spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

venerdì 31 gennaio 2014

LETTA E IL GOVERNO DEL FARE, NON HA PRATICAMENTE FATTO NULLA FINO AD ORA A PARTE CHE LIQUIDARE LE AZIENDE ITALIANE.

Letta: “M5s, finora tolleranza eccessiva”. Napolitano: “Sereno su impeachment”

CRONACA ORA PER ORA - Il presidente del Consiglio: "Stigmatizziamo gli attacchi alla Boldrini". Ma la presidente della Camera gli scrive: "Ingorgo di decreti, così si alza la tensione". Legge elettorale, bocciate tutte le pregiudiziali di costituzionalità. Cinque Stelle, Fratelli d'Italia e Lega nord non partecipano al voto

Camera
La pace è solo apparente e soprattutto restano soprattutto rancori, cicatrici, cocci. Il presidente del Consiglio Enrico Letta se la prende con i Cinque Stelle: i loro modi sono stati tollerati anche troppo, dice in sostanza. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si dice sereno per sé dopo la presentazione della richiesta di messa in stato d’accusa da parte dei parlamentari grillini, ma è preoccupato per il Parlamento. I vescovi usano parole durissime: ”E’ scandaloso e mortificante per l’Italia e tutti noi” quanto accaduto alla Camera, riflette monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei alla prima uscita pubblica. Beppe Grillo incoraggia i suoi: “E’ che gli altri partiti non sono abituati ad avere un’opposizione – dice – Ma voi accarezzateli e in silenzio fategli capire che tanto sono morti”. La presidente della Camera Laura Boldrini si rivolge però anche al governo e lo riprende: “Troppi decreti, così si alza la tensione in Parlamento”.
Intanto la legge elettorale – dopo una prima serie di voti preliminari a Montecitorio, tutti andati a favore dell’asse Pd-Forza Italia – sta già per fare un bel salto di 10 giorni: tornerà a essere discussa alla Camera dall’11 febbraio. Sale il numero degli emendamenti (circa 400, in gran parte firmati dalle opposizioni) e la cifra è destinata a aumentare poiché è stato fissata una nuova scadenza. Il presidente della Camera Laura Boldrini ha annunciato che verrà dato il numero massimo di ore di contingentamento per gli interventi, pari a 22 ore, e verrà triplicato il numero di emendamenti che potranno essere segnalati da ogni gruppo. In Aula tutti i partiti hanno ripresentato le proposte di modifica già depositate in commissione, incluso il Pd, che le aveva ritirate. In più, i tre contraenti dell’accordo - Pd, Forza Italia e Ncd - si dividono la presentazione degli emendamenti concordati: i democratici firmano quelli sulle soglie (dal 35 al 37% e dal 5 al 4%) e sulla delega al governo per disegnare i collegi, Ncd quello sulle candidature multiple e Forza Italia il cosiddettoSalva Lega (che prevede una soglia dell’8% raccolta su particolari territori). I rappresentanti del Pd confidano che ci sia ancora spazio, in Aula, per altre modifiche concordate, come quella sulla parità di genere. Ma la segreteria ribadisce che si voteranno solo se c’è il via libera dei berlusconiani.
CRONACA ORA PER ORA
17.31 – Legge elettorale, emendamento Fi: “Salva Lega con soglia all’8%” – E’ fissata all’8% la soglia di sbarramento dell’emendamento alla legge elettorale cosiddetto ‘salva Legà presentato da Forza Italia in Aula alla Camera. Forza Italia propone infatti che in una coalizione ottengano seggi le liste che si siano presentate in non più di sette circoscrizioni in cui viva almeno il 20% della popolazione nazionale e che in quelle circoscrizioni abbiano “ottenuto almeno l’8 per cento dei voti validi”. In una seconda versione dell’emendamento si dice che le circoscrizioni devono essere minimo 3, massimo 7.
17.21 – Camera, Boldrini: “Aspettano 9 decreti e 6 scadono entro febbraio” – “Allo stato, pendono presso leCamere complessivamente 9 disegni di conversione di decreti legge; di questi, ben 6 hanno il termine di scadenza nel mese di febbraio 2014”. Lo precisa la presidente della Camera, Laura Boldrini, nella lettera inviata al premier Enrico Letta.
17.14 – Boldrini, governo valuti uso appropriato strumenti normativi” – Ho inteso rappresentarle quanto sopra, affinché il governo possa valutare l’opportunità di un uso più appropriato dei vari strumenti normativi a sua disposizione”. Con questa richiesta si chiude la lettera che la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha inviato al premier Enrico Letta sull’uso eccessivo della decretazione d’urgenza.
17.11 – Boldrini a Letta, troppi dl generano tensioni in Parlamento – Troppi decreti legge, dal ”carattere spesso eterogeneo”, generano “tensioni nel rapporto tra maggioranza e gruppi di opposizione”. Lo sottolinea la presidente della Camera, Laura Boldrini, nella lettera inviata al premier Enrico Letta. Ciò incide “molto negativamente sull’ordinato svolgimento dei lavori parlamentari, rendendo di fatto assai difficile una razionale programmazione dei lavori stessi, anche alla luce dell’attuale assetto regolamentare che disciplina la procedura di esame dei decreti stessi”. 
17.08 -  Boldrini a Letta,troppi dl,non possibili lavori Aula - ”Caro Presidente, desidero rappresentarLe una forte preoccupazione istituzionale derivante dalle oggettive difficoltà – se non impossibilità – di organizzare i lavori della Camera a causa del ricorso sempre più frequente allo strumento del decreto legge da parte del Governo”. Così inizia la lettera della Boldrini a Letta. 
16.48 – Legge elettorale, la discussione riprende l’11 febbraio - Slitta all’11 febbraio il seguito dell’esame sulla legge elettorale nell’Aula della Camera, che oggi ha deciso di invertire l’ordine dei lavori dando precedenza al dl Terra dei fuochi. Viene quindi riaperto il termine per gli emendamenti, che potranno essere presentati fino a 24 ore prima dell’approdo in Assemblea. Lo ha deciso la capigruppo di Montecitorio. La discussione inizierà in mattinata.
15.59 – M5S: ingiurie a deputate Pd, De Rosa indagato da pm Roma - Il deputato del M5S Massimo De Rosa è indagato dalla procura di Roma per ingiurie a seguito degli epiteti a sfondo sessuale rivolti mercoledì sera alle colleghe del Pd durante i concitati lavori della commissione Giustizia. Il fascicolo processuale è stato aperto a piazzale Clodio sulla base della querela presentata da sette deputate Pd.
15.29 – Camera: Boldrini scrive a governo, “ingorgo” decreti - La presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto una lettera al governo per segnalare la situazione determinata dall’ingorgo dei lavori nell’Aula a Montecitorio per i diversi decreti che sono in attesa di essere convertiti. Lo ha comunicato la stessa Boldrini ai capigruppo di Montecitorio, secondo quanto si apprende.
15.28 – M5s, Letta: “Finora tolleranza anche eccessiva” - ”Credo ci sia stata una tolleranza eccessiva. Si tratta di una minoranza che cerca di prevaricare le regole con cui funzionano le istituzioni. Tutto questo è grave e sbagliato ed è giusto reagire”. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando del Movimento 5 stelle durante la conferenza stampa al termine del Cdm.
15.00 – M5s, Letta: “Stigmatizziamo attacchi a Boldrini, strada antidemocratica” – Gli attacchi al presidente della Camera, che stigmatizziamo duramente, rappresentano una volontà di prendere una strada che è antidemocratica. Rispecchia un tentativo di prevaricare le regole istituzionali” questo “attacco alle istituzioni che il M5s ha” messo in atto. Lo dice il premier Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
14.53 – Napolitano, Letta: “Dal governo solidarietà al capo dello Stato” - ”Il consiglio dei ministri esprimeforte sostegno e solidarietà al Presidente della Repubblica per la richiesta di impeachment del M5s, atto grave, profondamente sbagliato e fuori dalle regole, provocazione bella e buona”. Lo ha detto il premier al termine del consiglio dei ministri.
14.52 – M5s, Letta: “Parlamento oggetto di corride, il governo reagirà a difesa delle istituzioni” - “La democrazia si basa sul rispetto della maggioranza e delle regole democratiche. Come si può pensare che interlocutori stranieri possano ritenere l’Italia affidabile se il Parlamento è oggetto di corride e la violenza prevaricatrice è la modalità” predominante. “Il governo ha intenzione di reagire con nettezza a queste provocazioni a difesa delle istituzioni e delle regole”. Lo ha detto il premier Enrico Letta durante la conferenza stampa a palazzo Chigi.
