galleggia un fitto manto marrone, schiumoso e maleodorante. «Non è terreno - ribadisce il tenente Di Bello - Sotto ci saranno almeno altri 60 mt di acqua». Lancia un sasso. Fa fatica ad affondare. Si muove come in una melma, come se fosse petrolio. C'è di tutto, dalle bottiglie di detersivo agli pneumatici. «L'amalgama di tutto sono gli idrocarburi leggeri e i densattivi provenienti dai depuratori che non funzionano». Idrocarburi sono stati trovati anche nel miele delle api. Nessuno osa dire da dove provengano. «Qui nessuno dice che c'è inquinamento. Se vai alla regione ti dicono che è tutto a posto» commenta sconfortata Giovanna Perruolo della Confederazione italiana agricoltori.<br />
Sta di fatto che sui mercati agricoli nazionali i prodotti che vengono da questa parte della Basilicata non li vogliono. «I fagioli di Sarconi erano il nostro vanto, venivano richiesti anche all'estero. Oggi gli agricoltori sono costretti a dire che vengono dalla Cina. Nessuno li vuole perché sospettano la contaminazione». L'elenco delle conseguenze dell'inquinamento è lungo. Parla di animali che non fanno più il latte nelle vicinanze degli impianti petroliferi, vigneti secchi, uva che cresce con una patina d'olio sui chicchi, terreni diventati infruttiferi, pesci che muoiono in massa, pere dal marchio Dop che non coltiva più nessuno. «Ormai ci arrivano solo richieste di pensioni per masse tumorali, l'incidenza delle malattie è altissima». L'Eni paga il 10% di royalties. Il 7% va a Regione ed Enti locali. Il 3% serve a finanziare un bonus benzina di 180 euro l'anno destinata a ogni automobilista della Basilicata. «Peccato che qui il petrolio paradossalmente costa di più che in altre parti d'Italia» rivela Costantino Solimando. Di professione fa la guardia zoofila e appena può va fuori regione a fare benzina. «Il gasolio lo pago 1,60, qui in Val D'Agri è a 1,80. Mi dica lei se non è una presa in giro anche questa».<br />
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</iframe>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-22304905375706687622014-10-24T15:48:00.004+02:002014-10-24T15:48:59.152+02:00LORETTA NAPOLEONI:ASSISTEREMO ALL'IMPLOSIONE CERTA DEL SISTEMA RENZIANO.<h2 class="posttitle" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Arial, Verdana, sans-serif; font-stretch: normal; line-height: 24px; margin: 15px 0px 0px; outline: none; padding: 0px 0px 6px; word-spacing: -0.1em;">
<span style="color: #cc0000; font-size: large;">Renzi: basta democrazia, frena la crescita. E noi, zitti?</span></h2>
<div>
<span style="color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">Scritto il 24/10/14</span></div>
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<span style="color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;"><br /></span></div>
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<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">«Ci sono cose che vanno cambiate in modo quasi violento, nel senso del procedimento, non della via men che pacifica. Ci vuole un cambiamento radicale, strutturale, profondo su tutto». Per una volta ci verrebbe di dire che siamo d’accordo con Matteo Renzi. E siamo stupiti dal fatto che, sui giornali, nessuno abbia commentato, neanche di sfuggita, il “salto di qualità” nella retorica del cosiddetto premier. Evocare la violenza, infatti, di solito attira strali feroci, alte lamentazioni, lunghe tirate moralistiche. Se poi a farlo è un presidente del Consiglio “paracadutato” in quel ruolo dallo spirito divino (o più probabilmente da quello finanziario-massonico), che vuole stravolgere la Costituzione con il consenso di Hindenburg-Napolitano, che si attira ogni giorno una nuova accusa di tentazioni autoritarie (ci è arrivato persino Bersani, ormai), l’evento meriterebbe almeno una piccola riflessione. Proviamo a farla noi. Come scrive anche Loretta Napoleoni parlando del capitalismo nel suo complesso, non della sola Italia, «stiamo vivendo in un sistema che non funziona più e come tutti i sistemi che non funzionano devono autodistruggersi. Non c’è una soluzione o un nuovo modello».</span><span id="more-38373" style="font-size: 11.8181819915771px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px;"></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/renzi-basta-democrazia-frena-la-crescita-e-noi-zitti/loretta-napoleoni-10/" rel="attachment wp-att-38374" style="clear: left; color: #43678a; float: left; font-size: 11.8181819915771px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Loretta Napoleoni" class="alignleft size-full wp-image-38374" height="173" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/09/Loretta-Napoleoni.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Loretta Napoleoni" width="400" /></a><span style="font-size: x-small;"></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<span style="font-size: x-small;">Cosa vogliamo dire? Che questo sistema – aggravato qui in Italia da storiche “anomalie” – è assolutamente indifendibile e chiunque si ostini a “conservarne” pezzi passa facilissimamente dalla parte del torto. La situazione sta diventando invivibile, al di là di ogni possibile sopportazione, persino per quella parte di popolazione – il cosiddetto “ceto medio” che vive di stipendio e in una casa di proprietà – che di solito veniva portato ad esempio di benessere e virtù civiche, da imitare e porsi come obiettivo di autorealizzazione. È lo stesso che ora viene invece indicato come “egoista”, anacronistico, conservatore (per l’appunto), in quanto cerca – molto debolmente – di non perdere tutto e tutto insieme. Bisogna dire che i reazionari sanno fare benissimo il loro mestiere. Non altrettanto si può dire dei comunisti, e non solo in questo paese. La “difesa dei <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/diritti/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con diritti">diritti</a>” – sacrosanta – è il minimo sindacale, ma parla ormai a un blocco sociale in via di estinzione se non si costruisce una prospettiva di cambiamento generale, capace di accogliere i bisogni e gli interessi di strati sociali già da venti anni messi fuori dal ciclo “virtuoso” lavoro-contrattazione-salario-<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/diritti/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con diritti">diritti</a>.</span><br />
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">La prospettiva “moderata” fin qui egemone anche nella sinistra cosiddetta radicale (altrimenti detta “contrattazione a perdere”, o “menopeggismo”) è arrivata a fine corsa. Può solo esibirsi in contorsioni ripetitive, neppure più gratificate da un risultato elettorale positivo. Quando Renzi dice di voler fare il Jobs Act per «occuparsi di chi non si è mai occupato nessuno», dei precari e dei co.co.co., punta esplicitamente a fare delle vittime principali dei governi degli ultimi venti anni la massa di manovra per un golpe, schiera muta cui viene chiesto soltanto consenso al “cambiamento”. Che lui stesso definisce “violento”. Ma con una “procedura pacifica”. Che vuol dire “cambiamento violento con procedimento pacifico”? È un ossimoro, una contraddizione in termini. E quando c’è una contraddizione in termini siamo sicuramente di fronte a una menzogna gigantesca. Ricordate la “<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">guerra</a> umanitaria”, le “truppe di pace”, ecc? Diciamola così: la violenza nell’azione di governo è certa. Punta a distruggere ceti sociali, istituzioni, meccanismi di selezione della rappresentanza, culture, valori fondamentali. È insiemeeconomica, <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con politica">politica</a> e anche ideologica. Resterà pacifica nelle forme solo se non incontrerà resistenza.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/renzi-basta-democrazia-frena-la-crescita-e-noi-zitti/renzi-32/" rel="attachment wp-att-38375" style="clear: left; color: #43678a; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Renzi" class="alignright size-full wp-image-38375" height="211" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/09/Renzi.jpg" style="border: none; display: block; float: right; margin: 8px 0px 5px 15px; outline: none; padding: 2px;" title="Renzi" width="120" /></a><span style="font-size: x-small;">Sarà una violenza dall’alto, feroce nei fatti e “promettente” nella retorica. Come la cinematografia dei “telefoni bianchi” sotto il fascismo mentre si preparava il macello della Seconda <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">Guerra</a> Mondiale, si riempivano le galere di antifascisti o li si faceva assassinare persino all’estero. Ci stanno dicendo chiaro e forte “basta con la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, ostacola la crescita”. E non saranno molti quelli che si batteranno per la prima, come stiamo vedendo. Qui tocca a noi. Sia chiaro: “noi” come classe, sindacalismo conflittuale, soggettività politiche. Vanno cancellati i ragionamenti soltanto tattici, di breve momento, finalizzati all’autoconservazione dei piccoli gruppi, alla disperata ricerca di qualche via di ritorno a una “normalità” che non solo è fattualmente impossibile, ma ti iscrive di fatto nelle fila dei “conservatori”, inutili a sé e agli altri. Bisogna resistere qui e ora, certamente, ma pensare sui tempi storici, individuare e nominare la prospettiva. Il sistema non tiene più, i reazionari alla Renzi stanno indicando una direzione di “cambiamento” presentandola come l’unica possibile. Siamo capaci di indicarne una opposta?</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
(Dante Barontini, “La violenza di regime”, da “<a href="http://contropiano.org/editioriali/item/26484-la-violenza-di-regime" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank" title="Contropiano, Barontini: Renzi, violenza di regime">Contropiano</a>” del 24 settembre 2014).</div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px;">http://www.libreidee.org/2014/10/renzi-basta-democrazia-frena-la-crescita-e-noi-zitti/</span></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-33300509288441328732014-10-24T15:30:00.002+02:002014-10-24T15:30:55.039+02:00il nuovo progetto di Erdogan per salvare il SIIL<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">Barzani incoronato per salvare Kobané e il nuovo progetto di Erdogan per salvare il SIIL</span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">OTTOBRE 24, 2014</span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;"><span style="color: blue;">Nasser Kandil Mondialisation</span><span style="color: #555555;">, 23 ottobre 2014</span></span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555;">Trascrizione e traduzione di Mouna Alno-Nakhal per </span><em><a href="http://www.mondialisation.ca/le-sacre-dal-barzani-pour-sauver-kobane-et-le-nouveau-projet-derdogan-pour-sauver-leiil/5409426" sl-processed="1" style="text-decoration: none;" target="_blank"><span style="color: blue;">Mondialisation</span></a></em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: right;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/t_72_m1_turms_t_comparison_t_72_m1_syria_july2014_1.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="T_72_M1_TURMS_T_Comparison_T_72_M1_Syria_July2014_1" class="aligncenter size-large wp-image-12403" height="473" originalh="471" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/t_72_m1_turms_t_comparison_t_72_m1_syria_july2014_1.jpg?w=630&h=471" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/t_72_m1_turms_t_comparison_t_72_m1_syria_july2014_1.jpg?w=945&h=710" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a><br /><em>“Verso il complicato Oriente, volavo con idee semplici”</em><br />(Charles de Gaulle, Memorie di guerra)</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
Chi oggi può vantare semplici idee su questo Oriente, che sembra sempre più complicato? Chi è disposto a credere a coloro che vivono le tragedie che lo sconvolgono e a diffidare di coloro che diffondono menzogne? Le analisi di Nasser Kandil, sviluppate sulla rete TV siriana al-Fadaiya, dovrebbero rientrare nella categoria delle “opinoni” o dei fatti? Ai lettori giudicare. (NdT)</div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #555555;">1. </span><span style="color: blue;">Signor Kandil, vede alcuna efficacia negli attacchi aerei quotidiani della “coalizione internazionale” in Iraq e Siria, e pensa che esista un ordine del giorno degli Stati Uniti che non ha nulla a che fare con la lotta al terrorismo?</span></strong><br /><span style="color: #555555;">È certo che a livello locale ed internazionale ci avviciniamo a un periodo post-SIIL (Stato Islamico in Iraq e Levante). In ogni caso, ciò che viene fuori dal discorso di Obama, mi sembra vero non per l’importanza del SIIL, ma perché ciò ha comportato la nascita dell’organizzazione terroristica e pertanto l’emergere della “Coalizione internazionale contro il SIIL” sotto la bandiera della lotta al terrorismo, è il risultato di un’equazione emersa dopo tre anni di guerra concentrata sulla Siria. Infatti, a meno di un imprevisto, la tendenza è verso la vittoria dell’Esercito arabo siriano e della Resistenza libanese in diverse regioni. E’ un dato di fatto per la maggior parte degli analisti, perché se andiamo indietro di sei mesi ricordando la sconfitta dei gruppi armati nel Qalamun (Siria occidentale), gruppi divenuti il SIIL contando elementi di</span><em style="color: #555555;">Jabhat al-Nusra</em><span style="color: #555555;">, ELS e molte altre brigate, alcune delle quali ormai dimenticate o sterminate, come il gruppo </span><em style="color: #555555;">Ahrar al-Sham</em><span style="color: #555555;">, ecc. Così come le loro sconfitte a Qara, Nabaq, Yabrud… possiamo parlare di un effetto valanga accompagnato dal loro crollo morale e militare. Non lo dico io ma la stampa estera come l’</span><em style="color: #555555;">Independent</em><span style="color: #555555;">, ecc, che credono che la Siria si sbarazzerà in 1/3 mesi dei gruppi armati. Ciò significa che esce da questa guerra da vincitrice, cosa che John Kerry ha cercato di evitare quando disse a una riunione annuale tenutasi nel luglio 2013 nella Sala dei Congressi del Mar Morto, in Giordania, “</span><em style="color: #555555;">Vogliamo evitare una situazione con vincitori e vinti nella regione, in quanto ciò darebbe, in un modo o nell’altro, all’asse vittorioso un segno religioso e a quello sconfitto un altro segno, per cui sarà difficile trovare un compromesso internazionale</em><span style="color: #555555;">“. In altre parole, nonostante il braccio di ferro continuo tra Stati Uniti e Russia, c’è la necessità di una situazione win-win, impossibile nella nostra regione: l’Iran dalla parte dei vincitori, mentre l’Arabia Saudita non potrà che uscire perdente ed Israele impotente. E ciò è ancora più vero un anno dopo (la dichiarazione di John Kerry) per l’Arabia Saudita dopo gli eventi in Yemen e la guerra d’Israele a Gaza, e le successive vittorie dell’esercito della Siria sui gruppi terroristici; cosa che gli Stati Uniti non possono tollerare. Qui mi limiterò a ricordare ciò che disse Richard Perle, il principale organizzatore dei neoconservatori statunitensi che portarono George W. Bush alla presidenza degli Stati Uniti con il “Progetto per un Nuovo Secolo Americano” del 1998 [1] e divenuto ufficiale per il Pentagono nel 2000. Da membro della Commissione responsabile della politica della Difesa degli Stati Uniti, Perle disse in sostanza: “</span><em style="color: #555555;">Gli interessi degli Stati Uniti e la loro supremazia nel mondo dipendono dal controllo delle fonti di gas e petrolio e dalle modalità strategiche per trasportali</em><span style="color: #555555;">“. E’ quindi chiaro che l’invasione di Afghanistan e Iraq soddisfacesse tali interessi, ma gli Stati Uniti sono bloccati, tra le altre cose, dal “complesso del Vietnam”. Da qui l’idea che il processo “</span><em style="color: #555555;">sarà probabilmente lungo, in assenza di un qualche evento catastrofico e catalizzatore, come una nuova Pearl Harbor</em><span style="color: #555555;">“. [2] E poi improvvisamente e per puro caso, avvenne l’attacco dell’11 settembre giustificando l’invasione di entrambi i Paesi. E ora che gli USA hanno bisogno di un equivalente per riequilibrare una situazione vincitori-perdenti, improvvisamente e per puro caso, appare il SIIL!</span><br /><span style="color: #555555;">Il SIIL è un’entità creata per colpire tutti, impantanandoli in un vicolo cieco ove cercare una soluzione per uscirsene. Ricordate i titoli dei media: “</span><em style="color: #555555;">Se la Siria esce vittoriosa in breve tempo, cosa accadrà se i mujahidin occidentali, come si dice, tornassero all’ovile?