Governo, la carica del "giglio magico" a Roma. Ecco tutti gli incarichi dei fedelissimi del premier
Maria Elena Boschi ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, Luca Lotti sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria.
I pezzi pregiati del “giglio magico” sbarcano a Palazzo Chigi (con l’aggiunta di Graziano Delrio e del suo esordio con il Bot). Renzi non poteva fare a meno del suo braccio ambidestro Lotti, che lo segue dai tempi della Provincia e con cui ha condiviso tutto, fra i pochissimi di cui il premier si fidi davvero.
Gli altri renziani “con l’aureola” vengono distribuiti fra Nazareno e Firenze. Il deputato Francesco Bonifazi resta a fare il tesoriere al partito e a controllare i conti, Dario Nardella torna nel capoluogo toscano come “reggente” e candidato sindaco alle prossime amministrative.
Fuori dal ristrettissimo gruppo degli uomini più vicini al neopresidente del Consiglio, spuntano altri renziani che in passato hanno ricoperto ruoli chiave. Come Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza, ex lettiano di ferro, già capo della campagna elettorale di Renzi nel 2012. Per un anno di lui si erano perse le tracce; nel 2013 la segreteria Bersani aveva messo il veto sul suo ingresso in Parlamento, dopo alcune sue sortite poco felici (per dire, Reggi dette dei “scagnozzi” bersaniani a quelli che avevano scritto le regole delle primarie). Inaugurato il governo Letta, era rimasto fuori pure da quello. Adesso, con Renzi, è finalmente arrivato il suo momento.
Alla Pubblica amministrazione e semplificazione il segretario del Pd mette Angelo Rughetti, ex Anci. Agli Interni è stato confermato sottosegretario Domenico Manzione, fratello di Antonella Manzione, capo dei vigili e direttore generale di Palazzo Vecchio. A Report, Manzione aveva spiegato il perché della sua nomina nel governo Letta: “Sono un tecnico considerato in quota renziana, quindi questo le fa capire com’è che io sia arrivato sin qui. Nel senso che ci arrivo per indicazione derivante da Renzi, basata su ragioni di conoscenza, di affetto, di amicizia e di stima personale”.
Molto legato a Renzi l’ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Letta, Erasmo D’Angelis, già presidente di Publiacqua, appena nominato capo segreteria a Palazzo Chigi. Fuori dal “giglio magico”, ma comunque con i galloni renziani, anche Ivan Scalfarotto, che va al ministero della Boschi.
Non sono certo renziani della prima ora Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico, e l’ex arcinemico delle primarie fiorentine Lapo Pistelli, che resta viceministro degli Affari esteri, arrivati in quota Franceschini. Al congresso naturalmente avevano appoggiato Renzi, come tutta AreaDem. Da qualche tempo, comunque Pistelli e il premier erano in fase di riavvicinamento. Appena eletto leader del Pd, Renzi ha chiesto consigli al suo vecchio mentore (di cui in gioventù era stato portaborse) sui nomi da mettere in segreteria.
E quello di Pistelli non è l’unico caso di vecchi avversari fiorentini che adesso governeranno con il sindaco fiorentino (in decadenza). Anche Gabriele Toccafondi, leader regionale toscano di Ncd, già coordinatore fiorentino del Pdl, è stato confermato sottosegretario all’Istruzione, lo stesso ministero in cui c’è Reggi. Nel 2009 l’ex berlusconiano doveva essere l’avversario di Renzi alle amministrative di Firenze, ma il Cav. gli preferì Giovanni Galli. E se non fosse rimasto al governo, probabilmente sarebbe stato lui lo sfidante di Nardella e del Pd.
http://www.huffingtonpost.it/2014/02/28/governo-il-giglio-magico-_n_4874821.html?utm_hp_ref=italy
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