Istat, disoccupazione stabile ai massimi storici, 12,5%. Record tra i giovani: 41,2%
Istat, disoccupazione stabile ai massimi storici. Nessuna buona notizia. I dati provvisori di Ottobre 2013 rilasciati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica non evidenziano segnali di ripresa e delineano un Paese ancora in piena crisi occupazionale.
Il tasso di disoccupazione resta ai massimi storici e si attesta al 12,5%, segnando lo stesso valore di settembre: si tratta, ancora una volta, del livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Anche il numero di occupati (22 milioni 358 mila) resta sostanzialmente fermo rispetto al mese precedente, mentre cala dell’1,8% su base annua: si contano cioè 408 mila persone in meno a lavoro. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 189 mila, rimane bloccato rispetto al mese precedente ma aumenta quasi del 10% su base annua, più 287 mila.
GIOVANI – Sul fronte giovani si registrano i dati peggiori: la crisi qui è nera. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati o disoccupati), è pari al 41,2%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,8 punti nei dodici mesi. E ancora: a ottobre 2013 risultano occupati 946 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in calo dell’1,4% rispetto al mese precedente e addirittura del 13,7% su base annua. In soldoni i disoccupati tra 15 e 24 anni sono 663 mila. Non va di certo meglio ai più grandicelli: per la fascia di età 18-29 anni il tasso di disoccupazione si attesta al 28% (+5,2 punti su base annua), con un numero di disoccupati che giunge a 1 milione 68 mila (+17,2%).
NORD E SUD – La disoccupazione in Italia non fa troppe differenze a livello geografico: il dato è uniforme anche se la riduzione del numero di occupati è più intensa nelle regioni meridionali. Al Nord l’occupazione scende al 64,5% (-0,7 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2012), al Centro al 59,6% (-1,3%) e nel Mezzogiorno al 41,9% (-2,1 punti percentuali).
UOMINI E DONNE – Male anche il dato che si sofferma sulle differenze di genere: in termini tendenziali infatti la disoccupazione cresce sia per gli uomini (+14,5%) sia per le donne (+4,6%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 12,0%, rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta di 1,6 punti percentuali nei dodici mesi; quello femminile, pari al 13,2%, invariato rispetto a settembre, aumenta di 0,6 punti su base annua.
INATTIVI – Nel terzo trimestre 2013 prosegue l’incremento su base annua del numero degli inattivi (persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione) in età compresa tra 15 e 64 anni: + 0,7%, pari a 96.000 unità. La crescita, diffusa su tutto il territorio, riguarda nella quasi totalità dei casi gli uomini e soprattutto i giovani tra i 15 e i 34 anni. Riguardo invece i motivi della mancata ricerca del lavoro, significativa la crescita della categoria degli ‘scoraggiati’, ossia coloro che non cercano lavoro perchè ritengono di non trovarlo (+19,1%, pari a 305.000 unità).
EUROPA – Primo timido calo della elevata disoccupazione nell’area euro: a ottobre si è attestata al 12,1%, dal record del 12,2% di settembre. Eurostat ha così contato 61 mila disoccupati in meno in un mese. Il confronto su base annua è però inesorabile: nell’ottobre del 2012 la disoccupazione media dell’area euro era all’11,7 per cento (-0,4%).
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