Forza Italia, Berlusconi vuole riorganizzarla
Fuori dal Senato, ora il Cav ripensa il partito. Per arginare i falchi, recuperare i moderati e sbancare alle Europee.
L'ex premier Silvio Berlusconi è un ex senatore. Fuori dal parlamento, senza passaporto, prossimo ai servizi sociali. «Ma io resto qui, sono il leader del centrodestra anche senza essere parlamentare, mi e ci riscatterò», ha promesso ai dirigenti di Forza Italia e a migliaia di suoi sostenitori.
Il Cavaliere sembra avere tutta l'intenzione di risorgere ancora una volta, come tutte le altre volte in cui lo avevano dato per morto.
L'esito delle sue mosse è imprevedibile, ma certo lui ci crede. Punterà su un partito diverso, con un profilo più moderato, su facce nuove e sull'opposizione al governo di Enrico Letta, prestando particolare attenzione al prossimo appuntamento elettorale, cioè le Europee.
La sua prima preoccupazione sono i club. Che non a caso ha voluto chiamare 'Forza Silvio'. Li sta mettendo assieme uno a uno, città per città, assieme all'ex numero due della Protezione civile, Marcello Fiori.
«L'8 dicembre, a Milano, celebreremo la nascita dei primi mille», ha annunciato l'ex premier dal palchetto allestito a via del Plebiscito.
STRUTTURA DI PARTITO RINNOVATA Il Cavaliere vuole creare una nuova struttura, coinvolgere facce diverse e personalità lontane -fino ad oggi- dalla politica.
Cerca soprattutto imprenditori, meglio se giovani. A tutti i dirigenti che incontra, lamentazioni per il trattamento subito dai giudici a parte, non parla d'altro: «Segnalatemi persone e non trascurate nessuno, agganciamo associazioni femminili, di ragazzi».
Qualche sera fa, parlando con un gruppo di senatori, ha gelato i presenti con un esempio curioso, certamente ispirato dalla convivenza con Dudù: «Migliaia di famiglie hanno un animale domestico, avviciniamo gli animalisti. Se oggi una moglie viene messa di fronte all’alternativa, se mettere fuori casa il marito o il cane, non ha dubbi...».
Club a parte, il Cavaliere vuole cambiare profondamente il profilo di Forza Italia. «Estremisti a chi? Noi siamo un partito moderato», ha risposto - l'unica volta - alle accuse di Angelino Alfano e dei suoi. Per questa ragione, e in accordo con Raffaele Fitto, il presidente vuole 'defalchizzare' l'immagine del suo partito.
Sordina a Daniela Santanchè e Daniele Capezzone, spazio per i lealisti, meglio se donne, come Mariastella Gelmini, Annamaria Bernini e Renata Polverini.
Per avere un controllo attento - e una regia - delle presenze televisive, il Cavaliere ha affidato il compito di mantere i rapporti con la stampa alla deputata ed ex manager Rai, Deborah Bergamini.
Niente più coordinatori, ma semplici responsabili di settore.
Per avere una gestione plurale, più collegiale e meno estremista, il presidente di Forza Italia ha intenzione di superare l'organizzazione che fu del Pdl, di non nominare coordinatori, ma semplici responsabili di settore, vertici di dipartimenti tematici: organizzazione, ambiente, donne e così via.
In questo modo verrebbero annacquati i due coordinatori attualmente in carica, gli ultrafalchi Sandro Bondi e Denis Verdini. Le responsabilità potrebbero essere attribuite agli ex ministri dell'ultimo governo Berlusconi.
'Defalchizzata' anche la linea politica: non è un caso che al corteo di protesta dei parlamentari sotto al Quirinale proposto da Daniela Santanchè per il dopo-decadenza, Forza Italia abbia preferito la richiesta di un incontro pacifico dei capigruppo con Giorgio Napolitano.
Questo profilo moderato dovrebbe consentire - nelle sue intenzioni - di recuperare quell'elettorato perso per strada e scongiurare fughe verso il Nuovo centrodestra. «Ci riscatteremo presto», ha promesso in Cavaliere, citando le elezioni Europee già in calendario per il prossimo maggio. È lì, dove si corre con un sistema proporzionale con sbarramento alto e non sono contemplate le coalizioni, che Forza Italia intende stroncare in culla la creatura dei fuoriusciti.
STARE ALL'OPPOSIZIONE AUMENTA IL CONSENSO. Per farlo il Cavaliere intende spendere nelle liste molti dei suoi volti acchiappavoti, ha già chiesto ad alcuni parlamentari -e addirittura a un governatore di Regione - se sarebbero disposti a espatriare.
I forzisti sono convinti che il probabile affidamento ai Servizi sociali in primavera possa aiutare il partito - come in parte dimostrano i primi sondaggi - a recuperare terreno.
Pagherà certamente - così gli ha spiegato la sondaggista di fiducia Alessandra Ghisleri - la decisione di passare all'opposizione del governo, un esecutivo che resiste, ma che ha visto restringersi il suo orizzonte, e sta in piedi con soli sei voti di maggioranza. «È al minimo di gradimento, scenderà ancora», ha rivelato il Cavaliere ai suoi.
Non avrà la forza per scrivere riforme costituzionali, dovrà trattare ogni singolo provvedimento - specie al Senato - di volta in volta con il Ncd, Scelta Civica o, addirittura, la piccola pattuglia renziana.
Il Cavaliere ha già annunciato di non voler dare tregua, specie sulle tasse. E ha chiesto ai fedelissimi di tenere d'occhio gli ex ministri pidiellini, di non lasciare loro tregua. «Ormai è un governo di centrosinistra, ci comporteremo di conseguenza», ha detto il 27 novembre ai parlamentari che lo hanno raggiunto a Palazzo Grazioli.
Il nuovo Cavaliere, quello extraparlamentare, riproporrà un vecchio modello: il 'Trattamento Monti', cioè la presa di distanza repentina e agguerrita dall'esecutivo, un metodo che lo scorso febbraio gli ha portato molti voti nelle urne.
Giovedì, 28 Novembre 2013
http://www.lettera43.it/politica/forza-italia-berlusconi-vuole-riorganizzarla_43675114641.htm
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