14.51 – Legge elettorale, presentato emendamento M5s sul conflitto d’interesse - Il M5S ha depositato in Aula allaCamera un emendamento alla legge elettorale sul conflitto d’interessi. La proposta di modifica a prima firma di Riccardo Fraccaro, che l’Ansa ha visionato, elenca una serie di cariche incompatibili con quella di parlamentare. E afferma che il conflitto sorge anche per gli eletti che abbiano partecipazioni di controllo in società che operano in regime di autorizzazione o concessione o nel settore radiotv ed editoria. E anche per le partecipazioni detenute da coniuge, convivente e figli.
14.10 – Giorgetti (Lega): “Impedito voto, gravità inaudita” - “In commissione alla Camera si è verificato un episodio gravissimo, di una gravità inaudita. Perciò non potevamo che mettere in atto un’azione non violenta e pacifica come quella dell’abbandono dell’Aula: qui non siamo in Corea del Nord, qui siamo in Italia e non è stato garantito ad alcuni deputati di poter votare in commissione sulla legge elettorale. La presidente della Camera avrebbe dovuto garantire la possibilità di votare”, afferma il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Giancarlo Giorgetti, in una conferenza stampa.
14.01 – Rampelli (Fdi): “A questo punto non resta che abolire le commissioni” – È quanto ha dichiarato il deputato vicecapogruppo di Fratelli d’Italia a commento del voto della Camera con il quale è stato negato il ritorno in commissione della proposta di modifica della legge elettorale. “Chi ha un minimo di esperienza parlamentare e istituzionale – ha aggiunto – sa che luogo preposto a comporre controversie e a trovare la sintesi non è un’aula con 630 deputati ma la commissione competente”.
13.51 – Martella (Pd): “Da votazioni forza cambiamento” – “L’esito positivo delle prime votazioni in aula sulla legge elettorale dimostra due cose: da un lato che la spinta verso le riforme ha ormai un motore potente e dall’altro che il Pd si sta dimostrando unito, compatto e determinato nel raggiungere l’obiettivo del cambiamento”, afferma il vice capogruppo del Pd alla Camera, Andrea Martella.
13.39 – Incontro tra Grillo e parlamentari M5s si sposta all’hotel Forum - L’ex comico genovese era atteso in Senato ma all’ultimo minuto c’è stato il cambio di programma. L’obiettivo, a quanto pare, sarebbe quello di evitare cronisti e telecamere.
13.23 – Cei: “Scandaloso quanto accaduto alla Camera” - “E’ scandaloso e mortificante perl’Italia e tutti noi” quanto accaduto in questi giorni alla Camera ma “grazie a Dio c’è anche dell’altro, e anche nello stesso parlamento”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, sottolineando: “Questo non ci appartiene”.
13.22 – Grillo lancia sondaggio web su Boldrini “lady ghigliottina” – Sono sei le possibili opzioni con le quali si può rispondere alla domanda posta dal leader del M5s, ‘Cosa deve fare la Boldrini?’: ‘Deve dimettersi spontaneamente’, ‘Il M5S deve presentare contro di lei una mozione di sfiducia’, ‘Deve scusarsi di fronte ai deputati per aver violato il regolamento’, ‘Deve chiedere a Napolitano formalmente di non firmare il decreto Imu-Bankitalia’, ‘Deve spiegare agli elettori di Sel i motivi del regalo di 7,5 miliardi alle banche’, oppure ‘Deve proporre l’espulsione del questore Dambruoso per l’aggressione a una deputata del M5S’.
13.02 – Grillo: “Boldrini a casa, è miracolata inadeguata” - “La Boldrini nel suo ruolo è inadeguata, impropria, miracolata. Deve andarsene e in fretta dalla Camera”. Lo scrive Beppe Grillo nel lanciare un sondaggio sul blog sull’iniziativa M5S contro la presidente della Camera. Giovedì 29 “la democrazia è morta”: la ‘tagliolà è un “abuso di potere”, “un atto di imperio di natura strettamente personale”.
12.54 – Gasparri: “Sanzioni esemplari contro teppismo grillino” - “Sulla legge elettorale, a scrutinio segreto le pregiudiziali di costituzionalità sono state respinte dalla Camera con 351 voti contrari e 154 a favore. E’ questa la risposta politica e democratica al teppismo di chi in questi giorni ha seminato violenza. Non si deve tollerare chi cerca di impedire al Parlamento di esprimersi. Servono sanzioni esemplari nei confronti degli energumeni”. Lo dichiara il senatore di Fi, Maurizio Gasparri.
12.52 – Renzi: “Bene, abbiamo tenuto” - “Bene, abbiamo tenuto, ora avanti, si fa”. Così Matteo Renzi, parlando con i suoi dopo il voto sulle pregiudiziali, esprime soddisfazione, a quanto si apprende, sulla tenuta del Pd.
12.46 – Gasparri: “Voto pregiudiziali risposta a teppismo” - “Sulla legge elettorale, a voto segreto le pregiudiziali di costituzionalità sono state respinte dalla Camera con 351 voti contrari e 154 a favore. È questa la risposta politica e democratica al teppismo di chi in questi giorni ha seminato violenza. Non si deve tollerare chi cerca di impedire al Parlamento di esprimersi. Servono sanzioni esemplari nei confronti degli energumeni”. Lo afferma Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato.
12.36 – Anche Fdi abbandona l’Aula - “Fdi abbandona l’Aula, ma i suoi deputati saranno presenti in tutti i momenti in cui si cercherà di migliorare la legge elettorale”. E’ l’Aventino a metà scelto da Ignazio La Russa dopo che la sua proposta di rinviare in commissione la riforma della legge elettorale è stata respinta. “Per cultura – spiega con una battuta che raccoglie l’applauso dell’Aula – non sono mai favorevole all’Aventino che considero storicamente un errore… Ma questa è l’unica strada che la maggioranza ci lascia”.
12.29 – Seduta sospesa, commissione Bilancio esamina emendamenti - L’Aula della Camera è sospesa, su richiesta di Ettore Rosato del Pd, per consentire alla commissione Bilancio di esaminare gli emendamenti alla legge elettorale esprimendo il parere richiesto. La seduta riprenderà alle 14:30. ”Credo che nel giro di due ore la commissione Bilancio riuscirà a esprimere un parere sul testo di riforma della legge elettorale” uscito fuori dalla commissione Affari costituzionali. Lo dice in aula alla Camera il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia (Pd).
12.28 – Sel contro M5S e Lega che abbandonano Aula - Il capogruppo di Sel Gennaro Migliore attacca in aula alla Camera i gruppi dell’opposizione che hanno abbandonato l’aula (M5s e Lega Nord), parlando di una “sostanziale convergenza di quei partiti che beneficeranno dei vantaggi che darà questa legge”.
12.27 – Speranza: “Pd unito su pregiudiziali è risposta a populismo” - Sul voto alle pregiudiziali sulla legge elettorale in Aula alla Camera “il Pd è stato assolutamente unito e questo è un buon segnale: siamo tutti convinti che l’Italia abbia bisogno di riforme e rispetto ai populismi e alle grida noi rispondiamo con l’avvio concreto di questo percorso”. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza. Speranza sottolinea, inoltre,che modifiche “sicuramente ci potranno essere ma in una cornice che ci permette di portare a casa riforme attese da 20 anni”.
12.26 – Voto segreto, circa 20 i franchi tiratori - Nel voto segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità contro la legge elettorale spuntano una ventina di franchi tiratori in Aula alla Camera. Tabulati alla mano, sono tra i 21 e i 30 i deputati che, nel segreto dell’urna, hanno votato per bocciare la legge elettorale, in dissenso dal loro gruppo.
12.18 – M5S abbandona Aula - I deputati M5S abbandonano l’aula della Camera dopo la bocciatura del rinvio in commissione della legge elettorale. “Non saremo mai complici di questo ennesimo scempio e abbandoniamo immediatamente l’Aula”, ha detto Giuseppe Brescia. “Una decisione che dispiace – ha sottolineato la presidente della Camera Laura Boldrini – perché in quest’Aula si può discutere e dibattere”. 
