Petrolio e Royalties in Basilicata: gli ENIgmi
di Pietro De Sarlo
Cosa facevate il 3 aprile del 1995? Eravate già sposati o dovevate nascere? Stavate pensando di emigrare o di rimanere? I grandi del mondo erano Clinton, Mitterand, Gonzalez, Kohl e Major (di Blair ancora non si sapeva nulla). In Italia Bersani si accingeva a fare il ministro e D’Alema proponeva la Bicamerale con Berlusconi. In Lucania si approvava la legge 40 sull’utilizzo delle royalties. L’Eni inizia subito le estrazioni, Monte Enoc 2 e Monte Enoc NW1, ancor prima di firmare, nel 1998, l’accordo di programma.
Occorre invece attendere il 2003 per quello con i 70.000 abitanti dei comuni del bacino Val D’Agri e la Regione. Tempo che i comuni si attrezzino e così dopo 11 anni finalmente nel 2006 si iniziano a spendere i primi soldi. Nel 2011, con entusiasmo bipartisan, viene firmato il cosiddetto “Memorandum” sull’utilizzo delle nuove risorse petrolifere (si dice 200 – 300 milioni di euro all’anno). Entusiasmo effimero poiché dopo due anni non se ne ha più notizia.
Occorre invece attendere il 2003 per quello con i 70.000 abitanti dei comuni del bacino Val D’Agri e la Regione. Tempo che i comuni si attrezzino e così dopo 11 anni finalmente nel 2006 si iniziano a spendere i primi soldi. Nel 2011, con entusiasmo bipartisan, viene firmato il cosiddetto “Memorandum” sull’utilizzo delle nuove risorse petrolifere (si dice 200 – 300 milioni di euro all’anno). Entusiasmo effimero poiché dopo due anni non se ne ha più notizia.
I soldi delle royalties sono tanti o pochi ? Se riparametriamo le royalties della Val D’Agri all’intero Paese viene fuori 300 miliardi di euro, pari al 23% del PIL nazionale. Ci pensate? Niente taglio alle pensioni, niente aumenti di tasse, tutta vita e rock and roll e, udite udite, Monti non sarebbe stato “chiamato”.
Ma l’enorme flusso di denaro arriva con il contagocce nell’economia reale. In Val D’Agri ad oggi sono stati spesi il 35-40% dei soldi mentre i 63 milioni di euro delle royalties dirette di Viggiano giacciono in qualche conto corrente del comune.
Fatto sta che a Viggiano (3.000 abitanti e un tasso di occupazione tra i più bassi d’Italia, pari al 34%) di questi soldi se ne sono dimenticati tanto che la coppia Alberti – Coviello si rivolge all’Eni che sul “local report 2012” scrive che sul tema lavoro e occupazione ha fatto un incontro con l’amministrazione comunale di Viggiano dal titolo “Disoccupati Disperati over 45” il cui risultato è stato “Disponibilità da parte di ENI a sensibilizzare le imprese che operano in Val d’Agri”. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere! A me che ho avuto la fortuna, giovane ingegnere ventitreenne, di essere assunto nel 1980 in uno dei “centri pensanti” dell’ENI e di conoscere persone come Colitti e Parmeggiani, che a loro volta avevano conosciuto da giovani Enrico Mattei, vedere scrivere queste scempiaggini su un report ufficiale dell’ENI non fa per niente ridere. Occorrerebbe che anche l’ENI si ricordasse che il suo fondatore vedeva l’energia come motore di sviluppo e che, come si direbbe commentando una partita di calcio con squadre di differente livello, non c’è onore nel “rubar le caramelle ai bambini” e invece dovrebbe farsi carico anche delle debolezze della controparte.
Se poi guardiamo la qualità della spesa, siano esse royalties siano fondi europei, ci accorgiamo che fatte piscinette, restauri e qualche opera bislacca niente viene speso in modo funzionale allo sviluppo. Forse i tedeschi sono un po’ strani ma vedere come si buttano i soldi, vedi foto, li fa arrabbiare e per molto meno cambiano i loro rappresentanti politici. Noi ci stringiamo nelle spalle andiamo oltre e diciamo “è sempre andata così”.
Ma l’enorme flusso di denaro arriva con il contagocce nell’economia reale. In Val D’Agri ad oggi sono stati spesi il 35-40% dei soldi mentre i 63 milioni di euro delle royalties dirette di Viggiano giacciono in qualche conto corrente del comune.
