spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

sabato 31 maggio 2014

FITTO FA IL GRILLINO CONTRO SILVIO - Chiede la diretta streaming del prossimo ufficio di presidenza. Berlusconi lo bacchetta

Fi, Berlusconi: “No a dibattito su primarie” e Fitto rilancia: “Discutiamo in streaming”

In una nota l'ex Cavaliere tenta di stroncare le presunte velleità di chi, sta tentando la presa del partito dopo i risultati delle elezioni europee. Mister 284mila preferenze risponde con una lettera aperta sul blog: "Quello che fa male al nostro movimento non è il libero dibattito di idee. Chi discute in modo limpido dovrebbe essere una risorsa, e non un problema"




“Chiedo quindi a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire così all’immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno”. È una nota di Silvio Berlusconi che tenta di stroncare le presunte velleità di chi, come Raffaele Fitto, sta tentando la presa del partito dopo i risultati delle elezioni europee.  Che hanno relegato Fi a al ruolo di terzo partito con il 16% ma hanno consegnato all’ex presidente della Puglia un successo personale con 284mila preferenze. 
“Nei prossimi giorni, come già stabilito, ci confronteremo all’interno del nostro Ufficio di Presidenza per fare un primo bilancio e stabilire nel merito e nel metodo le nostre prossime iniziative, consapevoli che l’esito delle elezioni del 25 maggio ci obbliga ad un cambio di passoe  di visione politica che non può certo ridursi – si legge nella nota – ad un confronto, pur legittimo, su organigrammi e metodi di selezione.Forza Italia è, fin dalla sua fondazione, venti anni fa, un movimento politico aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al suo interno e lediverse esperienze che lo hanno reso grande. In tale direzione – ricorda – ho sempre orientato la mia attività di Presidente e Fondatore, con l’equilibrio, la capacità di sintesi e il rispetto di tutti che mi sono sempre stati riconosciuti”. E, conclude Berlusconi, “già prima delle elezioni, su mio preciso stimolo, abbiamo avviato un cammino di rinnovamento importante e articolato, che sono certo darà presto i suoi frutti”.
Fitto, che solo ieri aveva confermato la sua fedeltà al presidente sostenendo che non veniva messa in discussione la sua leadership, risponde con una lettera aperta sul blog del parlamentare azzurro: “Consentimi di ribadirti pubblicamente ciò che ho già avuto modo di dirti a quattr’occhi, con l’affetto e la sincerità di sempre. Quello che fa male al nostro movimento non è certamente il libero dibattito di idee, condotto da chi come me lo fa lealmente, ma la piccola dose quotidiana di falsità e veleni che alcuni mettono in circolo da troppo tempo.  In un grande movimento, come noi siamo, chi discute in modo limpido (senza retroscena, senza sottintesi, senza doppie verità), e lo fa forte di una coerenza nota, dovrebbe essere una risorsa, e non un problema”. Dall’ex presidente della Puglia arriva anche una proposta in salsa grillina: ”Preannuncio che al prossimo Ufficio di presidenza lavoreremo per una proposta articolata di rilancio sia sul terreno dei contenuti sia su quello organizzativo e sono sicuro che sarà una discussione ricca, positiva e costruttiva, che probabilmente sarebbe anche utile trasmettere in diretta audiovideo, dando modo a tutti di seguire senza filtri il nostro comune ragionamento. Ho l’orgoglio di conoscere un Berlusconi che si è sempre fatto forte delle idee innovative, e ha sempre alzato l’asticella del cambiamento, spiazzando tutti. Un abbraccio e buon lavoro a tutti noi”.

