Germania, accordo per governo di larghe intese
L'intesa tra i conservatori della cancelliera Merkel e i socialdemocratici di Sigmar Gabriel al termine di una notte di trattative. La Spd ha ottenuto l'introduzione del salario minimo a 8,50 euro l'ora e migliormaneti dei trattamenti pensionistici
BERLINO - Accordo raggiunto in Germania per un governo di larghe intese tra la Cdu/Csu della cancelliera Angela Merkel e la Spd di Sigmar Gabriel. Lo hanno reso noto il parlamentare conservatore Michael Grosse-Broemer e la premier del land della Saar Annegret Nramp-Karrenbauer su Twitter al termine di una maratona negoziale durata tutta la notte. L'intesa tra conservatori e socialdemocratici è stata trovata due mesi dopo le elezioni che hanno confermato la leadership di Merkel ma senza darle la maggioranza assoluta e un mese dopo l'avvio delle trattative tra le maggiori forze politiche del Paese. Ora dovrà essere ratificata dagli oltre 470 mila militanti della Spd che secondo molti osservatori e parte della stampa tedesca potrebbero far saltare tutto. Se il via libera arriverà, il 17 dicembre la cancelliera sarà eletta alla guida del suo terzo esecutivo dal Bundestag, la camera bassa del Parlamento.
I leader dei partiti presenteranno i dettagli dell'accordo in una conferenza stamani, termine ultimo fissato da Merkel per concludere le trattative. Ma per l'annuncio dei nomi dei ministri bisognerà aspettare ancora un paio di settimane.
La cancelliera ha fatto diverse concessioni che potrebbero contribuire a superare lo scetticismo della base socialdemocratica. In primo luogo sul salario minimo che viene fissato a 8,50 euro l'ora a partire dal 2015, anche se stando alle indiscrezioni verrà applicato a tutte le categorie non prima del 2017 e ci sono ancora molti particolari da definire. In ogni caso si tratta di una vittoria per la Spd, che della creazione di questo istituto - una novità assoluta per la Germania - aveva fatto un punto chiave del suo programma elettorale. L'obiettivo è sostenere i redditi da lavoro più bassi e stimolare i consumi interni, come chiesto a Berlino dalla Commissione europea e da diversi governi Ue ma anche dall'Ocse e dal Fmi. Secondo l'osservatorio economico DIW, in Germania 5,6 milioni di persone, pari al 17% dei lavoratori dipendenti, guadagna attualmente meno di 8,50 euro l'ora.
I socialdemocratici hanno inoltre ottenuto significativi miglioramenti nel trattamento pensionistico dei lavoratori a più basso reddito e la possibilità di andare in pensione a 63 anni anziché a 67 per chi abbia già 45 anni di contributi.
La Cdu-Csu della cancelliera aveva ottenuto una larga maggioranza relativa alle politiche di settembre (41,5%), ma aveva mancato per cinque seggi la maggioranza assoluta e aveva dovuto avviare una trattativa per un governo di coalizione. I liberaldemocratici, alleati dei conservatori nella legislatura precedente, non avevano superato la soglia di sbarramento e non erano entrati in Parlamento. Il partito di Merkel, dopo un tentativo infruttuoso con i Verdi, aveva avviato un negoziato con la Spd per una "Grosse Koalitionen", formula già sperimentata nel primo governo della cancelliera (2005-2009).
I leader dei partiti presenteranno i dettagli dell'accordo in una conferenza stamani, termine ultimo fissato da Merkel per concludere le trattative. Ma per l'annuncio dei nomi dei ministri bisognerà aspettare ancora un paio di settimane.
La cancelliera ha fatto diverse concessioni che potrebbero contribuire a superare lo scetticismo della base socialdemocratica. In primo luogo sul salario minimo che viene fissato a 8,50 euro l'ora a partire dal 2015, anche se stando alle indiscrezioni verrà applicato a tutte le categorie non prima del 2017 e ci sono ancora molti particolari da definire. In ogni caso si tratta di una vittoria per la Spd, che della creazione di questo istituto - una novità assoluta per la Germania - aveva fatto un punto chiave del suo programma elettorale. L'obiettivo è sostenere i redditi da lavoro più bassi e stimolare i consumi interni, come chiesto a Berlino dalla Commissione europea e da diversi governi Ue ma anche dall'Ocse e dal Fmi. Secondo l'osservatorio economico DIW, in Germania 5,6 milioni di persone, pari al 17% dei lavoratori dipendenti, guadagna attualmente meno di 8,50 euro l'ora.
I socialdemocratici hanno inoltre ottenuto significativi miglioramenti nel trattamento pensionistico dei lavoratori a più basso reddito e la possibilità di andare in pensione a 63 anni anziché a 67 per chi abbia già 45 anni di contributi.
La Cdu-Csu della cancelliera aveva ottenuto una larga maggioranza relativa alle politiche di settembre (41,5%), ma aveva mancato per cinque seggi la maggioranza assoluta e aveva dovuto avviare una trattativa per un governo di coalizione. I liberaldemocratici, alleati dei conservatori nella legislatura precedente, non avevano superato la soglia di sbarramento e non erano entrati in Parlamento. Il partito di Merkel, dopo un tentativo infruttuoso con i Verdi, aveva avviato un negoziato con la Spd per una "Grosse Koalitionen", formula già sperimentata nel primo governo della cancelliera (2005-2009).
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