Ucraina: la NATO soccorre i golpisti, Beijing
sostiene Mosca e minaccia Washington
MARZO 4, 2014
La Russia ha il completo controllo della Crimea, così come di tutte le strutture militari nel suo territorio, tra cui il terminal per traghetti nella città di Kerch. Oltre alla fregata Hetman Sagajdachnij, anche la corvetta Ternopol e la nave comandoSlavutich passano alla Flotta russa del Mar Nero. Tre reggimenti della difesa aerea ucraini si sono schierati con le autorità locali della Crimea: i 50.mo, 55.mo e 147.mo Reggimenti della difesa aerea missilistica schierati nelle città di Evpatorija, Fjodosija e Fjolenta. Oltre 700 tra soldati e ufficiali che gestiscono 20 sistemi missilistici Buk-1M e 30 sistemi missilistici S-300PS. Nelle ultime 24 ore 3200 militari ucraini hanno giurato fedeltà alla Crimea, “oltre 1500 militari delle truppe interne e circa 1700 guardie di frontiera dell’Ucraina presenti sul territorio della penisola hanno giurato fedeltà” al governo di Sebastopoli. Quattro navi militari, 13 elicotteri e otto aerei da trasporto russi sono arrivati in Crimea a protezione della Penisola, assieme a centinaia di autoveicoli e blindati giunti via terra. Il primo ministro golpista ucraino Arsenij Jatsenjuk ha ammesso di non aver “nessuna opzione militare” per contrastare le mosse militari russe, segno del totale abbandono da parte dei militari ucraini delle autorità illegali insediatesi a Kiev.
I ministri degli Esteri europei hanno indetto una riunione di emergenza per rispondere all’azione preventiva dei russi: “Ogni tentativo della Russia di prendere la Crimea non avrà successo. Dateci tempo“, aveva detto il ministro degli esteri inglese William Hague, “il mondo non può semplicemente permettere che ciò accada“. Ma lui e gli altri diplomatici occidentali hanno escluso qualsiasi azione militare. “Il Regno Unito non discute di opzioni militari. Ci concentriamo sulla pressione diplomatica ed economica“. Il governo golpista ucraino, per accreditarsi all’interno cerca di nominare nuovi governatori nelle regioni russofone scegliendoli tra i locali oligarchi. La Russia è “sul lato sbagliato della storia” in Ucraina, ha detto da parte sua il presidente statunitense Barack Obama, aggiungendo che l’azione militare sarà “costosa per la Russia” poiché, continua Obama, gli Stati Uniti valutano sanzioni economiche e diplomatiche contro la Russia, invitando anche il Congresso ad approvate aiuti per l’Ucraina. L’arma a disposizione di UE e USA sono le sanzioni come il congelamento di asset russi e il ritiro di investimenti in Russia. L’Unione europea ha minacciato di congelare i visti e la cooperazione economica, e di boicottare il vertice del G8 a Sochi. Nel frattempo gli Stati Uniti sospendono la cooperazione militare con la Russia, come ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa: “abbiamo, alla luce dei recenti avvenimenti in Ucraina, interrotto tutti gli impegni militari tra Stati Uniti e Russia“.
Alle minacce delle sanzioni degli Stati Uniti contro la Russia, il consigliere del Presidente della Russia Sergej Glazev risponde che Mosca non rimborserà i prestiti dalle banche statunitensi e che venderà tutti i titoli del debito degli Stati Uniti in suo possesso. Inoltre, la Russia adotterà un proprio sistema di pagamento optando per altre divise. Quindi, la Federazione russa opera misure precauzionali in Ucraina. Gli xenofobi ucraini e i loro mandanti occidentali hanno creato un vuoto politico presentando un diktat alla popolazione russofona, perciò il leader della Crimea Sergej Aksjonov ha sottolineato quanto sia essenziale che i russi salvaguardino una regione come la Crimea: “Abbiamo stabilito una cooperazione con la Flotta del Mar Nero per proteggere i siti di importanza vitale. Mi rivolgo al presidente russo Vladimir Putin per assistenza nel preservare la pace e la tranquillità.” Lee Jay Walker di Tokyo Modern Times afferma: “Molti russi si sentono minacciati in Ucraina dalle intimidazioni emesse dalla nuova élite a Kiev. Pertanto, la Federazione russa non può permettersi di sedersi mentre i cittadini russi sono allarmati dagli eventi a Kiev. Una volta che tale preoccupazione è stata sollevata in Crimea, il Presidente Vladimir Putin ha dovuto prenderne atto. Era essenziale per Putin rispondere rapidamente agli eventi pur mostrando moderazione, ma da una posizione di forza. Dopo tutto, se i nazionalisti ucraini si rivoltano contro i cittadini russi, o decidono di prendere il potere in luoghi come la Crimea, le élite politiche nella Federazione Russa sarebbero sottoposte ad una pressione enorme”. Anche il ministro degli Esteri russo Lavrov ha avvertito “coloro che cercano d’interpretare la situazione come una sorta di aggressione e minaccia di sanzioni e boicottaggio, sono gli stessi che hanno incoraggiato le forze politiche, a loro vicine, ad imporre un ultimatum e a rinunciare al dialogo. Gli chiediamo di dimostrare responsabilità, di riporre i loro calcoli geopolitici e mettere gli interessi del popolo ucraino prima di tutto. Il dispiegamento di truppe russe in Ucraina avviene in difesa dei nostri cittadini e connazionali, garantendone i diritti umani, in particolare il diritto alla vita“.