12.16 – Sisto (Fi) dice no al rinvio in Commissione del testo della legge elettorale – “Per le ragioni che ho già esposto do parere contrario”. Questa la risposta del presidente della commissione Affari costituzionali alla Camera e relatore Francesco Paolo Sisto, alla richiesta avanzata (nuovamente) in Aula alla Camera, prima da FdI e poi da Sel, di rinviare il testo in commissione per l’esame degli emendamenti. A prendere la parola il deputato Ignazio La Russa: “Non è in discussione la regolarità del voto – ha detto – ma la mia richiesta è di ‘opportunità’. Non è opportuno dare due giorni di tempo alla commissione per ‘smazzarè il lavoro e far lavorare l’Aula su un testo già lavorato?”. La presidente Laura Boldrini non si è espressa ancora nel merito della richiesta. L’Assemblea della Camera ha respinto, votando a maggioranza con 229 voti di differenza, la richiesta di FdI e Sel di rinviare il testo della legge elettorale in commissione Affari costituzionali.
11.57 – La Russa chiede rinvio in Commissione - Ignazio La Russa di Fdi chiede nell’Aula della Camera il rinvio in commissione della riforma della legge elettorale. Sulla richiesta deve ora esprimersi l’Assemblea.
11.55 – Napolitano: “Sereno per me, ma non per Parlamento” - “Sono sereno per quel che riguarda la mia situazione personale, preoccupato per quello che riguarda il Parlamento”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, al Consiglio di Stato.
11.48 – Bocciate pregiudiziali dell’opposizione - L’Assemblea della Camera ha respinto le 3 pregiudiziali di costituzionalità presentate alla legge elettorale. La presidente Laura Boldrini ha accolto la richiesta del gruppo Sel di votare le pregiudiziali con voto a scrutinio segreto. Hanno votato a favore delle pregiudiziali il M5s, Sel, FdI (che le hanno presentate) e il capogruppo del Misto Pino Pisicchio (esponente di Centro democratico). La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. I sì sono stati 154, 351 i no. Cinque deputati si sono astenuti. I deputati M5S hanno votato con una bavaglio intorno al braccio e con il pollice in alto, a significare il loro voto favorevole. Solo Massimo De Rosa lo aveva intorno alla bocca. Successivamente, la Camera ha respinto, stavolta a scrutinio palese, anche la pregiudiziale di merito presentata da M5S sulla riforma della legge elettorale. Il documento è stato bocciato dall’Assemblea con 377 sì e 120 no: numeri diversi per una ventina di voti rispetto a quelli riportati a scrutinio segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità.
11.44 – Prestigiacomo (Fi) firma emendamenti su parità di genere - Stefania Prestigiacomo (FI) ha firmato gli emendamenti trasversali sulla parità di genere nella legge elettorale. Gli emendamenti sono a prima firma Roberta Agostini (Pd), e sono stati firmati anche da Sel, Sc, Ncd e Psi. La firma segna un passo avanti verso l’inserimento nella nuova legge elettorale di norme che garantiscano l’equa rappresentanza di genere. Si chiede l’alternanza (un uomo e una donna o viceversa) nelle liste e il 50% di donne capolista.
11.00 – Grillo inconterà i parlamentari M5S alle 12 - Beppe Grillo incontrerà i parlamentari M5s alle 12 nell’aula della commissione Difesa di Palazzo Madama. L’incontro dovrebbe tenersi fino al tardo pomeriggio (alle 18 circa, secondo la convocazione). È quanto viene riferito da fonti interne al Movimento. L’inizio della riunione potrebbe però slittare di un’ora, causa maltempo.
 10.56 – Salvini (Lega): “Boldrini si dimetta o sarà caos” - ”Boldrini inadeguata. Si dimetta subito o sarà il caos”. Lo dice il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. ”Gestione pessima, non si vede nemmeno nel Parlamento della Corea del Nord”, dichiara il segretario della Lega a Omnibus su La7. “Non esiste il togliere il diritto di parola a chi non la pensa come te – afferma – E se il Governo non è in grado di valutare i tempi e i modi per approvare un provvedimento che mette insieme le pere e le mele è un problema del Governo, non è un problema dell’opposizione. Il presidente Boldrini non è capace, può andare a fare altro, in giro per il mondo a parlare di diritti umani che le viene bene, ma non fare la presidente della Camera perché i casini che ci sono sotto la sua gestione non ci sono a memoria d’uomo”.
10.55 – PI ritira pregiudiziale su riforma - Per l’Italia ritira la propria pregiudiziale di costituzionalità alla riforma della legge elettorale. Lo annuncia nell’Aula della Camera il capogruppo Lorenzo Dellai, specificando che se non verranno risolti i nodi problematici che contiene il gruppo voterà contro.
10.37 – Migliore (Sel): “Non mi sento tutelato da presidente Sisto” – “No mi sono sentito tutelato dal presidente Sisto nel corso dell’esame in commissione della legge elettorale e sono allibito e sconcertato” per la mancata ripetizione del voto sul mandato al relatore. Lo ha detto nell’Aula della Camera il capogruppo di Sel Gennaro Migliore.
10.35 – Al via esame pregiudiziali su riforme - L’Aula della Camera ha iniziato l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate da Sel, Pi, Fdi e M5s sulla riforma della legge elettorale. E’ stato richiesto il voto segreto.
10.24 – Bossio (Pd): “Voto contro la legge elettorale, è favore a B.” – “Renzi ci sta spianando con i carri armati e D’Attorre e Cuperlo gli rispondono di fioretto, il segretario spara bombe e noi spacchiamo il capello in quattro. Basta, io voto contro questa legge elettorale. E’ un sistema incostituzionale, è la riforma di Berlusconi, quella che lui aspettava da 20 anni. E’ il bluff di Renzi che ci dice che queste sono le riforme, invece non è vero niente”. Così la deputata del Pd Enza Bruno Bossio in un’intervista a Repubblica.
10.23 – Formigoni: “O preferenze o ‘preferite’ del capo” - ”Battaglia Ncd per la preferenza è battaglia di libertà:o avremo preferenza e sceglieranno i cittadini,o avremo le preferite scelte dal capo”. Lo dice Roberto Formigoni di Ncd.
10.20 – Ripresi i lavori. Sisto (Fi): “Voto in commissione valido e regolare” - “La votazione in commissione ieri è stata regolare. La presenza è stata certificata ed i voti pure”. Lo ha ribadito nell’Aula della Camera il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio Francesco Paolo Sisto in relazione al voto sul mandato al relatore sulla legge elettorale in commissione, contestato dall’opposizione.
10.15 – Lega abbandona Aula per protesta - La Lega non partecipa alle votazioni di oggi dell’Aula della Camera. Lo annuncia Giancarlo Giorgetti in solidarietà per Christian Invernizzi, “cui ieri è stato impedito di votare in Commissione”. “Non c’è violenza maggiore di impedire a un deputato di votare”, ha ribadito. Boldrini ha detto che “del tema si occupa l’Ufficio di presidenza”.
10.03 – Boldrini dice no a ripetizione voto. Seduta Camera sospesa - L’Aula della Camera ha deciso una sospensione dei lavori per dieci minuti, per consentire ai deputati della Lega di riunirsi dopo che la presidente Laura Boldrini ha negato la ripetizione del voto di ieri in commissione sul mandato al relatore sulla legge elettorale, rifacendosi a quanto aveva detto in Aula il presidente della stessa commissione Francesco Paolo Sisto, secondo cui il voto era stato regolare. L’Assemblea non ha ancora iniziato l’esame le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate sulla legge elettorale da Sel, Pi, Fdi e M5S.
09.56 – M5S in Aula solo per voto su pregiudiziali - Il Movimento 5 Stelle sarà in Aula alla Camera, durante l’esame del testo base per la legge elettorale, solo per la discussione e il voto delle pregiudiziali di costituzionalità e non per il resto dei lavori. E’ quanto riferiscono fonti 5 Stelle.
09.53 – Lega chiede ripetizione del voto in Commissione – “La presidenza della Camera faccia ripetere il voto di ieri in Commissione sul mandato al relatore sulla legge elettorale”. Lo ha chiesto nell’Aula della Camera Massimiliano Fedriga della Lega. Alla richiesta si sono associati Lega, M5S, Fdi e Sel. Contrario alla ripetizione il Pd.
09.50 – Letta formalizza dimissioni De Girolamo - La presidente della Camera Laura Boldrini, in apertura della seduta a Montecitorio, ha letto una lettera che il premier Enrico Letta ha inviato alla Camera in cui si annuncia formalmente che il presidente della Repubblica ha “accettato le dimissioni dell’onorevole De Girolamo da ministro” dell’Agricoltura conferendo l’interim allo stesso presidente del Consiglio.

