M5S: Expo 2015, Europee e futuro. Un weekend con i grillini
Un migliaio di bresciani sono rimasti 3 ore a sentire e a guardare i loro portavoce in Parlamento. Sul palco si sono susseguiti Alberti, Carinelli, Cominardi, Crimi, Di Battista, Di Maio, Fico, Fraccaro, Lezzi, Morra, Pesco, Ruocco, Sorial, Santangelo, Taverna, Toninelli e tanti altri.
Si è parlato di quello che sono riusciti a fare pur stando all’opposizione (voto palese su decadenza di B, difesa dell’art. 138 della Costituzione, emendamento per tagliare gli affitti d’oro, cancellazione dell’emendamento che voleva punire i comuni che avrebbero ostacolato il gioco d’azzardo, ritiro del decreto salva-Roma, ecc.) di quello che non gli hanno permesso di fare (blocco del decreto che ha regalato 7,5 miliardi di euro alle banche, introduzione del reddito di cittadinanza, riduzione delle pensioni d’oro a favore delle categorie sociali dimenticate come gli esodati, taglio delle spese inutili come gli F-35, la TAV, il TAP, ecc.) e del prossimo futuro del Movimento.
Morra ha toccato il tema dei mass-media e della fiducia che le persone hanno riposto in essi per anni prima che venissero comprati o controllati da imprenditori e partiti che gli fanno dire, e non dire, quello che vogliono.
Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha risposto a chi sostiene che i 5 stelle dovrebbero andare in tv: “Ci stiamo andando ma dobbiamo smetterla di alimentare la cultura dell’immagine per cui è più importante l’apparenza che la sostanza. E’ anche colpa della tv se ci troviamo in questa situazione e, come diceva Einstein, non si può risolvere un problema usando la stessa mentalità che lo ha creato.”
Poi è cominciato lo show di Alessandro Di Battista: “Ormai abbiamo capito come dobbiamo fare: il venerdì, quando vediamo i trolley dei parlamentari dei partiti fuori dai loro uffici, capiamo che sono in partenza e facciamo partire l’ostruzionismo a oltranza. Passata qualche ora, pur di non giocarsi il week-end, vengono da noi a chiederci cosa vogliamo ed esaudiscono subito le nostre richieste.” Poi ha spiegato perché bisogna continuare a mantenere una linea intransigente: “Non faremo l’errore della Lega di scendere a compromessi con i partiti per diventare come loro, né quelli dell’Italia dei Valori che è affondata per non aver allontanato in tempo gli Scilipoti e i De Gregorio.”
Ha chiuso la kermesse Di Maio: “Il Movimento continuerà ad esistere finché nessuno sarà indispensabile. Stasera la sala è piena, siamo tantissimi. Beppe Grillo non c’è e sono certo che è contento così. Io sono orgoglioso di far parte di questo movimento perché è rimasto sempre se stesso, continuando a coltivare i suoi principi, primo fra tutti quello della partecipazione. Un anno fa non avrei mai pensato di diventare vice-presidente della Camera e ricordo sempre a me stesso che dopo tornerò ad essere un comune cittadino perché toccherà a voi prendere il mio posto.” Standing ovation finale.
E’ in atto una rivoluzione culturale: ogni giorno che passa sempre più cittadini capiscono che solo altri cittadini prestati alla politica possono risolvere i loro problemi, che le informazioni che arrivano da molti media sono distorte e che tutte le notizie vanno confutate. La crepa nella diga della partitocrazia si allarga sempre più. Tenete a portata di mano la scheda elettorale e cominciate a prendere lezioni di surf: il 25 maggio un’onda di stelle potrebbe spazzarla via una volta per tutte.
@nicvalen
fonte: ilfattoquotidiano.it
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