Governo, Letta avverte il Pdl: “Se cade tutto a settembre si pagherà l’Imu”
"Per riformarla servono esecutivo e Parlamento. Se no sono inevitabili rate di settembre e dicembre". Così il presidente del Consiglio prova a mettere in scacco gli alleati. Ma dal Pdl attacco: "Basta con i ricatti, rispetti i patti", dice il vice capogruppo Bianconi. Gelmini: "E' vero il contrario di quanto dice il premier. Se si paga l'Imu non c'è più un governo"
E a chi chiede della cosiddetta “agibilità politica” da assicurare a Berlusconi, pena la crisi dell’esecutivo, Letta fa orecchie da mercante, come sempre ha fatto finora sull’argomento: “Il governo è impegnato ad affrontare i problemi degli italiani e nulla mi distoglierà da questo. Oggi siamo qui per creare sull’energia un’occasione di lungo termine per l’Italia, perché i costi dell’energia sono frutto di scelte che si rilevano molti anni dopo e qui cerchiamo la soluzione a problemi per abbassare le bollette nei prossimi anni”.
Ma Letta non risponde su una questione che per il Pdl è tutt’altro che marginale. Perché, nascosta dietro alla gazzarra sull’Imu, in realtà resta centrale – per i berlusconiani – la richiesta della cosiddetta “agibilità politica” per il loro leader. Maurizio Bianconi non ci prova nemmeno a trovare toni diplomatici con il presidente del Consiglio sostenuto dalla maggioranza di cui il deputato Pdl fa parte: “Doveva andare a Baku per fare un discorso così. Siamo stanchi delle sue mezze parole, dei suoi ricatti, del suo giocare a nascondino. Non gli abbiamo dato la fiducia per questo. Di professori incapaci, di ragionieri non si sa al servizio di chi, di democristiani furbetti che pensano di sopravvivere tra ammiccamenti e ricatti non ne sentivamo il bisogno. La nostra pazienza è finita con Esposito, e chi ritiene che possiamo stare ai giochi di chi pensa solo a durare si sbaglia di grosso. Attendiamo con fiducia una qualche reazione coerente di quanti del Pdl condividono le responsabilità di governo”. Il vicecapogruppo Giuseppe Esposito aggiunge: ”Se per il premier Letta l’agibilità politica per Silvio Berlusconi non è un problema del Paese vuol dire che non tiene nel conto di governare anche grazie agli oltre dieci milioni di voti ricevuti dal nostro leader alle scorse elezioni. La magistratura politicizzata e l’estromissione per via giudiziaria di un leader politico è un problema dell’Italia, faccia in fretta ad occuparsene”. Renata Polverini chiarisce: “Mi auguro che Letta rispetti i patti e che il PD la smetta di ‘gettare fango’ su chi, come il PdL èsempre stato responsabile e continua a lavorare per portare avanti degli obiettivi precisi che possano far ripartire l’economia del Paese”. Anzi Mariastella Gelmini corregge Letta: “Per il Pdl, leale sostenitore del governo delle larghe intese, è vero l’esatto contrario di ciò che ha appena detto il premier a Baku: il governo rischia cioè di cadere se gli italiani saranno costretti a pagare l’Imu, disattendendo cosi un accordo preciso Pdl-Pd”.
Ma, appunto, le dichiarazioni di Letta sembrano rivolte a ventaglio tanto che Renato Brunetta la legge in modo diverso: “Ha perfettamente ragione ilpresidente del Consiglio, Enrico Letta: ‘Senza un governo gli italiani pagheranno l’Imu di settembre e di dicembre’. Non fa altro che confermare gli impegni presi nel suo discorso programmatico alle Camere, su cui l’esecutivo ha ottenuto la fiducia il 29 aprile, e in successive dichiarazioni pubbliche”. Il capogruppo del Pdl a Montecitorio ricorda anche l’intervista a Ballarò del 9 luglio: “Quando il conduttore Giovanni Floris gli chiede quale sarà il regime per le prime case, il premier risponde: ‘Sulla prima casa l’impegno sarà di toglierla’. Durante la registrazione del programma, il presidente del Consiglio ha sottolineato, infatti, che l’intento del governo è quello di modificare l’attuale regime, che ha provocato ‘danni’ al sistema economico ed è stata una ‘stangata’ per il settore dell’edilizia. Noi del Pdl abbiamo chiaro il senso di quelle parole, che sono anche le nostre: per questo confidiamo, né mai abbiamo dubitato, nella buona fede del presidente del Consiglio. Gli accordi sono esattamente quelli che anche oggi ha ribadito: con questo governo l’Imu sulla prima casa non si pagherà più. Se ne facciano una ragione i vari Fassina e i vari Monti, che nonostante la chiarezza del dire di Enrico Letta continuano a non voler sentire né capire, e a produrre confusione. Non è di questo che il Paese ha bisogno”.
Dall’altra parte Benedetto Della Vedova (portavoce di Scelta Civicas) raccomanda al presidente del Consiglio di “non cedere alla propaganda elettoralistica dell’abolizione immediata e per tutti dell’Imu prima casa, sorella gemella dell’abolizione totale dell’ICI del 2008, che notoriamente non portò bene al Governo che la volle, ma soprattutto all’Italia”.
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