Se poi guardiamo la qualità della spesa, siano esse royalties siano fondi europei, ci accorgiamo che fatte piscinette, restauri e qualche opera bislacca niente viene speso in modo funzionale allo sviluppo. Forse i tedeschi sono un po’ strani ma vedere come si buttano i soldi, vedi foto, li fa arrabbiare e per molto meno cambiano i loro rappresentanti politici. Noi ci stringiamo nelle spalle andiamo oltre e diciamo “è sempre andata così”.
Passano gli anni, ma non è passato giorno senza sentire un politico parlare delle enormi potenzialità lucane: ma mai un progetto, mai una visione concreta mai un cronogramma, mai una verifica se le cose ipotizzate davano i risultati sperati o no. Anche i sassi sanno che il Programma Operativo è da rivedere, ma passeranno altri dieci anni prima che i politici, impegnati come sono a piazzare pedine e rivedere organigrammi, trovino il tempo di occuparsene.
Caro ministro Barca è questa quella che lei chiama “qualità amministrativa”? Le modalità di gestione della attuale crisi di Giunta lo dimostrano e, per non parlare sempre del PD, cito ad esempio il pubblico volar di stracci tra due massimi esponenti (Nigro e Mazzocco) di un partito (API o CD … o quel che sia) ridotto ormai a percentuali da fluttuazione statistica. Entrambi non si rendono neanche conto che più che nelle reciproche accuse è nelle reciproche difese che emerge il deserto valoriale che ha portato la politica a questo punto, ad essere completamente disinteressata ai programmi ed al bene comune, ma solo ai destini delle proprie ambizioni.
Se sentite De Filippo vi dirà “questi sciamani che vengono dal nord”, (…e invece di farsi una meritata vacanza si occupano dei fatti nostri… penso che nel frattempo pensi), “non si rendono conto che per il Sud niente hanno potuto Salvemini, Zanardelli… e via un lungo elenco da cui omette, grazie a Dio, Facta Bonomi e Benito. Poi ora è al settimo cielo per “il premio a tutta la dirigenza PD lucana” riconosciuto con la nomina del senescente Speranza a capogruppo. Finché c’è gente che lo vota fa bene.
Dal 1995 sono passati tanti anni. Voi forse vi siete sposati, avete avuto dei figli o siete emigrati o siete diventati “Disoccupati Disperati over 45” e i lucani della Val D’Agri sono ridotti a 60.000. Nel resto del mondo si sono succedute tre quattro generazioni di leader e alle mie orecchie giunge, come un vecchio disco rotto, il resoconto di una delle ultime direzioni PD dove D’Alema propone un governo Bersani – Berlusconi.
Caro ministro Barca è questa quella che lei chiama “qualità amministrativa”? Le modalità di gestione della attuale crisi di Giunta lo dimostrano e, per non parlare sempre del PD, cito ad esempio il pubblico volar di stracci tra due massimi esponenti (Nigro e Mazzocco) di un partito (API o CD … o quel che sia) ridotto ormai a percentuali da fluttuazione statistica. Entrambi non si rendono neanche conto che più che nelle reciproche accuse è nelle reciproche difese che emerge il deserto valoriale che ha portato la politica a questo punto, ad essere completamente disinteressata ai programmi ed al bene comune, ma solo ai destini delle proprie ambizioni.
Se sentite De Filippo vi dirà “questi sciamani che vengono dal nord”, (…e invece di farsi una meritata vacanza si occupano dei fatti nostri… penso che nel frattempo pensi), “non si rendono conto che per il Sud niente hanno potuto Salvemini, Zanardelli… e via un lungo elenco da cui omette, grazie a Dio, Facta Bonomi e Benito. Poi ora è al settimo cielo per “il premio a tutta la dirigenza PD lucana” riconosciuto con la nomina del senescente Speranza a capogruppo. Finché c’è gente che lo vota fa bene.
Dal 1995 sono passati tanti anni. Voi forse vi siete sposati, avete avuto dei figli o siete emigrati o siete diventati “Disoccupati Disperati over 45” e i lucani della Val D’Agri sono ridotti a 60.000. Nel resto del mondo si sono succedute tre quattro generazioni di leader e alle mie orecchie giunge, come un vecchio disco rotto, il resoconto di una delle ultime direzioni PD dove D’Alema propone un governo Bersani – Berlusconi.
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