Secondo Aleksej Pushkov, presidente del comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato, il problema principale in Ucraina sono i rapporti di Kiev con le regioni del sud-est del Paese. Il governo golpista ucraino ha operato per dividere il Paese con l’illegittimo licenziamento di Viktor Janukovich, l’annullamento dello status ufficiale della lingua russa e la messa al bando del corpo speciale dei Berkut. Infine, i golpisti minacciano persecuzioni contro gli oppositori politici e mostrano disponibilità a firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea, a cui il Sud-Est si oppone. Inoltre, il governo golpista ha istigato le violenze dei neofascisti arruolandone le bande per imporre il dominio sulle città dell’ovest e del centro del Paese, e per minacciare le regioni orientali. Mosca non poteva restare a guardare. Secondo il portavoce del Consiglio della Federazione, Valentina Matvenko, la Russia ha dovuto “garantire la sicurezza della Flotta del Mar Nero e dei cittadini russi”. “Sul crollo del sistema statale e politico in Ucraina, la Russia dichiara che il nuovo dispositivo statale ucraino dovrebbe essere formato tenendo conto degli interessi e delle opinioni della Russia. In pratica, questo potrebbe tradursi in una federazione o confederazione con maggiori autonomie per i soggetti federati“, afferma a sua volta il direttore del Consiglio per la politica estera e di Difesa della Russia Fjodor Lukjanov. Con il golpe a Kiev, la popolazione delle regioni russofone è stata colta alla sprovvista, ma combatterà per i propri diritti poiché ne teme la repressione. Ora, sostenendo la resistenza della Crimea, Mosca fa comprendere agli abitanti della parte orientale dell’Ucraina di potersi esprimere senza essere minacciata dagli atlantisti ucraini. Di conseguenza a Donetsk, Lugansk e Kharkov sventola la bandiera russa e gli enti locali hanno deciso d’indire un referendum nei Consigli regionali per ottenere una maggiore autonomia. Mosca è disposta ad andare lontano, perché “negare aiuto a questa popolazione, dopo averle promesso di poter decidere realmente in Ucraina, sarebbe un crimine“, secondo il politologo russo Dmitrij Evstafev; inoltre Mosca è consapevole che “se Mosca cedesse allo status quo a Kiev, sarebbe una sconfitta geopolitica colossale per la Russia e Putin. La partecipazione dell’Ucraina ai processi di cooperazione con la Russia sarà chiusa per sempre“, conclude Dmitrij Suslov. Infine, secondo Fjodor Lukjanov, il governo russo potrebbe scegliere di “risolvere definitivamente il problema ucraino. Il Cremlino può decidere che le perdite causate dall’attuazione di questa strategia saranno inferiori a quelle dovute al ripetersi della crisi.”
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una terza sessione di emergenza sull’Ucraina il 3 marzo. L’inviato russo all’ONU Vitalij Churkin ha presentato la lettera del presidente ucraino Janukovich in cui chiede alla Russia d’intervenire militarmente in Ucraina per ristabilire l’ordine e proteggere i diritti umani. Gli esperti di diritto internazionale sono d’accordo, Victor Janukovich è ancora il legittimo presidente dell’Ucraina. “Sotto l’influenza dell’occidente si hanno terrorismo e violenze. La gente viene perseguitata per ragioni linguistiche e politiche. Quindi, in questo senso, vorrei rivolgermi al Presidente della Russia, Vladimir Putin, chiedendo di utilizzare le Forze Armate della Russia per ripristinare legalità, pace, legge e ordine, stabilità e per proteggere la popolazione dell’Ucraina“. La lettera di Janukovich era indirizzata al Presidente Vladimir Putin e al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Churkin ha detto che era essenziale che gli obblighi dell’accordo del 21 febbraio venissero adempiuti con la piena partecipazione e il contributo di tutte le regioni dell’Ucraina, seguite dalla successiva approvazione con un referendum nazionale e con la formazione di un reale governo di unità nazionale. L’ambasciatore cinese all’ONU, Liu Jieyi, dichiarava che la Cina condanna le violenze degli estremisti in Ucraina, “Esortiamo tutte le parti a risolvere le divergenze attraverso il quadro giuridico” e a proteggere i diritti di tutti. In effetti, la Cina minaccia gli Stati Uniti pretendendo il pagamento in oro delle obbligazioni del debito USA che detiene, se Washington continua a mantenere il suo atteggiamento bellicoso contro la Russia. Inoltre, diversi capi di governo cinese hanno avuto colloqui con la Turchia, giungendo a un accordo per non permettere il passaggio delle navi della NATO attraverso il Bosforo. Beijing ha dichiarato che se gli Stati Uniti non cambiano posizione sull’Ucraina, pretenderà il pagamento in oro del debito degli Stati Uniti, danneggiandone gravemente l’economia, dato che le riserve auree degli Stati membri non possono assolvere il proprio debito. In questo modo la Cina agisce da formidabile alleato della Russia, schierandosi apertamente con Vladimir Putin sulla crisi ucraina. Inoltre, i cinesi utilizzeranno il diritto di “veto” contro ogni decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Russia. La Cina raffredda le “ambizioni geopolitiche” statunitensi con queste minacce.
