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PENSATOIO DI IDEE

domenica 28 aprile 2013


domenica 31 marzo 2013

Bruxelles rafforza i poteri della polizia europea

L’agenzia di polizia dell’Unione europea con sede a L’Aja, Europol, vedrà rafforzati i suoi poteri e le sue capacità operative per implementare le attività di controllo nell’ambito di una proposta avanzata dai tecnocrati della Commissione europea.
Il progetto di regolamento impone agli Stati membri di alimentare l’agenzia con più dati, per migliorare la loro cooperazione riguardo ai crimini transfrontalieri e alle indagini. “L’Ue ha bisogno di una agenzia efficace ed economicamente efficiente per aiutare gli Stati membri a combattere la grave criminalità transfrontaliera e il terrorismo”, ha sottolineato in un comunicato il Commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmström (nella foto).


L’agenzia per l’elaborazione dei dati sarà anche rinnovata con mezzi altamente tecnologici per produrre risultati più efficienti con le informazioni già in suo possesso. Il regolamento prevede per l’agenzia di adottare un “privacy by design” approccio, con garanzie supplementari che permettano “all’Europol di adeguare la propria architettura IT per le sfide future e le esigenze delle autorità incaricate dell’applicazione della legge nell’Unione europea”. Malmström ha dichiarato che i cambiamenti rafforzeranno la protezione dei dati personali e aumenteranno le responsabilità di Europol nei confronti dell’Europarlamento e dei parlamenti nazionali. Parole che sembrano vere, ma nascondono ben altre verità, ovvero che l’unità prospettata servirà a controllare meglio chi ha posizioni politiche divergenti rispetto a quelle dei tecnocrati di Bruxelles e Francoforte. Posizioni molto diffuse a causa delle tensioni sociali crescenti merito delle politiche di austerità imposte dalla troika dell’usura internazionale e approvate dai governi nazionali.
Nel frattempo, l’Accademia europea di polizia, Cepol, verrà spostata dal Regno Unito e si fonderà con Europol, che ha la sua sede a L’Aja. La Commissione europea afferma che la fusione permetterà di risparmiare circa 17,2 milioni di euro per il periodo che va dal 2015 al 2020. Il College britannico ha rappresentato la prima agenzia Ue le cui spese di bilancio sono state bloccate dall’Europarlamento nel 2010 per una cattiva gestione. Il capo di Europol Rob Wainwright aveva in passato espresso una certa riluttanza sulla fusione di Cepol con l’agenzia di polizia Ue. Nel mese di gennaio, aveva sottolineato ai ministri britannici che l’Europol era stata già spremuta per i finanziamenti quando ha realizzato una nuova struttura per la lotta alla criminalità informatica.
“Se l’affare è quello di prendere un altro compito grande, ma ancora più fondi, allora preferirei non sia disponibile in tutto”, ha dichiarato. La Malmström ha annunciato la creazione di un centro per lotta alla cybercriminalità esattamente un anno fa. La Commissione intende trasformare l’Europol in un hub per la condivisione delle informazioni e delle analisi su reati ritenuti gravi. La riforma dovrebbe comprendere anche la formazione della polizia, hanno fatto sapere i Soloni di Bruxelles. Da parte sua, il gruppo Statewatch con sede a Londra che si occupa delle libertà civili ha delle riserve su come i dati vengono utilizzati da persone come Wainwright. E ricorda una relazione presentata nel 2011 dall’Europarlamento in cui si rileva che Europol aveva in suo possesso dei dati di un gruppo di 33 giovani donne, che venivano definite delle prostitute e sospettate di attività criminali. Ma successivamente è risultato che la maggior parte delle giovani erano soltanto vittime del traffico di esseri umani e che “non c’erano prove sufficienti per tenerle come sospettate nel sistema di Europol”.
Il rappresentante di Europol nel Regno Unito ha notificato all’agenzia il problema. Ma i dati riguardanti queste donne erano ancora memorizzati nel database della polizia europea, trascorso ormai un anno, nonostante la segnalazione proveniente dalla Gran Bretagna avesse sostenuto e dimostrato il contrario. Le mani nuovo regolamento sul controllo esterno della protezione dei dati di Europol al garante europeo della protezione dei dati.
“I diritti individuali, lesi dal trattamento dei dati da parte di Europol, saranno rafforzati”, ha osservato la Commissione Ue e i suoi tecnocrati sempre pronti a salmodiare la filastrocca dei diritti umani. Ma che questo avvenga veramente è sempre bene dubitarne. Intanto l’unificazione delle due sedi, quella di Londra e quella de L’Aja, rappresenta un passaggio che non promette niente di buono per i popoli e i cittadini europei, come dimostra la vicenda delle donne vittime del traffico di essere umani. Chiunque sia ritenuto avverso al sistema politico-economico attuale potrebbe essere schedato e considerato pericoloso da tutte le polizie dell’Unione europea e non solo. Un metodo questo per controllare, frenare e annullare qualsiasi tipo di tensione sociale che lentamente nell’Ue sta crescendo a causa della politica di austerità della troika dell’usura internazionale che annienta il futuro dei popoli europei.
 di A. Perrone, Fonte: Rinascita

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