Boldrini: “Da M5S attacco eversivo. Rabbia e odio come in dittatura”
La presidente della Camera: "I Cinque Stelle non sanno utilizzare gli strumenti democratici a disposizione dell'opposizione: devono imparare". La grillina Lupo replica: "Chiediamo scusa per le offese, ma lei condanna tutto tranne l'aggressione a me". Di Maio, vicepresidente di Montecitorio: "Non ci rappresenta più, usa la sua carica per consenso politico"
E una deputata M5s risponde. Si tratta di Loredana Lupo, colpita al volto dal questore della Camera Stefano Dambruoso (Scelta Civica) durante “l’assalto” dei grillini ai banchi del governo. “La presidente Boldrini condanna tutti questi tipi di gesti – dice – ma non quello che è accaduto a me. Non mi sembra corretto. Nell’articolo 61 del regolamento è scritto che la presidente è tenuta a sedare” le aggressioni. “Sono d’accordo con la Boldrini quando dice che non ci deve essere odio ma anche nel momento in cui agli italiani viene fatta violenza di questo tipo”. In un’intervista a Repubblica la stessa Lupo aveva detto: “Gli attacchi personali sono sempre da evitare. Non servono a niente. Però non si può distogliere l’attenzione dalla questione politica: la richiesta di dimissioni della Boldrini è sacrosanta. Dovrebbe essere imparziale e non lo è, non rispetta le regole e sta lì per difendere l’esecutivo”. E anche sulle regole la Lupo replica: “Per me è molto più grave la violenza che è stata fatta a tutti gli italiani quando è stata applicata la ‘ghigliottina’ che non è presente nella Costituzione né nei regolamenti della Camera. E’ la prima volta dopo 20 anni che c’è una opposizione reale – conclude – Noi ci siamo attenuti alle regole, si deve sapere che l’ostruzionismo è regolamentato mentre la ‘ghigliottina’ non esiste”.
Alla Lupo si aggiunge il vicepresidente grillino della Camera Luigi Di Maio: “Sentirsi dire ‘eversori’, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera ma fa soltanto gli interessi della maggioranza. Da oggi, con quale spirito ci rivolgeremo alla presidente della Camera per vedere garantire i nostri diritti? Il suo compito è garantire proprio tutte le minoranze in Parlamento: lei lo ha tradito abdicando al suo ruolo super partes”. Secondo Di Maio, ”ormai è evidente che agisce così per consenso politico”.
Alla Lupo si aggiunge il vicepresidente grillino della Camera Luigi Di Maio: “Sentirsi dire ‘eversori’, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera ma fa soltanto gli interessi della maggioranza. Da oggi, con quale spirito ci rivolgeremo alla presidente della Camera per vedere garantire i nostri diritti? Il suo compito è garantire proprio tutte le minoranze in Parlamento: lei lo ha tradito abdicando al suo ruolo super partes”. Secondo Di Maio, ”ormai è evidente che agisce così per consenso politico”.
I Cinque Stelle comunque si scusano per le offese sessiste, assicura la Lupo: “Le dico che sono una donna ed una mamma – risponde – e so comprendere cosa può essere una offesa fatta ad una donna. Noi siamo 160 e qualcuno può sbagliare ma, quando sbaglia uno, chiediamo scusa tutti. Non copriamo come succede invece nel Pd: dalla maggioranza non mi è arrivata nessuna solidarietà né tantomeno dalla presidente della Camera Boldrini. Quando abbiamo deciso di opporci ad un decreto ingiusto come quello su Bankitalia siamo scesi verso i banchi del governo, ma c’erano commessi deputati a fermarci senza farci alcun male. Io mi sono trovata invece davanti un aggressore e questo mi ha spiazzata. Per regola ilquestore può sovrintendere all’ordine, ma non ha nessun permesso di toccarci, solo i commessi possono farlo”.
Voci di dissenso arrivano dalla periferia del Movimento. A proposito del post sulla Boldrini in auto, da Ferrara i “Grilli Estensi” fanno sapere: “Ci dissociamo in pieno dalle volgarità e violenze verbali espresse nei commenti a tale post, rivolte verso la sua persona”. I militanti ferraresi auspicano che “i colpevoli escano allo scoperto e se ne assumano la piena responsabilità. Agli attivisti, ai rappresentanti nelle Istituzioni e agli elettori M5S non devono bastare le prese di distanza”.
Ma tra i critici sulla gestione dell’Aula la pensa come i Cinque Stelle il presidente del Nuovo Centrodestra Renato Schifani: “Parlo da ex presidente del Senato: Laura Boldrini sapeva che a causa delle violenze grilline, la commissione Affari costituzionali non aveva potuto discutere il testo della legge, eppure, violando l’articolo 72 della Costituzione che esclude procedure d’urgenza in materia elettorale, ha avallato l’immediato approdo in Aula. Fossi stato deputato, avrei rimarcato le irregolarità commesse dal presidente Boldrini affidandomi alla sua sensibilità affinchè ne traesse le conclusioni”.
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