spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

giovedì 15 agosto 2013

EFFICIENZA ENERGETICA - SISTEMI DI ACCUMULO NEL FOTOVOLTAICO

Sistemi di accumulo, un nuovo passo verso l’indipendenza energetica

di Rolando Roberto



Aspettare che i tempi siano maturi per le tecnologie dell'idrogeno o bruciare le tappe verso l'indipendenza energetica, applicando fin da ora tutti i sistemi di accumulo disponibili? 
A giudicare dall'avversione con cui i grandi monopoli energetici hanno accolto la decisione del governo tedesco di sostenere economicamente i sistemi di accumulo tradizionali, crediamo ci siano pochi dubbi: la risposta è agire subito!  
Ma come agire? Quando? A che prezzo? Il CETRI ha domandato a uno dei suoi più giovani e brillanti membri, l'ing Rolando Roberto, di studiare la questione e relazionare sui vari aspetti sopra elencati.





BATTERIE PER I NUOVI IMPIANTI  FOTOVOLTAICI



Terminata la fase storica del Conto Energia, in Italia emerge la verità che era stata nascosta dall’ubriacatura degli incentivi: l’energia rinnovabile ha bisogno di sistemi di accumulo per stabilizzare i flussi energetici e completare il ciclo solare. La teoria della Terza Rivoluzione Industriale ci ha spiegato molto bene che i cittadini, per poter essere in grado di produrre, accumulare e scambiare l’energia che generano dai loro impianti locali e familiari, devono poter disporre di sistemi che permettano loro di accumulare e trasportare l’energia che producono e non utilizzano.

Fino ad ora questa necessità è stata occultata dall’artificio dell’immissione in rete, che funge da accumulo. Ma a partire dal momento in cui gli incentivi non sono più erogati, e le regole dello scambio sul posto trattano in modo ineguale il cittadino venditore (riconoscendogli in fase di immissione un prezzo esiguo) e il monopolista (dal quale si è obbligati a pagare un prezzo più che doppio rispetto alla tariffa di vendita), bisogna interrogarsi sulle opportunità offerte dalla tecnologia per massimizzare il ritorno economico e i benefici energetici delle rinnovabili e del fotovoltaico in particolare.



In questo senso il fotovoltaico rimane un’opportunità di risparmio energetico interessante, ma dobbiamo cominciare a pensare a lungo termine e vederlo solo come la parte iniziale di un ciclo energetico per coprire il quale abbiamo bisogno di tecnologie di accumulo e di distribuzione intelligente (smart grid).

Se ci troviamo nel caso di utenza domestica, o comunque di un impianto a servizio dell’abitazione con potenza inferiore ai 20 kWp, possiamo usufruire delle agevolazioni fiscali IRPEF al 50% valide fino a fine 2013. Non sappiamo ancora con certezza quale regime fiscale sarà adottato da gennaio 2014 e neppure se si riuscirà ad ottenere qualche provvedimento strutturale di più ampio respiro.

Di occasioni però ne abbiamo altre e dobbiamo essere bravi a cogliere quanto può offrire un nuovo settore che promette una crescita esponenziale: il mercato dell’accumulo, in particolare dello “storage” domestico per l’ottimizzazione dell’autoconsumo.

Cerchiamo di capire brevemente di cosa si tratta: come tutti sanno, il fotovoltaico e l’eolico sono definite come FRNP (Fonti Rinnovabili Non Programmabili), cioè non possiamo sapere con esattezza le condizioni meteorologiche che potrebbero influenzare i dati di produzione in termini di energia giornaliera. Il vento è incostante e imprevedibile, e il Sole, lo sappiamo per certo, sorgerà ogni giorno, ma non possiamo essere sicuri delle condizioni di nuvolosità che potrebbero coprirlo e dunque intaccare la produttività di un impianto fotovoltaico.

Sappiamo però per certo che quando il Sole e il vento sono molto forti, permettono di produrre elettricità in eccesso che, se debitamente accumulata, potrebbe essere utilizzata all’occorrenza.

Se potessimo accumulare l’energia in eccesso durante le ore di sole e di vento per poterla riutilizzare di notte o nei giorni di calma piatta? Jeremy Rifkin ci dice che in un futuro abbastanza vicino sarà possibile farlo con le tecnologie dell’idrogeno, una vera e propria rivoluzione energetica. Ma in attesa che tali tecnologie entrino nella fase di economie di scala che ne permettano l’ingresso sul mercato, il sogno dell’indipendenza energetica si avvicina sempre di più grazie ad altre tecnologie che sono già sul mercato a prezzi contenuti.

È infatti in atto una piccola rivoluzione che tacitamente mette in fermento tutto il settore delle rinnovabili. Magari non sarà possibile staccarsi immediatamente dalla rete, ma se ipotizziamo di installare, oltre al convenzionale impianto FV, un sistema di accumulo, sicuramente le bollette potranno essere fortemente ridotte.

Attenzione però, c’è bisogno di uno sforzo in più. Quando parliamo di fotovoltaico non incentivato le regole del gioco si fanno più severe: l’idea di installare un impianto da fonti rinnovabili senza tener conto dell’efficienza complessiva del sistema e della necessità di diminuire gli sprechi di energia dev’essere completamente messa da parte!

Prima di procedere con qualsiasi ragionamento di convenienza economica ricordiamo i “comandamenti del risparmio energetico”. L’obiettivo principale sarà quello di ottimizzare i consumi attuali evitando gli sprechi ed aumentando il più possibile la quota di energia prelevabile nelle ore di maggiore producibilità del futuro impianto fotovoltaico (energia in autoconsumo).

Ogni abitazione diviene una stella di una costellazione di produttori indipendenti, una rete che si avvicina sempre più al modello di Jeremy Rifkyn di generazione distribuita. Tanti piccoli produttori e consumatori che allo stesso tempo gridano a gran voce che il cambiamento è reale ed inarrestabile.

La tecnologia ha messo a punto sistemi di stoccaggio convenzionali immediatamente disponibili sul mercato come gli accumulatori elettrochimici al piombo-acido (tecnologie AGM, GEL etc.) in attesa che i conti possano tornare anche con le più performanti batterie al litio.

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