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LA SFIDUCIA ALIMENTA LA PAURA E L'OMERTA'
di Michele Finizio
Gio, 07/08/2014 - 16:13
C’è gente che subisce abusi, malversazioni, prepotenze, inganni. Eppure sta zitta
Tante persone però si rivolgono alla nostra Redazione per segnalare malefatte, raggiri, illeciti di cui sono vittime. Ma sono anche molte le persone che all’ultimo momento si tirano indietro. Per paura. Alcune vorrebbero denunciare conservando l’anonimato. Altre fanno fatica a metterci la faccia, e quando decidono di farlo continuano a vivere nell’inquietudine. E’ inutile nasconderlo, la società lucana è pervasa da un clima di omertà. Un’omertà coatta e volontaria. La prima coinvolge chi ha paura di esporsi e vive nel timore di ritorsioni. La seconda chiama in causa i cittadini più ruffiani ed egoisti, quelli che “non impicciarsi è meglio”, quelli che “fatti i cazzi tuoi e campa cent’anni”. Non ripongo molta speranza in questi ultimi. Tuttavia quelli che sono costretti a tacere perché spaventati possono cambiare idea. In un clima diffuso di paura e viltà è difficile che si sviluppi una democrazia vitale. E’ faticoso coltivare campi di pubblica opinione libera e critica. Eppure queste sono condizioni necessarie a percorsi di innovazione culturale e civile. Innovazione di cui la Basilicata ha bisogno per uscire dal pantano degli “abusi del potere politico” e del “ricatto economico”. Per liberarsi dai tentacoli delle “relazioni di sopravvivenza.” Non è facile. Lo dimostrano le vicende politiche e giudiziarie degli ultimi mesi. Le stanze dei partiti e delle istituzioni occupate da discussioni che nulla hanno a che vedere con i problemi della Basilicata. Fenomeni diffusi di corruzione e di illegalità. Assunzioni sospette di amici e parenti. Tutto questo crea un clima sociale di sfiducia che alimenta la paura. E la paura spinge i cittadini a tacere, a sottrarsi dal dibattito pubblico e quindi a lasciare ampi spazi di manovra e di decisione nelle mani degli autori di questo scempio di civiltà. In queste condizioni i cittadini militanti, quelli che esprimono un attivismo civile e sociale di forte critica alla politica e alle istituzioni, fanno molta fatica ad affermarsi nell’opinione pubblica. La stessa fatica che facciamo noi di Basilicata24 a combattere le resistenze di chi non gradisce un giornale libero e indipendente. Dobbiamo sempre ricordare le parole di Corrado Alvaro: “La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”.
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