</em><span style="color: #555555;">“. Tutti temono il loro ritorno e prendono misure per proteggersi iniziando dall’Arabia Saudita, ma anche Gran Bretagna, Olanda, Australia, Canada, ecc. Cosa fare quando si teme il loro ritorno? Risposta: creare un “sogno seducente” che mantenga quelli già nella nostra regione e attrarre coloro che sono ancora in occidente. Un’altra regola dice: “Se non potete creare ulteriori motivi per una vostra vittoria, potete organizzarvi per creare ulteriori motivi per trascinare il vostro avversario nelle crisi.” La “crisi di bilanciamento” diventa la soluzione che compensa l’incapacità di spezzare le difese del nemico. Così Israele può spezzare la deterrenza della Resistenza in Libano e Palestina, continuando a creare problemi simili al suo. Da qui, come fare il possibile affinché Arabia Saudita e Turchia siano, in ultima analisi, gli unici due Paesi fuori dalla crisi? Affinché Iran, Siria e Resistenza subiscano la stessa crisi? Come? Risposta: inventando il SIIL! Ma il SIIL incontra anche il secondo requisito imposto dal fatto che vi sono due blocchi nella nostra regione, da un lato Iran, Siria e Resistenza; dall’altro il blocco guidato dagli Stati Uniti. Anche se gli Stati Uniti svolgono un gioco win-win con la Russia a livello internazionale, rimangono ancora meno “perdenti” su scala regionale, anche se i loro alleati lo sono. Chi altro agirebbe da terzo assegnando a vittoria agli alleati degli Stati Uniti, se non il SIIL? Così, alla fine di questo lungo film statunitense, Arabia Saudita e Turchia ne usciranno “vincitrici” perché hanno partecipato alla vittoria contro il SIIL. Ciò non impedisce a Stati Uniti e alleati di cercare pur sempre di sconfiggere la Siria e il nostro campo utilizzando il SIIL, anche se non sono arrivati ad unire le forze con Qatar, Israele, Francia, NATO, al-Qaida e Fratelli musulmani (…). In sintesi, il SIIL è stato prodotto per soddisfare il desiderio d’invadere la Siria, coprendo altre esigenze: crisi di bilanciamento, soccorrere gli alleati perdenti, “sogno seducente” che aliena i terroristi che minacciano la sicurezza nazionale di tutti. Quest’ultimo requisito è di gran lunga il più importante (…). Poi dicono che la Coalizione internazionale è qui per sterminare il SIIL? No! Quale sarebbe l’interesse degli Stati Uniti? Sterminare il SIIL equivale a riconoscere la vittoria della Siria e rischiare il ritorno dei “mujahidin” nel Paese di origine (…). Sono stati inviati per essere uccisi. Sono disposti a morire per una storia inventata, credendo a tutte le stronzate che gli si dicono, le urie che li attendono in cielo, il pranzo alla destra del Profeta… Coloro che comandano sono dell’intelligence e in contatto con il centro che li ha creati, ma non può controllarli. Sono gli aerei da guerra statunitensi a occuparsene. Così hanno dovuto cacciarli da Irbil, a meno che gli USA non li abbiano indirizzati su questa città per raddrizzare Masud al-Barzani e portarlo dalla loro parte. Sono al confine giordano e sono uno spaventapasseri per i sauditi, a cui viene suggerito che attaccheranno subito dopo la festa di al-Adha, e quindi questi si precipitano a mendicare la protezione e pagare 30 miliardi di dollari in apparecchiature elettroniche made in USA.</span><br /><span style="color: #555555;">In conclusione: il SIIL è stato creato per uno scopo. Vietato eliminarlo e le sue azioni sono controllate dal centro degli USA. Da cui lo scopo della coalizione.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #555555;">2. </span><span style="color: blue;">Oggi al centro della scena c’è Ayn al-Arab (Kobané). Perché proprio questa città e quali sono le equazioni che governano tale battaglia?</span></strong><br /><span style="color: #555555;">Comincio col dire un punto importante che potrebbe sorprendere molti analisti. La propaganda vuole che il SIIL sia collegato a una setta religiosa precisa, e la presenta come protettore degli uni e pericolo degli altri. Alcuni ancora ingollano tale favola. In realtà siamo passati da una fase in cui gli Stati Uniti fomentavano il conflitto settario in Iraq, Siria e Libano, a una nuova fase in cui non è più questione di partizione su basi religiose. Il gioco è diventato troppo pericoloso per l’Arabia Saudita, che cadrebbe. In questo caso, i 10 milioni di barili estratti nella regione di Qatif sotto l’autorità morale di shayq al-Namir [3] andrebbero persi per gli USA e i sauditi. Allo stesso modo, quando Masud al-Barzani annunciò di voler indire un referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno, dopo l’improvvisa offensiva del SIIL del 9 giugno 2014, trovò solo Netanyahu a congratularsi con lui. Gli Stati Uniti dissero ‘stop’ e vietarono la partizione dell’Iraq e la creazione dello Stato curdo, perché la stessa cosa sarebbe accaduta in Turchia. In breve, ci sarebbe stato un “suicidio” contro cui avvertì l’ex-segretario generale della NATO Rasmussen alla riunione di Francoforte del 2012, discutendo la proposta di partizione del Medio oriente dello storico Bernard Lewis; il progetto era basato sull’esplosione delle componenti sociali ed etniche del mondo arabo e musulmano, spingendo i popoli a uccidersi a vicenda su basi settarie e dottrinali. [4] Così si vuol far saltare i confini disegnati da Sykes e Picot e creare il “caos” costruttore o distruttore, chiamatelo come vi pare.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #555555;">3. </span><span style="color: blue;">Ma quali sono le conseguenze?</span></strong><br /><span style="color: #555555;">Molti mini-Stati sciiti sulle coste del Golfo Persico dipendenti dall’Iran e mini-Stati alawiti sulle coste Mediterraneo. Angoli confessionali che gli Stati Uniti non hanno particolarmente apprezzato, soprattutto perché questi due valori geostrategici si trovano nell’alleanza guidata dall’Iran. L’obiezione di Rasmussen, presa in considerazione da Henry Kissinger alla riunione del “Comitato dei saggi” presieduto da Madeleine Albright, delegata dalla NATO, lo portò a proporre una nuova teoria per sfruttare le tensioni demografiche e settarie spezzando le società locali e indebolendo gli Stati, senza arrivare alla partizione. Pertanto SIIL e </span><em style="color: #555555;">Jabhat al-Nusra</em><span style="color: #555555;"> hanno tale compito dividendosi su basi settarie più appropriate. Infatti, se la preoccupazione di SIIL e </span><em style="color: #555555;">Jabhat al-Nusra</em><span style="color: #555555;"> fosse confessionale, cosa li avrebbe portati a scegliere Qunaytra, Mosul e Ayn al-Arab? Qunaytra non ha un colore religioso, ma geograficamente è collegata alla sicurezza d’Israele. Analogamente Mosul, scelta come sede del califfato di uno Stato islamico presunto, è lontano da Baghdad, che sarebbe più appropriata in ciò. E perché no Tiqrit? Perché più vicina al confine turco? Pertanto è ora di tracciare nuovi confini. Per provarlo, basta individuare le posizioni di SIIL e </span><em style="color: #555555;">Jabhat al-Nusra</em><span style="color: #555555;">; per inciso quest’ultima organizzazione è in procinto di essere considerata “il fronte anti-Assad moderato”, mentre è il ramo ufficiale di </span><em style="color: #555555;">al-Qaida,</em><span style="color: #555555;">che non riconosce il SIIL.</span><br /><span style="color: #555555;">Posizioni di Jabhat al-Nusra:</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Libano e Siria</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Libano e Palestina</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Siria e Palestina</span><br /><span style="color: #555555;">Posizioni del SIIL:</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Siria e Iraq</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Siria e Turchia</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Iraq e Turchia</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Iraq e Giordania</span><br /><span style="color: #555555;">• Confine tra Iraq e Arabia Saudita</span><br /><span style="color: #555555;">Riguardo l’invasione di Ayn al-Arab, è volta a chiudere i confini tra Siria e Turchia.</span><br /><span style="color: #555555;">Osserviamone il gioco. Il SIIL si avvicinava ad Irbil (capitale della regione autonoma del Kurdistan in Iraq) con un’espansione che non ha quindi nulla a che vedere con gli sciiti. Se così fosse, sarebbe stato più logico se il SIIL si dirigesse su Samara, ma Samara è una linea rossa. E se il SIIL voleva occupare una zona contestata, sarebbe stato più logico che i suoi combattenti avanzassero su Kirkuk, uno dei più grandi centri petroliferi dell’Iraq. Ma preferì Irbil, un’altra linea rossa, perché, come affermato dal </span><em style="color: #555555;">New York Times</em><span style="color: #555555;">, una volta che Obama ne fu informato inviò immediatamente i bombardieri B-1 per creare un “muro di fuoco” contro tale avanzata. Risultato: il SIIL è stato utile per denunciare i Peshmerga che presenziarono senza muoversi alla disfatta delle truppe dell’esercito iracheno [5] e Masud al-Barzani (presidente del Governo Regionale del Kurdistan in Iraq e leader del Partito Democratico del Kurdistan PDK) ottemperasse alla volontà degli Stati Uniti. Abbandonò l’idea di uno Stato curdo indipendente in Iraq? Mise i Peshmerga sotto la tutela esclusiva degli Stati Uniti, venendo elogiato dagli israeliani e dai turchi? E’ sempre “protetto” ed è la sua bandiera a sventolare su Ayn al-Arab, non quella della Turchia o del PYD siriano (Partito dell’Unione Democratica Curdo presieduto da Salah Muslim). Questo perché le Unità di protezione del popolo (YPG da </span><em style="color: #555555;">Yekineyen Parastina Gel</em><span style="color: #555555;">, che formano l’ala armata del PYD) sono una miscela di movimenti indipendenti, spiegando perché agiscono correttamente o sbagliano. Le dichiarazioni del tipo “Siamo all’opposizione, ma non vogliamo colpire la Siria o l’esercito siriano, non vogliamo essere strumenti degli stranieri, perché la Siria è il nostro Paese e non possiamo dimenticare i suoi benefici”, non fanno parte del dizionario degli Stati Uniti, in particolare quando gli Stati Uniti non supportano tale molteplicità di attori e vorrebbero limitarne il numero. Sul gioco curdo, il SIIL ha dovuto abbandonare grandi città come Aleppo e Idlib per entrare ad Ayn al-Arab che, ancora una volta, non è di grande interesse per il loro progetto apparentemente confessionale. Ma qui, a differenza di Irbil, abbiamo avuto spiegazioni dallo Stato Maggiore degli Stati Uniti che ci dice che le condizioni sul terreno gli impedivano di bombardarlo per salvare Ayn al-Arab (…).</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #555555;">4. </span><span style="color: blue;">Non hanno detto che non era la loro missione?</span></strong><br /><span style="color: #555555;">Infatti, John Kerry ha detto che “</span><em style="color: #555555;">Kobané non è un obiettivo strategico</em><span style="color: #555555;">“. [6] Nel frattempo le forze curde che difendono la città sono state dissanguate e ripiegano, ed Abdullah Ocalan ha invocato l’unità dei curdi [7] per salvare Kobané. Tutti vanno da Barzani, illustrata dalla foto ricordo dei 12 leader politici curdi che gli dichiarano fedeltà. Masud al-Barzani è stato incoronato “capo dei curdi”. La missione per Ayn al-Arab è adempiuta. Indubbiamente non deve cadere in mano al SIIL. I bombardamenti statunitensi sono divenuti più efficaci. [8] Le equazioni vengono modificate e la Turchia deve sedersi al tavolo dei negoziati.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #555555;">5. </span><span style="color: blue;">Perché la Turchia si astiene dal partecipare alla coalizione internazionale? Come spiegare le condizioni che portano al suo coinvolgimento e in particolare all’accanimento contro il presidente siriano? Come spiegare le dichiarazioni di Erdogan che rifiuta di armare il PYD trattandolo da partito terrorista?</span></strong><br /><span style="color: #555555;">Per me Turchia e Stati Uniti agiscono d’accordo (…). Gli Stati Uniti hanno il loro piano e la Turchia il suo, ma rimane comunque al centro del piano degli Stati Uniti. Il SIIL nasce su richiesta degli Stati Uniti e la Turchia lo gestisce su delega. E’ ormai risaputo che il governo turco e il Qatar sono etichettati Fratelli musulmani, e il piano di metterli al potere in Egitto, Tunisia, Libia, Siria e Iraq è stato assegnato a Hilary Clinton ministra degli Esteri degli Stati Uniti, per por terminare alla Resistenza nella nostra regione (…). Non importa il sacrificio di alleati come Hosni Mubaraq e Zin al-Abidin. Non importava l’uccisione di Muammar Gheddafi. Dovevano piegare Bashar al-Assad e scegliere il più adatto alla bisogna (…). Erdogan sa che non è più il soggetto del momento. Quindi non attribuiscono troppa importanza alle sue parole d’ordine, il suo nuovo piano è diverso ed ha sorpreso i delegati statunitensi che l’hanno visitato la scorsa settimana ad Ankara. Sebbene il SIIL sia una creazione di Stati Uniti e Turchia, è lui che lo controlla e può sempre usarlo come spaventapasseri, alimentando o svezzandolo a seconda delle circostanze, decidendo che sarebbe un peccato fare a meno dei suoi servizi. Quindi parlò ai visitatori della nuova missione del SIIL, carte alla mano. Tale nuova missione è concentrare le forze del SIIL nella zona tra Siria e Iraq, tra Tigri ed Eufrate, evitando Baghdad, occupando il corridoio che va dal deserto alla Giordania. Così pensa di poter far passare il gasdotto del Qatar per l’Europa senza dover combattere con i governi siriano e iracheno. E così pensa di accontentare Stati Uniti ed Europa liberandoli dalla dipendenza dal gas russo (…). I delegati statunitensi risposero che il SIIL deve avere una scadenza, perché è impossibile giustificare l’occupazione di questi territori da parte di terroristi, né presso i militari, né verso l’opinione pubblica, anche se l’hanno creato, e che non è il caso di scherzare in quel modo con l’organizzazione dei Paesi esportatori di gas e petrolio. Ecco il disaccordo tra Turchia e l’amministrazione degli USA, apparire dopo il palese fallimento degli altri alleati sul campo di battaglia (…). Ed è per questo che può, in qualsiasi momento, essere liberato da ogni responsabilità lasciandoli affrontare la crisi da perdenti. Non basta che Erdogan alzi la posta affinché Joe Biden ricordi agli alleati regionali gli ordini ricevuti nel famoso discorso ad Harvard?</span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/1014046.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="1014046" class="aligncenter size-large wp-image-12402" height="363" originalh="362" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/1014046.jpg?w=630&h=362" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/1014046.jpg?w=945&h=545" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Nasser Kandil, 19/10/2014<br /><strong>Nasser Kandil</strong> è un ex-deputato libanese, direttore di TopNews-Nasser Kandil e direttore del quotidiano libanese <em>al-Bina</em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<strong>Fonte:</strong></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;"><b><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="640" src="//www.youtube.com/embed/hpRL3c5Qm_Q" width="640"></iframe></b></span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;"><b>Video al-Fadaiya TV (Siria): Nasser Kandil intervistato dalla signora Rasha al-Qasar</b></span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;"><b>fonte: Aurora.</b></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<strong><br /></strong></div>
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<strong><br /></strong></div>
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<strong><br /></strong></div>
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<strong><br /></strong></div>
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<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-47736981248422352102014-10-24T10:42:00.003+02:002014-10-24T10:42:53.841+02:00RENZI: FAREMO TRASPARENZA SUI DATI DELLA COMMISSIONE EUROPEA<span style="color: #0b5394; font-size: x-large;">Renzi contro Barroso: “È finito il tempo delle lettere segrete”</span><br />
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di Letizia Pascale.<br />
23 ottobre 2014<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigVt2iIHzjBvdtxuVsPjoOp-MAfWKQp76bU-oTrrMJ3UEYpvmljHYCIyURfeCM4WX_OBeQ5O7H-FeiNQ0gmBQ9Q5cbwSBGsaStyrBdsURMgpJWeNq9frzOQgjqeRfG1mA0y5mGXnRsWDIR/s1600/Renzi-arrivo-1024x711.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigVt2iIHzjBvdtxuVsPjoOp-MAfWKQp76bU-oTrrMJ3UEYpvmljHYCIyURfeCM4WX_OBeQ5O7H-FeiNQ0gmBQ9Q5cbwSBGsaStyrBdsURMgpJWeNq9frzOQgjqeRfG1mA0y5mGXnRsWDIR/s1600/Renzi-arrivo-1024x711.jpg" height="444" width="640" /></a></div>
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<b>Arrivando al Consiglio europeo il premier risponde duramente alle critiche del Presidente della Commissione europea: “È solo l’inizio, da ora pubblicheremo i dati economici di questi palazzi e sarà divertente”. E nel merito dei rilievi: “Non c’è da preoccuparsi, due miliardi li trovo anche domattina”.</b><br />
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<b>“Penso che sia finito in questo palazzo il tempo delle lettere segrete, con l’Italia l’open data sarà totale”. Non si fa pregare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e arrivando al vertice dei leader dei Venttotto risponde “di sciabola” (come twitta il suo portavoce), alle critiche arrivate dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso per la decisione del governo italiano di rendere pubblica la lettera della Commissione con la richiesta di chiarimenti sulla nostra legge di stabilità. “Sono stupito che Barroso sia sorpreso”, commenta Renzi ricordando che le prime anticipazioni sulla lettera all’Italia sono arrivate proprio da Bruxelles. È arrivato “il momento della open transparency totale”, chiarisce il premier, avvisando: “È solo l’inizio”, da ora “chiederemo che ogni dato sensibile della Commissione europea sia pubblicato, come è giusto che sia”, “pubblicheremo i dati economici di questi palazzi e sarà divertente”. Ma questo riguarderà Jean-Claude Juncker, infierisce Renzi e non “il presidente Barroso che la prossima settimana non sarà più il presidente della Commissione europea”.</b><br />
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<b>Entrando nel merito dei rilievi mossi dall’esecutivo comunitario, secondo il Presidente del Consiglio “non ci sono grossi problemi”: “Stiamo discutendo di uno o due miliardi di differenza e possiamo metterli anche domattina su una manovra da 36 miliardi”, ostenta sicurezza Renzi. Insomma “il problema dei due miliardi che potrebbero in teoria essere necessari corrisponde davvero a un piccolissimo sforzo” e “ai cittadini italiani dico: non c’è da preoccuparsi”. Per il presidente del Consiglio ora “si tratta di fare capire che abbiamo fatto una grande manovra per ridurre le tasse e visto che tante volte dall’Europa ci hanno chiesto di ridurre le tasse ora che l’abbiamo fatto non sarà certo una piccola discussione sui decimali e sulle virgole a fermare il percorso di cambiamento del nostro Paese”.Quello che è invece potrebbe essere interessante approfondire, obietta Renzi, “è quali sono le valutazioni politiche sulle circostanze eccezionali di cui parlano trattati e regolamenti”.</b><br />
