Fonsai, pagate consulenze d'oro a La Russa
«Parcelle» di assistenza giuridica di 451mila euro quando era ministro. Le cifre nell'inchiesta su Ligresti.
Tra il 2009 e il 2010, quando era ministro della Difesa, Ignazio La Russa percepì dal gruppo Fonsai 451 mila euro come «parcelle spese sinistri» e «altre prestazioni di servizi». È quanto emerso dagli atti dell'inchiesta di Milano, secondo quanto ha riportato il quotidiano La Repubblica, che vede indagati Salvatore Ligresti Giancarlo Giannini per corruzione.
In particolare nel 2009 è stato pagato 198.928 euro da Milano Assicurazioni per «altre prestazioni di servizi». E nello stesso anno, da Fondiaria Sai, ha incassato altri 98 mila euro per «parcelle per spese sinistri». Operazioni simili nel 2010: una volta 76 mila euro da Fondiaria Sai, un'altra 77 mila da Milano assicurazioni, incassa oltre 150 mila euro. Totale 451mila euro.
LA RUSSA: «PARCELLE RIGUARDANO GLI ANNI PRE MINISTERO». Quando ero ministro «non ho assunto alcun incarico né dalla Sai Fondiaria né da altri clienti», ha replicato Ignazio La Russa, precisando che da ministro si era autosospeso da avvocato ed eventuali parcelle «si riferiscono a pratiche acquisite e svolte negli anni precedenti».
«Rilevo peraltro che se è esatta la notizia di Repubblica (che mi riservo di verificare) 450 mila euro lordi per numerose pratiche assicurative in ben due anni (per un lavoro che coinvolge anche diversi avvocati del mio studio da me retribuiti) mi fa risultare nella parte bassa dell'elenco dei legali che seguono in Italia le pratiche di quella assicurazione. Si tratta in ogni caso di parcelle relative al legittimo lavoro professionale».
200 MILA EURO AL FIGLIO E 300 MILA AL NIPOTE. Tra le operazioni di parti correlate delle società del gruppo Ligresti sono finite nell'ambito del procedimento del pm della procura di Milano Lugi Orsi diversi pagamenti a membri della famiglia La Russa oltre a quelli versati al leader di Fratelli d'Italia.
Da Fondiaria-Sai, Vincenzo La Russa, primogenito di Antonino, fratello di Ignazio e Romano, e indagato nel filone torinese dell'inchiesta, ha avuto due pagamenti: uno del 2010 da 126 mila euro per «parcelle spese sinistri»; un secondo, del 2009, da 174 mila euro per «parcelle spese sinistri più spese sociali diverse». E con diciture simili ha incassato tra il 2009 e il 2010, 211 mila euro anche il Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, che ricopriva la carica di consigliere in Premafin.
Venerdì, 22 Novembre 2013
LA RUSSA: «PARCELLE RIGUARDANO GLI ANNI PRE MINISTERO». Quando ero ministro «non ho assunto alcun incarico né dalla Sai Fondiaria né da altri clienti», ha replicato Ignazio La Russa, precisando che da ministro si era autosospeso da avvocato ed eventuali parcelle «si riferiscono a pratiche acquisite e svolte negli anni precedenti».
«Rilevo peraltro che se è esatta la notizia di Repubblica (che mi riservo di verificare) 450 mila euro lordi per numerose pratiche assicurative in ben due anni (per un lavoro che coinvolge anche diversi avvocati del mio studio da me retribuiti) mi fa risultare nella parte bassa dell'elenco dei legali che seguono in Italia le pratiche di quella assicurazione. Si tratta in ogni caso di parcelle relative al legittimo lavoro professionale».
200 MILA EURO AL FIGLIO E 300 MILA AL NIPOTE. Tra le operazioni di parti correlate delle società del gruppo Ligresti sono finite nell'ambito del procedimento del pm della procura di Milano Lugi Orsi diversi pagamenti a membri della famiglia La Russa oltre a quelli versati al leader di Fratelli d'Italia.
Da Fondiaria-Sai, Vincenzo La Russa, primogenito di Antonino, fratello di Ignazio e Romano, e indagato nel filone torinese dell'inchiesta, ha avuto due pagamenti: uno del 2010 da 126 mila euro per «parcelle spese sinistri»; un secondo, del 2009, da 174 mila euro per «parcelle spese sinistri più spese sociali diverse». E con diciture simili ha incassato tra il 2009 e il 2010, 211 mila euro anche il Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, che ricopriva la carica di consigliere in Premafin.
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