Vendola sfida Renzi: “Fa tornare
in cattedra il trafficante di carne”
Sel sceglie Tsipras, Pd più lontano
Il segretario chiude il Congresso: “Alle Europee nella Terra di mezzo”
«Con Tsipras ma non contro Schulz’: «nella Terra di mezzo», proiettati «verso un nuovo mondo». Nichi Vendola dal palco del congresso di Sel a Riccione riassume così la posizione del partito in vista delle prossime europee: Sel sosterrà la candidatura alla guida della Commissione europea del giovane leader della sinistra greca Alexis Tsipras e, di conseguenza, non appoggerà quella del presidente del Parlamento europeo il socialista Martin Schulz che riceverà l’appoggio del Partito Democratico. È una posizione ambigua che cerca, però, di mediare lo scontro che ha diviso e animato la platea dei 900 delegati nei tre giorni di dibattito a Riccione.
La collocazione europea di Sel nasconde le problematiche legate al rapporto con il Pd di Matteo Renzi. E l’assenza del segretario Dem all’appuntamento di Riccione, unita alla `ostilità´ della riforma elettorale, ha probabilmente influito sull’esito del congresso stesso. Al sindaco di Firenze, Vendola invia un messaggio durissimo: «Caro Matteo, non dovevi dare questo agio di tornare in cattedra» a chi ha fatto entrare «trafficanti di carne e di voti nelle istituzioni».
Vendola si trova a mediare tra la sinistra di Sel ed una parte del partito che non vuole rompere con il Pd in maniera netta ma che, soprattutto, vuole evitare di confluire nel Gue, il gruppo che raccoglie tutti i partiti della estrema sinistra in Europa e che vedrebbe i “vendoliani” tornare al fianco dei vecchi “compagni” dai quali si sono separati. Il presidente di Sel sa che questa divisione rischia di far scoppiare il partito e per questo cerca la mediazione. Prova a rassicurare: «Non c’è da parte nostra una questione di rancori, ferite ancora aperte, piccole rotture, scissioni nella sinistra radicale - spiega dal palco - I partitini malati di nostalgia e ortodossia ideologica non sono nostri compagni di viaggio». D’altronde alla assemblea chiede il mandato di «verificare la possibilità» di un’intesa con Tsipras.
Eletto nuovamente presidente del partito (anche se annuncia che il suo «cammino sarà breve» per lasciare spazio ad altrie riconquistare «la libertà individuale»), Vendola indica la strada della mediazione. Il governatore pugliese passa da Umberto Eco a John Ronald Reuel Tolkien, autore del “Signore degli Anelli”, per spiegare a «chi ci vuole sempre o di qua o di là, o apocalittici o integrati» che «Sel sarà sempre nella Terra di mezzo». Perché andare con Tsipras non deve significare «mettere insieme una arca di Noè improvvisata, di convocare i reduci di tutti gli “sconfittismi”».
La mediazione del presidente però non convince tutti al punto che il documento finale è stato votato due volte per permettere un riconteggio risolto, comunque, a favore del governatore pugliese: 382 a favore; 68 contro e ben 123 astenuti. Poco prima aveva preso la parola Claudio Fava e non era stato tenero nei confronti di Vendola: «Chiudere questo congresso con un `Con Tsipras ma non contro Schulz´ è un ossimoro ed anche un pochino doroteo. Non si può pensare di prendere il nome di Tsipras e poi andare contro quel che dice Tispras. O entriamo nella Gue oppure dobbiamo dire che siamo fermi ad una scelta che abbiamo preso nell’altro congresso». D’altronde, al congresso si è capito fin da subito che il cuore dei delegati è rivolto a Tsipras. I fischi di ieri al rappresentante del Pd Stefano Bonaccina e la standing ovation alla lettera del leader greco hanno segnato la platea. Vendola non lo sottovaluta. I suoi toni, nell’ultimo giorno del congresso, sono più severi nei confronti di Schulz e di Renzi. «Al mio amico Martin Schulz quando dice che chi attacca la Merkel attacca la Germania, diciamo che questo congresso non vuole fare sconti alla signora Merkel perché è lei che ha ridotto l’Europa così».
fonte: http://www.lastampa.it/
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