spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

venerdì 30 agosto 2013

LA SERVICE TAX

LA SERVICE TAX


commento
di Gianluca Dipierri:





La Service Tax non è stata ancora scritta ma ci sono alcune punti che sembrano essere stati già decisi. La service tax sostituirà ed incorporerà l'imu e la tares (mai entrata in vigore). La tares è la tassa che avrebbe sostituito la vecchia tarsu, in più con la tares (tassa rifiuti e servizi) sarebbe stato incorporato il contributo per i serivizi cd indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione stadale, polizia locale ecc.). Insomma imu+tares= service tax. Inoltre sembra che la service tax graverà in parte anche sugli inquilini e non interamente sul proprietario. Quindi categorie svantaggiate saranno oltre alle famiglie che hanno un fitto, anche gli studenti fuori sede che si vedranno caricati di una tassa che ancora non si conosce neanche l'ammontare. Tolgo l'imu e tares, metto la service tax, cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Anzi c'è il rischio che aumenti pure la mazzata. Questi ministri sono dei geni.


Service Tax, inquilini contro:
troppi costi per gli affittuari, in vista un boom degli sfratti:
La Service Tax è ancora tutta da scrivere, ma già scoppia la bagarre su effetti negativi e categorie danneggiate dall'annunciato riassetto della tassazione degli immobili, a cominciare dagli inquilini. Di stangata media da circa mille euro che dal prossimo anno rischia di abbattersi sugli affittuari parla ad esempio l'Unione Inquilini, il cui presidente, Walter De Cesaris, avverte: «Più che un piano casa sembra un piano sfratti che travolgerà oltre tre milioni di inquilini». In vista un «rischio tsunami degli sfratti per morosità».

I possibili effetti sulla morosità delle famiglie in affitto 
La nuova imposta comunale federale a carico sia del proprietario che dell'occupante l'immobile, destinata dal 2014 a sostituire l'Imu accorpando quanto dovuto per la tassa sui rifiuti (Tari) e per i servizi cosiddetti indivisibili (Tari) preoccupa perché tra pochi mesi «saranno a carico degli inquilini la maggior parte degli oneri relativi alla nuova tassa che, di fatto, anche negli importi, sostituirà sostanzialmente l'Imu oggi pagata dai proprietari». Il Governo «fa finta di non sapere che l'80% degli inquilini ha un reddito lordo inferiore ai 30mila euro, che già oggi il 90% delle circa 70.000 sentenze annue di sfratto sono per morosità ed infine che in Italia sono 650mila le famiglie che hanno diritto ad una casa popolare avendone i requisiti certificati dai Comuni».


Non scaricare i costi dell'operazione stop all'Imu sugli inquilini

Sulla stessa linea anche Sunia, Sicet e Uniat, altre sigle di associazioni di rappresentanza degli inquilini: «È inaccettabile scaricare sugli inquilini la Service Tax», si rischia di moltiplicare gli sfratti per morosità». Pur soddisfatte per alcune delle misure sugli sfratti per morosità incolpevole, sul fondo di sostegno all'affitto e sulle agevolazioni ai contratti concordati deliberate ieri dal Consiglio dei ministri, le associazioni si scagliano contro il decreto legge che introduce la Service Tax perché «Scaricare, anche parzialmente, i costi dell'operazione Imu sugli inquilini è inaccettabile. Questa misura, se attuata, avrebbe un effetto moltiplicatore del costo dell'abitazione con il risultato di aumentare in maniera esponenziale gli sfratti per morosità che lo stesso decreto tenta di arginare».

Fassina (Economia):
ancora in essere la tassazione sulla prima casa 

A fronte della levata di scudi, tra i piu solleciti a difendere lo stop all''Imu che non elimina la tassazione per i proprietari c'è il viceministro all'Economia Stefano Fassina (Pd), che in un intervento pubblicato sull'Huffington Post chiarisce che sì, l'«Imu è stata abolita», ma ricorda anche che «non è stata cancellata la tassazione sulla prima casa». E spiega che la Service Tax «tratteggiata nel documento allegato al verbale del Consiglio dei ministri va nella direzione di un impianto pienamente federale dell'imposta, indica la rendita catastale come base imponibile, fissa, nel caso di abitazioni affittate, il contributo prevalente a carico del proprietario e impegna il legislatore a tutelare le abitazioni di minor valore (oggi esenti dall'Imu grazie alla detrazione)».

Studenti fuori sede, possibile un aumento degli affitti in nero


L'arrivo di un criterio di tassazione condiviso tra inquilini e proprietari, già utilizzato in altri paesi come la Francia mette in allarme anche una particolare categoria di affittuari, quella degli studenti fuori sede. Per l'associazione studentesca Rete della Conoscenza la nuova Service Tax «graverà maggiormente su decine di migliaia di universitari fuori sede, per cui moltissimi studenti saranno spinti ad accettare affitti in nero per non risultare occupanti di uno stabile, aumentando l'illegalità e riducendo l'esigibilità dei diritti degli inquilini. Qualora uno studente accettasse un contratto, segnala la Rete, si ritroverebbe a dover pagare tasse di cui non si sanno ancora gli importi e che varieranno da Comune a Comune. In questo scenario, l'associazione sollecita Governo e Comuni a non «indebolire ulteriormente un settore svantaggiato come quello degli studenti fuori sede, già schiacciati da affitti e spese che, in molte città sono diventati esorbitanti».


Pensano che siamo davvero impediti o altro per capire una cosa molto semplice. Togli l'imu, ma poi metti una tassa che incorpora la stessa imu e la tares (tassa rifiuti e servizi) che non è mai andata in vigore. Geniale!!!!!!!! Togli 2 e 3, metti 5 (o forse di più). Ragioniere style!!!!!In più parte della tassa la metti a carico degli affittuari. Ricordo che tra gli affittuari ci sono anche categorie come studenti fuori sede, che in alcune città stanno già ammazzati di spese.

fonte;  ilsole24ore

Nessun commento:

Posta un commento

5 STELLE