Legge elettorale, linea dura del Movimento 5 Stelle: “Non andremo al Colle”
Grillo annuncia che il M5S chiederà l'impeachment per il Capo dello stato, che però viene difeso da Renzi: "Ha fatto il suo dovere". Ma per il sindaco di Firenze la riforma del sistema di voto "è ormai una barzelletta"
“Noi non veniamo”. La risposta del Movimento 5 Stelle è netta: risponderanno negativamente all’invito del Quirinale per un incontro chiarificatore anche con le opposizioni per quanto riguarda la riforma della legge elettorale. Linea dura, insomma. Dopo le polemiche e la dura reazione delle opposizioni al vertice traNapolitano e la maggioranza sulla legge elettorale, Grillo e i suoi sarebbero orientati a ‘snobbare’ in segno di protesta le iniziative del presidente della Repubblica. A seguito delle critiche mosse dai grillini, ma anche della Lega, Fdi e Sel, dall’ufficio stampa del Quirinale nella serata di ieri è trapelata la notizia della volontà del Capo dello Stato di ascoltare i vari gruppi di opposizione sulla riforma del Porcellum. Ma per i vertici del Movimento quella del Colle è “una mossa tardiva: tentano di mettere una pezza quando ormai il guaio è fatto. Se ci fosse stata la volontà di un confronto ampio, Napolitano avrebbe convocato tutti i capigruppo, senza distinzione alcuna. Non si va al Quirinale a cose fatte, a queste condizioni non ci stiamo”, il ragionamento delle ultime ore. “E poi basta – avrebbe ripetuto un infuriato Grillo ai suoi – con un Presidente che rappresenta solo chi gli pare, ignorando i 9 milioni di italiani che ci hanno votato”. Di fatto, i rapporti tra Napolitano e i 5 Stelle si fanno sempre più tesi, giorno dopo giorno. Ieri da Trento l’annuncio di Grillo: “Abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale per presentare la richiesta di impeachment”. Una strada, quella della messa in stato d’accusa del Presidente, a cui i grillini lavorano alacremente da giorni: da Roma sarebbero già stati spediti dei dossier, diretti a Genova e Milano, con tutte le informazioni per dare seguito alla richiesta di impeachment contro Napolitano.
Sulla questione è intervenuto anche Matteo Renzi, che a Radio24 ha difeso Napolitano: “Il presidente ha detto che convoca anche l’opposizione, ha risolto – è stato il parere del sindaco di Firenze – Se avesse convocato solo la maggioranza non sarebbe stato bello, ma convoca anche l’opposizione. Fa il suo ruolo”. Non solo. Il rottamatore ha usato l’ironia per dire la sua sulla riforma del sistema di voto: ”Presto credo che possiamo festeggiare le 100 settimane di attesa per la riforma della legge elettorale tema che è diventato ormai una barzelletta” ha detto Renzi, secondo cui la nuova legge elettorale dovrebbe essere bipolarista, dare un vincitore certo e garantire la stabilità per 5 anni.
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