Governo Renzi, Senato a rischio imboscate. Tra civatiani, cuperliani ed ex montiani
Sulla carta il nuovo esecutivo - che domani chiederà il voto di Palazzo Madama - può contare su 175 voti. Ma i tranelli sono dietro l'angolo. La fiducia appare scontata, ma conteranno anche i numeri. Dopo la gelida staffetta con Letta, a preoccupare di più sono le opposizioni interne. E nel partito si apre un altro fronte: "Non può restare segretario"
Il fu rottamatore promette risultati, tanti e in fretta. Ma ha tante botole davanti a sé, e una si chiama Senato. Perché se alla Camera la maggioranza ha i numeri per andare dritta (almeno sulla carta), a palazzo Madama il margine è molto più stretto. E il rischio di imboscate o ribellioni sarà un peso costante a partire da domani, giorno della prima fiducia per il governo Renzi. Premesso che la soglia minima di sopravvivenza è quella dei 161 senatori su 320, la maggioranza dovrebbe contare su 165 voti contro i 135delle opposizioni (il presidente per prassi non vota). In mezzo, 20-21 dubbiosi di varia natura e provenienza. I più in bilico sono i sei civatiani del Pd; poi ci sono i 12 di Popolari per l’Italia, che ufficialmente decideranno oggi, e la gran parte di Gal.
fonte: ilfattoquotidiano.it
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