Mister 284mila preferenze, finito sul banco degli imputati da parte dei fedelissimi berlusconiani che lo accusano di mirare alla scalata del partito, quindi risponde così direttamente al capo che soli ieri aveva convocato ad Arcore tutti i suoi figli per trascorrere con lui l’intero pomeriggio. Un summit dedicato a vari temi tra cui l’analisi politica, la situazione del partito oltre che delle aziende. 
A sbarrare la strada a Fitto, comunque, oltre al cosiddetto cerchio magico, sono tanti: Denis Verdini. Ma che l’aria sia tesa, lo dimostra la presa di posizione di Daniele Capezzone pronto a rispedire al mittente l’accusa di essere “parte di una congiura” contro Berlusconi. Chi ufficialmente si è tirato fuori dalla mischia è Giovanni Toti: “Basta parlare di primarie e poltrone, pensiamo ai contenuti”, scrive il consigliere politico dell’ex premier che mira a riallacciare i rapporti con gli ex alleati. Lega in primis. Ma contatti ci sarebbero stati in questi giorni anche con Fratelli d’Italia. 
Intanto oggi dall’ex delfino Angelino Alfano, leader di Ncd, arriva l’invito a riunire tutti i moderati proponendo “una coalizione popolare italiana che rimetta in gioco i moderati, ma che non sia una somma di sigle e abbia un programma”. “Bisogna rimettere in gioco tutti. Compresi quanti, dentro Scelta civica - dice il ministro dell’Interno – non desiderano aderire al Pd. Comprese le aree, dall’Udc ai Popolari per l’Italia, con cui abbiamo condiviso la battaglia europea”. L’invito per l’ex partito è poi quello di non fare “scelte lepeniste”. Rispetto alle alleanze passate, “Bossi aveva a che fare con Fi al 29% nel 2001 più An al 13, e con il Pdl al 39% nel 2008. Guidavamo noi. Adesso la debolezza di Fi è tale che rischia di trasformare la Lega nell’autista”. Con Berlusconi, “in questa fase è bene privilegiare il confronto pubblico delle idee”, aggiunge Alfano. “Nel frattempo, magari, una moratoria degli insulti personali da parte dei giornali di famiglia sarebbe di qualche aiuto”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/31/forza-italia-silvio-berlusconi-basta-a-sterile-dibattito-sulle-primarie/1008379/

ELEZIONI EUROPEE 2014, ALLEANZA M5S-UKIP?

Europee, Grillo attacca i Verdi e sostiene Farage: “Difese sovranità Italia nel 2011″

Il leader 5 stelle pubblica un discorso dell'eurodeputato dell'Ukip contro Monti. Riporta poi le dichiarazioni di Monica Frassoni, copresidente del partito verde, che in campagna elettorale aveva criticato i pentastellati



Nuovo intervento del blog di Beppe Grillo a sostegno di Nigel Farage. Il leader del M5S posta un vecchio intervento del capo politico dell’Ukip del 16 novembre 2011, un vero e proprio endorsement. “In un discorso al Parlamento Europeo largamente ripreso e diffuso in Italia – si legge – ha accusato i burocrati europei di avere rimpiazzato il governo greco con un governo marionetta e di avere sostituito Berlusconi con Monti. Terminò chiedendo cosa, in nome di Dio, avesse dato loro il diritto di farlo”.
Video di Andrea Postiglione
Una vera presentazione in vista della formazione di un gruppo al Parlamento europeo. Ancora i 5 stelle non hanno deciso dove sedersi, ma il partito indipendentista inglese è tra le eventualità più probabili. Tanto che in contemporanea è comparso un articolo che riferisce alcune frasi della copresidente del Partito Verde Europeo Monica Frassoni, postando un articolo dal titolo “Cinque stelle state buoni: così parlò la Frassoni“. Il sito del leader M5S riporta due interventi della parlamentare europea uscente che attaccano proprio i cinquestelle “durante questo ultimo mese di campagna elettorale per il Parlamento Europeo”. Al di là del titolo, in ogni caso, non c’è alcun commento contro la Frassoni. “Grillo autocratico e senza soluzioni [...] C’è un problema di assenza di soluzioni, non mi sembra che finora il MoVimento 5 Stelle abbia portato ad alcun contributo particolare nella soluzione di alcuna questione. [...] – si legge – Ma non vedo un piano dei Cinque Stelle, tranne la protesta, solo indeterminatezza disonesta nei confronti degli elettori”. “Da Grillo non arriva una proposta per l’Europa ma un vero e proprio delirio [...] – conclude – La nostra idea di Europa è di apertura, di felicità, libertà [...] L’esatto contrario della prospettiva lugubre e violenta che si può ritrovare nelle urla di Grillo”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/31/europee-blog-grillo-attacca-i-verdi-e-sostiene-farage-difese-sovranita-dellitalia-nel-2011/1008274/