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<b>fonte: <span style="color: #3d85c6;">eunews.it</span></b><br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-16147932086013564322014-10-23T17:23:00.003+02:002014-10-23T17:24:24.333+02:00UE E USA VERSO LA SPIRALE DEFLAZIONISTICA<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">Le economie di UE e Stati Uniti vicine al punto di non ritorno.</span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;"><b>OTTOBRE 23, 2014 </b></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
Igor Kalinovskij<span style="font-size: 11.8181819915771px;">, </span><em><a href="http://expert.ru/2014/10/16/ekonomiki-es-i-ssha-blizki-k-tochke-nevozvrata/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Expert</a></em> – <em><a href="http://reseauinternational.net/les-economies-lue-etats-unis-proches-du-point-retour/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Reseau International</a></em> 22 ottobre 2014</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/fedbuilding-grass.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="fedBuilding-grass" class="aligncenter size-large wp-image-12390" height="354" originalh="353" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/fedbuilding-grass.jpg?w=630&h=353" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/fedbuilding-grass.jpg?w=945&h=531" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Le economie di Europa e Stati Uniti hanno urgente bisogno di nuovi incentivi e liquidità, o scivoleranno in una spirale deflazionistica. La sempre più debole domanda dei consumatori evidenzia i sospetti sugli investitori che avevano previsto un futuro fin troppo positivamente. Il crollo del mercato del petrolio crea problemi non solo per i Paesi le cui economie dipendono da questo prodotto, dicono gli esperti. La situazione nei mercati di Europa e Stati Uniti è peggiorata notevolmente e ora le speranze non si fondano sulla ripresa economica, ma su azioni rapide e decisive delle autorità monetarie. Se ci si attarda ancora, il punto di non ritorno sarà superato, queste sono le stime pubblicate dalla revisione analitica della società d’investimento IT Invest.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: red;">La BCE senza risorse</span></strong><br />
<span style="color: #555555;">Il 22 ottobre, i mercati azionari europei hanno registrato un significativo calo di circa il 3%. Il mercato azionario greco s’è particolarmente distinto, con un calo del 6,25%. “</span><em style="color: #555555;">Vedendo che tutti gli indici azionari in Europa sono scesi a un nuovo minimo annuale, ci si domanda: dov’é la ripresa moderata di cui il capo della Banca Centrale europea Mario Draghi parla negli ultimi tre trimestri? Il rallentamento economico nella zona euro continua ad aggravarsi e la deflazione resta imbattuta</em><span style="color: #555555;">“, ha detto Vasilij Olejnik, analista della società </span><em style="color: #555555;">IT Invest</em><span style="color: #555555;">. I dati pubblicati ieri hanno sottolineato la debolezza della ripresa economica dell’UE e mostrano che l’inflazione in Germania non è aumentata a settembre. L’indice delle aspettative economiche in Germania è sceso inaspettatamente. L’istituto di ricerca ZEW ha detto che non esclude la possibilità di una recessione della maggiore economia europea nel terzo quadrimestre. Gli indicatori dell’inflazione in Francia, Italia e Spagna sono al di sotto delle aspettative dimostrando anche la debole crescita dei prezzi al consumo. I dati del Regno Unito suggeriscono una situazione simile, il mese scorso il tasso d’inflazione annuale è sceso inaspettatamente all’1,2%. La sterlina è scesa dello 0,7%, a 1,6 dollari, vicino al minimo in 11 mesi rispetto al biglietto verde. Tutti i mercati azionari europei sembrano aspettarsi il lancio del promesso programma di acquisto di asset, simile al QE della </span><em style="color: #555555;">Federal Reserve</em><span style="color: #555555;"> degli Stati Uniti, ma non ha ancora risolto la questione dei poteri del regolatore, afferma Vasilij Olejnik. “</span><em style="color: #555555;">Mentre la corte decide se la BCE abbia il diritto di acquistare grandi asset con il suo bilancio, gli investitori diventano nervosi. Considerando che i tedeschi erano fortemente contrari all’introduzione di un tale programma, la situazione sembra ammorbarsi. Draghi non ha più assi nella manica, e il tasso più basso e la distribuzione di crediti a buon mercato non possono salvare le banche. Possiamo solo aspettare, sperare e credere. Il lancio del programma di riacquisto è stato deciso per la seconda metà di ottobre, ma finora nessuno ne conosce i parametri. Se il volume del programma è trascurabile, si riesce a smorzare il panico provvisoriamente e, prima o poi, la BCE dovrà ancora seguire il percorso della FED. La situazione si riscalda assai rapidamente, quindi è probabile che le autorità della zona euro non abbiano tempo</em><span style="color: #555555;">“, ha detto.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: red;">Si spinge la FED alla flessibilità</span></strong><br />
<span style="color: #555555;">La situazione negli USA peggiora. Il protocollo della riunione della FED di settembre, pubblicato la scorsa settimana, ha modificato l’atteggiamento degli investitori globali sul dollaro. L’accento si pone sul rallentamento dell’economia globale e il rafforzamento del dollaro è una potenziale minaccia per gli Stati Uniti. Gli investitori hanno concluso che la FED non ha fretta di restringere la politica monetaria. Ma vi è un grande vantaggio per gli investitori e il motore principale della crescita di tutti i mercati azionari, ha detto Vasilij Olejnik. “</span><em style="color: #555555;">Il 22 ottobre scorso, la riduzione dei principali indici statunitensi ha raggiunto il 3%, il declino massimo giornaliero negli ultimi due anni. Al termine della sessione di contrattazione, gli indici riuscivano a riguadagnare la maggior parte delle perdite. La rapida caduta dei prezzi del petrolio e un dollaro più forte porterebbero immediatamente al calo dell’inflazione negli Stati Uniti. Con tale scenario, gli Stati Uniti rischiano di precipitare in una spirale deflazionistica, seguita dalla recessione, così come in Europa. La cosa buona è che presto spariranno tutti i timori di un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti, ed è probabile che la FED dovrà riflettere sulle nuove misure di stimolo che gli investitori salutano, visto che il rischio d’inflazione passa in secondo piano. Ora possiamo già scommettere che alla prossima riunione la retorica del regolatore cambierà divenendo più accomodante, e alcune sorprese e cenni positivi non sono esclusi. Anche se la FED riduce sicuramente il programma di acquisto attivo di asset, potrà ancora acquistare attivi con gli interessi sulle obbligazioni in bilancio per un ammontare di 10-15 miliardi di dollari</em><span style="color: #555555;">“, dice.</span><br />
<span style="color: #555555;">La caduta di ieri nelle borse degli Stati Uniti è dovuta ai cattivi dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, ha detto l’analista di VTB24 Stanislav Klechev. Le vendite, escluse le automobili, di settembre hanno mostrato un calo del 0,2%. Il primo calo da gennaio, quando il degrado era dovuto al freddo. “</span><em style="color: #555555;">La domanda dei consumatori è inaspettatamente debole, motore principale dell’economia statunitense, scatenando la reazione naturale degli investitori già avvertiti dalla FED su un rischio significativo per l’economia nazionale, come il dollaro a buon mercato e il rallentamento dell’economia globale. Tuttavia, un rischio interno, le cui cause sono ancora da indagare, si aggiunge a tali rischi esterni</em><span style="color: #555555;">“, ha detto. Nel frattempo la vendita nel mercato azionario passava alla rapida crescita del mercato del debito, e gli investitori iniziavano a comprare a colpo sicuro titoli del Tesoro come rifugio per i loro capitali. I rendimenti delle obbligazioni a 10 anni sono scesi al di sotto del 2% annuo. Ieri la sola diffusione dell’informazione della riunione a porte chiuse ha impedito il crollo del mercato azionario statunitense. La presidentessa della FED Janet Yellen ha apparentemente confermato la convinzione che l’economia statunitense raggiungerà l’obiettivo della crescita del PIL al 3%, mentre l’inflazione tornerà al livello voluto del 2%. “</span><em style="color: #555555;">La menzione di quest’ultimo fatto, che non vi sia alcun rischio di deflazione, s’è rivelata molto importante in quanto i dati di ieri sull’indice dei prezzi alla produzione, al netto degli alimentari e dell’energia, hanno mostrato una crescita zero. E’ la prima volta dalla primavera dello scorso anno, generando un timore ben fondato su un crescente senso deflazionistico</em><span style="color: #555555;">“, ha detto l’analista. A suo parere, non c’è nulla di nuovo nei propositi del capo della FED nella riunione riservata. Questo punto di vista appare nelle proiezioni ufficiali del regolatore. Ma il mercato aveva bisogno di emozioni positive, anche inventate, per fermare il panico. Tuttavia, la questione del completamento della correzione sul mercato statunitense resta aperta.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong><span style="color: red;">Tutti uguali davanti al petrolio</span></strong><br />
<span style="color: #555555;">Il crollo del mercato del petrolio è un motivo in più per pensare ad ulteriori incentivi non solo per i Paesi le cui economie dipendono da questi prodotti, ma anche per gli USA, ha detto Vasilij Olejnik. La redditività della produzione di petrolio in molti pozzi negli Stati Uniti è ormai vicina agli 80 dollari al barile, per non parlare dello scisto bituminoso la cui produzione è più costosa. “</span><em style="color: #555555;">Negli ultimi anni gli Stati Uniti aumentano la produzione di petrolio in vista di un’entrata nei mercati esteri come esportatori avendo una fonte di reddito supplementare nel bilancio, ma tutti questi piani potrebbero fallire. Resta per le autorità degli Stati Uniti una cosa: ancora una volta cominciano a sostenere l’economia stampando moneta, indebolendo il dollaro ed aumentando il costo delle materie prime. Più il petrolio rimarrà al livello attuale, più rapidamente l’eccesso di offerta sul mercato scomparirà e più il prezzo salirà. Si consiglia di acquistare “oro nero” vicino ai livelli attuali, attendendo un aumento di 10 dollari</em><span style="color: #555555;">“, dice l’esperto di IT Invest. Nel frattempo, secondo il capo del dipartimento analisi della società </span><em style="color: #555555;">Golden Hills Kapital AM,</em><span style="color: #555555;"> Natalja Samojlova, i prezzi del petrolio non saranno lontani dal minimo da diversi anni e possono continuare a scendere verso l’obiettivo degli 80 dollari al barile, nelle prossime settimane.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<div style="color: #555555; font-size: 11.8181819915771px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/rtx12cgv-si.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="rtx12cgv.si" class="aligncenter size-large wp-image-12391" height="354" originalh="353" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/rtx12cgv-si.jpg?w=630&h=353" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/rtx12cgv-si.jpg?w=945&h=531" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="color: #555555; font-size: 11.8181819915771px;">
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<div style="color: #555555; font-size: 11.8181819915771px;">
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<span style="font-size: x-small;"><span style="color: #555555;">fonte: </span><span style="color: #3d85c6;">http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/23/le-economie-di-ue-e-stati-uniti-vicine-al-punto-di-non-ritorno/</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-46129197698409589632014-10-23T13:28:00.003+02:002014-10-23T13:28:40.291+02:00UNA GIORNATA STORICA PER TARANTO<span style="font-size: x-large;">Una giornata storica per Taranto, questo 16 ottobre 2014. Una spaccatura netta tra passato e presente.</span><br />
<br />
di Antonia Battaglia<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOMHTtU9cBTot9a4JZbM3VVxoo9Ii1EgrPZfP0IWTbIx5xXjeBg_LRXTemwnR-XseuR7TOFyCwpgRgIX5-jfDb4KFBOIAsMa6aubY0oYQMgLfe80Me55l_A_RBaGS5FSd_z7-yAm4P1u7o/s1600/ilva_taranto_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOMHTtU9cBTot9a4JZbM3VVxoo9Ii1EgrPZfP0IWTbIx5xXjeBg_LRXTemwnR-XseuR7TOFyCwpgRgIX5-jfDb4KFBOIAsMa6aubY0oYQMgLfe80Me55l_A_RBaGS5FSd_z7-yAm4P1u7o/s1600/ilva_taranto_.jpg" height="426" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Un passato che sarà giudicato dal processo “Ambiente Svenduto”, del quale l’udienza preliminare di questo 16 ottobre è appunto l’inizio. Un presente che è quello del non rispetto delle norme, come attesta oggi la Commissione Europea che porta la procedura d’infrazione lanciata a due riprese (settembre 2013 e aprile 2014) contro l’Italia per lo stabilimento Ilva alla sua seconda fase, quella del “parere motivato”. Siamo ad un passo dal deferimento alla Corte di Giustizia. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Ma andiamo per ordine. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Il processo al passato. Esso vede 53 imputati, di cui 50 persone fisiche e tre società, appartenenti al Gruppo Riva, ancora proprietario dell’ILVA, fino a quando non ci sarà l’annuncio formale della vendita ventilata, ma non confermata, che vedrebbe l’Ilva in mano al Gruppo Marcegaglia e al colosso franco-indiano Arcelor Mittal. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Nell’udienza preliminare il Gup Gilli dovrà deliberare sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’ex Presidente dell’Ilva (ed ex prefetto di Milano) Bruno Ferrante; per due ex direttori dello stabilimento, Luigi Capogrosso ed Adolfo Buffo; per l'ex addetto alle relazioni istituzionali dell'Ilva, Girolamo Archiná; per il direttore dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (Arpa), Giorgio Assennato; per l’assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro (IdV); per l'ex consigliere regionale della Puglia, oggi deputato di Sel, Nicola Fratoianni; per l'attuale consigliere regionale Donato Pentassuglia (Pd); e per l’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva (Pd); per l’ex Presidente della Provincia Gianni Florido (Pd); e per il sindaco di Taranto (Sel) Ippazio Stefàno. Ma soprattutto, per il Presidente della Regione Puglia e Presidente di Sel, Nichi Vendola. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Si, perché il processo al passato e al presente dell’Ilva é un processo alla sinistra tutta, avviluppata nella gestione dell’Ilva-gate e pronta, come sostiene l’accusa, a cedere alle richieste del padrone Riva. Sembra quasi un gioco del destino che la Commissione Europea e la Magistratura, nello stesso giorno, prendano ancora una volta in mano una il passato e l’altra il presente di una città che é stata abbandonata da tutte le istituzioni, che avrebbero dovuto proteggerla e tirarla fuori dai miasmi asfissianti emessi dalla fabbrica e dalla politica ad essa amica. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Il coraggio della svolta Taranto lo ha trovato nelle sue associazioni, che sono state la chiave di volta per uscire dall’oppressione silenziosa nella quale essa é stata relegata. L'inchiesta Ambiente Svenduto è nata nel 2009, a seguito delle numerose denunce delle associazioni ambientaliste. Nel 2007 Peacelink, sulla base del registro europeo Eper, denunciava che oltre il 90% della diossina nazionale veniva prodotto a Taranto. Nel febbraio del 2008 la stessa associazione faceva realizzare delle analisi sul pecorino prodotto da aziende locali i cui capi di bestiame (abbattuti) pascolavano vicino allo stabilimento: la diossina e gli altri inquinanti presenti nel formaggio erano allarmanti. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Ma perché si è dovuta far carico una associazione di commissionare le analisi che hanno portato la Magistratura ad indagare sulla questione ambientale? Perché si é dovuta attivare la stessa associazione per andare a Bruxelles a chiedere che la Commissione intervenisse a difesa della città? Perché il muro di omertà era spaventosamente ampio e talmente potente da sembrare impossibile da scalfire. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Da una parte la Magistratura, dall’altra la Commissione Europea. In mezzo il governo silente, ieri e oggi, che ha sempre minimizzato, che ha cercato di occultare, che ha omesso e finto che a Taranto non accadesse nulla di diverso dalla norma. </b><br />
<b><br /></b>
<b>La magistratura, per bocca del Gip Patrizia Todisco, ha descritto come “disegno criminoso” ciò che avvenne dentro l’Ilva e dentro i palazzi tarantini, baresi e romani. La politica ha permesso che l’Ilva godesse di una impunità senza precedenti, permettendo così che i profitti dei Riva arrivassero nelle banche estere e disegnando leggi ad hoc per consentire allo stabilimento di produrre senza rispettare le leggi, che venivano di volta in volta cambiate secondo le esigenze dettate dall’Ilva stessa. </b><br />
<b><br /></b>
