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lunedì 24 marzo 2014

LA RUSSIA RESPINGE LA PROPOSTA DI ESCLUDERLA DAL G8 COME INUTILE, PARTECIPEREMO AL G20

Crimea, Lavrov: “Russia fuori dal G8? Non è una tragedia, c’è il G20″

Il ministro degli esteri russo risponde alle indiscrezioni trapelate sul Wall Street Journal, secondo cui Washington era pronta a chiedere agli altri membri l'espulsione di Mosca dal summit. Ma il vice consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa nega che Obama abbia avanzato questa minaccia esplicita

Crimea, Lavrov: “Russia fuori dal G8? Non è una tragedia, c’è il G20″
Ma a smentire l’intenzione di Washington di escludere la Russia è Ben Rhodes, vice consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa che interviene dall’Aja dove è in corso il G7. “Finché la Russia violerà chiaramente il diritto internazionale, non c’è necessità per il G-7 di impegnarsi con la Russia. La porta è aperta per la Russia per ridurre la tensione della situazione”, ha detto Rhodes secondo cui nessuno dei membri del G7 è pronto a espellere formalmente la Russia. Il vice della sicurezza Usa ha poi aggiunto che, mentre il G7 non imporrà sanzioni congiunte a nome dell’alleanza, l’obiettivo è di far sì che i membri individuali coordinino i loro approcci per le sanzioni future, ma ha precisato che gli Stati Uniti sono “molto preoccupati” per l’escalation di tensione al confine con l’Ucraina. Se nessuno è intenzionato a cacciare Mosca, Cameron e Merkel, però, concordano su un punto: certamente il summit degli otto non si terrà in Russia e la Ue, insieme agli Usa, garantisce il sostegno al governo di Kiev. Nella mattina di lunedì il presidente americano è giunto all’Aja e ha specificato che ”le sanzioni che Stati Uniti ed Europa - concordate con i “partner europei” – imporranno avranno un impatto sull’economia della Russia”, ha dichiarato. 
Intanto Lavrov ha incontrato il suo omologo ucraino Andrii Dechtchitsa a margine del vertice. Si tratta del contatto diplomatico al più alto livello tra i due Paesi dall’inizio della crisi in Crimea, su richiesta di Kiev. Mosca, infatti, non riconosce il nuovo governo ucraino, ritenendo la destituzione del presidente Viktor Ianukovic un colpo di Stato. La tensione, però, resta alta. Le forze russe hanno dato l’assalto questa mattina all’alba a una base militare ucraina a Feodosia in Crimea, secondo quanto indicato sulla sua pagina Facebook dal portavoce delle forze ucraine in Crimea, Vladislav Seleznev. L’operazione è stata condotta con blindati leggeri ed elicotteri e, secondo la stessa fonte, sono stati uditi colpi d’arma da fuoco. L’Ucraina, secondo quanto riferito dall’agenzia Unian, ha deciso di ritirare le proprie truppe dalla Crimea. Il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov ha poi precisato, parlando ai capigruppo parlamentari, che è stato “ordinato al governo di far evacuare i familiari dei militari ucraini” e “di provvedere alla loro sistemazione” nonché “a quella di tutti coloro che sono costretti a lasciare le loro case”.
Colpiscono, poi, le dichiarazioni del ministero degli Affari esteri polacco, che sostiene di avere ricevuto una lettera ufficiale dalla Duma di Stato russa con una proposta per spartire il territorio attuale dell’Ucraina. Al ministero degli Esteri di Varsavia – spiegano i media polacchi – si propone di concentrare gli sforzi per indire un referendum sull’adesione alla Polonia di cinque regioni occidentali dell’Ucraina: Volyn, Lvov, Ivano-Frankovsk, Ternopoli e Rovenskoj. “La proposta risulta talmente particolare che nessuno la prende sul serio”, ha detto il portavoce Marcin Wojciechowski del ministero degli Esteri di Varsavia, confermando l’esistenza della lettera.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/24/crimea-wsj-fuori-la-russia-dal-g8-ma-la-casa-bianca-smentisce/924092/

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