EURO CRISI: dopo Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Cipro (Slovenia, Malta) chi sara’ il prossimo?
Abbiamo provato a spiegare la Crisi dei Paesi Euro e le sue cause in vari articoli, e qui trovate la sintesi del percorso della stessa passo dopo passo Capire la Crisi dell’Europa in 9 slides (per Super-Dummies)
D’altronde, anche l’europeista piu’ sfegatato ed ideologico, non puo’ non porsi la domanda: “perche’ da 4 anni la crisi colpisce uno dopo l’altro i paesi periferici Europei, essenzialmente quelli che adottano come valuta l’EURO, mentre nel resto del mondo non si osserva niente di simile?”
Guardate con attenzione il seguente grafico: come si vede dall’introduzione dell’EURO fino al 2011, i flussi di caitale in uscita da Germania e Olanda sono stati speculari a quelli dei paesi periferici. Lo squilibrio e’ diretta conseguenza dello squilibrio della Bilancia dei Pagamenti, a sua volta conseguente dal fatto che i paesi del cuore dell’Europa hanno de facto svalutato. Da questa regola, NESSUNA nazione dell’area Euro sta sfuggendo: chi ha accomulato grossi flussi di capitali tedeschi e nord europei in ingresso (ed ha avuto grossi passivi nella bilancia dei pagamenti) prima o poi va in crisi, e conosce austerita’, recessione e crisi. Nessuna eccezione: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Cipro e presto Slovenia e poi Malta.
Se guardate il grafico, vedrete che a partire dal 2010 le 2 curve non sono piu’ perfettamente speculari: in sintesi la Germania (ed altri paesi centro-europei) hanno iniziato ad indirizzare i capitali in eccesso verso qualcun altro. In parallelo le varie crisi nei periferici hanno fatto collassare l’economia, e quindi i consumi ed investimenti, e quindi l’import: in sintesi le bilancie dei pagamenti ed i flussi di pagamento si stanno riequilibrando in queste nazioni. Ovviamente i “periferici” non sono al riparo dalle crisi (lo saranno fintanto che la Germania e le nazioni satelliti ad essa non avranno ritirato tutti gli ingenti capitali prestati negli anni precedenti).
Ma dal 2010-2011 dove vanno i capitali tedeschi, olandesi e delle nazioni centro-europee?
Qui vi do’ un indizio….
Dopo le crisi a tappeto dei periferici (che continueranno…. certo che continueranno… finche l’ultimo EURO di provenienza Tedesca non sara’ rientrato in patria) chi vera’ coinvolto?
Sopra 3 indizi: FRANCIA, BELGIO E REGNO UNITO.
Per informazione, i flussi di capitale sono inversamente proporzionali al saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti.
Il Regno Unito non ha particolari problemi: al momento giusto svalutera’ pesanetemente e la cosa e’ semplicemente inevitabile, anche se non necessariamente immediata.
In Francia (e Belgio) invece rivedremo esattamente lo stesso film visto in Grecia, Irlanda, Spagna, Italia, Cipro, Portogallo e che vedremo presto in Slovenia e Malta. Quando? Non e’ certamente questione di settimane, ma non e’ neanche questione di lustri.
E’ ovvio che se la Germania si comportera’ con la Francia nello stesso modo in cui s’e’ comportatata con Grecia, Irlanda, Spagna, Italia, Cipro, Portogallo, saltera’ l’EURO. Con queste nazioni la Germania da un lato ha fatto rientrare (o comunque non ha impedito il rientro) di ingenti capitali in patria, dall’altro ha preteso austerity e recessione ed impoverimento in queste nazioni.
Ma potra’ fare cosi’ con la Francia?
Nessun commento:
Posta un commento
5 STELLE