<b>La politica ha inoltre fatto e disfatto leggi e decreti nel tentativo di fermare la magistratura. </b><br />
<b><br /></b>
<b>L’accusa per il Presidente della Regione Puglia Vendola è di concussione con i vertici dell’azienda: la Procura di Taranto gli imputa di aver esercitato pressioni sui vertici dell'Arpa Puglia e in particolare sul suo direttore Giorgio Assennato, affinché ammorbidisse l'azione di controllo verso l'Ilva. Il Sindaco di Taranto, Stefàno, deve invece rispondere di omissione di atti d’ufficio e di non aver dato corso, in qualità di prima autorità sanitaria della città, alle denunce in merito all'inquinamento causato dall'Ilva. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Negli anni, sono stati numerosi gli interventi istituzionali per salvare l’Ilva e metterla in regola con provvedimenti ope legis contestati dalla popolazione. E la Commissione Europea ne prende nota e lo scrive nel testo del parere motivato annunciato stamane. Sei provvedimenti ad hoc per l’Ilva, AIA (autorizzazione integrate ambientale) scritta nel 2011 e poi cambiata diverse volte senza mai essere applicata. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Il processo al presente é ancora più eclatante, perché é molto raro che la Commissione Europea intervenga contro uno Stato Membro quando si tratta di questioni legate all’economia e a gruppi di potere economico. Ma il Commissario all’Ambiente Potocnik ha applicato il diritto europeo in tutta la sua pienezza e ha saputo andare avanti con coraggio e determinazione ammirevoli, in barba a tutte le pressioni che sono state esercitate a Bruxelles. </b><br />
<b><br /></b>
<b>La Commissione Europea ha annunciato stamane di aver preso nuove misure contro l’Italia a causa dell’impatto generato dall’Ilva. L’Italia, scrive la Commissione, non ha assicurato che l’Ilva operasse in conformità alla legislazione europea sulle emissioni industriali, con conseguenze potenzialmente pericolose per la salute e l’ambiente, così come sanciscono la Direttiva sulle Emissioni Industriali e tutta la legislazione europea in materia ambientale.</b><br />
<b><br /></b>
<b>La Commissione ha affermato stamane di aver riscontrato una serie d’infrazioni alla legge europea perpetrate dall’Italia (la quale ha il compito di garantire che sul territorio nazionale ci sia una corretta applicazione del diritto europeo). Nel testo si parla del mancato rispetto delle condizioni stabilite dall’AIA, di un’inadeguata gestione di diversi aspetti fondamentali per la protezione della salute e dell’ambiente, e si sottolinea che molti dei problemi riscontrati derivano dalla mancata riduzione dell’alto livello delle emissioni e delle polveri che fuoriescono dalla fabbrica e che mettono in pericolo i cittadini di Taranto. </b><br />
<b><br /></b>
<b>La Commissione affonda ancora e scrive che gli esami condotti hanno evidenziato un pesante inquinamento dell’aria, del suolo, della superficie e delle acque di falda, sia sul sito Ilva che nella città di Taranto, e che la contaminazione del quartiere Tamburi, adiacente all’Ilva, può essere attribuita alle emissioni che fuoriescono dallo stabilimento. </b><br />
<b><br /></b>
<b>I permessi per la produzione, scrive la Commissione, possono essere concessi solo se alcune condizioni ambientali sono rispettate. Essi devono garantire che misure di prevenzione adeguate vengano messe in atto perché, si evince, senza applicazione delle legge e dei protocolli previsti non é possibile autorizzare la produzione. </b><br />
<b><br /></b>
<b>L’Ilva, dice in sostanza la Commissione Europea, opera ancora fuori legge. La politica e la dirigenza dell’Ilva, dice la Magistratura, hanno operato fuori legge. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Il futuro della nostra città non é più nelle mani della politica che tutto ha visto, taciuto e nascosto. Il 16 Ottobre Taranto volta pagina. </b><br />
<b><br /></b>
<b>(16 ottobre 2014)</b><br />
<br />
fonte: <span style="color: #3d85c6;">http://temi.repubblica.it/micromega-online/una-giornata-storica-per-taranto/</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-22542656601551468452014-10-23T11:00:00.003+02:002014-10-23T11:00:23.407+02:00BRACCIO DI FERRO TRA RUSSIA E USA SUL DISPIEGAMENTO MISSILISTICO IN CRIMEA.<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">La Russia invia forze strategiche in Crimea</span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20px;">OTTOBRE 23, 2014</span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;">Washington protesta, Mosca se ne fotte.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6oj29CjyK8OL2SsDX13TN1KPJAwkf0DbE9rlEz9bE-lmatUnGNGwH9EFHeCTROYiOV52bSNQ71xmftu7UNVzKePb7Y6P-JaA20PI-SwpQLnb06uF9cnqYFWgKH-J5GepVXDEjMzuuc2Cf/s1600/1488933.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6oj29CjyK8OL2SsDX13TN1KPJAwkf0DbE9rlEz9bE-lmatUnGNGwH9EFHeCTROYiOV52bSNQ71xmftu7UNVzKePb7Y6P-JaA20PI-SwpQLnb06uF9cnqYFWgKH-J5GepVXDEjMzuuc2Cf/s1600/1488933.jpg" height="426" width="640" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
I congressisti degli Stati Uniti accusano le autorità russe di voler installare in Crimea vettori tattici nucleari, in particolare i bombardieri strategici Tu-22M3 e i missili balistici <em>Iskander-M,</em> dicendo che sarebbe “una flagrante violazione” degli accordi tra Russia e NATO. Mosca non vuole, però, rinunciare al dispiegamento di un gruppo strategico in Crimea. Secondo il quotidiano russo <em>Kommersant</em>, i membri del Congresso hanno scritto una lettera al presidente statunitense Barack Obama sui piani per lo schieramento di armi nucleari tattiche sul territorio della penisola. Il messaggio è firmato dal presidente della Camera dei Rappresentanti, responsabile delle forze armate, Howard MacKeon, dal presidente della sottocommissione forze strategiche Mike Rogers e dal presidente della sottocommissione forze tattiche aeroterrestri Michael Turner. I congressisti dicono che ai primi di agosto le autorità russe hanno deciso d’installare in Crimea i bombardieri Tupolev Tu-22M3 e i missili <em>Iskander-M,</em> in grado compiere attacchi ad alta precisione utilizzando i missili balistici P-500 con testate nucleari. Di conseguenza, per il membro del Comitato forze armate del Senato degli Stati Uniti, James Inhofe, si tratta della violazione diretta del trattato per l’eliminazione dei missili a medio raggio e corto, firmato dall’URSS nel 1987. La gittata del missile è 260 km, mentre l’accordo riguarda il divieto di produrre e testare armi terrestri con una gittata da 500 a 5500 km, secondo il giornale russo. I congressisti hanno chiesto al presidente degli Stati d’informare il Congresso, nel prossimo futuro, sulle ritorsioni da poter prendere a Washington. La prima, come dicono i membri della camera bassa, potrebbe essere la decisione di cessare ogni contatto tra l’alleanza militare e Mosca, così come l’espulsione del personale militare russo da “basi e navi della NATO”. Hanno inoltre proposto di vietare le ispezioni di sicurezza della Russia nell’ambito dell’accordo “cieli aperti”, nota il giornale.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
La fonte di <em>Kommersant</em>, un Maggiore-Generale dell’esercito russo, afferma che la decisione di assegnare un reggimento di bombardieri strategici Tupolev Tu-22M3 è già stata presa, ma il processo sarà completato nel 2016 (quando sarà attuata una profonda modernizzazione delle infrastrutture della base aerea). Per contro i piani di dispiegamento dei missili <em>Iskander</em> in Crimea non sono stati discussi dal militare, ma il ministro della Difesa russo Sergej Shojgu ha già detto che questi sistemi missilistici possono essere posizionati assolutamente ovunque sul territorio della Federazione Russa.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/parade_r-14.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; outline: none;"><img alt="000-Backfire-C-8S" class="aligncenter size-large wp-image-12378" height="272" originalh="271" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/000-backfire-c-8s.jpg?w=630&h=271" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/000-backfire-c-8s.jpg?w=945&h=408" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /><img alt="Victory Parade general rehearsal held on Red Square" class="aligncenter size-large wp-image-12377" height="433" originalh="431" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/parade_r-14.jpg?w=630&h=431" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/parade_r-14.jpg?w=945&h=650" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555;">fonte: </span><span style="color: #3d85c6;">http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/23/la-russia-invia-forze-strategiche-in-crimea/</span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
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<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-20416399535949671982014-10-22T23:00:00.004+02:002014-10-22T23:02:53.785+02:00Il nuovo ‘cervello’ dell’esercito russo<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">Il nuovo ‘cervello’ dell’esercito russo</span></span></div>
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<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;">Valentin Vasilescu – Reseau International 22 ottobre 2014</span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
Un esercito moderno del terzo millennio si basa su un sistema integrato ricognizione-attacco, in grado di rilevare e monitorare continuamente il nemico per determinarne le debolezze e il momento ottimale per distruggerlo.<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/slide0021_image181.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="slide0021_image181" class="aligncenter size-large wp-image-12363" height="473" originalh="473" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/slide0021_image181.jpg?w=630&h=473" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/slide0021_image181.jpg?w=945&h=710" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>L’unica forma di assicurazione in combattimento, nota nella scienza militare, è il rilevamento in tempo reale della posizione dei combattenti nemici, lo stato del loro materiale bellico e trarne le intenzioni da movimenti e manovre nello spazio e nel tempo. A differenza di altre forme di ricognizione, la ricognizione aerospaziale ha il vantaggio di coprire l’intero teatro delle operazioni militari. Nel 2014, l’esercito russo completò la realizzazione di nuove strutture da ricognizione, basate sul complesso da ricognizione-attacco progettato per assicurare il dispiegamento immediato delle forze con la massima precisione e a distanze di diverse centinaia o migliaia di chilometri. Con queste complesse strutture, la Russia ora possiede quei sistemi di ultima generazione che solo gli statunitensi avevano. La NATO è consapevole del fatto che, a causa della nuova struttura da ricognizione, l’esercito russo ormai conosca molto bene la posizione di tutte le forze e i mezzi degli eserciti dei Paesi della NATO vicini alla Russia. Può rilevare in tempo reale ogni nuovo dispiegamento di truppe NATO nelle aree lungo i suoi confini. Va ricordato che il successo di qualsiasi operazione di terra è impensabile senza l’uso di velivoli senza equipaggio (UAV) che, con termocamere a infrarossi e vari sensori, pattugliano i cieli 24 ore su 24. Negli ultimi dieci anni, i combattimenti in aree popolate contro la guerriglia urbana sono stati efficaci proprio <a href="http://englishrussia.com/2014/01/20/new-uav-for-the-russian-forces/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">per l’uso simultaneo </a>di droni, cacciabombardieri ed elicotteri d’attacco.<br />
Gli eserciti moderni, della Federazione russa come gli Stati Uniti, utilizzano un programma complesso, su tre livelli di raccolta ed elaborazione dati, per formarsi un quadro completo della situazione nel teatro delle operazioni terrestri. Oltre alle informazioni raccolte da oltre un centinaio di satelliti militari russi, dotati di sensori di vario tipo. Il primo livello è fornito da 4-6 minivelivoli senza equipaggio (UAV) tipo Zala 421-08 (<em>Strekoza</em>) disponibili ad ogni battaglione delle forze di terra dell’esercito russo. Sono silenziosi, propulsi da un motore elettrico, con un raggio di 30 km e una quota di volo di 2000 m.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/933736799_z4jlg-640x427.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="933736799_z4JLG-640x427" class="aligncenter size-large wp-image-12364" height="420" originalh="420" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/933736799_z4jlg-640x427.jpg?w=630&h=420" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/933736799_z4jlg-640x427.jpg?w=945&h=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a><a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/yakovlev-pchela-1t-uav.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="Yakovlev Pchela-1T UAV" class="aligncenter size-large wp-image-12365" height="422" originalh="422" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/yakovlev-pchela-1t-uav.jpg?w=630&h=422" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/yakovlev-pchela-1t-uav.jpg?w=945&h=633" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>36 altri droni Jakovlev <em>Pchela-1</em> T e <em>Rubezh</em> (simile allo statunitense RQ-7 <em>Shadow</em>) a corto raggio e quota di volo di 2500-3600 m, sono assegnati a brigate di fanteria, d’artiglieria e aeroportate russe. Sono dotati di dispositivi elettro-ottici agli infrarossi e sensori in grado di distinguere un bersaglio in movimento e rilevare lo spostamento di decine di centimetri dell’ombra di un uomo a una distanza di 700 m. I droni a corto raggio hanno un’autonomia di 2-4 ore, con un campo di osservazione totale ma con scarse apertura e profondità. Ecco perché le brigate carri armati russi, che hanno un alto ritmo offensivo, devono dotarsi, entro il 2015, di quattro velivoli senza pilota da ricognizione con autonomia intermedia <em>Dozor 600</em>, simile all’MQ-1B <em>Predator</em> statunitense. L’equipaggiamento di navigazione è un FLIR che include videocamera diurna e agli infrarossi, telemetro laser e un proiettore laser per dirigere le armi. Come l’MQ-1 <em>Predator</em> ha un sensore di movimento SAR (<em>Synthetic Aperture Radar</em>); il <em>Dozor</em> è dotato di sistemi subalari cui poter appendere due missili laserguidati, due lanciarazzi o 6 bombe da 20 kg.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/dozor-600.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="Dozor 600" class="aligncenter size-large wp-image-12366" height="426" originalh="425" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/dozor-600.jpg?w=630&h=425" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/dozor-600.jpg?w=945&h=639" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Il secondo livello di raccolta ed elaborazione dei dati è strettamente legato a tutte le unità in campo, ed è composto dalla flotta di elicotteri russi in supporto alle forze di terra. Si tratta in particolare degli elicotteri da ricognizione e attacco Mi-24V/Mi-35, Mi-28 e Ka-52 <em>Alligator</em>. I sensori di navigazione FLIR, il sistema di gestione dei dati di tiro e di ricerca dell’elicottero sono montati nella speciale carenatura MMS sul muso del velivolo. L’equipaggiamento comprende una telecamera diurna e una ad impronta termica notturna, un piccolo radar a frequenze millimetriche e un telemetro laser per dirigere armi ad alta precisione. Il terzo livello di raccolta ed elaborazione dati è la ricognizione strategica, rappresentata da aerei da ricognizione a lungo raggio. La Russia possiede 17 droni furtivi <em>Skat</em>, simili al tipo RQ-170<em>Sentinel</em> statunitense usato in Afghanistan, con una quota massima di 12000 metri e un’autonomia di 4000 chilometri.<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/skat-uav.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="SKAT-UAV" class="aligncenter size-full wp-image-12367" height="250" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/skat-uav.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="600" /></a>Ma alla base rimangono essenzialmente i velivoli da ricognizione ELINT, con a bordo equipaggi specializzati. La Russia ha 20 velivoli Il-20M1, con un’autonomia di 6500 chilometri e quota di volo di 11800 m, in grado di pattugliare i cieli per 12 ore senza rifornimento. L’Il-20M1 ha un team di otto specialisti ELINT e un radar ad alta potenza. Il radar<em>Kvalat-2</em> rappresenta su schermi digitali la mappa del terreno lungo la rotta fino a una distanza di 300 km. Nella memoria del processore, una scheda viene registrata confrontando automaticamente la mappa per rilevare la comparsa di mezzi da combattimento nemici o modifiche ai dati già raccolti nella memoria. La ricognizione tramite “radiolocalizzazione” avviene con le apparecchiature <em>Romb-4</em> per rilevare segretamente e visualizzazione sullo schermo la posizione di tutti i trasmettitori terrestri che operano fino ad una distanza di 500 km. Con la memoria del processore, è possibile identificare nuovi radar della difesa antiaerea, centri comando di battaglioni, brigate e corpi d’armata, o cambi delle postazioni già note. Altri specialisti a bordo del velivolo operano con sensori nello spettro visibile e a infrarossi ad alta risoluzione. Tutte le informazioni raccolte vengono trasmesse immediatamente attraverso una linea-dati video criptata a una rete automatizzata di gestione C4I dello Stato maggiore tattico. Per via delle apparecchiature di bordo, il costo dell’Il-20M1 è diverse volte superiore a quello di un aereo di quinta generazione F-22. Inoltre, l’esercito russo usa per la ricognizione ad alta quota, 42 caccia MiG-25RB appositamente modificati per la ricognizione. Volano a 3470 km/h (Mach 3,2) a una quota massima di 24400 m. La Russia utilizza anche una squadriglia di bombardieri strategici (Tu-142/Tu-95M), che volano ad una velocità di 920 km/h a una quota di 12000 m.