giovedì 29 maggio 2014

Squinzi-Confindustria "Forte mandato a Renzi, ora i fatti”

Confindustria, Squinzi: “Nel 2014 nessuna crescita. Appoggio a Renzi, ma ora fatti”

Il numero uno degli industriali propone la propria ricetta per far ripartire il mercato del lavoro: "Bisogna rendere i contratti a tempo indeterminato più conveniente e attrattivo per le aziende". Ma serve rivedere anche gli ammortizzatori sociali: "Non sono né una tutela reale, né uno strumento efficace". Poi avverte i suoi: "Fuori chi corrompe"





L’appoggio di Confindustria al governo Renzi, uscito più forte dalle urne, è incondizionato. Ma adesso “servono i fatti”, perché anche nel 2014 non ci sarà “né la crescita sperata, né più occupazione”.  E’ questo il messaggio che Giorgio Squinzi, dall’Assemblea annuale degli industriali, lancia all’esecutivo. Lo fa proponendo la propria ricetta che parte dal mercato del lavoro. 
Semplificare il contratto a tempo indeterminato - Per prima cosa bisogna “semplificare e migliorare il contratto di lavoro a tempo indeterminato“, rendendolo “più conveniente e attrattivo per le imprese”. Ma, sottolinea, “non abbiamo bisogno di un nuovo contratto neppure a tutele crescenti”.
Rivedere ammortizzatori sociali - Il secondo passo per far ripartire il mercato è intervenire sugliammortizzatori socialiPerché oggi “non sono né una tutela reale, né uno strumento efficace per trovare una nuova occupazione”, afferma ancora Squinzi, sottolineando che la durata “è stata prolungata oltre ogni ragionevole limite, rallentando i processi di ristrutturazione delle imprese”. Per gli industriali bisogna limitarsi a due strumenti: la cassa integrazione “per rispondere alle crisi in cui si possa prevedere un recupero di attività”, e l’Aspi, l’ex indennità di disoccupazione, erogata dall’Inps.
Risolvere rapporto malato con il fisco - L’altro ostacolo per la ripresa sono le troppe imposte che soffocano le imprese. “In Italia il prelievo sugli utili raggiunge il 68,5%, il più alto tra le economie avanzate”, analizza Squinzi che calcola in oltre otto mesi all’anno l’impegno per pagare le tasse. “Fino alla prima decade di settembre si lavora per pagare le tasse. Avanti così e l’anno è finito prima di iniziare!. Il cuneo fiscale sul lavoro – sottolinea – è al 53%, secondo solo al Belgio, 10 punti sopra la media Ue e 17 su quella Ocse”. L’unica soluzione è “risolvere” il rapporto malato che il contribuente italiano ha con il fisco.
Nessuna ripresa in vista - Squinzi gela l’ottimismo per una possibile ripresa nel 2014. E lo fa ricordando i dati sul primo trimestre, con il Pil che ha toccato un nuovo minimo. “Il reddito procapite è ai livelli del 1996, i consumi al 1998, gli investimenti al 1994, la produzione industriale è tornata al livello del 1986. Ladisoccupazione viaggia verso il 13%. Nel manifatturiero tra il 2001 e il 2013 abbiamo perso 120.000 imprese e quasi un milione e duecentomila posti di lavoro. Non è questa l’Italia che vogliamo”. Ma, prosegue il presidente di Confindustria, “non ci rassegniamo ad un Paese stanco e sfiduciato, vittima di mali antichi, astruso e ostile alla cultura dell’impresa, del merito e del rischio. Non è questa l’Italia che vediamo tutti i giorni sui luoghi di lavoro”. E’ l’Italia che “può tornare a crescere in modo robusto”.
