Elezioni europee 2014, presentati 64 simboli. Dal Bunga Bunga ai Poeti d’azione
Scaduto oggi alle 16 il termine per la presentazione dei contrassegni elettorali. Il più fantasioso quello che unisce le avventure dell'ex premier alla Juve. Il più discusso quello (non riconosciuto) del movimento dei Forconi
Non per questo manca la fantasia. La rassegna dei simboli (avrebbero dovuto essere 67 ma “Basta euro” al numero 2 è stato ritirato e i numeri 11 e 25 alla fine non sono stati presentati) spazia dai partiti tradizionali fino ai più fantasiosi e spinti che oggi hanno animato i corridoi del ministero. Con un piccolo caso Forconi: poco prima che si chiudessero le operazioni Mariano Ferro, il leader del movimento ha annunciato che denuncerà l’anonimo presentatore del simbolo che gli usurpa il nome e che in tarda mattinata era comparso in bacheca. Subito interpellato, Ferro ha dichiarato di non essere interessato a questa competizione elettorale e ha aggiunto che non darà indicazioni di voto.
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La due giorni al Viminale non ha avuto altri colpi di scena; come l’anno scorso per le Politiche il simbolo del Carroccio è stato depositato da Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, apparso al ministero alle 8 spaccate.
Il simbolo del M5S è stato depositato da un avvocato milanese e via via già dalle prime ore del pomeriggio di ieri i contrassegni dei partiti più grandi avevano occupato il loro posto in bacheca: “Scelta europea” al terzo posto, al quarto Fratelli d’Italia con nel simbolo il nome di Giorgia Meloni, al 26/esimo il Nuovo centrodestra; al trentaduesimo il Pd con la scritta Pse ed infine al 38/esimo Forza Italia con il nome “Berlusconi” indicato nel simbolo.
Fra le stranezze di quanti – non pochi – ad ogni scadenza elettorale cercano il loro momento di notorietà mantiene il primato il Bunga Bunga già ricusato l’anno scorso; quest’anno il simbolo ha anche un riferimento calcistico, si chiama “Forza Juve-Bunga Bunga-Usei“. C’è poi il “Fronte dell’uomo qualunque” dell’ottantaquatrenne Giuseppe Fortezza con lo storico simbolo coniato nel 1946 di un uomo “spremuto da un torchio”. C’è il movimento dei Poeti d’azione e il partito delle aziende, il simbolo che dice basta alle tasse e quello già citato del movimento “Io non voto”. Fino ai “pensionati d’Europa” che inviteranno gli ultrasessantenni a disertare il voto. L’intenzione del leader, Fortunato Sommella, è infatti quella di bruciare copia delle schede il 26 mattina davanti al Viminale.
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