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/il-20m.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="Il-20M" class="aligncenter size-large wp-image-12368" height="428" originalh="428" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/il-20m.jpg?w=630&h=428" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/il-20m.jpg?w=945&h=642" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>La complessa struttura ricognizione-attacco della ricognizione aerea è soggetta all’avanzato sistema automatizzato C4I dello stato maggiore tattico, che svolge le seguenti funzioni: comando, controllo, comunicazioni, computer ed informazioni relative all’interoperabilità. I sistemi C4I russi rappresentano l’ultima generazione di microprocessori e apparecchiature per comunicazioni via satellite, compresi sensori da sorveglianza e controllo. Inoltre, questi sistemi dispongono di potenti memorie e server di ultima generazione, con crittografia digitale sicura su tutto lo spettro delle frequenze, rendendo le interferenze impossibili. C4I assegna automaticamente il target individuato a sistemi d’attacco terrestri (artiglieria, missili superficie-superficie), sistemi navali a bordo di navi o sistemi aerei a bordo dei velivoli da combattimento, in funzione della loro portata. Ucraina, Polonia, Stati Baltici e Romania hanno sistemi da ricognizione rudimentali e non possono nemmeno sognarsi di avere mai un sistema da ricognizione-attacco integrante il C4I. Anche se l’Ucraina non ha una struttura da ricognizione paragonabile a quelle della Russia, il rapporto di forza tra il suo esercito e quello del Donbas (8 a 1 numericamente, qualitativamente 1 a 20), a favore dell’esercito ucraino e con supremazia aerea assoluta, non è stato ancora sfruttato nella cosiddetta operazione antiterroristica contro i separatisti nel Donbas. La vetustità degli equipaggiamenti da ricognizione aerea ucraini, risalenti agli anni ’50-’60, costringono questi aerei a volare entro la portata dei missili mobili dei combattenti della Novorossija. Questi hanno potuto abbattere quattro aerei da ricognizione ucraini, mettendo fine ai voli da ricognizione dell’esercito di Kiev. Il governo di Julija Timoshenko fece la cosa più stupida degli ultimi 23 anni, ritirando e abolendo nel 2006 l’ultimo squadrone bombardieri e ricognizione ucraino, dotato dei supersonici Tu-22M3. I 43 velivoli Tu-22M3 ereditati alla dissoluzione dell’ex Unione Sovietica potevano volare a 2000 km/h (Mach 1,88) a 14500 m di quota. Se l’Ucraina fosse stata veramente interessata ad acquisire piattaforme aeree con moderni sistemi di ricognizione, forse ci sarebbe stata un’altra situazione sul campo di battaglia.</div>
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<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/33yRJqyKPuo" width="640"></iframe></span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/_G3q8BgzQAA" width="640"></iframe></span></span></div>
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<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">fonte: </span><span style="font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;"><span style="color: #3d85c6;">http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/22/il-nuovo-cervello-dellesercito-russo/</span></span></div>
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<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-53062405349326605552014-10-22T22:51:00.002+02:002014-10-22T22:53:07.191+02:00SERBIA E RUSSIA NUOVE ALLEANZE <div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">La Serbia volge a Oriente? Il vero significato </span></span><br />
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">della visita di Putin.</span></span></div>
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<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;"><br /></span></span>
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;">OTTOBRE 22, 2014</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
Joaquin Flores (Serbia) <em><a href="http://orientalreview.org/2014/10/21/will-serbia-turn-to-the-east-the-real-significance-of-putins-visit/" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">Oriental Review</a></em> 21 ottobre 2014</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/vladimir-putin-tomislav-nikolic-8-830x553.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="Vladimir-Putin-Tomislav-Nikolic-8-830x553" class="aligncenter size-large wp-image-12372" height="420" originalh="418" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/vladimir-putin-tomislav-nikolic-8-830x553.jpg?w=630&h=418" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/vladimir-putin-tomislav-nikolic-8-830x553.jpg?w=945&h=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>Acclamato da decine di migliaia di cittadini, con colonne di carri armati e migliaia di soldati serbi che sfilavano per il Nikola Tesla Boulevard, a Nuova Belgrado. La destinazione della sfilata era il Palazzo di Serbia, dove leader internazionali, alti dignitari e generali stranieri erano in tribuna a guardare. Tra questi, soprattutto il presidente russo Vladimir Putin. In una cerimonia per l’occasione è stato insignito dell’Ordine della Repubblica di Serbia, la più alta onorificenza nazionale, in occasione del 70° anniversario della Liberazione di Belgrado dalle forze d’occupazione naziste. Alcuni veterani della Seconda Guerra Mondiale comparivano tra i dignitari, a ricordare i compagni caduti nella grande guerra di liberazione antifascista. L’evento non è stato solo commemorativo, ma di per sé storico. È stata la prima parata militare serba dal 1918, e la prima parata militare in Serbia dal 1985, quando la repubblica era il nucleo della Repubblica socialista federativa di Jugoslavia. La manifestazione aerea dei caccia MiG russi “Strizhi” sui cieli di Belgrado ha affascinato il pubblico, mentre i blindati serbi sfilavano in formazione di marcia al canto partigiano della seconda guerra mondiale, ‘<em>Po Shumama i Gorama</em>‘ (“Nelle foreste e montagne”). Ma il significato dell’evento era maggiore, molto più grande della riflessione storica e della celebrazione nazionale di una grande vittoria popolate sulla più potente e aggressiva macchina da guerra in Europa dell’epoca. L’importanza di questo evento va oltre la sola dimostrazione di determinazione e ricordo nazionali. E’ il simbolo della svolta della Serbia verso l’alleato storico, la Russia. Con Putin ospite d’onore, la Serbia sembra annunciare un nuovo corso, mentre apertamente e spudoratamente celebra il passato. In realtà, con sgomento della NATO, il primo ministro serbo Aleksandar Vucic ha annunciato in conferenza stampa congiunta con Putin, dopo la cerimonia, che la Serbia non si aderirà mai alle sanzioni dell’UE contro la Russia. Con questo possiamo vedere che la Serbia volge ‘verso est’, verso la sfera eurasiatica.<br />
Come indicano i sondaggi, la stragrande maggioranza dei serbi si oppone alla politica, ai dettami e all’ingresso dell’UE. Vorrebbero aumentare gli scambi commerciali con le nazioni europee, purché rispettino il principio democratico fondamentale della sovranità nazionale e dell’autodeterminazione del popolo serbo. I dettami di Bruxelles sono, a parere di molti analisti, in contrasto con il concetto di sovranità. La politica dell’UE, combinata con la crisi economica e l’aumento dell’austerità, ha portato ad un aumento continuo dell’euro-scetticismo nei Paesi dell’UE e della zona euro. Si può solo immaginare la frustrazione degli atlantisti di Stati Uniti, NATO e UE che speravano di costringere la Serbia all’integrazione nell’UE. Non gli è sfuggito che la Serbia ha lo status di osservatore presso l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), considerata dalla NATO come la reincarnazione del Patto di Varsavia. Ha anche un accordo di libero scambio con la Russia, simile a quello che l’Ucraina aveva. Il colpo di Stato degli Stati Uniti in Ucraina, giustificato dai partner europei come passo necessario per l’adesione dell’Ucraina all’accordo di associazione UE, ha mostrato al mondo dove un maggiore sforzo sulla Serbia porterebbe. A differenza dell’Ucraina, però, il nazionalismo serbo è fermamente pan-slavo e anti-hitleriano. Gli eventi del 16 ottobre non erano solo un esercizio di memoria formale, ma vigoroso, ottimista e militarizzata forte messaggio, con immagini che mai alcun discorso avrebbe responsabilmente espresso. E’ inoltre preoccupante per la NATO che la Serbia abbia la presidenza dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) l’anno prossimo. Cosa significa ciò per la missione OSCE nella regione meridionale serba del Kosovo, attualmente sotto occupazione statunitense? Infatti, il momento più importante del 16 ottobre era prossimo alla firma di un’alleanza Russia-Serbia quanto si può avere senza firmarla. Rispondendo con tono condiscendente e paternalistico, il relatore del Parlamento europeo sulla Serbia David McAllister, ha espresso preoccupazione per tali eventi, ribadendo che UE e NATO non vedevano con favore i 4500 soldati serbi salutare Vladimir Putin. Ha anche affermato che si aspettava che la Serbia continui il suo cammino verso l’adesione all’UE.<br />
Lo Stato serbo guidato dal Partito Progressista di Tomislav Nikolic precedentemente si era posizionato formalmente per una politica d’integrazione nell’UE. Prima dell’elezione, il supporto per l’integrazione era al 70% . Oltre alla preoccupazione dei serbi sul declino euro-dollaro, numerosi insuccessi e frustrazioni sui punti critici negoziali hanno spinto Bruxelles a respingere ulteriori colloqui. Nel frattempo, il supporto serbo è sceso al di sotto del 40%, forse. Ciò lascia gli analisti europei chiedersi se l’intenzione dichiarata dalla Serbia di aderire all’UE sia genuina. La Serbia continua ad affermare la propria intenzione di aderire all’UE, ma contemporaneamente persegue sempre più una politica di rottura. Forse, aiutando a chiarire la confusione, Nikolic ha detto ciò, dopo l’evento: “<em>Condividiamo nella gloriosa storia di Serbia e di Russia un legame permanente e indissolubile di fratellanza ed amicizia permanete, ora e per sempre orgoglio dei nostri Paesi e popoli, a vantaggio dei ben intenzionati nel mondo. Serbia e Russia sono legate da origine, lingua, costumi, religione, storia, cultura, amore sublime per la libertà ed orgoglio eroico, da tumuli e tombe comuni senza nome, orfani e donne abbandonate, giovani vite stroncate, da una generazione perduta che ricorda la nostra comune lotta. Quanti di noi ci sarebbero se non ci fossero state le guerre che non abbiamo iniziato?</em>“<br />
Una forte maggioranza di serbi supporta il Presidente Putin, molti lo vedono come loro presidente surrogato. I successi della Russia e di Putin sono, nella psiche collettiva serba, anche i suoi, condividendoli. Nella loro affinità con la Russia, i serbi si sentono parte di un mondo dalla maggiore rilevanza geopolitica. Ma questa visione della maggioranza non aveva trovato espressione nel proprio governo, anche se i sentimenti anti-NATO sono considerati parte integrante dell’identità serba. Questa contraddizione ribolliva da tempo, ed ora trova i segni tangibili di una vera e propria risoluzione. La Serbia lentamente esce dall’occupazione occidentale neo-coloniale dopo varie tragedie. Le potenze occidentali hanno condotto una guerra civile per quasi dieci anni, togliendo la vita ad oltre 100000 persone. Tale guerra per procura, criminale e illegale, del divide et impera di Stati Uniti e NATO contro la Jugoslavia, fu seguita da 76 giorni di bombardamenti della NATO, nel 1999, culminando nella cacciata del presidente democraticamente eletto Slobodon Milosevic, nell’ottobre del 2000. Sul terreno, questo fu coordinato da <em>“Otpor!”,</em> movimento sintetico statunitense del NED di George Soros. Nato in gran parte dal lavoro di Gene Sharp, è ampiamente considerato uno dei primi usi moderni di ciò che si chiama tattica combinata della primavera araba e della rivoluzione colorata. Quando il leone uccide, lo sciacallo prospera; e i seguenti dodici anni videro una Serbia malgovernata da governi fantocci supportati da una corrotta oligarchia pro-UE e pro-NATO. Alcuni, come Kostunica, furono reclutati direttamente da “Otpor!”. Ma ora questa storia deplorevole, carica di tradimento e angoscia, è il prologo del nuovo libro della nuova Serbia eurasiatica. L’importante e storica visita di Putin, poi, non riguarda solo il passato, ma anche presente e futuro. La lotta comune contro il nazismo in passato non manca di allusioni nei commenti di Putin, oggi, su Ucraina e Novorossija. Durante la visita, ha rilasciato un’intervista rivelatrice al quotidiano Politika. Alla domanda sulle relazioni bilaterali USA-Russia, ha affermato: “<em>Washington ha sostenuto attivamente Majdan a Kiev, e come risultato delle sue mosse, a Kiev si è scatenato un nazionalismo che ha provocato il risentimento di una parte significativa dell’Ucraina, e gettato il Paese nella guerra civile, (gli Stati Uniti) incolpano la Russia di aver provocato la crisi. Poi il presidente Barack Obama davanti l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha incluso “l’aggressione russa all’Europa” nella lista delle tre principali minacce all’umanità di oggi, insieme alla mortale febbre ebola e al gruppo terrorista SIIL. Insieme alle restrizioni verso interi settori della nostra economia, un tale approccio è difficile non definirlo ostile</em>“. La lotta al nazismo non è di mera importanza storica, ma indica chiaramente la lotta della Novorossija, oggi, contro la junta sostenuta dagli statunitensi. Mentre la Serbia ha recentemente proposto una legislazione per vietare il volontariato nei conflitti esteri, più di 200 serbi, e ancora di più, sono attivamente coinvolti con i filo-russi nella nascente Federazione di Novorossija. E’ troppo presto per dire se la visita di Putin avrà alcun effetto sul risultato del voto, o al contrario se approvato verrebbe seriamente applicato. La guerra civile nell’ex-Ucraina si svolge in parte con volontari stranieri presenti nella resistenza antinazista ed antifascista.<br />
Gli accordi firmati tra Putin e Nikolic sono notevoli. Tra i più importanti quelli sull’organizzazione governativa russa a Nis, nella Serbia meridionale. Un accordo concede piena immunità legale ai dipendenti dell’organizzazione. Il Centro umanitario russo-serbo di Nis fu sottoposto a un grave controllo delle minoranze liberali filo-occidentali, e rappresentanti dell’ambasciata degli Stati Uniti ne sollecitarono un’indagine approfondita. Le accuse sono che il Centro umanitario russo-serbo, chiamato anche Centro per le situazioni di emergenza, operi come centro dell’FSB, con l’obiettivo di creare una base militare russa. Ciò è smentito dalle autorità serbe. Vi è un crescente movimento che chiede basi militari russe nella Serbia meridionale. Nis è a 80 miglia da Camp Bondsteel, nella regione serba meridionale del Kosovo occupata dagli Stati Uniti. Putin, durante la visita, ha ribadito la posizione incrollabile sulla necessaria fine dell’occupazione del Kosovo, e il suo ritorno legittimo alla Serbia. Tutte le proposte sul gasdotto <em>South-stream</em> passano per o vicino Nis. Il Centro per le situazioni d’emergenza è stato chiaramente istituito come centro di comando per gli “interventi d’emergenza”, come le inondazioni che scossero la Serbia lo scorso maggio, provocando decine di vittime. È una popolare teoria della cospirazione, in Serbia, che tali inondazioni siano state causate dal programma HAARP degli Stati Uniti, per punire la Serbia per aver ignorato l’UE che chiede di mollare il gasdotto <em>South-stream.</em> Il completamento del gasdotto è un passo fondamentale per l’accesso russo ai mercati europei, così come misura contro l’instabilità creata dagli Stati Uniti in Ucraina, dove attualmente il 65-70% del gas russo passa per l’Europa. Sulla questione del Sudstream, Putin ha anche sottolineato l’importanza del progetto durante la visita. Ha detto: “<em>Il Sudstream non può essere realizzato unilateralmente. Come in amore, vi è la necessità di due parti. Non possiamo costruire l’oleodotto da miliardi per conto nostro. Una discussione simile s’è svolta sul Nordstream, ma ora tutti sono soddisfatti. I problemi del Sudstream sono politici e danneggiano l’economia. Non vogliamo avere una crisi energetica questo inverno. E certamente non sarà colpa nostra</em>“. Si può facilmente leggere tra le righe dell’ultima frase cosa questo significa per l’Ucraina.<br />
Altri colloqui ruotavano sull’esportazione di merci serbe in Russia. Le esportazioni serbe, per lo più agricole, in Russia sono aumentate di oltre il 60% da quando NATO/UE hanno imposto le sanzioni lo scorso gennaio. Le discussioni riguardavano anche o latticini. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio, e consulenti agroalimentari russi verrebbero coinvolti in progetti futuri. Un problema per le esportazioni serbe è la mancanza di organizzazione, ed i produttori agricoli non hanno un sindacato dei produttori che esportano. Per queste ragioni le cose non si muovono così velocemente come potrebbero. Ciò riflette alcuni elementi della cultura serba, sull’approccio informale su affari e scadenze. Inoltre, vi sono state trattative dettagliate sull’esportazione di auto prodotte in Serbia con l’etichetta <em>Zastava</em>(ex-<em>Yugo</em>, che utilizza la piattaforma FIAT), in Russia. Come detto, la Serbia gode di un accordo di libero scambio con la Russia. La Germania potrebbe cercare una scappatoia alle sanzioni dell’Unione europea e al regime tariffario, operando tramite la Serbia con i partner russi. La Germania, che si sente soffocata dalla normativa comunitaria, ha già discusso apertamente di lasciare l’Unione europea. Alla luce delle sanzioni UE alla Russia sulla Novorossija, un serio ostacolo per la Germania, ciò potrebbe essere più attraente che mai. La Serbia è un ottimo candidato sia per la vicinanza all’Europa centrale che per la sua non adesione all’UE. La Serbia è come il ‘Texas’ dei Balcani, che infatti potrebbe riscuotere grandi dividendi alla fine.<br />