Appoggio totale al governo - “La nostra disponibilità è immutata e completa”, garantisce il numero uno degli industriali, ma “fate le riforme, ne abbiamo bisogno per ricreare lavoro, reddito, coesione sociale. Non deludeteci”. Perché “il mandato popolare al Pd e a Renzi – ragiona ancora Squinzi – testimonia la voglia dicambiamento che c’è nel Paese. Questa voglia attende fatti che diano sostanza alle riforme e alla crescita”. I segnali di incoraggiamento sono tangibili, ma serve che “la stagione delle riforme istituzionali adesso parta davvero”. Per ora “dal governo sono venuti incoraggianti segni di rinnovamento: sulla legge elettorale, sulla semplificazione e sulla pubblica amministrazione, sulle riforme istituzionali, sulla legislazione del lavoro”. Allargando lo sguardo fuori dai confini italiani, per Squinzi il semestre di presidenza italiana è una grande occasione “per ridurre gli eccessi di un’austerità applicata in modo asimmetrico e per iniziare un processo di avvicinamento tra istituzioni e cittadini d’Europa”.
Dai sindacati serve sforzo di innovazione - Oltre che al governo, il numero uno di Confindustria lancia un appello anche ai sindacati“Guardiamo al mondo. Non chiudiamoci conservativamente nel nostro familiare ma ristretto orizzonte domestico”. “Il tempo delle eterne liturgie è trascorso”. Per questo “dal sindacato mi aspetto uno sforzo di innovazione“. E infine invita gli industriali a “favorire la contrattazione aziendale virtuosa, che lega i salari ai risultati aziendali“.
Fuori da Confindustria chi corrompe - Da Squinzi arriva anche un duro attacco agli imprenditori che utilizzano mazzette per aggiudicarsi commesse e lavori. ”Chi corrompe fa male alla comunità e al mercato, grave danno alla concorrenza e ai suoi colleghi. Queste persone non possono stare in Confindustria”. Ma per Squinzi è inutile parlare di nuove leggi o poteri speciali contro la corruzione. Per combatterla – assicura – serve abbattere “il muro della complicazione”, allargare gli spazi di mercato ridurre tempi e arbitrio della burocrazia.
Ministro Guidi: “Piano per made in Italy” - Sul palco dell’Assemblea sale anche il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ex presidente dei giovani industriali. ”Nelle prossime settimane vareremo un piano straordinario per il made in Italy”, annuncia il titolare dello Sviluppo. Gli obiettivi del piano sono l’aumento delle imprese esportatrici di almeno 20mila unità entro il 2015, il rafforzamento del settore fieristico e la copertura di mercati non ancora sfruttati. Poi Guidi aggiunge: “Dobbiamo dire basta alla dilagante cultura anti-imprenditoriale. Basta alla criminalizzazione del profitto”.
Camusso: “Proposte non condivisibili” - Immediato in no secco della Cgil alle proposte avanzate dalla Confindustria su contratti e riforma del mercato del lavoro. Secondo il segretario generale Susanna Camusso, le tesi di Squinzi sono viziate “da una omissione di partenza: pensare che oggi il mercato del lavoro sia quello regolato dalle leggi e non il festival della precarietà e delle mille forme”. Per questo per il sindacato la ricetta avanzata dagli industriali “non è condivisibile”. Il segretario generale si dice invece disponibile a un cambio di marcia nei rapporti tra parti sociali: “Siamo prontissimi al cambiamento, sollecitiamo le imprese ad una nuova stagione di partecipazione, di possibilità di discutere di investimenti e trasformazioni”. Camusso replica anche al ministro Guidi: “Non mi pare proprio che nel nostro paese ci sia una cultura anti-impresa”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/29/confindustria-squinzi-nel-2014-nessuna-crescita-appoggio-a-renzi-ma-ora-fatti/1005408/

venerdì 23 maggio 2014

L’Isde a difesa di Ambiente e Diritto alla Salute

L’Isde a difesa di Ambiente e Diritto alla Salute: i consigli agli europarlamentari


