spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

sabato 15 febbraio 2014

PREGIUDICATI, ISTRIONI, RE E LE RISPETTIVE CONSORTERIE AL GOVERNO , ERA IL MINIMO CHE CI SI POTESSE ASPETTARE.

Dimissioni Letta, diretta – Consultazioni, il giorno di Berlusconi e Pd

Matteo Renzi potrebbe ricevere l'incarico di formare il governo già in serata. Dopo i partiti più piccoli, a salire il Colle sarà il leader Forza Italia, ultimi i democratici. Pesano le assenze del M5S e della Lega Nord. Intanto l'agenzia Moody's migliora l'outlook dell’Italia portato da negativo a stabile

Enrico Letta e Giorgio Napolitano
Seconda giornata di consultazioni al QuirinaleDopo le dimissioni irrevocabili di Enrico Letta e i primi incontri di venerdì (presidenti delle Camere Pietro Grasso, Laura Boldrini, e gruppo misto), il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontra le delegazioni dei partiti più piccoli, poi nel pomeriggio, a partire dalle 16, sarà il turno di Silvio Berlusconi, al Colle per la prima volta dopo la sua decadenza dalla carica di senatore (e protagonista, ieri, di dichiarazioni di fuoco in riferimento a “un colpo di Stato nel 2011″). Chiuderanno le consultazioni Luigi Zanda e Roberto Speranza del Partito democratico, assente Matteo Renzi. Non saliranno al Quirinale Lega Nord e Movimento Cinque Stelle. Con un post sul blog di Beppe Grillo, firmato da Federico D’Incà e Maurizio Santangelo, capigruppo M5S di Camera e Senato. “Non andremo alle consultazioni-farsa di Napolitano – si legge nel post – Non essendoci il tempo materiale per una consultazione in Rete, l’assemblea del gruppo parlamentare M5S lo ha deciso in modo aperto e democratico” (leggi l’articolo). In serata la nota del Quirinale, che ha parlato di “sorpresa e stupore” per l’assenza della Lega. Nessun riferimento a quella dei 5 Stelle.
Prima dell’incarico, Matteo Renzi sarà impegnato su due fronti: il braccio di ferro con Angelino Alfano per le caselle da affidare al Nuovo centro destra e la scelta del ministro dell’Economia. Intervistato da Il Messaggero, il leader di Ncd prova ad alzare il prezzo: ”Non c’è alcun esito scontato”, dice avvertendo anche che i tempi della nascita di un governo Renzi non possono essere “troppo stretti” vista la necessità di “definire meticolosamente il programma”. L’attuale ministro dell’Interno e vicepremier non ha alcuna intenzione di lasciare almeno il suo primo incarico e al sindaco di Firenze fa sapere: “Io rimango lì”. Ma se il Pd conferma Orlando, Delrio e Franceschini, se EmmaBonino rimane agli Esteri e se il nuovo centrodestra chiede di non rimuovere Alfano, Lorenzin e Lupi, allora il governo Renzi è già destinato dall’origine al mantenimento dello status quo. 
Per uscire dall’angolo Renzi ha una possibilità: nominare lui i ministri senza lasciarsi invischiare dai veti incrociati di partiti e partitini. Intanto arriva il rifiuto del patron di Eataly Oscar Farinetti. Al suo posto, con la delega alla promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo, potrebbe arrivare Luca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari e ex numero uno di Confindustria. Tra i confermati dal Pd ci sono Emma Bonino, impegnata alla Farnesina nella contesa con l’India sul caso dei due marò, Dario Franceschini, ministro uscente per i Rapporti con il Parlamento e il lizza per il Viminale occupato da Alfano o, in seconda battuta alla Cultura, casella che potrebbe essere occupata anche dallo scrittore Alessandro Baricco, a colloquio con Renzi a Firenze “per discutere della squadra”. Conferma anche per Andrea Orlando, attualmente al ministero dell’Ambiente, ma dato in pole position per quello della Giustizia.
Moody’s promuove Italia, outlook da negativo a stabile (ANDANTE E PARZIALMENTE MOSSO, VENTI DI MAESTRALE  E MARI FORZA 9)
Renzi potrebbe dunque ricevere l’incarico a formare il governo  già in serata. Un esecutivo, il suo, che sembra nascere sotto una buona stella: quella dei mercati. L’agenzia di rating americana Moody’s ha lasciato invariato il rating dell’Italia a Baa2 e ha migliorato il giudizio sulle prospettive economiche del nostro Paese, portando l’outlook da negativo a stabile. Sembra un regalo di benvenuto a Renzi, anche se l’agenzia precisa: ”Le dimissioni di Enrico Letta e l’attesa per un nuovo governo guidato da Matteo Renzi non alterano le nostre aspettative”. Altro dato “fortunato” per Renzi, uscito ieri, è quello Pil: inversione di tendenza nel quarto trimestre 2013, con il prodotto interno lordo che ha fatto registrare una crescita dello 0,1%.
CRONACA (DELL'OMICIDIO DEL PAESE) ORA PER ORA
13.14 -  Grillo: “Al Colle 90enne e un condannato decidono tuo futuro” - Oggi al Colle, “un condannato in via definitiva per truffa fiscale sale dal presidente della Repubblica per discutere il nuovo governo. Incontrerà un signore novantenne e insieme, tra un caffè e un biscotto, parleranno del futuro. Il TUO futuro”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog paragonando il presidente Napolitano a un “monarca medievale”.
