spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

martedì 4 febbraio 2014

LETTA SFIDA RENZI GIOVEDÌ IN DIREZIONE

Enrico Letta pronto a sfidare Matteo Renzi in direzione Pd: "Basta rinvii: patto di coalizione e rimpasto"


“Se anche il presidente di Confindustria Squinzi chiede al governo di agire, il Pd, come maggiore partito di maggioranza, non può tirarsi indietro. Dunque, basta rinvii: ora bisogna accelerare sull’agenda di governo: idee e persone”. Che significa patto di coalizione e rimpasto. Dopo un mese di relativo silenzio o almeno non belligeranza con Matteo Renzi, Enrico Letta lancia il suo guanto di sfida al segretario del Pd. Il premier lo farà nella direzione nazionale dei Dem giovedì prossimo, quella convocata dal sindaco per parlare di riforma del Titolo V della Costituzione e abolizione del Senato. Il premier ha scelto di andarci e soprattutto di parlare. Per chiedere a Renzi di smetterla con gli indugi sul patto di coalizione, che Letta chiama 'Impegno 2014', e sul rimpasto di governo. “Serve un cambio di passo e il governo deve essere messo in condizioni di fare ancora di più di quello che sta facendo – è il ragionamento di Letta – il Pd non può non metterci persone e idee”.

Nel mese di gennaio, il premier ha lasciato fare al segretario del Pd, spiegano parlamentari vicini a Letta. Renzi è riuscito a portare un testo di accordo sulla legge elettorale in Parlamento, gli riconoscono. Ma non si può più aspettare. Cioè, nello specifico, non si può aspettare che il cammino dell’Italicum si compia tra Camera e Senato, “gli italiani non capirebbero che stiamo ancora qui a parlare solo di legge elettorale”. Bisogna agire subito, chiederà Letta, spingendo per far scorrere in parallelo il programma di riforme – legge elettorale e quelle costituzionali – con l’agenda di governo e il famoso rimpasto da sempre rimandato. Anche perché, spiegano i suoi, l’iter parlamentare della legge elettorale, a dispetto di tutti gli auspici, non si presenta liscio. Una volta licenziato dalla Camera, il testo dovrà attraversare il Senato e, se non ne uscirà indenne, dovrà ritornare a Montecitorio. Insomma, a Palazzo Chigi prevedono tempi più lunghi rispetto a Renzi, nonostante anche loro siano interessati a che tutto si compia nel più breve tempo possibile.

Ma quello di Letta è un ragionamento realistico, dicono i suoi. “La svolta va impressa subito, Enrico ha dimostrato di saper operare in termini di credibilità all’estero e per portare a casa risultati in termini di investimenti stranieri in Italia”. E fanno riferimento alle ultime trasferte del premier nei paesi orientali, con l’accordo tra Alitalia e la araba Etihad e i 500milioni di investimenti conquistati nel Kuwait. Insomma, ora è tempo di ricomporre i rapporti tra il Pd e il resto della maggioranza. Letta è convinto che questo obiettivo sia anche interesse di Renzi. “Sarebbe incomprensibile che un partito di maggioranza assoluta come il Pd non fornisca l’appoggio necessario in termini di persone e idee”. Dunque, il messaggio a Matteo è firma il patto di coalizione e acconsenti a indicare i tuoi per la nuova squadra di governo. Il rimpasto non può più aspettare. Guanto di sfida aperta. “No, è solo un modo per ricomporre la diatriba che si è aperta negli ultimi mesi: conviene anche a Matteo”, rintuzzano dall’area lettiana.

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