Pdl, falchi e colombe vanno alla conta, divisi sul governo
(AGI) - Roma, 26 ott. - Resa dei conti nel centrodestra. Ieri Berlusconi ha mandato in soffitta il Pdl rispolverando la sigla che tanti successi gli ha donato in passato. Rinasce Forza Italia, il binomio magico cui e' legato il ricordo del grande e inaspettato successo del 1994. Vent'anni fa. Piu' che operazione nostalgia, vero e' proprio c alcolo politico e strategico per superare l'empasse dei 'diversamente belrusconiani' che hanno messo il Cavaliere con le spalle al muro il giorno del voto di fiducia al governo Letta. Ieri, senza i ministri del Pdl, Angelino Alfano e Roberto Formigoni, quasi a sorpresa, l'ufficio di presidenza finisce all'unanimita'. Un nirvana in cui si stabilisce, tutti d'accordo, che l'unica vittima e' il Pdl, che viene azzerato con tutte le sue cariche. Il partito non c'e' piu'. Riparte, per l'appunto, Forza Italia. Con Berlusconi alla sua testa, nel pieno dei poteri.
Giovanardi: spaccatura inevitabile, nascono due partiti.
Come recita il documento conclusivo: Berlusconi ha "il diritto-dovere di delegare responsabilita' e funzioni". Per ora la fiducia al governo Letta e' confermata, per ora. Ma se il Pd votera' la decadenza sara' "molto difficile continuare a collaborare con un alleato con cui si siede in Consiglio dei ministri ma che si basa su una sentenza frutto di un disegno preciso di certa magistratura". I dissidenti "hanno agito in buona fede"; persino gli assenti "erano assenti con il mio consenso", sottolinea Berlusconi.
"Va bene Forza Italia e leadership di Berlusconi. Ma vogliamo un partito democratico e una linea politica responsabile. Su questo ci misuriamo l'8 dicmbre". Cosi' il senatore del Pdl, Roberto Formigoni, ha commentato in serata su Twitter la decisione dell'ufficio di presidenza. Oggi parlano i ministri 'dissidenti'. "Non ci sara' la scissione. Noi lavoriamo da sempre per un partito unito intorno al suo leader Berlusconi e ad Alfano che lo stesso presidente ha confermato".
Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti.
Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti.
Lupi ha detto che "l'ufficio di presidenza presentera' all'unanimita' una proposta al Consiglio nazionale. A quel punto ci confronteremo non sulle cariche e neanche sul fatto che uno sia piu' lealista dell'altro ma sul partito che vogiamo andare a costruire". Lupi ha detto che "l'azzeramento non e' la decisione che il consiglio dovra' prendere perch
e' cosi' si riduce quella che e' stata la proposta politica di Berlusconi, la nascita di Forza Italia.
Con Berlusconi da una parte e Alfano dall'altra. E' su questo punto che noi presenteremo il nostro documento politico al Consiglio: sul governo, sul partito e sul futuro".
Con Berlusconi da una parte e Alfano dall'altra. E' su questo punto che noi presenteremo il nostro documento politico al Consiglio: sul governo, sul partito e sul futuro".
Il 'falco' Giancarlo Galan gongola per la svolta e avverte Alfano, si torna a Forza Italia, se ne faccia una ragione. "Tutti dicono di voler tenere unito il Pdl, facciamo in modo che resti unito.
Non si chiamera' piu' Pdl ma dovrete abituarvi tutti a chiamarlo di nuovo Forza Italia". Lo afferma ai microfoni di Fanpage.it Galan. "Alfano, se non e' d'accordo, se ne fara' una ragione - continua - altrimenti sceglierà quello che dovrà' scegliere. Nasce Forza Italia, tutto il Pdl ci si trasferisce".
E se c'e' qualcuno che dissente e' perché' "le novit°' sono importanti e qualcuno non le digerisce". E Alfano? "Fa il ministro dell'interno e il vicepremier, mi sembra che ne abbia abbastanza, i poteri di condurre Forza Italia spettano al suo presidente che si chiama Silvio Berlusconi".
Non si chiamera' piu' Pdl ma dovrete abituarvi tutti a chiamarlo di nuovo Forza Italia". Lo afferma ai microfoni di Fanpage.it Galan. "Alfano, se non e' d'accordo, se ne fara' una ragione - continua - altrimenti sceglierà quello che dovrà' scegliere. Nasce Forza Italia, tutto il Pdl ci si trasferisce".
E se c'e' qualcuno che dissente e' perché' "le novit°' sono importanti e qualcuno non le digerisce". E Alfano? "Fa il ministro dell'interno e il vicepremier, mi sembra che ne abbia abbastanza, i poteri di condurre Forza Italia spettano al suo presidente che si chiama Silvio Berlusconi".