IL NEOLIBERISMO E L'ESALTAZIONE DEL LIBERO MERCATO, LA CRESCITA DELL'ANARCO-CAPITALISMO

NEOLIBERISMO ECONOMICO









Il neoliberismo è il paradigma economico-politico che definisce il nostro tempo: indica l’insieme delle politiche e dei processi che consentono a un gruppo relativamente ristretto di interessi privati di controllare il più possibile la vita sociale allo scopo di massimizzare i propri profitti. Inizialmente associato a Reagan e alla Thatcher, negli ultimi due decenni il neoliberismo è stato il credo economico-politico dominante a livello globale, adottato non solo dai partiti politici di centro e di destra, ma anche da buona parte della sinistra tradizionale.
Questi partiti, e le politiche adottate, rappresentano gli interessi diretti di investitori estremamente ricchi e di un numero esiguo di grandi imprese che hanno in mano l’economia di interi paesi. Il pensiero neoliberista sostiene la liberazione dell'economia dallo Stato, il libero mercato, la deregolamentazione, la fine di ogni chiusura doganale, il taglio delle tasse, il taglio della spesa pubblica, il pareggio di bilancio, la vendita del patrimonio dello Stato, la privatizzazione dei servizi pubblici, la difesa della proprietà privata e, soprattutto, la demolizione dello stato sociale, cioè, quell’insieme di servizi-diritti (scuola pubblica, sanità pubblica, previdenza, servizi sociali) mediante i quali uno Stato civile garantisce l’esistenza in vita alle categorie sociali più deboli. 

