Appalti G8, a processo ex capo protezione civile Bertolaso, Anemone e Balducci
Rinviati a giudizio dal gup di Roma anche altre 16 persone coinvolte nell'inchiesta sugli appalti del G8 e alcuni "grandi eventi". Le accuse contestate sono di corruzione e associazione per delinquere
Nello svolgimento dell’inchiesta che ha portato oggi alle decisioni prese da Di Lauro, che ha accolto in pieno la richiesta della Procura della Repubblica, il magistrato si è occupato di una serie di appalti messi in programma in occasione del G8 della Maddalena e per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia.
L’indagine è nata a Firenze nel 2010, poi è stata trasferita a Perugia e infine a Roma. Di Lauro ha recepito la richiesta del pm Roberto Felici, titolare del fascicolo. La principale accusa mossa a Bertolaso è quella di corruzione poiché nella veste di pubblico ufficiale avrebbe favorito Anemone in cambio di denaro e favori. A Balducci e Anemone, oltre a diversi episodi di corruzione, viene contestata (insieme ad altri 12 imputati) l’associazione per delinquere. Il processo è stato fissato per il prossimo 20 gennaio davanti alla ottava sezione penale.
Durante le indagini i pm Roberto Felici e Ilaria Calò hanno ripercorso il lavoro fatto dai colleghi del tribunale di Perugia. Nel febbraio 2010 nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Firenze si definiva come “gelatinoso” il sistema degli appalti e delle commesse pubbliche che faceva riferimento a Balducci. Gli arresti scattarono per Anemone e i funzionari pubblici Mauro della Giovampaola e Fabio De Santis. La procura fiorentina era arrivata al gruppo indagando sulla costruzione della nuova scuola Marescialli del capoluogo toscano. Ma dalle intercettazioni del Ros dei carabinieri emerse subito, per l’accusa, come la “cricca” avesse influenzato alcuni dei maggiori appalti degli ultimi anni.
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