Alle minacce delle sanzioni degli Stati Uniti contro la Russia, il consigliere del Presidente della Russia Sergej Glazev risponde che Mosca non rimborserà i prestiti dalle banche statunitensi e che venderà tutti i titoli del debito degli Stati Uniti in suo possesso. Inoltre, la Russia adotterà un proprio sistema di pagamento optando per altre divise. Quindi, la Federazione russa opera misure precauzionali in Ucraina. Gli xenofobi ucraini e i loro mandanti occidentali hanno creato un vuoto politico presentando un diktat alla popolazione russofona, perciò il leader della Crimea Sergej Aksjonov ha sottolineato quanto sia essenziale che i russi salvaguardino una regione come la Crimea: “Abbiamo stabilito una cooperazione con la Flotta del Mar Nero per proteggere i siti di importanza vitale. Mi rivolgo al presidente russo Vladimir Putin per assistenza nel preservare la pace e la tranquillità.” Lee Jay Walker di Tokyo Modern Times afferma: “Molti russi si sentono minacciati in Ucraina dalle intimidazioni emesse dalla nuova élite a Kiev. Pertanto, la Federazione russa non può permettersi di sedersi mentre i cittadini russi sono allarmati dagli eventi a Kiev. Una volta che tale preoccupazione è stata sollevata in Crimea, il Presidente Vladimir Putin ha dovuto prenderne atto. Era essenziale per Putin rispondere rapidamente agli eventi pur mostrando moderazione, ma da una posizione di forza. Dopo tutto, se i nazionalisti ucraini si rivoltano contro i cittadini russi, o decidono di prendere il potere in luoghi come la Crimea, le élite politiche nella Federazione Russa sarebbero sottoposte ad una pressione enorme”. Anche il ministro degli Esteri russo Lavrov ha avvertito “coloro che cercano d’interpretare la situazione come una sorta di aggressione e minaccia di sanzioni e boicottaggio, sono gli stessi che hanno incoraggiato le forze politiche, a loro vicine, ad imporre un ultimatum e a rinunciare al dialogo. Gli chiediamo di dimostrare responsabilità, di riporre i loro calcoli geopolitici e mettere gli interessi del popolo ucraino prima di tutto. Il dispiegamento di truppe russe in Ucraina avviene in difesa dei nostri cittadini e connazionali, garantendone i diritti umani, in particolare il diritto alla vita“.