A meno di due settimane da un voto europeo quasi sussurrato c’è chi ancora cerca di introdurre nel dibattito che accompagna le elezioni tematiche fortemente politiche, sebbene spesso ignorate dalla politica stessa. Questa volta è il turno dell’Isde, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, che da 25 anni si propone come strumento di monitoraggio del rapporto tra salute e ambiente, nonché di promozione e informazione. In questa occasione l’associazione di medici parla ai candidati al Parlamento Europeo. Non solo ai partiti “verdi” ma a tutti, perché quella attuale è considerata una situazione limite e richiede un intervento tempestivo e dall’approccio sistemico. E come Antonella Litta della sezione di Viterbo ci tiene a sottolineare la loro proposta non è un utopico “libro dei sogni, ma questioni semplici ed affrontabili” ovviamente con il necessario coraggio politico. Il documento presentato ai candidati dall’Isde verte innanzitutto su alcuni capisaldi: “la necessità del ripensamento dell’attuale modello di sviluppo e dell’intero sistema economico, che riconosca la centralità del binomio ambiente-salute”, tra loro in rapporto dinamico, indissolubile e di interdipendenza. E secondo i medici dell’Isde tale legame, in rispetto del Diritto alla Salute sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani e dall’art.32 della Costituzione Italiana, “deve ispirare ed orientare tutte le scelte culturali, politiche ed economiche. Sempre più spesso invece l’ambiente è stato ed è considerato come un fiorente settore d’affari e sempre più numerosi e drammatici sono diventati i crimini e gli scempi ambientali: inquinamento dell’intera eco-biosfera, con particolare riferimento alle catene alimentari e agli ecosistemi; deforestazione, desertificazione, cementificazione di territori sempre più vasti; grandi opere e infrastrutture, spacciate come cruciali (spesso con il sostegno di vere e proprie campagne mediatiche e pubblicitarie), ma devastanti per l’ambiente e dannose per la salute delle popolazioni.
I medici associati ricordano allora ai candidati dell’Unione Europea che, anche secondo il Trattato di Maastricht del 1994, costitutivi dell’Unione Europea, in caso di rischi di danni irreparabili, “la mancanza di piena certezza scientifica non può costituire il pretesto per rinviare l’adozione di misure efficaci, anche non a costo zero, per la prevenzione del degrado ambientale”. Si tratta del Principio di Precauzione, che sancisce il primato della salute e della salvaguardia dell’ambiente sulle valutazioni di ordine politico, economico ed industriale. Attraverso le competenze tecniche che questi medici pongono a disposizione della comunità, è stato da loro redatta una serie di suggerimenti in merito agli ambiti specifici che influiscono sulla sicurezza umana e ambientale:
Energia
L’invito è quello a d emanciparsi velocemente dalla dipendenza dalle fonti di energia fossili, in particolare carbone e nucleare, attraverso un incremento delle politiche di risparmio energetico e di ricerca e diffusione delle energie rinnovabili, nonché l’eliminazione di ogni forma di contributi statali per le fonti energetiche non realmente rinnovabili e classificate come “assimilate” (si pensi alla combustione di rifiuti, che in Italia fino a qualche anno fa accedeva addirittura ai contributi per le fonti rinnovabili). L’Isde boccia inoltre la combustione di biomasse, le centrali a biogas e la biodigestione anaerobica, ampiamente finanziati in Italia e spacciati spesso per fonti rinnovabili “quando in realtà lo sono solo formalmente”.
Gestione dei rifiuti
inL’Isde invita i futuri parlamentari europei a incrementare e diffondere “la “politica delle R”: Riduzione della produzione dei rifiuti, Raccolta differenziata “porta a porta”, Riciclaggio, Riuso, Riparazione e Responsabilizzazione dei cittadini e delle istituzioni, così da evitare l’incenerimento dei materiali post-utilizzo e da ridurre progressivamente il conferimento in discarica dei rifiuti”. Inoltre si sottolinea l’importanza di ridurre e smaltire e riciclare in maniera idonea i rifiuti industriali, per i quali è raccomandata inoltre “la formazione di un nucleo investigativo europeo dedicato alla prevenzione e repressione dei crimini ambientali in tema di stoccaggio e illecito smaltimento di rifiuti urbani e industriali
