Show di Matteo Renzi sul palco della Leopolda a Firenze, per la seconda giornata della convention del candidato alla guida del Pd.
Nessun simbolo del Pd. «Non è un'iniziativa del Pd, è un'iniziativa che parla anche ad altri mondi», ha spiegato Renzi replicando a chi gli chiedeva come mai alla Leopolda non ci fossero insegne di partito. Nella brochure distribuita in sala, a proposito dello stile, si sottolinea: «No loghi politici».
«C'è tanta voglia di proporzionale. Ma noi la voglia di proporzionale la facciamo passare perché bisogna sapere chi governa, servono le garanzie», ha detto Renzi, dopo che, nel suo intervento, il politologo Roberto D'Alimonte, si è detto contrario ad una riforma della legge elettorale in senso proporzionale. «Se non si potrà fare una buona riforma elettorale meglio andare a votare col Porcellum - ha detto il professor D'Alimonte -. Meglio votare col Porcellum - ha attaccato - che con un sistema elettorale sbagliato. Se si vota col Porcellum - ha concluso - il Pd con Renzi può vincere sia alla Camera che al Senato come fece Berlusconi nel 2008».
Renzi in avvio ha ricordato le regole del gioco per gli interventi: 4 minuti a testa. Il primo a parlare è stato il blogger Francesco Nicodemo. Dietro al palco una immagine di una vecchia abitazione con la porta aperta e un uomo sulla soglia. La casa è in piazza del Limbo, una delle più antiche piazzette del centro storico di Firenze.
Sul palco anche una bicicletta di Gino Bartali, il campionissimo del ciclismo citato spesso da Renzi. In vista alla Leopalda c'erano già una Vespa 125 Super della Piaggio, fabbricata negli anni '60 e quattro tavolini da giardino in ferro battuto con ripiano in marmo bianco.
C'è anche Epifani. «È una bella novità avere con noi il segretario del Pd», ha detto Renzi accogliendo l'arrivo del segretario del Pd, Guglielmo Epifani. «Non
ritorniamo nel pantano perché questo è un governo di servizio e non ha bisogno di fibrillazionì. Poi su Renzi: «È forte, ma ne abbiamo tanti, questa è la nostra forza».
Cetto Laqualunque. «Ecco un assaggio di che cosa succederà l'8 dicembre...», ha poischerzato Renzi presentando un video con Antonio Albanese-Cetto Laqualunque che, durante una gita in pullman, invita i viaggiatori a votare per lui con tanto di scheda elettorale per far vedere dove mettere la propria croce.
La moglie. Seduta fra il pubblico la moglie di Renzi, Agnese. «Sono qua per ascoltare», spiega gentile ma restia. «Spero che le cose cambino davvero - dice - siamo troppo stanchi e arrabbiati». La signora Renzi è seduta nelle ultime file. Nelle occasioni pubbliche, raramente si fa vedere di fianco al marito. «Non mi piace fare la primadonna - spiega - per fare bene bisogna lavorare con impegno e fatica, non c'è bisogno di mettersi in prima fila». Alla Leopolda non ci sono i tre figli di Renzi, Emanuele, Francesco ed Ester: «Sono a scuola», spiega Agnese.
Il finanziere Davide Serra. L'intervento di Serra alla Leopolda è stato accolto da applausi scroscianti. Molti dei suoi passaggi, dove ha attaccato anche l'establishment finanziario, oltre che la vecchia classe politica, sono stati sottolineati da calorosi applausi e da grida di soddisfazione da parte della platea. Per l'amicizia con Serra, Renzi alle ultime primarie fu attaccato dall'allora segretario del Pd Pierluigi Bersani, che lo criticò perché il fondo del finanziere ha base alle Cayman. Serra aveva organizzato per il sindaco una cena a Milano con esponenti della finanza.
«Davide Serra è stato accusato di essere un bandito, invece è una persona molto perbene. È stato protagonista di una polemica...». Così Renzi ha introdotto l'intervento del finanziere. «Almeno discutiamo delle sue idee - ha poi commentato Renzi alla fine dell'intervento di Serra - e non del pregiudizio ideologico».
«Negli ultimi 40 anni, l'Italia è riuscita a esprimere al vertice il peggio di quello che ha, e non riesco a capire perché», ha detto Serra. «La classe che ha gestito gli ultimi 40 anni - ha spiegato - è stata barbara, perché ha rubato alla mia generazione e a quella dei miei figli». Serra ha parlato di italiani di serie A e di serie B, questi ultimi sono quelli che in pensione «ci andranno a 70 anni, mentre gli altri si sono andati a 55»: quindi, «si garantiscono i vecchi a spese dei giovani». E poi, «lo Stato è indebitato e ora non più assumere per prendere voti». Serra ha chiesto quindi «il taglio della spesa pubblica, delle pensioni d'oro e più competitività per il Paese», in un'Italia dove finora il gioco «è stato truccato in favore di pochi».
Il finanziamento. Nella serata di ieri sono stati raccolti cinquemila euro per il finanziamento della convention. Lo ha annunciato dal palco Renzi, rispondendo a una domanda sul tema posta via Twitter, e spiegando che il finanziamento della manifestazione avviene mediante donazioni attraverso il sito matteorenzi.it.
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