Il neoliberismo propone la superiorità della libera impresa sul protezionismo di Stato (modello statunitense). E’ la celebrazione del tipo d’uomo forte, il più abile nella lotta per la sopravvivenza, l’uomo che conta solo su sè stesso per riuscire nella vita, nonché, del libero mercato come unica legge assoluta cui devono assoggettarsi la politica e lo stesso Stato (unici veri garanti del bene comune in un paese civile!). William Graham Sumner, una delle figure che più hanno ispirato la politica dei partiti 
di destra, nonché, delle classi dirigenti criminali di tutti gli stati nazionali del pianeta, all’alba del Ventesimo Secolo scrive: “Comprendiamo bene che non possiamo uscire da questa alternativa: 1) libertà (ovvero, assenza di regole che garantiscano i diritti di ogni singola persona), disuguaglianza, sopravvivenza del più abile; 2) assenza di libertà, uguaglianza, sopravvivenza del meno abile. La prima formula fa avanzare la società e favorisce i suoi membri più dotati, la seconda fa regredire la società e 
favorisce i membri più arretrati. La carità pubblica o privata non può ridurre il numero di indigenti e non può che incoraggiare l’imprevidenza”. Quindi, in un Paese, non può esserci vero progresso se si garantisce la sopravvivenza del meno abile. La diretta conseguenza di ciò è la legittimazione dello sterminio dei 
ceti deboli, dei soprannumerari, di quelle “vite da scarto”, “detriti dolorosi dell’umanità” che costituiscono le masse proletarie e sottoproletarie. 

I sostenitori del neoliberismo (capitalisti), portando come prova la notevole crescita economica registrata negli Stati che hanno adottato questa linea di sviluppo, spiegano che favorendo la libertà di mercato si ingenera nel lungo periodo una generale crescita dell'economia in termini di PIL e di livello di scambio tra paesi 
lontani (“globalizzazione”). Nei fatti, il neoliberismo, non ha portato benessere a tutta l'umanità, ma ha accentuato le disuguaglianze fra le differenti classi sociali all'interno dello stesso Paese e le sperequazioni esistenti tra i paesi ricchi ed il "sud" del mondo. Ovvero è aumentata la ricchezza di alcuni paesi e delle multinazionali a scapito della maggioranza delle popolazioni. 
In verità, gli esiti (scopi) finali delle politiche neoliberiste sono l’indebolimento dell’unità economico-politica dello Stato attraverso la divisione territoriale (“federalismo”) e la privatizzazione dei servizi, il fallimento guidato dello Stato e la conseguente svendita ai privati del suo patrimonio, la concentrazione della proprietà 
di estese aree territoriali, nonché, delle attività produttive che ivi hanno luogo nelle mani di pochi privati cittadini ed infine il trasferimento della sovranità politica dell’oramai ex-Stato nelle mani dei suddetti privati cittadini evento, questo, che determina la fase conclusiva dell’evoluzione del potere autocratico dalla forma 
mimetica e deresponsabilizzata della “democrazia”, nella quale si è nascosto negli ultimi due secoli, a quella palese-autoritaria della “monarchia feudale” (principati territoriali) e della “schiavitù” per le popolazioni, inaugurando un nuovo ciclo storico. 

Shock economy 
La giornalista canadese Naomi Klein nel saggio Shock economy, pubblicato nel settembre del 2007, denuncia il carattere antidemocratico del neoliberismo. Il libro studia gli effetti e le applicazioni delle teorie liberiste di Milton Friedman e della 
Scuola di Chicago in diversi Stati del pianeta, dagli anni sessanta fino al 2007. La tesi è che attraverso pratiche spregiudicate, che comportano l'uso dei media e lo sfruttamento della confusione e dello shock causati da eventi come guerre, cataclismi, crisi economiche pilotate, le grandi istituzioni finanziarie mettano sotto pressione i governi tramite lo strumento del debito (Banca Mondiale, WTO, FMI) per far approvare riforme liberiste contro gli interessi generali delle popolazioni e a favore di lobby e multinazionali. L'applicazione di queste politiche (che prevedono 
privatizzazioni, tagli alla spesa pubblica con conseguente smantellamento dei servizi pubblici e liberalizzazioni dei salari) viene effettuata sempre senza il consenso popolare, approfittando dello stato di shock in cui versano le popolazioni, ed ha come 
esito finale la crescita della disoccupazione, il generale impoverimento delle masse e la progressiva concentrazione del potere politico ed economico dello Stato nelle mani 
di un numero esiguo di privati cittadini.Tra questi shock l'autrice annovera le torture ed il regime di Pinochet in Cile nel 
1973, il crollo del muro di Berlino e l'instabilità economica in Polonia e Russia all'inizio degli anni ottanta, l'inflazione inarrestabile in Bolivia, la guerra delle Falkland per Argentina ed anche in Gran Bretagna, la guerra in Iraq e la distruzione 
di New Orleans per opera dell'Uragano Katrina in tempi più recenti. 

Legge elettorale, primo sì dell'aula Bocciate pregiudiziali costituzionalità

Legge elettorale, Italicum arriva alla Camera. Bocciate pregiudiziali opposizione

CRONACA ORA PER ORA - In apertura di seduta si votano le cinque pregiudiziali di costituzionalità. Continuano le polemiche dopo la votazione lampo di ieri in Commissione. Lega esce dall'Aula per protesta