Acqua
Water pollutionIl documento sottolinea la necessità che l’acqua sia e rimanga un Bene Comune e che l’accesso ad essa sia garantito come diritto inalienabile per tutti. Si raccomandano allora a livello europeo “politiche concrete di risparmio idrico; di salvaguardia e risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili; di miglioramento degli acquedotti e delle reti di distribuzione imponendo anche la rimozione dei tratti realizzati in passato con tubature in piombo e cemento – amianto .
Aria
in2Sollecitata la “rapida trasformazione dell’intero sistema dei trasporti”, la realizzazione di normative che “favoriscano la produzione e il consumo locale dei prodotti” favorendo il trasporto su rotaia e via mare e riducendo quello aereo “ma sempre nel rispetto delle peculiarità dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate”.
Urbanistica e edilizia
L’urbanizzazione determina consuo e cambiamento delle caratteristiche del suolo, che è una delle principali cause del cambiamento climatico globale”, per questo l’Isde chiede che l’Unione Europea “si impegni a favorire l’adozione di leggi e provvedimenti tesi a non incrementare il consumo del suolo e a tutelare l’ambiente e il paesaggio nei singoli Paesi”, adottando anche regolamenti che favoriscano la bio-eco edilizia.
Ambiente di lavoro e rischi industriali
L’Isde richiede maggiore impegno nell’eliminazione “dei fattori di nocività presenti nei luoghi di lavoro e per l’eliminazione delle cause di infortunio, in modo speciale nel settore edilizio. Anche in applicazione della direttiva REACH ( Registration, Evaluation and Authorisation of CHemicals) concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, è necessaria la piena osservazione del principio di sostituzione delle sostanze nocive con sostanze innocue o meno nocive”.
Pratiche agricole
in5In questo caso si sollecitano gli incentivi verso l’agricoltura biologica , l’eliminazione di pesticidi e fitofarmaci nell’agricoltura, il sostegno all’agricoltura integrata e in rispetto del Principio di Precauzione per ciò che riguarda l’uso di OGM alimentari.
Campi elettromagnetici
Sulla base dei documenti ufficiali dell’European Environment Agency (EEA) e della classificazione da parte dell’Agenzia internazionale di ricerca sul Cancro (Iarc) dei campi elettromagnetici sia a bassa che ad alta frequenza come cancerogeni possibili di classe 2 B”, l’Isde “ritiene necessario che si emanino norme e misure atte a ridurre sempre più – in prossimità di scuole, centriin4sportivi e aeree densamente abitate – l’esposizione (in specie dei bambini e dei più giovani) a questo tipo di energia non ionizzante e che si rivedano le norme relative alle cosiddette aree wireless”. Nonché l’elaborazione di linee guida per la pianificazione della distribuzione di impianti che emettono radiazioni non ionizzanti.
Questi sono i suggerimenti dell’associazione, e ad essi unisce la propria disponibilità nel mettere in comune le proprie conoscenze e competenze scientifiche a sostegno delle future, possibili, iniziative politiche. Ma il dubbio sulla capacità di ascolto delle istituzioni europee è più che lecito. Il fatto che la politica vada per lo più in senso diverso de non opposto a quelle che sono le richieste di una società civile sempre più istruita, competente e a difesa dei propri diritti non è solo una questione di coraggio ed iniziativa. La competitività internazionale sembra infatti essere combattuta sull’abbassamento dei diritti civili e sulla demolizione dello Stato Sociale, piuttosto che sul miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Allora forse è bene che il documento dell’Isde sia piuttosto letto dai cittadini votanti, che ricordino quale è l’alternativa, quali le opzioni mai prese in considerazione sebbene possibili. E le tengano a mente non solo nel momento del voto, ma anche ogni giorno, quando si troveranno a subire sul loro territorio pratiche politiche miopi se non cieche. Perché è anche lì che l’Isde si propone di stare (e dove forse finirà per essere più utile): nella dimensione più locale del territorio, accanto ai cittadini che subiscono e combattono le nocività.
http://firstlinepress.org/lisde-difesa-ambiente-diritto-salute-i-consigli-agli-europarlamentari/