Tutto ciò indica una reale e crescente mutamento, non solo per la Serbia ma per tutta l’Europa. Mentre il conflitto tra CSTO e NATO s’intensifica, la Russia puntella i suoi tradizionali alleati, ribadendo il sostegno agli alleati dell’America Latina dell”Onda rosa’ del <em>Mercosur</em>. La Russia non si oppone alla possibile adesione della Serbia all’UE, vista come un altro asset nell’UE che può aiutare a mantenere le posizioni nelle relazioni bilaterali. Con tutto ciò in mente, sappiamo almeno che la pioggia battente non ha impedito a un solo serbo dal partecipare alle manifestazioni di massa del 16 ottobre, che hanno causato ingorghi a Belgrado di cui, per la prima volta dopo tanto tempo, erano felici.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/putin-1-640x340.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="PUTIN-1-640x340" class="aligncenter size-large wp-image-12373" height="334" originalh="334" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/putin-1-640x340.jpg?w=630&h=334" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/putin-1-640x340.jpg?w=945&h=501" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a><strong>Joaquin Flores</strong> è uno statunitense che vive a Belgrado, analista del Centro per gli Studi Sincretici, un think-tank geostrategico pubblico. La sua esperienza riguarda Europa orientale, Eurasia ed ha grande competenza nelle questioni mediorientali. Flores è particolarmente abile ad analizzare la psicologia delle guerre di propaganda, e a svelare il rumore del ‘sovraccarico d’informazione’. Negli Stati Uniti ha lavorato per un certo numero di anni come sindacalista, capo negoziatore e stratega di una grande federazione sindacale.<br />
<div style="font-size: 11.8181819915771px;">
<span style="font-size: 11.8181819915771px; text-align: start;">Traduzione di Alessandro Lattanzio – </span><em style="font-size: 11.8181819915771px; text-align: start;"><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; outline: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="font-size: 11.8181819915771px;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/l7AEvrzwjO8" style="background-color: transparent;" width="640"></iframe></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-36806926514976700702014-10-22T18:42:00.001+02:002014-10-22T18:42:45.159+02:00LE ECONOMIE DI GUERRA CHE SPONSORIZZANO LE PSEUDO DEMOCRAZIE PER POI FAGOCITARLE. <h2 class="posttitle" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Arial, Verdana, sans-serif; font-size: 2em; font-stretch: normal; line-height: 24px; margin: 15px 0px 0px; outline: none; padding: 0px 0px 6px; word-spacing: -0.1em;">
<span style="color: #cc0000;">L’arsenale della democrazia fabbrica guerre senza fine</span></h2>
<div>
<br /></div>
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<span style="background-color: white; color: #7a7a7a; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; text-align: justify;">Scritto il 21/10/14</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ormai comunemente si osserva che l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> continua a intervenire con le sue guerre, coinvolgendo i suoi alleati subalterni, per buttare giù soggetti politici che esso stesso aveva messo su, armandoli e finanziandoli. Pensiamo ai Talebani, a Saddam Hussein, a Osama Bin Laden, ai miliziani dell’Isis. Queste odierne operazioni in due fasi, costruzione e demolizione, sono la continuazione di ciò che l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> aveva fatto col nazismo, sostenendolo finanziariamente persino in tempo di <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">guerra</a> attraverso partecipazioni societarie, e combattendolo nella seconda fase con grande dispendio di mezzi, in larga parte addebitati agli alleati. È stato infatti grazie all’indebitamento abissale degli alleati e poi delle potenze sconfitte nella Seconda <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">Guerra</a> Mondiale, che l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> ha assunto l’egemonia di gran parte del pianeta, facendosi suo fornitore di credito e, con Bretton Woods, di moneta di riserva.</span><span id="more-38359" style="font-size: 11.8181819915771px; margin: 0px; outline: none; padding: 0px;"></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<a href="http://www.libreidee.org/2014/10/larsenale-della-democrazia-fabbrica-guerre-senza-fine/portarei-usa/" rel="attachment wp-att-38360" style="clear: left; color: #43678a; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="Portarei Usa" class="alignleft size-full wp-image-38360" height="102" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2014/09/Portarei-Usa.jpg" style="border: none; display: block; float: left; margin: 8px 15px 5px 0px; outline: none; padding: 2px;" title="Portarei Usa" width="230" /></a><span style="font-size: x-small;">In Ucraina avviene oggi qualcosa di simile: l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> dapprima sostiene una sorta di colpo di stato contro un regime eletto, poi incoraggia una deriva anti-russi a Kiev,<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/usa/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Usa">usa</a> ogni mezzo per fare della Russia un nemico e una minaccia militari per l’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/europa/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con Europa">Europa</a> occidentale, imponendoci di adottare contro Mosca sanzioni autolesionistiche per noi, che però ci rendono più dipendenti dall’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> per le forniture energetiche, quindi arricchiscono l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> in termini di profitti ed egemonia; al contempo, annuncia che potrà in futuro contribuire alle spese della Nato in misura ridotta, quindi gli alleati europei dovranno metterci più soldi, ossia dovranno comprare più armamenti dall’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, il quale è di gran lunga il principale produttore di armamenti, con una larga quota del Pil e dell’occupazione dipendente dalla produzione e… dal consumo di questi articoli; così contribuiranno alla prosperità della sua industria bellica a spese dei propri cittadini contribuenti.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">L’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> ha una necessità oggettiva e strutturale di agire così, per rimanere egemone e per assicurare grandi profitti al suo complesso finanziario e industriale-militare, e salario ai suoi addetti. E per continuare a imporre la sua ultra-inflazionata valuta come valuta internazionale di riserva e pagamenti soprattutto delle materie prime, con cui comperare tutto, nel mondo, continuando a stampare carta. Ha necessità di essere fabbrica di guerre, tiranni e terrori. La sua fisiologia richiede una continua domanda di armamenti, quindi continue guerre, tensioni, conflitti nel mondo. I suoi governi assicurano e producono queste condizioni. Nel corso della sua <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/storia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con storia">storia</a>, l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> è quasi sempre stato impegnato in qualche <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/guerra/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con guerra">guerra</a>. Il Papa non parla mai di questa causa di guerre e violenza. È una necessità oggettiva, che non ha implicazioni morali. Nessuno va condannato. Finché resterà l’arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, avremo guerre senza fine. Dopo, chissà.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d1d1d; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
(Marco Della Luna, “Arsenale della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" style="color: #333438; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a> e fabbrica delle guerre”, dal <a href="http://marcodellaluna.info/sito/2014/09/23/arsenale-della-democrazia-e-fabbrica-delle-guerre/" style="color: #43678a; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank" title="Della Luna: l'arsenale della democrazia, fabbrica di guerre senza fine">blog di Della Luna</a> del 23 settembre 2014).</div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 15.600001335144px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; outline: none; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #1d1d1d;">fonte: </span><span style="color: #3d85c6;"> http://www.libreidee.org/2014/10/larsenale-della-democrazia-fabbrica-guerre-senza-fine/</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-74022370169509265112014-10-22T18:24:00.002+02:002014-10-22T18:24:48.402+02:00GLI JIHADISTI SI DIRIGONO VERSO KIRKUK ALLA CONQUISTA DEI RICCHI GIACIMENTI PETROLIFERI.<div class="person-label-line" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px 0px 1.07em; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<a class="person with-ava" href="http://italian.ruvr.ru/by_author/80827942/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #235a8c; cursor: pointer; display: block; float: left; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 1.43em 0.36em 0px; padding: 0px 0px 0px 22px; position: relative; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><span class="author-name" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;"><b>Mario Sommossa</b></span></a><div class="clear" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: transparent; font-family: inherit; font-size: 0px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; visibility: hidden;">
</div>
</div>
<div class="block-butt-menu " style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px 0px 0.71em; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #999999; line-height: normal;">14 ottobre, 21:00</span><div class="clear" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: transparent; font-family: inherit; font-size: 0px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; visibility: hidden;">
</div>
</div>
<div class="page-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px 0px 1.43em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<h1 itemprop="name" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Georgia; font-size: 2.14em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #cc0000;">L’ISIS si avvicina a Baghdad, ma il vero obiettivo è la capitale del petrolio Kirkuk</span></h1>
</div>
<div class="white-border-caption" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="caption-img" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 1.43em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<img alt="L’ISIS si avvicina a Baghdad, ma il vero obiettivo è la capitale del petrolio Kirkuk" itemprop="image" src="http://cdn.ruvr.ru/2014/10/14/1493852920/9AP221654946257.jpg" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 598.536926269531px;" title="L’ISIS si avvicina a Baghdad, ma il vero obiettivo è la capitale del petrolio Kirkuk" /><div class="img-copyright" dir="ltr" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #999999; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0.36em 0px 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 0.86em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 11.8181819915771px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
</span></div>
</div>
<h2 style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 1em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 1.43em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span class="text-caption" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: inherit; font-size: 1.43em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 20px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Mentre i terroristi del sedicente Stato Islamico si avvicinano sempre più a Baghdad, c’e’ da domandarsi se sia proprio la capitale il loro prossimo obiettivo o non sia essa, piuttosto, una falsa meta, restando invece Kirkuk la zona veramente oggetto delle loro mire.</div>
</span></h2>
</div>
<div class="diff-text-block" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px; padding: 0px 0px 0.71em; vertical-align: baseline;">
<div id="p_10" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Questa città, da quando cominciarono le trivellazioni nella prima metà del ‘900, costituisce la zona più ricca di petrolio di tutto l’Iraq: nei tempi d’oro, il cinquanta per cento dei sei milioni di barili estratti ogni giorno arrivava esattamente dai suoi pozzi. E non solo le riserve erano e sono enormi ma stanno anche in superficie, rendendone così facile ed economico lo sfruttamento.</div>
<div id="p_20" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Già nell’antichità, la regione era famosa per i frequenti fuochi causati da petrolio e gas che arrivavano in superficie e prendendo fuoco (esattamente come succedeva in Azerbaigian - etimologicamente:la terra del fuoco). Perfino il terreno era più caldo che altrove, facendo nascere la leggenda che il cibo potesse esser cotto anche solo interrandolo leggermente. Da tempi immemorabili gli abitanti della zona erano a maggioranza curda e fino alla metà del secolo scorso costituivano la maggioranza della popolazione locale dividendosi, il restante, tra arabi, turcomanni e qualche altra piccola etnia. I primi ad “arabizzare” la regione furono gli inglesi che, nello sfruttare i pozzi petroliferi, si avvalsero soprattutto di manodopera araba. Tale “arabizzazione” si fece più forte con la conquista del potere da parte di Saddam Hussein che, dapprima con leggi ad hoc accompagnate da “gentili” pressioni per fare vendere terreni e case ai nuovi arrivati poi, durante la forte repressione anticurda che passa sotto il nome di Anfal, con metodi ancora più brutali. Il risultato fu che, alla caduta del regime, la metà della popolazione locale era già araba,con i curdi al 30% e i turkmeni al 15%.</div>
<div id="p_30" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Alla costituzione della Regione Autonoma Curda nel nord-Iraq, si pose immediatamente il problema se Kirkuk dovesse farne parte o meno. Erbil la pretendeva, non dimenticando i reali motivi per cui la città aveva perso molti dei suoi originari abitanti, mentre Baghdad non voleva rinunciare al controllo diretto sulle ricchezze di quel sottosuolo e la Turchia, timorosa di un Kurdistan tropo ricco e, quindi, potenzialmente tanto autosufficiente da essere un’attrazione ancora più forte per gli stessi curdi di Turchia, vi si opposero avendo la meglio con l’aiuto americano.</div>
<div id="p_40" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
La recente avanzata dello Stato Islamico verso la regione e la contemporanea fuga dell’esercito iracheno che la presidiava ha consentito ai peshmerga turchi di prendere possesso della zona e di presidiarla mettendo una forte ipoteca sul suo futuro status. Dal 2003, comunque, molti curdi vi avevano già fatto ritorno ed erano ridiventati etnia maggioritaria. Oggi, nonostante una querelle tra i peshmerga di Suleimanya e quelli di Erbil su chi debba garantire il controllo e la difesa della città, le truppe curde sembrano sufficientemente ben attestate da poter difendersi da qualche attacco dei jihadisti. La domanda è se riusciranno a resistere ad un eventuale attacco in forze e quale sarebbe, in quel caso, l’eventuale aiuto che potrebbe arrivare loro dall’esercito iracheno.</div>
<div id="p_50" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Infatti, sia Baghdad sia i turchi sia gli iraniani non accettano affatto la prospettiva, data per scontata dai curdi, che una volta sconfitto il comune nemico, la città resti sotto l’amministrazione della Regione Autonoma. Anche se nessuno dei nemici dei jihadisti potrebbe auspicare che i ricchi giacimenti petroliferi finiscano nelle mani dei terroristi, nello stesso momento nessuno vuole accettare l’ipotesi che la difesa di Kirkuk attuata dai curdi costituisca un implicito avallo al loro futuro possesso.</div>
<div id="p_60" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Ciò che potrebbe succedere allora a Kirkuk e’ la dimostrazione che Il medio oriente resta sempre di difficile decifrazione per una mente cartesiana che creda che il bianco sia bianco ed il nero sia nero. C’è infatti da domandarsi, e non è pura accademia, se, nonostante il rischio di un possibile attacco a Baghdad che richiederebbe la concentrazione delle forze attorno alla capitale, una qualche divisione dell’esercito sarà mandata, oppure no, in soccorso dei peshmerga qualora un forte attacco fosse lanciato in quella direzione. In quel caso, un contributo immediato alla difesa della città da parte di truppe irachene e di volontari iraniani potrebbe pesare in modo significativo sulle pretese curde per il futuro. Tuttavia un’altra ipotesi potrebbe essere quella di attendere che i peshmerga si trovino da soli sotto attacco e in gravi difficoltà e che siano loro stessi a dover richiedere gli aiuti. Se, a quel punto, i rinforzi dovessero dimostrarsi indispensabili, la futura tutela curda su Kirkuk sarebbe ancora molto meno sicura. Infine non si può nemmeno escludere che, nelle menti dei nemici di un Kurdistan forte, possa essere perfino preferibile la devastazione delle infrastrutture petrolifere a causa di scontri cruenti e prolungati piuttosto che lasciare quella grande ricchezza sotto il solo controllo del Governo Autonomo Regionale Curdo.</div>