Secondo Aleksej Pushkov, presidente del comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato, il problema principale in Ucraina sono i rapporti di Kiev con le regioni del sud-est del Paese. Il governo golpista ucraino ha operato per dividere il Paese con l’illegittimo licenziamento di Viktor Janukovich, l’annullamento dello status ufficiale della lingua russa e la messa al bando del corpo speciale dei Berkut. Infine, i golpisti minacciano persecuzioni contro gli oppositori politici e mostrano disponibilità a firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea, a cui il Sud-Est si oppone. Inoltre, il governo golpista ha istigato le violenze dei neofascisti arruolandone le bande per imporre il dominio sulle città dell’ovest e del centro del Paese, e per minacciare le regioni orientali. Mosca non poteva restare a guardare. Secondo il portavoce del Consiglio della Federazione, Valentina Matvenko, la Russia ha dovuto “garantire la sicurezza della Flotta del Mar Nero e dei cittadini russi”. “Sul crollo del sistema statale e politico in Ucraina, la Russia dichiara che il nuovo dispositivo statale ucraino dovrebbe essere formato tenendo conto degli interessi e delle opinioni della Russia. In pratica, questo potrebbe tradursi in una federazione o confederazione con maggiori autonomie per i soggetti federati“, afferma a sua volta il direttore del Consiglio per la politica estera e di Difesa della Russia Fjodor Lukjanov. Con il golpe a Kiev, la popolazione delle regioni russofone è stata colta alla sprovvista, ma combatterà per i propri diritti poiché ne teme la repressione. Ora, sostenendo la resistenza della Crimea, Mosca fa comprendere agli abitanti della parte orientale dell’Ucraina di potersi esprimere senza essere minacciata dagli atlantisti ucraini. Di conseguenza a Donetsk, Lugansk e Kharkov sventola la bandiera russa e gli enti locali hanno deciso d’indire un referendum nei Consigli regionali per ottenere una maggiore autonomia. Mosca è disposta ad andare lontano, perché “negare aiuto a questa popolazione, dopo averle promesso di poter decidere realmente in Ucraina, sarebbe un crimine“, secondo il politologo russo Dmitrij Evstafev; inoltre Mosca è consapevole che “se Mosca cedesse allo status quo a Kiev, sarebbe una sconfitta geopolitica colossale per la Russia e Putin. La partecipazione dell’Ucraina ai processi di cooperazione con la Russia sarà chiusa per sempre“, conclude Dmitrij Suslov. Infine, secondo Fjodor Lukjanov, il governo russo potrebbe scegliere di “risolvere definitivamente il problema ucraino. Il Cremlino può decidere che le perdite causate dall’attuazione di questa strategia saranno inferiori a quelle dovute al ripetersi della crisi.”
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una terza sessione di emergenza sull’Ucraina il 3 marzo. L’inviato russo all’ONU Vitalij Churkin ha presentato la lettera del presidente ucraino Janukovich in cui chiede alla Russia d’intervenire militarmente in Ucraina per ristabilire l’ordine e proteggere i diritti umani. Gli esperti di diritto internazionale sono d’accordo, Victor Janukovich è ancora il legittimo presidente dell’Ucraina. “Sotto l’influenza dell’occidente si hanno terrorismo e violenze. La gente viene perseguitata per ragioni linguistiche e politiche. Quindi, in questo senso, vorrei rivolgermi al Presidente della Russia, Vladimir Putin, chiedendo di utilizzare le Forze Armate della Russia per ripristinare legalità, pace, legge e ordine, stabilità e per proteggere la popolazione dell’Ucraina“. La lettera di Janukovich era indirizzata al Presidente Vladimir Putin e al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Churkin ha detto che era essenziale che gli obblighi dell’accordo del 21 febbraio venissero adempiuti con la piena partecipazione e il contributo di tutte le regioni dell’Ucraina, seguite dalla successiva approvazione con un referendum nazionale e con la formazione di un reale governo di unità nazionale. L’ambasciatore cinese all’ONU, Liu Jieyi, dichiarava che la Cina condanna le violenze degli estremisti in Ucraina, “Esortiamo tutte le parti a risolvere le divergenze attraverso il quadro giuridico” e a proteggere i diritti di tutti. In effetti, la Cina minaccia gli Stati Uniti pretendendo il pagamento in oro delle obbligazioni del debito USA che detiene, se Washington continua a mantenere il suo atteggiamento bellicoso contro la Russia. Inoltre, diversi capi di governo cinese hanno avuto colloqui con la Turchia, giungendo a un accordo per non permettere il passaggio delle navi della NATO attraverso il Bosforo. Beijing ha dichiarato che se gli Stati Uniti non cambiano posizione sull’Ucraina, pretenderà il pagamento in oro del debito degli Stati Uniti, danneggiandone gravemente l’economia, dato che le riserve auree degli Stati membri non possono assolvere il proprio debito. In questo modo la Cina agisce da formidabile alleato della Russia, schierandosi apertamente con Vladimir Putin sulla crisi ucraina. Inoltre, i cinesi utilizzeranno il diritto di “veto” contro ogni decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Russia. La Cina raffredda le “ambizioni geopolitiche” statunitensi con queste minacce.
Fonti:
LaRepublica
RusiaHoy
Voce della Russia
RussiaToday
Electronic Resistance
Modern Tokyo Times
Voce della Russia
ITAR-TASS
Voice of Russia
Nsnbc
The Republic
LaRepublica
RusiaHoy
Voce della Russia
RussiaToday
Electronic Resistance
Modern Tokyo Times
Voce della Russia
ITAR-TASS
Voice of Russia
Nsnbc
The Republic
http://aurorasito.wordpress.com/2014/03/04/ucraina-la-nato-soccorre-i-golpisti-beijing-sostiene-mosca-e-minaccia-washington/
Nessun commento:
Posta un commento
5 STELLE