Dopo i due giorni di ‘guerriglia’ M5S a Montecitorio e, soprattutto, dopo le polemiche e le trattative tra i partiti, il testo dell’Italicum arriva alla prova della Camera. Con un ‘fardello’ non leggero. Sono poco più di 400, infatti, gli emendamenti alla legge elettorale depositati dai vari componenti dell’emiciclo, un numero superiore, quindi, a quelli presentati in commissione. Le più numerose sono le proposte di modifica griffate dal Movimento 5 Stelle, con i piccoli partiti della maggioranza e dell’opposizione che lamentano le modalità del voto in commissione. Lega e Fdi, non appena iniziato il dibattito in Aula, hanno chiesto di riportare subito il testo in commissione. Senza esito: la presidente Boldrini ha detto no e il Carroccio, per protesta, ha abbandonato l’Aula. I lumbard, quindi, non prenderanno parte al voto sulle 5 pregiudiziali dicostituzionalità presentate da Sel, PI, Fdi e M5S. Su ognuna delle votazioni è prevista la possibilità di richiedere il voto segreto. Ed è questo lo spettro che alza la tensione, soprattutto dentro il Pd.
Ancora fresco, del resto, il ricordo dei 101 franchi tiratori che hanno affossato Prodi nella corsa alQuirinale. Se dovessero tornare in azione al momento del voto, la legge elettorale sarebbe subito affossata al pari della legislatura. La minoranza, tuttavia, assicura che la sua battaglia sugli emendamenti (da quelli sulle soglie e sulle preferenze a quelli per la parità di genere) sarà “a viso aperto”. Parola di Gianni Cuperlo durante una riunione del gruppo in serata, in cui l’ex presidente Pd ha invitato alla “compattezza” anche come risposta al M5S. Per il capogruppo democratico a Montecitorio Roberto Speranza, quello di oggi sarà per il giorno del “Pd pride” sulle riforme. Se si supererà lo scoglio dellepregiudiziali, poi, dalla prossima settimana si entrerà nel vivo, con il voto degli emendamenti. Alle 14, poi, si riunirà la conferenza dei capigruppo che dovrà decidere il calendario dei lavori.
In Aula tutti i partiti hanno ripresentato le proposte di modifica già depositate in commissione, incluso il Pd, che le aveva ritirate. In più, i tre contraenti dell’accordo, Pd, FI e Ncd, si dividono la presentazione degli emendamenti concordati: i dem firmano quelli sulle soglie (dal 35 al 37% e dal 5 al 4%) e sulla delega al governo per disegnare i collegi, Ncd quello sulle candidature multiple e FI il cosiddetto ‘Salva Lega‘. I rappresentanti del Pd confidano che ci sia ancora spazio, in Aula, per altre modifiche concordate, come quella sulla parità di genere. Ma la segreteria ribadisce che si voteranno solo se c’è il via libera di FI. Nel frattempo, Stefano Bonaccini, membro della segreteria renziana, risponde a muso duro al segretario della Lega Matteo Salvini che criticava la legge: “Se si mostra ostile, non saremo certo noi a spingere per il ‘salva Lega’”.
CRONACA ORA PER ORA
13.22 – Grillo lancia sondaggio web su Boldrini ‘lady ghigliottina’ – Sono sei le possibili opzioni con le quali si può rispondere alla domanda posta dal leader del M5s, ‘Cosa deve fare la Boldrini?’: ‘Deve dimettersi spontaneamente’, ‘Il M5S deve presentare contro di lei una mozione di sfiducia’, ‘Deve scusarsi di fronte ai deputati per aver violato il regolamento’, ‘Deve chiedere a Napolitano formalmente di non firmare il decreto Imu-Bankitalia’, ‘Deve spiegare agli elettori di Sel i motivi del regalo di 7,5 miliardi alle banche’, oppure ‘Deve proporre l’espulsione del questore Dambruoso per l’aggressione a una deputata del M5S’.
13.02 – Grillo: “Boldrini a casa, è miracolata inadeguata” - “La Boldrini nel suo ruolo è inadeguata, impropria, miracolata. Deve andarsene e in fretta dalla Camera”. Lo scrive Beppe Grillo nel lanciare un sondaggio sul blog sull’iniziativa M5S contro la presidente della Camera. Giovedì 29 “la democrazia è morta”: la ‘tagliolà è un “abuso di potere”, “un atto di imperio di natura strettamente personale”.
12.54 – Gasparri: “Sanzioni esemplari contro teppismo grillino” - “Sulla legge elettorale, a scrutinio segreto le pregiudiziali di costituzionalità sono state respinte dalla Camera con 351 voti contrari e 154 a favore. E’ questa la risposta politica e democratica al teppismo di chi in questi giorni ha seminato violenza. Non si deve tollerare chi cerca di impedire al Parlamento di esprimersi. Servono sanzioni esemplari nei confronti degli energumeni”. Lo dichiara il senatore di Fi, Maurizio Gasparri.
12.52 – Renzi: “Bene, abbiamo tenuto” - “Bene, abbiamo tenuto, ora avanti, si fa”. Così Matteo Renzi, parlando con i suoi dopo il voto sulle pregiudiziali, esprime soddisfazione, a quanto si apprende, sulla tenuta del Pd.
12.46 – Gasparri: “Voto pregiudiziali risposta a teppismo” - “Sulla legge elettorale, a voto segreto le pregiudiziali di costituzionalità sono state respinte dalla Camera con 351 voti contrari e 154 a favore. È questa la risposta politica e democratica al teppismo di chi in questi giorni ha seminato violenza. Non si deve tollerare chi cerca di impedire al Parlamento di esprimersi. Servono sanzioni esemplari nei confronti degli energumeni”. Lo afferma Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato.
12.36 – Anche Fdi abbandona l’Aula - “Fdi abbandona l’Aula, ma i suoi deputati saranno presenti in tutti i momenti in cui si cercherà di migliorare la legge elettorale”. E’ l’Aventino a metà scelto da Ignazio La Russa dopo che la sua proposta di rinviare in commissione la riforma della legge elettorale è stata respinta. “Per cultura – spiega con una battuta che raccoglie l’applauso dell’Aula – non sono mai favorevole all’Aventino che considero storicamente un errore… Ma questa è l’unica strada che la maggioranza ci lascia”.
12.29 – Seduta sospesa, commissione Bilancio esamina emendamenti - L’Aula della Camera è sospesa, su richiesta di Ettore Rosato del Pd, per consentire alla commissione Bilancio di esaminare gli emendamenti alla legge elettorale esprimendo il parere richiesto. La seduta riprenderà alle 14:30. ”Credo che nel giro di due ore la commissione Bilancio riuscirà a esprimere un parere sul testo di riforma della legge elettorale” uscito fuori dalla commissione Affari costituzionali. Lo dice in aula alla Camera il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia (Pd).
12.28 – Sel contro M5S e Lega che abbandonano Aula - Il capogruppo di Sel Gennaro Migliore attacca in aula alla Camera i gruppi dell’opposizione che hanno abbandonato l’aula (M5s e Lega Nord), parlando di una “sostanziale convergenza di quei partiti che beneficeranno dei vantaggi che darà questa legge”.
12.27 – Speranza: “Pd unito su pregiudiziali è risposta a populismo” - Sul voto alle pregiudiziali sulla legge elettorale in Aula alla Camera “il Pd è stato assolutamente unito e questo è un buon segnale: siamo tutti convinti che l’Italia abbia bisogno di riforme e rispetto ai populismi e alle grida noi rispondiamo con l’avvio concreto di questo percorso”. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza. Speranza sottolinea, inoltre,che modifiche “sicuramente ci potranno essere ma in una cornice che ci permette di portare a casa riforme attese da 20 anni”.
12.26 – Voto segreto, circa 20 i franchi tiratori - Nel voto segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità contro la legge elettorale spuntano una ventina di franchi tiratori in Aula alla Camera. Tabulati alla mano, sono tra i 21 e i 30 i deputati che, nel segreto dell’urna, hanno votato per bocciare la legge elettorale, in dissenso dal loro gruppo.
12.18 – M5S abbandona Aula - I deputati M5S abbandonano l’aula della Camera dopo la bocciatura del rinvio in commissione della legge elettorale. “Non saremo mai complici di questo ennesimo scempio e abbandoniamo immediatamente l’Aula”, ha detto Giuseppe Brescia. “Una decisione che dispiace – ha sottolineato la presidente della Camera Laura Boldrini – perché in quest’Aula si può discutere e dibattere”. 
