Bers, confermate previsioni crescita 'Nuova Europa' nel 2014
Slovenia rimane in recessione, bene Polonia, Ungheria e baltici
Ripresa sì, ma ancora fiacca, in certi casi rallentata da minori investimenti e dalla riduzione delle maglie del credito da parte delle banche straniere operanti nella regione, in particolare nell'area balcanica e nell'Europa sudorientale. - in primis quelle dell'Europa centro-orientale e dei Balcani - dove l'istituzione finanziaria investe, report reso pubblico nell'ultima edizione del 'Regional Economic Prospects' (http://www.ebrd.com/downloads/research/REP/rep-1401.pdf).
Per quanto riguarda l'Europa centrale e i Paesi baltici, buone le performance della Polonia, che secondo la Bers registrerà un +2,7% del Pil nel 2014, +0,4% rispetto alle precedenti previsioni di novembre. Varsavia, scrivono gli analisti della Bers, che ''sembra aver superato le debolezze nella crescita'' registrate a inizio 2013, grazie a una buona ripresa delle esportazioni e della produzione industriale, degli investimenti privati e dei consumi interni. Buone notizie anche per l'Ungheria (Pil +1,7%, +0,5% rispetto alle ultime previsioni Bers), dove l'economia è sempre più lontana dai marosi dell'inizio della ''Grande Crisi'' e che sta risentendo positivamente anche degli interventi di assistenza finanziaria alle Pmi, della crescita delle esportazioni e degli investimenti pubblici. Voti ancora negativi invece per la Slovenia (-2% il Pil nel 2014 rispetto al -2,5% previsto a novembre 2013), dove la recessione è stata sì ''moderata'' negli ultimi mesi del 2013 da una crescita delle esportazioni, ma non al punto da far ripartire Lubiana, unico Paese dell'area che continuerà a rimanere in recessione anche quest'anno. Lubiana che, anche nel 2014, soffrirà per una domanda interna abulica e per le operazioni di salvataggio delle banche locali da parte dello Stato. Modesta anche l'attesa ripresa in Croazia (+1% rispetto al +1,5% in precedenza annunciato), anche se ''il Paese dovrebbe beneficiare'' finalmente appieno, nel 2014, degli effetti positivi dell''integrazione nell'Ue e del ''pieno accesso al mercato unico e a sostanziosi fondi europei''. Discrete le notizie in arrivo dalla Slovacchia (+2% il Pil nel 2014) e da ''tutte e tre le economie baltiche'', che pur sperimentando ''una decelerazione della crescita nel 2013'' rimangono fra i ''top performers'' nell'Ue, con in testa la Lettonia (+4,1%), seguita dalla Lituania (+3,3%) e dall'Estonia (+2,8%), con Vilnius, Riga e Tallinn che continueranno anche nell'anno in corso ad ''avvantaggiarsi della modesta ripresa'' della richiesta di prodotti sui mercati Ue e dell'aumento della produzione industriale nazionale, oltre che di ''robusti aumenti dei salari e dei consumi privati''.
Per quanto riguarda invece l'Europa sud-orientale (See), previsioni di crescita praticamente immutate rispetto al precedente rapporto di novembre, con la Bers che ha ribadito che - malgrado la crescita media del 2% registrata nel 2013 - gli investimenti stranieri e la domanda interna ''continuano a rimanere inferiori ai livelli pre-crisi, mentre ''persistono'' pressioni verso il ''deleveraging'' nel settore bancario. Punti a favore, le buone performance delle esportazioni, la riduzione dell'inflazione e la buona stagione agricola che ha mantenuto bassi i prezzi del cibo in tutta la regione. Nell'area See, la Bers prevede oggi un Pil in crescita dell'1,7% nel 2014 per l'Albania, dell'1,8% in Bosnia-Erzegovina e in Bulgaria, del 3% in Macedonia, del 3,5% in Kosovo, del 2% in Montenegro, del 2,4% in Romania e dell'1,3% in Serbia (-0,4% rispetto alle precedenti previsioni). Da segnalare infine che la Bers non ha modificato le previsioni di crescita per Moldavia (+3,5%), Bielorussia (+1%) e Ucraina (+1,5% nel 2014). (ANSA).
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