Land grabbing: il furto di terre arriva in Europa
di Debora Billi
"Questo è il nuovo dispotismo del grande business a spese dei cittadini e del nostro territorio."
Abbiamo parlato varie volte della piaga del land grabbing intorno al mondo. Quel fenomeno causato dal problema sempre più pressante degli approvvigionamenti alimentari, che conduce Paesi ricchi e sovrappopolati ad impossessarsi, magari pagando o corrompendo governi, di preziose terre coltivabili nel Terzo mondo. Clamoroso fu il caso del Madagascar, che autorizzò varie multinazionali ad utilizzare una gran parte delle proprie terre per poi vedersi costretto ad una rapida marcia indietro a causa di una sollevazione popolare che ha fatto scalpore per tutto il pianeta.
Ebbene, se credevamo che fossero faccende di popoli poveri e distanti, faremmo meglio a ricrederci: il land grabbing sta arrivando in Europa, e manco a dirlo, riguarda proprio i PIGS. Lo racconta un articolo su Globalresearch, che parla della privatizzazione e della svendita delle terre migliori nel sud della Spagna:
Qui in Spagna, l'Unione dei Lavoratori Agricoli, parte del sindacato andaluso, è stata una degli esponenti chiave nella battaglia per la terra e per i diritti dei contadini. Per oltre un anno, hanno occupato e lavorato la fattoria di Somonte nella provincia di Cordoba, che il governo andaluso si sta preparando a vendere anche se 1700 persone resteranno disoccupate. L'obiettivo degli occupanti è che la fattoria sia lavorata da cooperative, invece che passare nelle mani di banchieri e latifondisti.
In Catalogna, terre abbandonate per decenni sono state occupate da contadini che con fatica le hanno riportate alla fertilità. Ora che sono nuovamente produttive, si sono fatti vivi i vecchi proprietari per cacciare via tutti e vendere al miglior offerente. Ed è anche da considerare che questo sconfortante quadro di svendita di terre si inserisce in quello, ancora più sconfortante, del forsennato consumo di suolo che si è verificato in Spagna negli ultimi anni a favore della speculazione immobiliare.
L'oligarchia al potere si avvantaggia e tira i fili dietro le quinte, negoziando oscuri accordi di sviluppo urbano, ridefinendo il panorama rurale per renderlo utilizzabile per le costruzioni. I casi di corruzione si moltiplicano. Questo è il nuovo dispotismo del grande business a spese dei cittadini e del nostro territorio. Ovunque, la storia ripete se stessa.
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