12.43 – Meloni: “Fratelli d’Italia riconsegna le tessere elettorali a Napolitano” - Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Maurizio Crosetto di Fratelli d’Italia hanno consegnato simbolicamente al presidente della Repubblica le loro tessere elettorali come segno di protesta per il fatto che si sta avviando “il terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani”. I tre esponenti hanno mostrato le loro tessere elettorali alla stampa subito dopo il colloquio avuto al Quirinale con il capo dello Stato, “sembra che in Italia le elezioni siano diventate qualcosa di fastidioso e maleducato”, ha detto la Meloni confermando che l’FdI sarà “all’opposizione di un eventuale governo di centrosinistra”.
12.21 – Landini (Fiom): “Se il parlamento rimane lo stesso, con chi è che cambia Renzi?” -Prendendo per buona la volontà di Renzi di cambiare tutto, ma il parlamento è sempre quello e quindi cambia con chi? Con Scelta Civica, con Alfano? Io vedo un rischio anche per lui, mi permetto di dire, perché uno che si è presentato, è stato votato dicendo cambio tutto, poi con chi lo fa? Con questo parlamento?”. Lo ha detto il segretario Fiom, Maurizio Landini.
11.46 – Oscar Farinetti: “Non farò il ministro con Renzi” - ”Non farò il ministro, faccio l’imprenditore, ognuno deve fare il suo mestiere”. Così Oscar Farinetti, patron di Eataly, sulle voci che lo accreditano al Dicastero dell’Agricoltura nel prossimo esecutivo targato Matteo Renzi. Farinetti sottolinea, a margine di un incontro dell’Asp Alumni al Politecnico di Milano, che “però gli starò molto vicino, se ha bisogno, per quello che possiamo fare noi e cioè agricoltura e turismo che sono le due cose di nostra competenza”. Il patron di Eataly aggiunge: “Non posso andare in trincea io, io sono già in trincea nel mio mestiere e, forse, gli italiani hanno le scatole piene di imprenditori di successo che si mettono in politica”.
11.39 - Baricco incontra Renzi: “Discuteremo squadra governo” - Lo scrittore Alessandro Baricco è arrivato a Firenze dove ha in programma un incontro con il segretario del Pd Matteo Renzi. Intercettato alla stazione dai giornalisti Baricco ha spiegato che incontrerà Renzi in Palazzo Vecchio e che discuteranno della squadra di Governo. Ai giornalisti che gli chiedevano se accetterebbe un incarico da ministro, Baricco ha risposto sorridendo: “Non vengo certo a dirvelo a voi”. Nei giorni scorsi il nome di Baricco è stato fatto come possibile ministro della Cultura.
11.31 – Tabacci: “Renzi può dar fiato a legislatura” 
10.55 – Svp: “No a elezioni anticipate, solo incertezza” - “Siamo disposti a sostenere un nuovo esecutivo a patto che ci sia un governo capace di agire, semplificare e incentivare l’economia. Pensiamo che le elezioni anticipiate rafforzerebbero solo la grande incertezza già presente nel Paese”. Sono le parole di Daniel Alfreider, esponente della minoranza linguistica del Südtiroler Volkspartei del gruppo Misto della Camera, al termine del suo incontro con il presidente della Repubblica.
10.49 – Boldrini: “Rispetto per le prerogative del Parlamento” - ”In questa crisi di governo a me, come Presidente della Camera, stanno a cuore due cose. Innanzitutto, che dalle consultazioni si esca con un esecutivo capace di mettere al centro della sua azione le risposte alla pesantissima situazione economica e sociale del Paese. E poi mi interessa il rispetto delle prerogative del Parlamento”. Lo afferma Laura Boldrini.
10.39 – Napolitano parla al telefono con Ciampi - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha consultato telefonicamente il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi. Lo si è appreso al Quirinale.
10.23 – Secondo giorno di consultazioni al via con Svp - Con il colloquio con Daniel Alfreider, esponente della minoranza linguistica del Sudtiroler Volkspartei (Svp) del gruppo parlamentare misto della Camera, si è aperta la seconda ed ultima giornata delle consultazioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al Quirinale.
9.59 – El Pais elogia Renzi: “La forza dell’ambizione smisurata” - “Senza dubbio” Matteo Renzi ha “quell’ambizione smisurata” che egli stesso ha “confessato” di avere giovedì, che con un “colpo di mano” che gli permetterà di diventare il più giovane premier d’Europa: esordisce così oggi il quotidiano spagnolo El Pais, che dedica al sindaco di Firenze un profilo in prima pagina. Fino a un anno fa, ricorda il giornale, i vertici del Pd lo consideravano un “bambino senza alcun vincolo con la sinistra”, ma Renzi “ha saputo superare le reticenze e si è messo in sintonia con un elettorato stufo di arringhe vuote”. 
9.00 – Angelino Alfano: “Esito non scontato, niente fretta” – ”Non c’è alcun esito scontato”. Così il leader di Ncd, Angelino Alfano, in un’intervista al Messaggero, in cui dà anche le percentuali sui possibili scenari: “50 per cento per le elezioni e 50 per cento per un nuovo governo”. E avverte: “Noi chiediamo una definizione meticolosa del programma e questo è incompatibile con tempi troppo stretti”.

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