Weidmann: "Deve essere possibile
il fallimento degli Stati"
Il tedesco della Bce e presidente della Bundesbank: "Il fallimento di uno Stato sul proprio debito sovrano nell'Eurozona deve essere possibile per assicurare una disciplina di mercato. Disputa anti-austerity: "Il risanamento porta fiducia e quindi crescita"
MILANO - Perché il mercato sia tale, una controparte deve poter fallire. E questo deve valere anche per gli Stati ed il loro indebitamento. Il fallimento di uno Stato sul proprio debito sovrano nell'Eurozona deve anzi essere possibile proprio per assicurare una disciplina di mercato. E' di questa opinione Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce al centro di una serrata dialettica con Mario Draghi sull'azione dell'Eurotower a sostegno dell'economia e dei Paesi più deboli dell'Unione. "Nel lungo termine - ha detto, intervenendo a un convegno monetario organizzato dalla banca di Francia a Parigi - dobbiamo assicurare che sia possibile il fallimento di uno Stato. La possibilità di un 'default' è un elemento chiave per la disciplina di mercato". E' per questa ragione, ha continuato Weidmann, che l'Eurozona sta lavorando sulla regolamentazione finanziaria e per la creazione dell'unione bancaria che spezzerà il legame tra le banche e il debito sovrano del proprio Paese.
Il banchiere ha poi ricordato che "conti pubblici solidi sono uno degli elementi per avere una valuta stabile". La politica monetaria, ha continuato Weidmann, "non può agire su questo punto" e, quindi, è necessario che si attivi la politica. "L'elevato livello di indebitamento pubblico è uno dei problemi economici più gravi del nostro tempo". Il risanamento dei conti pubblici è "fondamentale per stabilizzare le attese di inflazione e sostenere la crescita nel lungo termine", ha detto ancora.
Per Weidmann, inoltre, "non c'è contraddizione tra il risanamento dei conti e la crescita". La disputa sul punto si è arricchita negli ultimi tempi di nuovi episodi, soprattutto con la contrapposizione di economisti importanti quali Krugman e Alesina. Su questo punto, il banchiere ha lanciato un allarme quando ha affermato che "la volontà politica al risanamento" nell'Eurozona "sta scemando a causa delle minori pressioni da parte dei mercati". Questo tipo di rinvii, ha ammonito, rischiano di aumentare l'incertezza sui mercati. "E' vero - ha sottolineato - che nel breve termine la necessità di consolidamento dei conti pubblici ha frenato la crescita, questo non si può negare. Nondimeno, un impegno credibile a favore di finanze pubbliche solide porterà fiducia. E la fiducia è quello che manca nell'eurozona". Per Weidmann, inoltre, il risanamento, se condotto attraverso la via dei tagli alla spesa, "è di sostegno alla crescita"..
fonte http://www.repubblica.it/economia/2013/05/24/news/weidmann_deve_essere_possibile_il_fallimento_degli_stati-59539740/
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