di OLA Basilicata
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che l’assessore aldo Berlinguer ha risposto alla nostra Organizzazione in merito ai nuovi pozzi di reinezione nella concessione Val d’Agri. “Il pozzo Costa Molina 2 (in agro di Montemurro) – ci scrive l’assessore Berlinguer – è autorizzato come pozzo di reiniezione fin dal 2001 e viene tuttora esercito come tale; per il pozzo Monte Alpi 9 (in agro di Grumento Nova) ENI ha da tempo proposto istanza di autorizzazione come pozzo di reiniezione; tale procedimento è tuttora in corso (per questa attività era già stato svolto il procedimento di VIA, concluso con esito favorevole con specifica DGR); La modalità della reiniezione è prevista e disciplinata quale modalità ordinaria dall’art. 104 del D. L.vo n. 152/2006 (e s.m.i.); nei casi in questione, dato che gli strumenti di governo del processo di reiniezione sono collocati organicamente nell’ambito del Centro Oli Valdagri (COVA), l’attività risulta quale “attività connessa” dello stesso COVA e pertanto da autorizzare quale modifica all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) già rilasciata per il COVA con DGR n. 311/2011; nello specifico, ai sensi dell’art. 29-nonies del D.Lvo n. 152/2006 per il pozzo Costa Molina 2 è stata convalidata la qualifica di “modifica non sostanziale” (in quanto attività preesistente già autorizzata e consolidata) mentre per il pozzo Monte Alpi 9 è dovuta la procedura autorizzativa per “modifica sostanziale” (trattandosi di nuova attività per conversione della modalità di utilizzazione, sia pure di un pozzo già esistente, da estrazione a reiniezione); il pozzo Monte Alpi 3 non rientra nell’istanza proposta per la reiniezione”.
Fin qui le risposte di Aldo Berlinguer che per la Ola sono però parziali, dal momento che l’assessore non conferma e non smentisce le informazioni in nostro possesso circa la richiesta di conoscere se ENI abbia richiesto o stia per richiedere nuove autorizzazioni per pozzi esausti da adibire alla reinezione in Val d’Agri, nei territori comunali di Viggiano e Marsico Nuovo, per far fronte allo smatimento dei reflui petroliferi, acque di processo del centro olio e quelle di strato provenienti dai nuovi pozzi produttivi in Val d’Agri, nonché dei gas acidi prodotti dal centro olio a seguito dell’ampliamento.
Dalla risposta dell’assessore alla Ola si è infatti indotti a considerare che ENI voglia procedere all’attivazione del pozzo Monte Alpi 9 Or come pozzo reniettore e di una nuova autorizzazione per Costa Molina 2 anche nell’ambito di una modifica non sostanziale dell’AIA del centro Olio di Viggiano, già rilasciata con DGR n.311/2011 (l’assessore Berlinguer ci corregga se abbiamo inteso male quanto comunicatoci), nonostante l’opposizione motivata del comune di Grumento Nova che con delibera comunale ha ritenuto dare attuazione al principio di precauzione ed i problemi ambientali rilevati da analisi indipendenti per l’area di Costa Molina 2.
Problematiche che le compagnie in Val d’Agri vorrebbero invece surclassare, chiedendo che la Regione faccia valere il giudizio favorevole di compatibilità ambientale già rilasciato per il pozzo Monte alpi 9Or Deep e rimodulando l’AIA del Centro olio di Viggiano secondo le nuove esigenze di reinezione anche dei gas acidi provenienti dalla V linea del centro olio, motivata, forse, per ridurre le rilevanti emissioni di gas serra e inquinanti in atmosfera.
La Ola presentò le proprie osservazioni per lo studio SIA – ENI per il pozzo Monte Alpi 9 Or Deep, giudicando lo stesso carente per quanto riguarda le possibili implicazioni con l’elevato grado di sismicità dell’area, non contemplato nello studio ENI unitamente alle condizioni idrogeologiche complesse prevalenti. Su queste questioni cruciali la Ola chiede pertanto all’assessore Berlinguer di sospendere il giudizio favorevole VIA rilasciato dalla Regione alla luce delle decisione espressa dall’ente locale e valutando tutti i fattori di rischio, evitando che possano prefigurarsi condizionamenti di parte delle compagnie minerarie, determinanti nella sottovalutazione dei fattori di rischio.
Per il pozzo Costa Molina 2, attivo dal 2001, la Ola chiede una verifica idrogeologica ed ambientale onde valutare la recepibilità futura di grandi quantitativi di reflui già iniettati che avrebbero già causato problematiche ambientali, cedimenti nella camiciatura del pozzo; circostanze queste però non riconosciute dalle compagnie petrolifere, nonostante la nostra Organizzazione abbia chiesto agli uffici UNMIG ed alla stessa Regione dati e informazioni in passato su sismicità e qualità delle acque iniettate.
Per i gas acidi da reiniettare in unità geologiche profonde (vedi local Report ENI 2013), la Ola esprime la possibilità che questa operazione possa causare ulteriori problematiche ambientali, quali ad esempio la loro interferenza con gli acquiferi di superficie in caso di mal funzionamento dei processi tecnologici di pompaggio e/o dovute alle tecnologie di tenuta dei pozzi.
La Ola ricorda all’assessore Berlinguer come la dichiarata volontà di raddoppiare le estrazioni di greggio sino a raggiungere il limite dei 104mila barili al giorno in Val d’Agri, superando questo limite con ulteriori 25mila barili al giorno, secondo nuovi accordi, porterebbero i barili estratti fino a 129mila in Val d’Agri. Tale fatto pone inevitabilmente conseguenti problematiche di trattamento e smaltimento dei reflui e fanghi petroliferi. Problematiche del resto già palesi con gli attuali 80mila barili estratti di petrolio al giorno. Se a questo aggiungiamo i 50mila barili al giorno che Total-Shell – Mitsui estrarranno nella concessione Gorgoglione, è comprensibile porsi il problema dell’insostenibilità del raddoppio delle estrazioni che possono causare impatti ambientali e sulla salute, nefasti per i residenti a causa delle implicazioni che tali estrazioni hanno sui territori prevalentemente a vocazione agricola e turistica.
Sarebbe pertanto auspicabile per la Ola non eccedere le quote dei barili estratti attualmente in Val d’Agri, pena la riproposta di problematiche ambientali e sociali per i decisori istituzionali.
La Ola in proposito ha istituito un proprio Osservatorio Indipendente per la concessione Gorgoglione e del Progetto Tempa Rossa che estenderà anche in Val d’Agri al quale hanno dato l’adesione tecnici indipendenti ed esperti in materie giuridiche disponibili a fornire agli enti locali ed alle comunità il proprio supporto scientifico e di conoscenza, per metterle in grado di prefigurare danni ambientali ed aplicare i diritti di salvaguardia della salute e di informazione ambientale sanciti dall’Unione Europea.
http://www.olambientalista.it/reflui-petroliferi-lassessore-berlinguer-risponde-in-privato-alla-ola-che-rilancia/
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