Addio Pdl, dunque? Non secondo Fabrizio Cichitto. "Il partito non e' sciolto, decide il Consiglio - dice in un'intervista alla Repubblica il senatore Pdl -. Gruppi autonomi? Stiamo valutando". Cicchitto spiega: "Per decretare la fine del Pdl ci vogliono i due terzi del Consiglio Nazionale, ma se resta questo dissenso non e' detto che ci siano". Quindi l'ipotesi che si possano formare gruppi autonomi: "nessuna decisione e' presa in partenza, ne' in un senso ne' nell'altro - dichiara -. Non e' che da qui all'otto dicembre si sospende l'attivita' politica. In questo tempo verificheremo se le distanze che hanno portato alcuni a non partecipare alla riunione si accentueranno o diminuiranno".
Secondo Cicchitto, comunque, "il modello di Forza Italia non puo' rimanere rigido come quello del 1994. E Alfano ha avuto nel Pdl un ruolo di segretario con dei poteri reali. Li potra' condividere con Berlusconi ma non puo' non averli. Va mantenuto come segretario di partito". E sempre su Forza Italia, Cicchitto ha detto che "nei nesi passati e' emersa la visione di un partito estremizzato verso il governo e il quadro istituzionale. Di assoluta minoranza e che esclude il centro".
E sul sostegno al governo Letta, Cicchitto ha detto che "va tenuto fermo fino al 2015, facendo si che la sua politica economica e la sua politica istituzionale presentino forti elementi innovativi".
Secondo Cicchitto, comunque, "il modello di Forza Italia non puo' rimanere rigido come quello del 1994. E Alfano ha avuto nel Pdl un ruolo di segretario con dei poteri reali. Li potra' condividere con Berlusconi ma non puo' non averli. Va mantenuto come segretario di partito". E sempre su Forza Italia, Cicchitto ha detto che "nei nesi passati e' emersa la visione di un partito estremizzato verso il governo e il quadro istituzionale. Di assoluta minoranza e che esclude il centro".
E sul sostegno al governo Letta, Cicchitto ha detto che "va tenuto fermo fino al 2015, facendo si che la sua politica economica e la sua politica istituzionale presentino forti elementi innovativi".
DE GIROLAMO, CI SIAMO TUTTI CON ENTUSIASMO MA NO ESTREMISMI
"Noi siamo tutti di Forza Italia, la Forza Italia con lo spirito del '94 sicuramente e', per noi, fonte di entusiasmo, ma non la Forza Italia fatta di estremismi". Cosi' il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, commenta la decisione presa dall'ufficio di presidenza del Pdl, a margine di una visita alla Fiera del bovino da latte, a Cremona. Il consiglio nazionale dell'8 dicembre, ha proseguito, "sara' una grande occasione per discutere su che tipo di partito vogliamo, come crediamo di poter dare risposte ai cittadini italiani".
D'ALIA, SCISSIONE? PER NOI CONTA CONFERMA FIDUCIA A LETTA
"Non so se si tratti di una scissione o meno. E' un problema interno al Popolo delle liberta'. Vedremo nelle prossime settimane quello che succedera'. Noi stiamo ai fatti e alle dichiarazioni di conferma della fiducia al governo Letta, che peraltro il Parlamento ha ampiamente ridato qualche settimana fa". A dirlo a Palermo il ministro per la Pubblica amministrazione e semplificazione Gianpiero D'Alia, a margine del comitato provinciale dell'Udc, commentando la situazione interna al Pdl e la tenuta del governo nazionale. "Penso che gli italiani - aggiunge - abbiano bisogno di un governo stabile per uscire dalla crisi, e non di discussioni che servono solo a complicare la vita degli italiani".
MATTEOLI, UNITA' NELLA CHIAREZZA E NON A TUTTI I COSTI
"L'unita' del Pdl e' un valore importante ma la si deve raggiungere nella chiarezza. Se fosse solo di facciata o a tutti i costi non servirebbe a nulla". E' quanto sostiene in una nota il senatore del Pdl Altero Matteoli, dopo l'Ufficio di presidenza del partito di ieri, in cui si e' decisa una linea politica. "Ora - spiega Matteoli - bisognera' che anche coloro che hanno deciso di non partecipare la condividano dopo un serio confronto. L'assetto della gestione e delle cariche di partito viene dopo e si possono trovare le soluzioni soddisfacenti per le ambizioni personali che in un partito ci sono sempre state e di cui nessuno puo' scandalizzarsi.
Decisiva e' la chiarezza nella condivisione di un progetto politico, a cominciare dal riconoscimento della leadership di Berlusconi e della sua difesa davanti all'attacco proditorio che e' in atto e che tutto il partito ha il dovere di contrastare".
Decisiva e' la chiarezza nella condivisione di un progetto politico, a cominciare dal riconoscimento della leadership di Berlusconi e della sua difesa davanti all'attacco proditorio che e' in atto e che tutto il partito ha il dovere di contrastare".
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