Elezioni Europee 2014, Berlusconi: “Pronto a candidarmi ovunque”. Il Pd: “Non si può”
Toti in giornata aveva detto: "Riterrei una grave lesione al diritto di rappresentare i moderati italiani se non potrà presentarsi". Ma c'è la legge Severino che lo impedisce. Pittella: "Forza Italia ha problemi a rispettare le sentenze, ma non è possibile"
In giornata era stato Giovanni Toti a tornare sulla candidatura di Silvio Berlusconi alle Europee e, intervistato dalla Stampa e dell’Unità, ribadisce la determinazione del Cavaliere a presentarsi al voto previsto a maggio. “Berlusconi – dice alla Stampa il consigliere politico dell’ex presidente del Consiglio – ha guidato Forza Italia in tutte le elezioni. Ritengo che lo farà anche questa volta”. “Riterrei una grave lesione al diritto di rappresentare i moderati italiani – continua l’ex direttore del Tg4 – se Berlusconi non potrà candidarsi. Se qualcuno dovesse impedirlo si assumerebbe una grave responsabilità davanti a milioni di italiani”. “Se non potesse – aggiunge a l’Unità – sarebbe un altro vulnus alla democrazia”. Toti riflette anche sulla riforma elettorale e non esclude una trattativa sulla parità di genere: “Le quota rosa per noi non sono un tabù, al punto che abbiamo dato libertà di voto. Ma non è possibile cambiare l’Italicum cento volte rispetto al patto che è stato sottoscritto”. “E’ legittimo – continua Toti – chiedere le quote rosa, ma non si deve inficiare l’impianto della legge elettorale né rischiare di far saltare il patto tra Renzi e Berlusconi”. Chiude, invece, a qualsiasi discussione sulle preferenze: “Noi siamo da sempre contrari alle preferenze. Ed è strano – afferma – che dopo essere state indicate da decenni come il male della politica italiana oggi si scopra che invece sono il bene”.
Ma perfino dentro Forza Italia l’ipotesi della candidatura alle Europee di Berlusconi viene presa almeno con freddezza: ”Valuteremo – sostiene Maurizio Gasparri – Ci sono una serie di problemi giudiziari ma anche legali dopo le ingiuste persecuzioni a Berlusconi. Limitare Berlusconi significa penalizzare un intero paese a livello politico, violare i principi di democrazia”. Prudente anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Non do consigli a nessuno, non esprimo giudizi”.
In realtà non ci sarebbe neanche bisogno di consigli o giudizi. Semplicemente Berlusconi non può candidarsi per effetto della legge Severino che – in caso di condanna definitiva – toglie ogni requisito di candidabilità per 6 anni. Il fatto che siano Europee e non elezioni nazionali o locali italiane non c’entra: l’ammissibilità alle liste dei candidati è regolata dalle rispettive leggi nazionali. L’europarlamentare del Partito democratico e ex candidato alla segreteria del partito prova con lo spelling Gianni Pittella: “N-O-N S-I P-U-O’. Capisco che gli amici di Forza Italia abbiano problemi nell’accettare la legge e rispettare le sentenze. Proviamo allora con lo spelling: N-O-N S-I P-U-O’! Berlusconi e Toti si rassegnino”.
“In Germania il presidente della squadra di calcio del Bayern Monaco Hoeness è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per frode fiscale e ha anche rinunciato all’appello – chiosa il senatore Vannino Chiti (Pd) – In Italia la condanna per frode fiscale sembra possa costituire titolo di merito per candidarsi alle elezioni europee. Berlusconi, condannato in via definitiva, pretende di farlo, come ha detto il suo consigliere politico Giovanni Toti, e ad ora senza grande reazione di sdegno nella nostra società. Forse sta anche in questa adesione ad un sistema di valori e non solo nell’economia la differenza tra la Germania e il nostro paese”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/elezioni-europee-2014-berlusconi-pronto-a-candidarmi-ovunque-il-pd-non-si-puo/913957/
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