<div id="p_60" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div id="p_60" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #333333;">fonte: </span><span style="color: #3d85c6;">http://italian.ruvr.ru/2014_10_14/L-ISIS-si-avvicina-a-Baghdad-ma-il-vero-obiettivo-e-la-capitale-del-petrolio-Kirkuk-0679/</span><br /><span id="ctrlcopy" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; left: -50000px; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; position: absolute; top: -50000px; vertical-align: baseline;"><br style="border: 0px; box-sizing: border-box; margin: 0px; padding: 0px;" />Per saperne di più: <a href="http://italian.ruvr.ru/2014_10_14/L-ISIS-si-avvicina-a-Baghdad-ma-il-vero-obiettivo-e-la-capitale-del-petrolio-Kirkuk-0679/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #235a8c; cursor: pointer; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">http://italian.ruvr.ru/2014_10_14/L-ISIS-si-avvicina-a-Baghdad-ma-il-vero-obiettivo-e-la-capitale-del-petrolio-Kirkuk-0679/</a></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-9908414745596624902014-10-22T17:50:00.003+02:002014-10-22T17:51:54.458+02:00La Russia è pronta a fornire droni e relativo personale per il monitoraggio nel Donbass<div class="person-label-line" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px 0px 1.07em; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<a class="person with-ava" href="http://italian.ruvr.ru/by_author/66671379/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #235a8c; cursor: pointer; display: block; float: left; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 1.43em 0.36em 0px; padding: 0px 0px 0px 22px; position: relative; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><span class="author-name" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">Oleg Nekhay</span></a><br />
<div class="clear" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: transparent; font-family: inherit; font-size: 0px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; visibility: hidden;">
</div>
</div>
<div class="block-butt-menu " style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px 0px 0.71em; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<div class="r_float_group" style="border: 0px; box-sizing: border-box; float: right; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px -0.71em 0px 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="item-butt-menu" style="border: 0px; box-sizing: border-box; float: left; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: normal; margin: 0px 0.71em 0.71em 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a class="butt-menu icon-print with-icon" href="http://italian.ruvr.ru/2014_10_21/La-Russia-e-pronta-al-monitoraggio-in-Ucraina-orientale-5596/?print=1" ref="nofollow" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #235a8c; cursor: pointer; display: block; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 1.14em; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px 0px 0px 16px; position: relative; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: nowrap;" target="_blank" title="Stampare l’articolo"><span class="butt-menu-icon" style="background: url(http://italian.ruvr.ru/j/adpt/img/icons.png) -67px -217px no-repeat; border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 16px; left: 0px; line-height: inherit; margin: -8px 0px 0px; opacity: 0.6; padding: 0px; position: absolute; top: 8.02556800842285px; vertical-align: baseline; width: 16px;"></span></a></div>
<div class="item-butt-menu" style="border: 0px; box-sizing: border-box; float: left; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: normal; margin: 0px 0.71em 0.71em 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a class="butt-menu icon-view-mode with-icon document-view-mode" href="https://www.blogger.com/null" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #235a8c; cursor: pointer; display: block; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 1.14em; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px 0px 0px 16px; position: relative; vertical-align: baseline; white-space: nowrap;" title="Solo lettura"><span class="butt-menu-icon" style="background: url(http://italian.ruvr.ru/j/adpt/img/icons.png) -127px -217px no-repeat; border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 16px; left: 0px; line-height: inherit; margin: -8px 0px 0px; opacity: 0.6; padding: 0px; position: absolute; top: 8.02556800842285px; vertical-align: baseline; width: 16px;"></span></a></div>
</div>
<div class="l_float_group" style="border: 0px; box-sizing: border-box; float: left; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="item-butt-menu" style="border: 0px; box-sizing: border-box; float: left; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: normal; margin: 0px 0.71em 0.71em 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span class="text-label" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #999999; display: block; font-family: inherit; font-size: 0.86em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px 0px 0.07em; vertical-align: baseline;">21 ottobre 2014, 17:00</span></div>
</div>
<div class="clear" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: transparent; font-family: inherit; font-size: 0px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; visibility: hidden;">
</div>
</div>
<div class="page-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px 0px 1.43em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<h1 itemprop="name" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Georgia; font-size: 2.14em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #cc0000;">La Russia è pronta a offrire i suoi droni per il monitoraggio nel Donbass</span></h1>
</div>
<div class="white-border-caption" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="caption-img" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 1.43em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<img alt="La Russia è pronta a offrire i suoi droni per il monitoraggio nel Donbass" src="http://cdn.ruvr.ru/2014/10/21/1496785735/9RIAN_00163094.LR.ru.jpg" itemprop="image" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 598.536926269531px;" title="La Russia è pronta a offrire i suoi droni per il monitoraggio nel Donbass" /><br />
<div class="img-copyright" dir="ltr" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #999999; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0.36em 0px 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 0.86em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></span><br />
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 11.8181819915771px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 0.86em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Foto: RIA Novosti</span></div>
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 0.86em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</span></div>
</div>
<h2 style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 1em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 1.43em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span class="text-caption" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: inherit; font-size: 1.43em; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 20px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
La Russia è pronta a fornire droni e relativo personale per il monitoraggio nel Donbass. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a Mosca durante una lezione aperta sulla politica estera russa nel quadro del progetto “Università civile”.</div>
</span></h2>
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<div class="diff-text-block" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-stretch: inherit; line-height: 19.2000007629395px; margin: 0px; padding: 0px 0px 0.71em; vertical-align: baseline;">
<div id="p_10" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
I droni dovranno monitorare il rispetto del cessate il fuoco e anche lo status della linea di demarcazione tra le forze di sicurezza di Kiev e le milizie. I principi di funzionamento dei veicoli a pilotaggio remoto devono essere concordati con entrambe le parti del conflitto, ha sottolineato Sergej Lavrov. Ciò comporta in primo luogo orientarsi verso l'utilizzo di quei sistemi che non richiedono una pista attrezzata di decollo e atterraggio. Di conseguenza, la scelta si restringe a due principali classi: sistemi a corto raggio e a cortissimo raggio, ci dice Denis Fedutinov, caporedattore del sito uav.ru:</div>
<div id="p_20" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: italic; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">In effetti si tratta di dispositivi di sottoclasse lanciati a mano o con l'aiuto di catapulte leggere e di droni leggeri tattici. Questa classe comprende il sistema Luna proposto dalla Germania per il monitoraggio. Quanto alla Russia, naturalmente, questi sistemi rientrano nella disponibilità delle forze armate russe.</span></div>
<div id="p_30" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Ne sono un esempio i droni Eleron della compagnia Enix di Kazan e i droni Orlan costruiti dalla compagnia STZ di San Pietroburgo. Questi sistemi di classe mini eseguono osservazioni a corto raggio. Proprio queste due imprese, con i loro velivoli, sono state selezionate dal Ministero della Difesa russo pochi anni fa ed hanno superato i test di Stato appositamente disposti. I sistemi sono stati perfezionati tenendo conto anche dei requisiti riguardanti la temperatura ed il clima.</div>
<div id="p_40" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Allo stesso tempo Kiev ha in tutta fretta dichiarato che l'OCSE deciderà da sola i Paesi i cui droni potranno essere utilizzati per monitorare la situazione nella parte orientale dell'Ucraina. In precedenza, la ministra degli Esteri italiana Federica Mogherini ha dichiarato la disponibilità a fornire i propri droni all'OSCE ed il relativo personale militare. Allo stesso modo si era espresso un certo numero di Paesi tra cui Francia, Germania, Ucraina e Russia. La selezione definitiva del Paese fornitore deve essere approvata dal Consiglio Permanente dell'OCSE. Tuttavia, la decisione può essere politicizzata tenendo conto della sfiducia verso la Russia e delle affermazioni ripetute in Occidente secondo le quali ai combattimenti nella parte orientale dell'Ucraina partecipano unità regolari dell'esercito russo. In generale non ci dovrebbero essere grandi diversità tra i droni che alla fine saranno utilizzati sia che essi siano russi, tedeschi o francesi, evidenzia Denis Fedutinov:</div>
<div id="p_50" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: italic; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Molto probabilmente, i dati oggettivi che dal drone arriveranno dal drone al terminale di terra, saranno studiati da un gruppo. Certamente questo gruppo comprenderà rappresentanti di diversi Paesi. Quindi è quasi impossibile fabbricare false informazioni.</span></div>
<div id="p_60" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
Il monitoraggio nella parte orientale dell'Ucraina presuppone, prima di tutto, il controllo aereo della zona di contatto, sottolinea l'esperto. È necessario verificare che il cessate il fuoco nella regione venga rispettato.</div>
<div id="p_60" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; padding: 0.71em 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #333333;">fonte. </span><span style="color: #3d85c6;">http://italian.ruvr.ru/2014_10_21/La-Russia-e-pronta-al-monitoraggio-in-Ucraina-orientale-5596/</span><br />
<span id="ctrlcopy" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; left: -50000px; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; position: absolute; top: -50000px; vertical-align: baseline;"><br style="border: 0px; box-sizing: border-box; margin: 0px; padding: 0px;" />Per saperne di più: <a href="http://italian.ruvr.ru/2014_10_21/La-Russia-e-pronta-al-monitoraggio-in-Ucraina-orientale-5596/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #235a8c; cursor: pointer; font-family: inherit; font-size: 13.63636302948px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">http://italian.ruvr.ru/2014_10_21/La-Russia-e-pronta-al-monitoraggio-in-Ucraina-orientale-5596/</a></span></div>
<div style="color: #333333;">
<br /></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-51593147529254470822014-10-22T16:22:00.004+02:002014-10-22T16:22:24.193+02:00RUSSIA E PAESI BRICS POTREBBERO COOPERANDO INSIEME STIMOLARE LA CRESCITA ECONOMICA.<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">La moneta comune dei BRICS potrebbe contribuire a spezzare l’egemonia finanziaria occidentale</span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;"><i>BRICS Business Magazine 22 ottobre 2014 - RBTH</i></span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana;"><span style="line-height: 20px;"><i>Oleg Sienko, Direttore Generale dell'UralVagonZavod Research and Production Corporation, parla di come la Russia può cooperare con i partner dei BRICS per stimolare la crescita economica.</i></span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/2_oleg-sienko-samyy-realnyy-shag.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-size: 11.8181819915771px; text-decoration: none;"><img alt="2_oleg-sienko-samyy-realnyy-shag" class="aligncenter size-large wp-image-12359" height="425" originalh="425" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/2_oleg-sienko-samyy-realnyy-shag.jpg?w=630&h=425" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/2_oleg-sienko-samyy-realnyy-shag.jpg?w=945&h=638" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a>I problemi strutturali e le sanzioni occidentali hanno messo l’economia russa in una posizione difficile. La Russia deve continuare l’integrazione con i Paesi BRICS, in particolare mediante la creazione di un sistema finanziario comune e una moneta unica, per evitare stagnazione e garantire l’accesso a tecnologie critiche ed infine divenire una potenze tecnologica mondaile. Oleg Sienko, Direttore Generale dell’<em>UralVagonZavod Research and Production Corporation</em>, ne discute in un’intervista con BRICS Business Magazine.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>A fine settembre, la Banca Mondiale ha pubblicato tre scenari a medio termine sullo sviluppo economico della Russia, il migliore dei quali prevede una bassa crescita del PIL nei prossimi anni. Tra le altre cose, gli esperti della banca sottolineano che un’ulteriore accelerazione della crescita economica non sarà possibile semplicemente mantenendo la politica di stimolo fiscale vigente. È d’accordo con tali conclusioni? Come valuta la situazione attuale dell’economia russa?</strong><br />Non è affatto semplice. E’ già evidente che le sanzioni hanno causato gravi problemi. E’ difficile discutere con gli esperti della Banca Mondiale, non ci sarà una crescita importante, soprattutto dei settori fondamentali dell’economia. Tuttavia, è altrettanto evidente che il Paese dovrà prendere misure per stimolare l’economia, oggi, a prescindere dalle limitazioni di bilancio. Altri Paesi sono riusciti a trovare una via d’uscita da crisi simili iniettando denaro nell’economia. A mio parere, c’è un altro aspetto importante in questo caso. Se vogliamo uscire dalla crisi in fretta, il governo deve essere molto più attivo di quanto sia stato. Decisioni lente significano che gli sforzi per combattere la crisi devono essere raddoppiati.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>Come si manifesta?</strong><br />Ci sono settori economici che hanno bisogno di supporto immediato. Noi stessi abbiamo creato alcuni di tali problemi, adottando leggi a destra e a sinistra come ad esempio sugli appalti pubblici, e ora cerchiamo strenuamente di superarle. Per qualche ragione nessuno sembra preoccuparsi di tale incoerenza politica, anche se si tratta di un punto abbastanza critico. Ma non solo. L’aiuto del governo non dovrebbe limitarsi solo ad iniettare denaro nell’economia; dovrebbe anche concentrarsi su protezione e preservazione del mercato interno. Finora è stato il contrario. Quando la Russia ha aderito all’OMC, quasi tutti ebbero accesso al mercato russo.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>Potrebbe citare esempi specifici?</strong><br />Si prenda l’industria automobilistica. L’obiettivo della localizzazione del 50%, incorporato negli accordi con le società automobilistiche estere che gestiscono l’assemblaggio industriale, è ancora irraggiungibile, come sempre. Le aziende metallurgiche russe fabbricano lamiere per carrozzerie, ma non vengono utilizzate o almeno non nella misura in cui potrebbero esserlo. Non producendo componenti a livello nazionale non riusciamo a stimolare altri settori della nostra economia, come l’industria mineraria, metallurgica, delle costruzioni, e la lista continua lungo la filiera. Questo dovrebbe ricevere più attenzione.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>Chiede di limitare l’accesso a questi mercati?</strong><br />Prendete l’India, per esempio. Questo Paese è membro dell’OMC dal 1995, ma vi sfido ad importarvi prodotti di cotone. Finireste per pagare un dazio doganale tra il 50% e il 100%. Provate a importare un auto a Cipro, Stato membro dell’UE, pagherete un dazio del 100%. Ci sono innumerevoli esempi di questo tipo. Ciò non include le famigerate sanzioni antirusse, in contrasto con ogni regola del commercio globale, e la nostra appartenenza all’OMC non ha alcuna influenza su di esse. Ciò dimostra solo che ciò viene attuato per un unico obiettivo, aprire i nostri mercati.