giovedì 22 maggio 2014

RENZI: "IN EUROPA BASTA PAGLIACCIATE"

Renzi: “No a pagliacciate in Ue. Non abbiamo bisogno di chi sale sui tetti”

Il presidente del Consiglio, ai microfoni di Rtl, torna ad attaccare i parlamentari M5s e punta a conquistare i voti degli elettori grillini delusi. E ripete che, a prescindere dai risultati del 25 maggio, per il "governo da lunedì non cambierà nulla"




Il bersaglio numero uno è sempre lo stesso: il Movimento 5 Stelle. Negli ultimi giorni di campagna elettorale, il presidente del Consiglio Matteo Renzi continua a cercare i “voti degli elettori M5s delusi” a suon di comparsate tv e collegamenti radiofonici. Perché, dice, “l’Italia merita di più degli insulti e degli urli e dei vaffa”. E questa mattina, ai microfoni di Rtl, il segretario del Pd invita, come ha fatto nei giorni scorsi, a non votare per pagliacci e buffoni. “Non abbiamo bisogno di show e pagliacciate al Parlamento europeo: non abbiamo bisogno di chi sale sul tetto”. Il riferimento è alla protesta dei 12 parlamentari 5 Stelle saliti sul tetto di Montecitorio per assicurarsi che la proposta di riforma della Costituzione non stravolgesse laCarta. Renzi ha poi spiegato che abbiamo bisogno di “serietà”, di “persone preparate che portino avanti gli interessi dell’Italia”. Non mancano le critiche al cofondatore del Movimento Gianroberto Casaleggio: “Se qualcuno pensa che sia lui a dover guidare l’Italia in Europa è giusto che voti 5 stelle, ma la mia impressione è che ci sia da parte del Pd maggiore forza per cambiare l’Europa“. E ancora: “Sto combattendo come un pazzo, come un leone per dire: non credete a chi vi dice che la democrazia è morta, la Repubblica è finita, l’Italia non ha chance. Chi vi dice questo vi sta ingannando”. Riferendosi ai toni di Grillo osserva che “l’urlo ti dà la sensazione di star bene per cinque minuti ma poi torna la vita. Io voglio cambiare il Paese – afferma – Con grande determinazione, umiltà e serenità, noi questo Paese lo cambiamo”. 
Al di là dello scontro Renzi-Grillo, negli ultimi giorni la campagna elettorale è stata scandita anche dagli insulti tra l’ex comico e Berlusconi. L’ex Cavaliere ha infatti definito “un assassino e un pregiudicato” il leader M5s, che ha replicato definendolo “un pover’uomo” che “zampetta in tv per salvare le sue aziende”. ”Se le stanno dicendo di tutti i colori – dice Renzi- e io li lascio fare perché noi abbiamo da governare, loro possono passare il tempo a insultarsi quanto vogliono. Se vogliono darsi di Hitler e dintorni facciano, è un problema loro. Mi fanno anche tristezza, ma io governo”.
 A fronte dei milioni di italiani ancora incerti sul voto del 25 maggio e del rischio astensionismo osserva: “E’ importante che i cittadini votino. Da presidente del Consiglio dico: andiamo a votare perché se non votiamo l’Europa non si occupa di noi”. In un colloquio col Corriere della Sera, poi, Renzi spiega che per riportare al voto gli indecisi sono stati mandati al Sud e in Sicilia “tre ministri che fanno presa: Maria Elena BoschiGiuliano Poletti, titolare del dicastero del Lavoro, e Graziano Delrio che si occupa dei Fondi europei”. Una mossa elettorale che Renzi e il suo portavoce Filippo Sensi hanno definito operazione Argo, come il film diretto e interpretato da Ben Affleck che ricostruisce la liberazione di alcuni ostaggi americani a Teheran.
