Dopo aver affossato Prodi, da domani il Pd converga sul nome di Stefano Rodotà. Sel rompe definitivamente gli indugi rispetto alla posizione assunta fino ad oggi sulla nomina del Capo dello Stato e fa capire di non essere più disposta a firmare cambiali in bianco ai Democratici. "E' un tradimento", tuona Nichi Vendola, "ma se il Pd non sa vivere con serenità, limpidezza e chiarezza una scelta necessaria per dare un messaggio di speranza al paese e devono fare un congresso per scegliere chi candidare, ci facciano sapere chi ha vinto il congresso". Dunque da domani quello di Rodotà sarà l'unico nome che Sel lascerà cadere nell'insalatiera. La votazione di oggi (cento voti in meno per il professore e oltre 40 in piu' per Rodotà che secondo Sel i franchi tiratori del Pd hanno provato a far passare per voti della sinistra) ha incrinato il rapporto fiduciario tra i grandi elettori di largo del Nazareno e quelli del partito di Vendola.E secondo alcune fonti sia del Pd che di Sel ci sarebbe all'interno del gruppo democratico un discreto numero di "grandi elettori", soprattutto giovani, che starebbero considerando l'ipotesi.
Nessun commento:
Posta un commento
5 STELLE