Scritto da Giovanna MulasGiovedì 25 Aprile 2013 09:47
di Giovanna Mulas - Giovanna Mulas Blog
Secondo Darwin la forma originaria della società umana fu quella di un’orda ( dal tartaro, a designare le Torme dei tartari erranti, tribu’, accampamento. Passato in occidente attraverso le lingue slave e il persiano con le invasioni mongoliche, estendendo il proprio significato da generico accampamento, a quartier generale, a esercito, fino al significato attuale ) sottoposta al dominio illimitato di un maschio forte.
Credete sia possibile, oggi e nella civilizzata Italia, una nuova dittatura? Potenza assoluta di un monarca non vincolato da nessuna legge. Qualcuno crede che l’autocrazia sia da escludere; dopo tutto ne conosciamo le conseguenze. Eppure e nonostante, continuo a pensare a Nietzsche: "…come uno spirito di uccello profetico, che guarda all’indietro quando racconta ciò che verrà".
Per Le Bon cio’ che colpisce in una massa e’ che gli individui che la compongono, indipendentemente da tipo di vita, occupazioni, temperamento o intelligenza, acquisiscono un’anima collettiva per il solo fatto di trasformarsi in massa. Quest’anima li fa sentire, pensare e agire in modo del tutto diverso da come ciascuno di loro, isolatamente, sentirebbe, penserebbe e agirebbe. La massa e’ creatura provvisoria, impulsiva, mutevole, irritabile, composta da elementi eterogenei saldati per un istante. I nostri atti coscienti derivano da substrato inconscio formato da influenze ereditarie. Questo substrato racchiude gl’innumerevoli residui ancestrali che costituiscono l’anima della razza. E dietro i nostri atti, nelle cause da noi confessate, ve ne sono di altre da noi stessi ignorate.
L’individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, sentimento di potenza invincibile. La massa e’ anonima, quindi irresponsabile. La personalita’ consapevole e’ abolita, la volonta’ e il discernimento svaniti. L’individuo immerso nella massa scende di parecchi gradini la scala della civilta’: ha il comportamento di un bambino indisciplinato, e’ ipnotizzato, automa, incapace di essere guidato dalla propria volonta’, e’ un istintivo con la ferocia e la violenza degli esseri primitivi. Tuttavia la massa e’ un gregge docile che non puo’ vivere senza un padrone.
Trovo interessante un esempio fornitoci da Freud: puo’ accadere in un collegio che una delle ragazze riceva da colui che ama segretamente una lettera che la fa ingelosire, alla quale reagisce con un attacco isterico. Alcune sue amiche al corrente della cosa contraggono l’attacco per quella che e’ detta ‘infezione psichica’. Un tradimento, o presunto tale, da parte del partner, potrebbe accadere anche a loro, visto che vivono la stessa condizione di amore segreto. Il meccanismo e’ quello dell’identificazione indotta dalla possibilita’ o dalla volonta’ di trasporsi nella medesima situazione. Ecco, dall’identificazione parte la strada che, passando per l’imitazione, giunge all’immedesimazione. Nella massa ognuno s’identifica nell’altro, tutti sono immedesimati nel Capo, il leader che, con forza e potenza superiore, dovra’ rappresentarli. Ora la domanda e’: che accade se questo leader delude il gregge-massa?.
E’ fondamentale, per la sopravvivenza della massa, che tutti vengano amati nello stesso modo, senza preferenza di sorta, dallo stesso individuo, quello appunto ritenuto il capo, il leader. L’esigenza di uguaglianza della massa vale solo per i singoli membri, non per il capo. Tutti i singoli vogliono essere dominati da uno solo, molti uguali che s’identificano l’un l’altro e un unico superiore a tutti. Ora analizziamo l’uomo della societa’ civilizzata a cellulare e web. Mettiamolo al buio, terrorizziamolo: assenza storica di una politica sociale e culturale, disoccupazione ai massimi storici, corruzione, fame, suicidi, depressioni, mancanza di dignita’, nuova repressione giustificata con la crescita della violenza, individualismo. Dall’altro lato, nuova consapevolezza che ricchezza e potere sono sempre stati e restano concentrati in pochi, stessi elementi….
Ogni regola verra’ annullata: si tornera’ primitivi. Facciamo in modo che le persone abbiano paura del presente e del futuro, si fara’ fare loro qualsiasi cosa: si rivolgeranno a chiunque prometta una soluzione. Ritengo avvenga una sorta di mimetismo speculare: uno slittamento dell’identita’ da uomo a uomo, dal buio ad una parvenza di luce. L’identita’ verra’ catalizzata dalla gerarchia rassicurante.Quanta responsabilita’ in tutto questo da parte di politica e religione? Ancora: cosa e come la politica, o la religione, sono in grado di fare per generare il coinvolgimento malato nelle masse? Dopo, appena dopo, le identita’ speculari sfuggono al controllo. Avremo a che fare con attori che scoprono la recitazione soltanto nel momento in cui il sipario si apre.
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