12.16 – Sisto (Fi) dice no al rinvio in Commissione del testo della legge elettorale – “Per le ragioni che ho già esposto do parere contrario”. Questa la risposta del presidente della commissione Affari costituzionali alla Camera e relatore Francesco Paolo Sisto, alla richiesta avanzata (nuovamente) in Aula alla Camera, prima da FdI e poi da Sel, di rinviare il testo in commissione per l’esame degli emendamenti. A prendere la parola il deputato Ignazio La Russa: “Non è in discussione la regolarità del voto – ha detto – ma la mia richiesta è di ‘opportunità’. Non è opportuno dare due giorni di tempo alla commissione per ‘smazzarè il lavoro e far lavorare l’Aula su un testo già lavorato?”. La presidente Laura Boldrini non si è espressa ancora nel merito della richiesta. L’Assemblea della Camera ha respinto, votando a maggioranza con 229 voti di differenza, la richiesta di FdI e Sel di rinviare il testo della legge elettorale in commissione Affari costituzionali.
11.57 – La Russa chiede rinvio in Commissione - Ignazio La Russa di Fdi chiede nell’Aula della Camera il rinvio in commissione della riforma della legge elettorale. Sulla richiesta deve ora esprimersi l’Assemblea.
11.55 – Napolitano: “Sereno per me, ma non per Parlamento” - “Sono sereno per quel che riguarda la mia situazione personale, preoccupato per quello che riguarda il Parlamento”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, al Consiglio di Stato.
11.48 – Bocciate pregiudiziali dell’opposizione - L’Assemblea della Camera ha respinto le 3 pregiudiziali di costituzionalità presentate alla legge elettorale. La presidente Laura Boldrini ha accolto la richiesta del gruppo Sel di votare le pregiudiziali con voto a scrutinio segreto. Hanno votato a favore delle pregiudiziali il M5s, Sel, FdI (che le hanno presentate) e il capogruppo del Misto Pino Pisicchio (esponente di Centro democratico). La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. I sì sono stati 154, 351 i no. Cinque deputati si sono astenuti. I deputati M5S hanno votato con una bavaglio intorno al braccio e con il pollice in alto, a significare il loro voto favorevole. Solo Massimo De Rosa lo aveva intorno alla bocca. Successivamente, la Camera ha respinto, stavolta a scrutinio palese, anche la pregiudiziale di merito presentata da M5S sulla riforma della legge elettorale. Il documento è stato bocciato dall’Assemblea con 377 sì e 120 no: numeri diversi per una ventina di voti rispetto a quelli riportati a scrutinio segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità.
11.44 – Prestigiacomo (Fi) firma emendamenti su parità di genere - Stefania Prestigiacomo (FI) ha firmato gli emendamenti trasversali sulla parità di genere nella legge elettorale. Gli emendamenti sono a prima firma Roberta Agostini (Pd), e sono stati firmati anche da Sel, Sc, Ncd e Psi. La firma segna un passo avanti verso l’inserimento nella nuova legge elettorale di norme che garantiscano l’equa rappresentanza di genere. Si chiede l’alternanza (un uomo e una donna o viceversa) nelle liste e il 50% di donne capolista.
11.00 – Grillo inconterà i parlamentari M5S alle 12 - Beppe Grillo incontrerà i parlamentari M5s alle 12 nell’aula della commissione Difesa di Palazzo Madama. L’incontro dovrebbe tenersi fino al tardo pomeriggio (alle 18 circa, secondo la convocazione). È quanto viene riferito da fonti interne al Movimento. L’inizio della riunione potrebbe però slittare di un’ora, causa maltempo.
 10.56 – Salvini (Lega): “Boldrini si dimetta o sarà caos” - ”Boldrini inadeguata. Si dimetta subito o sarà il caos”. Lo dice il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. ”Gestione pessima, non si vede nemmeno nel Parlamento della Corea del Nord”, dichiara il segretario della Lega a Omnibus su La7. “Non esiste il togliere il diritto di parola a chi non la pensa come te – afferma – E se il Governo non è in grado di valutare i tempi e i modi per approvare un provvedimento che mette insieme le pere e le mele è un problema del Governo, non è un problema dell’opposizione. Il presidente Boldrini non è capace, può andare a fare altro, in giro per il mondo a parlare di diritti umani che le viene bene, ma non fare la presidente della Camera perché i casini che ci sono sotto la sua gestione non ci sono a memoria d’uomo”.
10.55 – PI ritira pregiudiziale su riforma - Per l’Italia ritira la propria pregiudiziale di costituzionalità alla riforma della legge elettorale. Lo annuncia nell’Aula della Camera il capogruppo Lorenzo Dellai, specificando che se non verranno risolti i nodi problematici che contiene il gruppo voterà contro.
10.37 – Migliore (Sel): “Non mi sento tutelato da presidente Sisto” – “No mi sono sentito tutelato dal presidente Sisto nel corso dell’esame in commissione della legge elettorale e sono allibito e sconcertato” per la mancata ripetizione del voto sul mandato al relatore. Lo ha detto nell’Aula della Camera il capogruppo di Sel Gennaro Migliore.
10.35 – Al via esame pregiudiziali su riforme - L’Aula della Camera ha iniziato l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate da Sel, Pi, Fdi e M5s sulla riforma della legge elettorale. E’ stato richiesto il voto segreto.
10.24 – Bossio (Pd): “Voto contro la legge elettorale, è favore a B.” – “Renzi ci sta spianando con i carri armati e D’Attorre e Cuperlo gli rispondono di fioretto, il segretario spara bombe e noi spacchiamo il capello in quattro. Basta, io voto contro questa legge elettorale. E’ un sistema incostituzionale, è la riforma di Berlusconi, quella che lui aspettava da 20 anni. E’ il bluff di Renzi che ci dice che queste sono le riforme, invece non è vero niente”. Così la deputata del Pd Enza Bruno Bossio in un’intervista a Repubblica.
10.23 – Formigoni: “O preferenze o ‘preferite’ del capo” - ”Battaglia Ncd per la preferenza è battaglia di libertà:o avremo preferenza e sceglieranno i cittadini,o avremo le preferite scelte dal capo”. Lo dice Roberto Formigoni di Ncd.
10.20 – Ripresi i lavori. Sisto (Fi): “Voto in commissione valido e regolare” - “La votazione in commissione ieri è stata regolare. La presenza è stata certificata ed i voti pure”. Lo ha ribadito nell’Aula della Camera il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio Francesco Paolo Sisto in relazione al voto sul mandato al relatore sulla legge elettorale in commissione, contestato dall’opposizione.
10.15 – Lega abbandona Aula per protesta - La Lega non partecipa alle votazioni di oggi dell’Aula della Camera. Lo annuncia Giancarlo Giorgetti in solidarietà per Christian Invernizzi, “cui ieri è stato impedito di votare in Commissione”. “Non c’è violenza maggiore di impedire a un deputato di votare”, ha ribadito. Boldrini ha detto che “del tema si occupa l’Ufficio di presidenza”.
10.03 – Boldrini dice no a ripetizione voto. Seduta Camera sospesa - L’Aula della Camera ha deciso una sospensione dei lavori per dieci minuti, per consentire ai deputati della Lega di riunirsi dopo che la presidente Laura Boldrini ha negato la ripetizione del voto di ieri in commissione sul mandato al relatore sulla legge elettorale, rifacendosi a quanto aveva detto in Aula il presidente della stessa commissione Francesco Paolo Sisto, secondo cui il voto era stato regolare. L’Assemblea non ha ancora iniziato l’esame le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate sulla legge elettorale da Sel, Pi, Fdi e M5S.
09.56 – M5S in Aula solo per voto su pregiudiziali - Il Movimento 5 Stelle sarà in Aula alla Camera, durante l’esame del testo base per la legge elettorale, solo per la discussione e il voto delle pregiudiziali di costituzionalità e non per il resto dei lavori. E’ quanto riferiscono fonti 5 Stelle.
09.53 – Lega chiede ripetizione del voto in Commissione – “La presidenza della Camera faccia ripetere il voto di ieri in Commissione sul mandato al relatore sulla legge elettorale”. Lo ha chiesto nell’Aula della Camera Massimiliano Fedriga della Lega. Alla richiesta si sono associati Lega, M5S, Fdi e Sel. Contrario alla ripetizione il Pd.
09.50 – Letta formalizza dimissioni De Girolamo - La presidente della Camera Laura Boldrini, in apertura della seduta a Montecitorio, ha letto una lettera che il premier Enrico Letta ha inviato alla Camera in cui si annuncia formalmente che il presidente della Repubblica ha “accettato le dimissioni dell’onorevole De Girolamo da ministro” dell’Agricoltura conferendo l’interim allo stesso presidente del Consiglio.

