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PENSATOIO DI IDEE

giovedì 14 novembre 2013

RENZI, RIFIUTA LA PROPOSTA DI UN SUPER-PORCELLUM

Legge elettorale: Renzi vede 'trappola' proporzionale, "no al super-porcellum"





(AGI) - Roma, 13 nov. - Una "trappola proporzionale" si celerebbe dietro l'idea di affrontare la questione della riforma elettorale per decreto governativo. Matteo Renzi non cita mai il governo ne' tantomeno Enrico Letta, ma mette in guardia: "La riforma della legge elettorale deve essere una cosa seria" e non uno stratagemma architettato al solo scopo "di sfangare il pronunciamento della Corte Costituzionale", atteso per il 3 dicembre. La preoccupazione rimane quella di assistere a un ritorno al proporzionale puro che finirebbe "per rendere perenni le larghe intese", vero spauracchio del candidato alla segreteria del Pd. Dal Porcellum si passerebbe, per renzi a un 'super porcellum'. Per questo, rispondendo su twitter alle domande dei follower, Renzi annuncia la presentazione della sua proposta, mutuata da quella di Sindaco d'Italia, tra il 20 novembre e l'otto dicembre, a cavallo della sentenza della Consulta sul Porcellum. E poco male se dalla Suprema Corte dovesse arrivare una bocciatura che porterebbe con se' il ritorno al proporzionale: un Pd a guida Renzi, dopo l'otto dicembre, "proporra' lo stesso la sua legge elettorale" e il sindaco si dice "certo che ci siano in numeri in Parlamento per evitare il proporzionale". E c'e' chi vede una 'eterogenesi dei fini' tra Matteo Renzi e i lealisti del Pdl, entrambi iscritti a buon diritto nel partito del 'voto subito'.
  Tra le fila degli ex popolari, quella che si e' appena aperta e' una settimana cruciale per il sindaco di Firenze, determinato a percorrere il piu' velocemente possibile la strada che lo porta a Palazzo Chigi: se si chiarira' la situazione dentro il Pdl, con l'uscita di Angelino Alfano e delle altre 'colombe', Renzi vedra' chiudersi l'ultima finestra elettorale disponibile e non gli restera' che rassegnarsi alla prospettiva del voto nel 2015. "Matteo non e' un avventuriero", spiegano, "lui segue una strada diritta che e' quella che lo conduce a Palazzo Chigi. Per questo e' determinato a utilizzare al meglio questi giorni che ci separano dal chiarimento in Scelta Civica, da una parte, e nel Pdl dall'altra e che finiranno, se Angelino Alfano riuscira' nel suo intento, per rafforzare il governo". I renziani al Senato, intanto, hanno dovuto incassare la bocciatura dell'ordine del giorno presentato in commissione Affari Costituzionali sul doppio turno. Ad astenersi i quattro commissari Cinquestelle e il rappresentante delle autonomie, Francesco Palermo. In Senato l'astensione vale voto contrario. Quindi 'la partita' sulla proposta del doppio turno e' finita con 11 si' e 15 no. Il Pdl ha gia' fatto sapere di non avere intenzione di presentare altri ordini del giorno, mentre da Scelta Civica, Benedetto Della Vedova spiega che, giunti a questo punto, ci si schierera' per il ritorno al Mattarellum. Amaro il commento di Roberto Giachetti, vice presidente della Camera in sciopero della fame da 34 giorni per chiedere lo spostamento dei ddl di riforma della legge elettorale da Palazzo Madama a Montecitorio: "Di tutto quello che sta accadendo al Senato non c'e' nulla che non si sapesse. Si sono buttati altri 3 mesi.
  Tutti sanno che alla Camera vi sarebbero state le condizioni politiche e numeriche per approvare una legge elettorale che avrebbe potuto anticipare e, magari evitare, la decisione della Consulta e persino far pronunciare il Senato non sulla base di chiacchiere e pillole, ma su un testo articolato. Ma si persevera". (AGI

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