Putin ha ordinato un massiccio attacco all’Arabia Saudita se l’Occidente attacca la Siria.
Un quotidiano libanese ha confermato: il principe saudita si impegnerà a salvaguardare la base navale della Russia in Siria se il regime di Assad sarà rovesciato, ma ha anche accennato ad attacchi terroristici ceceni sulle Olimpiadi invernali della Russia. Da Londra il The Telegraph News Service ha riportato inoltre la notizia che l’Arabia Saudita ha segretamente offerto alla Russia un ampio accordo per il controllo del mercato mondiale del petrolio e del gas, se il Cremlino si allontana dal regime di Assad in Siria; Putin ha risposto dicendo: “La nostra posizione su Assad non cambierà mai. Noi crediamo che il regime siriano è il miglior oratore in nome del popolo siriano”
E anche gli Stati Uniti soffiano sul fioco della Siria: i servizi di sicurezza federali hanno dato per buoni i messaggi di posta elettronica degli hacker, nei quali si legge che il regime di Obama si stava preparando a scatenare una serie di attacchi contro la Siria e l’Iran; gli esperti del intelligence russi hanno avvertito che questo potrebbe benissimo causare la Terza Guerra Mondiale. Con gli eventi ormai fuori controllo in Siria, l’Independent News Service di Londra riferisce che il principe Bandar spinge per la guerra, il ministro degli Esteri russo portavoce Alexander Lukashevich ha ulteriormente messo in guardia l’Occidente affermando:
“I tentativi di bypassare il Consiglio di Sicurezza, ancora una volta e creare scuse infondate artificiali per un intervento militare nella regione saranno motivo di nuove sofferenze in Siria e conseguenze catastrofiche per gli altri paesi del Medio Oriente e del Nord Africa”. Incurante degli avvertimenti russi che sono caduti nel vuoto, invece, il primo ministro britannico David Cameron ha chiesto al Parlamento britannico di votare per attaccare la Siria.
Se si scatenasse un conflitto su larga scala, America ed Europa entrerebbero nella guerra civile siriana. La guerra in Siria, è guidata da Arabia Saudita e Qatar e il loro seguaci alleati occidentali, con un un unico obiettivo: rompere la presa della Russia sul mercato dell’Unione Europea di gas naturale con un oleodotto che dovrebbe essere realizzato attraverso la Siria, come riportato dal Financial Times News Service di Londra lo scorso giugno.
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