L'ITALIA E' IL PAESE EUROPEO DOVE LA P.A. NON PAGA CON REGOLARITA' I DEBITI AI CREDITORI

Debiti dello Stato, Italia maglia nera in Ue. “Rischio multa pari a un anno di Imu”

La pubblica amministrazione italiana è la più lenta a pagare le aziende: la media è di 170 giorni. E i ritardi sono costati alle imprese 2,1 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari. Il vicepresidente della Commissione Ue: "Pronti ad avviare procedura d'infrazione"

Debiti dello Stato, Italia maglia nera in Ue. “Rischio multa pari a un anno di Imu”
L’Italia si tiene stretto un triste primato: è il Paese europeo dove la pubblica amministrazione è più lenta a pagare i debiti nei confronti delle aziende. La media di 170 giorni, secondo quanto rileva Confartigianato, è infatti lontana da quella Ue (61 giorni) e sfora di ben 140 il limite di 30 giorni imposto dal decreto sui tempi di pagamento che recepisce la direttiva Ue. A ciò si somma un altro pessimo primato: il maggior debito commerciale della pubblica amministrazione verso le imprese, pari al 4% del Pil. I ritardi di pagamento degli enti pubblici, aggiunge Confartigianato, sono costati alle imprese italiane 2,1 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari.
Gli imprenditori sono infatti costretti a chiedere prestiti in banca per finanziare la carenza di liquidità derivante dalle fatture non saldate. E ai ritardi nei pagamenti si aggiungono i ritardi nell’applicazione deidecreti sblocca-debiti: finora risultano pagati soltanto 21.623 milioni, pari al 79,4% dei 27.219 milioni stanziati per il 2013. Il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, è quindi “pronto da lunedì prossimo ad avviare la pratica per l’apertura della procedura di infrazione per l’Italia”. Se la procedura di infrazione della Ue andrà in porto, l’Italia rischia una sanzione “pari a un anno di Imu”, ha aggiunto, sottolineando che l’Italia “è il peggior pagatore di tutta Europa nei confronti delle imprese”.
Il rapporto sull’applicazione da parte della pubblica amministrazione della direttiva contro i ritardi di pagamento è stato intanto presentato oggi a Roma dal presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, ad Antonio Tajani. “Il nostro rapporto dimostra che in Italia il malcostume dei ritardi di pagamento è duro a morire”, afferma Merletti. “I cattivi pagatori tengono in ostaggio le imprese e rappresentano uno dei principali ostacoli alla ripresa economica. Chiediamo l’intervento della Commissione europea e del governo italiano perché i ritardi di pagamento sono un cappio al collo degli imprenditori, ne soffocano le capacità competitive e compromettono le opportunità di rilancio dello sviluppo per il nostro Paese”.
Le percentuali delle somme effettivamente erogate alle imprese rispetto alle risorse stanziate sono del 94,2% per i debiti dello Stato, ma scendono all’81,5% per i debiti di Regioni e Province autonome e al 70,2% per quelli di Province e Comuni. La quota dei pagamenti effettuati cala poi drasticamente per i debiti accumulati dal Servizio sanitario nazionale (Asl, Aziende Ospedaliere, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Gestione Sanitaria accentrata). Secondo il rapporto di Confartigianato, al 22 gennaio 2014 sono stati pagati 6.690 milioni, pari al 18,1% dei 36.988 milioni di debiti accumulati dal Servizio sanitario nazionale nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi.
In media, i piccoli imprenditori devono aspettare 143 giorni per riscuotere i crediti dalla pubblica amministrazione nel suo complesso, vale a dire 113 giorni in più rispetto al termine previsto dalla legge. Tra i settori più penalizzati vi è quello delle costruzioni: soltanto il 7% delle imprese viene pagato entro il limite di 30 giorni. I ritardi dei pagamenti hanno avuto pesanti conseguenze sul 37% degli artigiani e delle piccole aziende. In assenza delle risorse dovute dalla pubblica amministrazione, il 10% dei piccoli imprenditori ha dovuto rinunciare ad effettuare investimenti per lo sviluppo dell’impresa, l’8% è stato costretto a ritardare a sua volta i pagamenti ai propri fornitori, il 7% ha dovuto chiedere un finanziamento bancario, un altro 7% ha ridotto le riserve di liquidità d’impresa, il 6% ha ritardato il pagamento di imposte e contributi e un altro 6% ha ritardato il pagamento dello stipendio ai dipendenti.
I pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge rimangono quindi un miraggio per le imprese italiane. Per le piccole e medie imprese in sostanza poco è cambiato. La conferma arriva anche da un sondaggio Ispo/Confartigianato, condotto tra il 9 e il 15 gennaio 2014 su un campione di artigiani e piccoli imprenditori per misurare sul campo il rispetto della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dall’1 gennaio 2013. Complessivamente, nel 2013, emerge che l’83% dei piccoli imprenditori che hanno risposto al sondaggio non ha rilevato alcuna accelerazione nei tempi di pagamento degli enti pubblici. Addirittura, il 12% delle imprese segnala comportamenti anomali da parte della pubblica amministrazione debitrice per aggirare la legge sui tempi di pagamento: ad esempio, richieste di ritardare o di riemettere le fatture, oppure la contestazione pretestuosa su beni e servizi forniti dalle imprese.
fonte: www.ilfattoquotidiano.it