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Non c’è limite alla sete di denaro della casta parlamentare. Chi pensava che in un periodo di drammatica crisi come quella in corso, in cui lo stesso Napolitano – tra vivi e vibranti applausi – ha invitato alla sobrietà, chi pensava dunque che in questo contesto qualcosa sarebbe cambiato, è un povero ingenuo. La casta non ha nessuna intenzione di fare passi indietro. L’ultima delibera shock dei nababbi romani risale a qualche giorno fa: è la delibera numero uno del Senato che, su proposta dei senatori stessi, ha assegnato ai gruppi parlamentari di Palazzo Madama la bellezza di 21 milioni e 344mila euro.
Il meccanismo che consente alla casta di colpire ancora una volta senza pietà alle spalle dei cittadini è il seguente: a ogni gruppo parlamentare vanno 300mila euro. Per ogni senatore che lo compone, spettano 59.200 euro. I 21 milioni e 344mila euro vanno alla casta ogni anno, non si tratta di una tantum. Il che significa che nei 5 anni di legislatura, la casta del Senato incassa oltre 100milioni di euro. Con tante pernacchie a disoccupati, cassintegrati e studenti senza futuro.

Il sito Dagospia ha fatto i conti in tasca agli esponenti della tasca. Il partito che insaccherà più soldi, ancora una volta, sarà quello di Epifani, con quasi 7 milioni di euro:
Il Pd, che ha 107 senatori, riceve sei milioni e 634 mila euro, al Pdl (che ne ha 91) viene accreditata sul proprio conto corrente del Senato la somma di cinque milioni e 687 mila euro, il Movimento 5 Stelle tre milioni e 437 mila euro in base a 51 senatori, Scelta (“Sciolta”) Civica un milione e 543 mila e 200 euro per 21 senatori tra i quali c’è anche Casini Pierferdinando, la Lega Nord incamera un milione 247 mila e 200 euro per 16 senatori. E così via, sino al gruppo misto e agli altri due gruppi presenti in Senato. Totale, appunto, 21 milioni e 344 mila euro per quest’anno”.
Tali faraonici contributi vengono giustificati dal fatto che si devono pagare i dipendenti dei vari gruppi, alcuni nati proprio per incassare più denaro possibile. In realtà, pagati i dipendenti, l’avanzo è notevolissimo ed è utilizzato discrezionalmente dai gruppi stessi. Ovviamente, precisa Dagospia, “alla Camera dei Deputati una delibera analoga ha dato il via alla grande spartizione, per una cifra più che doppia visto il numero dei componenti”.
Insomma, mentre il paese affonda, la casta colpisce senza pietà, cercando di arraffare quanto più possibile. Ci pensa poi Letta a depistare l’opinione pubblica parlando di tagli che non ci sono mai stati e che, con questi parlamentari, mai ci saranno.