Il voto di domenica, però, non cambia niente sul fronte del governo. “La legittimazione” dell’esecutivo, ribadisce il segretario Pd Rtl, “non arriva dalle elezioni europee”, anche perché “il presidente del Consiglio è eletto dal Parlamento non dal popolo”. Dunque “da lunedì non cambia niente per il governo italiano perché la formazione del Parlamento resta la stessa di ora”. E, aggiunge, “anche se il Pd arrivasse primo alle europee, ipotesi alla quale io credo, non cambierebbe niente neanche in positivo”, aggiunge. Ma se il Pd “arriva primo è più forte la nostra forza a livello di Europa“.
 Commentando l’intervento di Beppe Grillo a Porta a Porta, Renzi afferma che il leader del Movimento 5 Stelle “non ha preso voti né li ha persi”, “la sua è stata una prestazione senza infamia e senza lode”.“Io non sono preoccupato – sottolinea il presidente del Consiglio al quotidiano di via Solferino, – so che non ci sarà nessun sorpasso del Movimento 5 Stelle, anzi il sorpasso lo faremo noi, visto che alle politiche erano loro il primo partito. Poi è chiaro che mi piacerebbe vedere il numero 3 davanti alla percentuale del risultato del Partito democratico, io sono fatto così, non mi accontento mai. Però l’importante è vincere”. “Per noi – prosegue – è importante non essere inglobati nel solito copione dello scontro all’ultimo sangue, anche perché così la gente non capisce quello che succede”. Ritiene siano “stupidaggini” le ipotesi di “voto dopo le Europee” visto che, puntualizza, “abbiamo sempre detto che auspichiamo la stabilità. C’è la possibilità reale di portare fino in fondo le riforme”. Ad ogni modo “non vivacchieremo”, “ma questo con il risultato delle Europee non c’entra niente”.
Non fa pronostici su vincitori e partiti, ma si augura “che vinca l’Italia“. “Se fossero la politiche dire io voglio vincere, con rispetto per gli altri. Però alle elezioni europee mi interessa che l’Italia sia credibile”, spiega il premier a Rtl. “L’ultima volta è arrivato prima Grillo, poi Bersani e poi Berlusconi. Io spero che la classifica cambi e che possiamo arrivare al primo posto, molto dipenderà da quanta gente va a votare, se le persone avranno voglia di scommettere sul cambiamento dell’Italia dell’Europa. Io vorrei che si smettesse di credere a chi scommette sulla disperazione, perché l’Italia non è di chi la governa ma dei cittadini e se i cittadini dicono ‘l’Italia è anche mia’ finiamo con il modello dei leader, dei proprietari dei partiti, perché ora è tempo di scommettere sul futuro”. 

ndr : Renzi non è ebetino è un emerito deficiente (persona totalmente o parzialmente minorata sul piano intellettuale)

Alla luce degli scandali che hanno travolto la politica italiana, dagli appalti Expo al caso Scajola, propone di mandare “a casa per sempre” i politici che rubano con “il daspo” dai “palazzi del potere” ma ricorda che “bisogna avere anche la forza di dire che ci sono politici onesti”. Sulla richiesta di arresto del pdGenovese, “alcuni dei miei han detto ‘non si potrebbe’ – ricorda -, ma ho risposto ‘la legge è uguale per tutti, dobbiamo dimostrarlo per primi. Questo è fare pulizia”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/21/renzi-no-a-pagliacciate-in-europa-grillo-e-berlusconi-che-si-insultano-mi-fanno-tristezza/993413/