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: maroon;"><strong>Un’alternativa al dollaro</strong></span><br /><strong>Ha sostenuto il riavvicinamento tra i Paesi BRICS, compresa la creazione di una moneta comune. Perché è così importante? E soprattutto è fattibile?</strong><br />E’ del tutto fattibile. I Paesi BRICS rappresentano la metà della popolazione del pianeta, e hanno già fatto un passo importante verso la creazione di un proprio meccanismo finanziario indipendente. Mi riferisco al recente accordo per creare la Banca di sviluppo BRICS e un pool di valute per controbilanciare istituzioni come il FMI. Il prossimo passo logico sarebbe creare una moneta unica per i Paesi BRICS. A mio parere, tale misura permetterà di liberarci dalla dipendenza dai centri finanziari occidentali e dal dollaro come principale valuta di transazione e riserva internazionale. Questo è il passo più realistico, che potrebbe preannunciare il miglioramento economico di tutti i Paesi BRICS, Russia compresa.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>Secondo Lei qual è il meccanismo necessario per creare una tale moneta?</strong><br />Si dovrebbe selezionare un ‘moneta BRICS’ per tutte le transazioni tra i Paesi BRICS e scegliere l’euro per effettuare la conversione più rapida, quindi creare centri monetari e di transazione e un proprio sistema di pagamento. Sono sicuro che molti Paesi in America Latina, Sud-Est asiatico e Africa passerebbero a questa valuta, essendo sempre più stanchi dell’egemonia di dollaro ed euro, le uniche valute in cui i beni vengono acquistati e gli investimenti effettuati. Intendiamoci, le persone sono pienamente consapevoli del fatto che tali investimenti sono in funzione della stampa, e non prodotto di un’economia reale. Se accadesse nei prossimi tre anni, il nuovo sistema di pagamento globale dovrebbe includere almeno il 70% di tutti i Paesi in termini di popolazione globale, abbattendo il dollaro statunitense una volta per tutte.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>Come potrebbe la moneta comune BRICS essere diversa da dollaro o euro?</strong><br />La differenza sarebbe che la moneta BRICS sarà supportata da attività e risorse reali; risorse umane, naturali e materie prime di cui i nostri Paesi sono ricchi e con tutta probabilità, una volta che queste misure saranno introdotte, il mondo sarà diviso in due campi: il campo ‘progressista’ dei Paesi BRICS e dei mercati emergenti allineati, e i “pessimisti” che includerebbero Stati Uniti, Europa e Paesi ad essi associati. Ecco perché creare la nostra moneta è un passo fondamentale. Quanto prima avviene, maggiori progressi farà il nostro sviluppo economico e migliori possibilità avremo di costruire un’alleanza forte ed indipendente controbilanciando gli Stati Uniti.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<strong>Può riassumere i passaggi chiave che Russia e Paesi BRICS dovrebbero adottare per compensare le conseguenze delle sanzioni e, soprattutto, sviluppare le proprie economie a un nuovo livello tecnologico?</strong><br />Come ho già detto, la prima mossa sarebbe creare una moneta comune. La seconda aggiornare la nostra base tecnologica assieme ai nostri partner. Non tutte le tecnologie critiche sono disponibili nelle nazioni che c’impongo le sanzioni. Inoltre, vi sono Paesi occidentali dalla visione più sobria; hanno le tecnologie di cui abbiamo bisogno, ma non possiedono materie prime. Dobbiamo negoziare e trovare il modo di raggiungere e scoprire opportunità di scambio reciprocamente vantaggiose. Ovviamente, dobbiamo costruirci le tecnologie. La Russia vanta una grande tradizione in questo settore ed è già ben avviata nel crearne di nuove. Ad esempio, siamo il principale produttore di rompighiaccio a propulsione nucleare e di piattaforme petrolifere artiche. Siamo anche impegnati nello sviluppo del fondale dell’Artico. Dobbiamo attivare il nostro cervello. Infine, il terzo passo riguarda le infrastrutture, e forse questa è l’area più importante. Le infrastrutture spronerebbero le altre industrie all’azione, perché sono il fondamento su cui tutto è costruito, dal chiodo al più complesso equipaggiamento. Per far si che accada, dobbiamo adottare un nuovo modo di pensare e iniziare ad affrontare questi problemi. Dobbiamo farlo subito, e non procrastinare secondo le vecchie abitudini.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/201112290908087654406.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="201112290908087654406" class="aligncenter size-full wp-image-12360" height="294" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/201112290908087654406.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="500" /></a>Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
fonte: </div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-73753643351478954982014-10-22T15:11:00.005+02:002014-10-22T15:12:28.009+02:00PROJECT COAST IL PROGRAMMA BIOLOGICO PER LO STERMINIO DELLE POPOLAZIONI SUDAFRICANE<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span>
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">Il piano segreto del Sud Africa per creare </span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: x-large;"><span style="line-height: 20px;">l’arma ebola</span></span></div>
<div style="background-color: white; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">Daniel Taylor</span><span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;">, </span><a href="http://www.globalresearch.ca/secret-project-created-weaponized-ebola-in-south-africa-in-the-1980s/5408896" sl-processed="1" style="color: #008dcf; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; text-decoration: none;" target="_blank"><em>Global Research</em></a><span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px;">, </span><span style="color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px;">20 ottobre 2014</span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/wouter-basson-602x400.jpg" sl-processed="1" style="clear: left; color: #008dcf; float: left; font-size: 11.8181819915771px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img alt="Wouter-Basson-602x400" class="aligncenter size-full wp-image-12341" height="400" originalw="630" scale="1.5" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/wouter-basson-602x400.jpg?w=630" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="602" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px; text-align: justify;">
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Nel Sudafrica dell’<em>apartheid</em> nei primi anni ’80, il dottor Wouter Basson lanciò un programma segreto per armi biologiche, chiamato <em>Project Coast</em>. L’obiettivo era sviluppare agenti biologici e chimici che potessero uccidere o sterilizzare la popolazione nera e assassinare nemici politici. Tra gli agenti sviluppati vi erano i virus marburg ed ebola. Basson era immerso negli intrighi, avendo detto all’Alta corte di Pretoria, Sud Africa, che “<em>l’agente della CIA a Pretoria mi minacciò di morte davanti l’ambasciata statunitense sulla Schoeman Street</em>“. Secondo un articolo del 2001 della rivista <em>New Yorker</em>, l’ambasciata statunitense di Pretoria era “<em>terribilmente preoccupata</em>” che Basson rivelasse le profonde connessioni tra <em>Project Coast</em> e Stati Uniti. Nel 2013 Basson fu riconosciuto colpevole di “condotta non professionale” dal consiglio sanitario sudafricano. L’esperta di armi biologiche Jeanne Guillemin scrive nel suo libro<em>Armi biologiche: dall’invenzione dei programmi sponsorizzati dallo Stato al bioterrorismo contemporaneo</em>, “<em>Negli anni di sviluppo del progetto, nel 1982-1987, sviluppò una gamma di agenti biologici (come antrace, colera, i virus marburg ed ebola e la tossina botulinica)..</em>.” Il programma di armi biologiche di Basson ufficialmente si concluse nel 1994, ma non vi fu alcuna verifica indipendente che gli agenti patogeni creati siano stati mai distrutti. L’ordine di distruggerli proveniva direttamente da dottor Basson. Secondo il <em>Wall Street Journal</em>, “<em>L’integrità del processo poggia unicamente sull’onestà del dottor Basson</em>“.<br />
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/david-kelly.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="david-kelly" class="alignright size-medium wp-image-12342" height="199" originalh="199" originalw="300" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/david-kelly.jpg?w=300&h=199" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/david-kelly.jpg?w=450&h=299" style="border: none; display: inline; float: right; margin: 0px 0px 10px 15px; max-width: 100%; padding: 0px;" width="300" /></a>Basson sostiene di aver avuto contatti con agenzie occidentali che hanno fornito “assistenza ideologica” al<em>Project Coast</em>. Basson ha dichiarato in un’intervista per il documentario Guerra dell’antrace di aver incontrato più volte il dr. David Kelly, il famoso ispettore ONU in Iraq. Kelly era il massimo esperto di armi biologiche del Regno Unito che fu trovato morto vicino casa nell’Oxfordshire, nel 2003. Mentre la versione ufficiale sostiene il suicidio, i medici ne dubitano. In un articolo del 2007 del <a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-488947/Did-hired-assassins-snatch-weapons-inspector-David-Kelly.html" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank"><em>Mailonline</em></a>, si afferma che una settimana prima della morte, il dottor Kelly sarebbe stato interrogato dall’MI5 sui suoi legami con il dottor Basson.<br />
Il dr. Timothy Stamps, Ministro della Salute dello Zimbabwe, sospetta che il suo Paese abbia subito un attacco biologico quando Basson operava. Stamps disse a PBS <em>Frontline</em>, nel 1998, che “<em>c’erano prove molto chiare che non si trattasse di eventi naturali. Se fossero causati da inoculazione diretta intenzionale o meno, è una domanda cui dobbiamo rispondere</em>“. Stamps disse specificamente che i virus ebola e marburg erano sospetti, e pensava che il suo Paese fosse stato utilizzato come campo di prova per l’arma ebola. “<em>Parlo di antrace e colera in particolare, ma anche un paio di virus che non sono endemici in Zimbabwe (come) il virus Ebola e, pensiamo anche il virus marburg. Ci chiediamo se in realtà non siano associati alla guerra biologica contro il Paese durante le ostilità… Ebola apparve lungo il (fiume) Zambesi, e ho il sospetto che potesse essere stato un esperimento per vedere se poteva essere utilizzato un nuovo virus per infettare direttamente le persone</em>“.<br />
<a href="http://allafrica.com/stories/201409021592.html" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank"><em>The Ghanian Times</em></a> riportava ai primi di settembre dell’epidemia di ebola, notando legami tra Basson e la ricerca su armi biologiche. L’articolo sottolinea che, “<em>…vi sono due tipi di scienziati nel mondo: coloro così preoccupati per il dolore e la morte causate da malattie agli esseri umani anche da sacrificare la propria vita per curare malattie mortali, e coloro che usano le loro abilità scientifiche per uccidere gli esseri umani su ordine del governo…”</em> Infatti, queste idee non sono nuove. Platone scrisse più di 2000 anni fa nella sua opera<em> La Repubblica</em> che una classe dirigente deve guidare la società, “<em>…il cui scopo è preservare la popolazion</em>e” e inoltre disse: “<em>Ci sono molte altre cose che si dovranno prendere in considerazione, come ad esempio gli effetti di guerre, malattie e agenti simili, allo scopo, per quanto è possibile, di evitare che lo Stato diventi troppo grande o troppo piccolo</em>“. Come rivelato da <a href="http://www.theage.com.au/articles/2002/03/09/1015365752044.html" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank"><em>The Age</em></a>, il microbiologo australiano premio Nobel Sir Macfarlane Burnet esortò segretamente il governo australiano, nel 1947, a sviluppare armi biologiche da utilizzare contro i “<em>Paesi sovrappopolati del Sud-Est asiatico”. In un incontro del 1947 con il Comitato per lo sviluppo delle nuove armi ed attrezzature, il gruppo raccomandò che “le possibilità di un attacco alle scorte alimentari dell’Asia del Sud-Est e dell’Indonesia utilizzando agenti da guerra biologica, dovrebbero essere considerate dal piccolo gruppo di studio</em>“.<br />
Tali informazioni forniscono una prospettiva interessante sulla recente inaudita epidemia di ebola. È un fenomeno naturale? Forse tale ceppo di ebola è sfuggito accidentalmente da un laboratorio di armi biologiche? Oppure è stato deliberatamente diffuso?<br />
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<a href="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/defense-large.jpg" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;"><img alt="defense-large" class="aligncenter size-large wp-image-12343" height="288" originalh="287" originalw="630" scale="1.5" src-orig="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/defense-large.jpg?w=630&h=287" src="https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/defense-large.jpg?w=945&h=432" style="border: none; display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="630" /></a><em>Copyright © 2014 Global Research</em></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" sl-processed="1" style="color: #008dcf; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #555555;">fonte: </span><span style="color: #3d85c6;">http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/21/il-piano-segreto-del-sud-africa-per-creare-larma-ebola/</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Verdana; font-size: 11.8181819915771px; line-height: 20px; padding: 0px 0px 15px;">
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04991020126958922738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7103279107476287959.post-24031950433286468662014-10-22T14:45:00.003+02:002014-10-22T14:45:19.441+02:00AURORA: L'EPIDEMIA DI EBOLA INDOTTA DALLA CIA<span style="color: #990000; font-size: x-large;">L’epidemia di ebola collegata alla CIA</span><br />
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Kurt Nimmo Global Research, 21 ottobre 2014<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSeA0Vr_z8xeDP00OgWhYHtP97RjDE0ekwnOzjEqogLN5bAzaa-IwRZFMIzDg6faf8cTx7e94cE8DGYaxvqZvGkaGzBWmM3C-ik858kWJItKpAD3cej3wL_EoKQ5EqvyuUgAo_XEkEBUfg/s1600/ebola-cia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSeA0Vr_z8xeDP00OgWhYHtP97RjDE0ekwnOzjEqogLN5bAzaa-IwRZFMIzDg6faf8cTx7e94cE8DGYaxvqZvGkaGzBWmM3C-ik858kWJItKpAD3cej3wL_EoKQ5EqvyuUgAo_XEkEBUfg/s1600/ebola-cia.jpg" height="332" width="640" /></a></div>
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<b>Il giornalista investigativo ed ex-funzionario della NSA Wayne Madsen ha detto a PressTV che l’ultima epidemia di ebola in Africa potrebbe collegarsi a precedenti epidemie legate alla CIA. “S’è visto nel 1976 quando gli Stati Uniti violarono una legge del Senato che proibiva agli USA d’impegnarsi nella guerra civile angolana, utilizzando lo Zaire come esca della CIA, quindi si vede l’epidemia di ebola in Zaire. Lo stesso anno in cui George HW Bush era direttore della CIA“, ha detto Madsen. “Negli anni ’80 si vide l’esplosione del virus HIV in Zaire e Angola, dove la CIA operava. Penso che ciò che si debba vedere è un’indagine sull’intenso programma di guerra biologica della CIA in Zaire e Angola nel 1976 – 1980; ciò che ha colpito Sierra Leone e altri Paesi è il ceppo di ebola dello Zaire“. Madsen ha detto che la militarizzazione statunitense per l’ebola in Africa occidentale è sospetta. “E’ assai strano che gli Stati Uniti inviano militari quando ovviamente sono necessari operatori sanitari e medici“, ha detto.</b></div>
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<b>Il coinvolgimento militare di CIA e Stati Uniti nell’uso di agenti patogeni biologici come armi è ben documentato. Nel 1970, prove furono svelate dal Comitato Church. “Anche se tale ricerca militare era altamente classificata, nel 1975 la preoccupazione per le rivelazioni sulle miriadi di abusi dell’intelligence comportarono l’indagine completa del Comitato Church, del Senato degli Stati Uniti, che pubblicò un memorandum della CIA che elencava agenti chimici e tossine mortali stoccate a Fort Detrick, tra cui antrace, encefalite, tubercolosi, veleno letale di serpente, tossine dei crostacei e una mezza dozzina di veleni alimentari letali, alcuni dei quali, il comitato seppe, furono spediti negli anni ’60 in Congo e a Cuba per gli infruttuosi tentativi della CIA di assassinare Patrice Lumumba e Fidel Castro“, scrivono Ellen Ray e Willam H. Schaap in Bioterrorismo: la via americana alla guerra.</b></div>
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<b>Citando gli esperimenti di sifilide a Tuskegee e gli esperimenti di epatite-B del 1978 come precedenti, i ricercatori ritengono che anche la CIA sia responsabile dell’epidemia di AIDS nell’Africa centro-occidentale. Molti leader africani, tra cui l’ex-presidente sudafricano Thabo Mbeki e Wangari Mathai, vincitore del Premio Nobel per la Pace, credono che la CIA ne sia responsabile. Negli anni ’80, John Stockwell, ex-paramilitare e agente dell’intelligence della CIA di stanza in Angola, disse che vi erano prove circostanziali che la CIA fosse coinvolta nella diffusione del virus mortale. Stockwell suggerì che l’origine dell’AIDS possa collegarsi ad una vaccinazione contro il vaiolo condotta dall’OMS e che la malattia sia stata utilizzata dall’agenzia intenzionalmente per colpire gay e consumatori di droga.</b></div>
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<b>fonte: <span style="color: #3d85c6;">http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/22/lepidemia-di-ebola-collegata-alla-cia/</span></b></div>
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