Sulla (mancata?) democrazia interna di M5S e Pd
di Andrea Scanzi | 26 febbraio 2014

Se Renzi fa bene – rientra pienamente nella sua strategia – a gridare al lupo cattivo, e c’è pure chi gli crede e dà retta, risulta oltremodo comico che il serial bugiardo indichi il Pd come “esempio” di enorme democrazia interna: magari fosse vero. Senza scomodare i casi mai troppo noti degli epurati Pd “no Tav” di Avigliana, e poi gli espulsi di Acqui Terme, Castiglione del Lago, Piacenza eccetera (qui una breve lista dei purgati dal Pd); dicevo, senza scomodare questi casi, per capire quanto sia falsa una tale dichiarazione basta leggere e sentire Pippo Civati. Il quale, ripetutamente, in pubblico e in privato, dichiara da giorni: “Voto la fiducia altrimenti sono fuori”. Cioè lo cacciano. Lui come Tocci, Ricchiuti,Mineo e tutti coloro che volevano votate no ma non lo hanno fatto “altrimenti ci cacciano”. E’ democratico un partito che caccia chi osa dissentire su un governo che lo stesso Pd aveva giurato e rigiurato ai suoi elettori di non fare mai?
Io sono d’accordo con Renzi: in certi casi applicare l’art 67 della Costituzione – che nega il vincolo di mandato – non è scilipotismo ma intelligenza. Grillo, in questo, ha torto: chi si ribella al “leader” o alla maggioranza non va certo espulso sempre e comunque. Per esempio fu meritorio l’atteggiamento di chi, nel Pd, non votò ad aprile Franco Marini come Presidente della Repubblica ma optò per Prodi o si astenne. E tutto sommato capisco chi, al Senato, votò Grasso andando contro il volere del mandato 5 Stelle (lo avrei fatto anch’io, che pure non ho il poster in camera di Grasso, ma che certo è meglio di Schifani). Ora, però, il Pd è sotto la dittatura di Matteo Renzi (e già fa ridere che uno come Renzi si creda dittatore: il guaio è che glielo fanno credere). Chi non è con lui, oggi, è fuori dal Pd. Non ci sono margini o distinguo: o stai con Peppo Pig o sei fuori. Di grazia, Matteo: che democrazia è? Io spero che Orellana non venga allontanato, e se accadrà – pur contestandogli le continue interviste rilasciate ovunque – criticherò una tale decisione, come criticai l’espulsione della Gambaro (che poi ha fatto di tutto per dare ragione a chi l’ha cacciata). Se c’è però un partito che non può dare lezioni di democrazia interna, è proprio il Pd. E se c’è un politico che non può dare lezioni di democrazia interna, quello è proprio Matteo Renzi.
C’è un limite anche alle bugie. Forse.
fonte: ilfattoquotidiano.it
fonte: ilfattoquotidiano.it
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