spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

mercoledì 17 aprile 2013


Kohl confessa: imposi l’euro contro la volontà dei tedeschi


Ebbene sì: per imporre l’euro mi sono comportato come un dittatore. Se i tedeschi avessero potuto scegliere con un referendum, la moneta unica non sarebbe mai stata adottata dalla Germania. Parola di Helmut Kohl, l’uomo della Riunificazione, protagonista con la britannica Thatcher e col francese Mitterrand della fatale conversione neoliberista dell’Europa, all’origine dell’attuale Unione Europea. In un’intervista per la tesi di dottorato di un giornalista, il cancelliere tedesco più longevo del dopoguerra ha detto che avrebbe perso con una maggioranza schiacciante ogni eventuale votazione popolare sull’euro. «Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania: avremmo perso il referendum sull’introduzione dell’euro. Questo è abbastanza chiaro: avrei perso sette a tre».
L’intervista, racconta il “Telegraph” in un articolo tradotto da “Come Don Chisciotte”, è stata condotta dal giornalista tedesco Jens Peter Paul nel Helmut Kohl2002, l’anno in cui il marco tedesco è stato sostituito dall’euro in banconote e monete, ma è stata pubblicata soltanto ora. Nell’intervista, Kohl sostiene che adottando l’euro come emblema del progetto europeo si sarebbe scongiurata un’altra guerra nel vecchio continente. «L’euro è sinonimo di Europa: e l’Europa, per la prima volta, non avrà più la guerra». Parole che suonano beffarde, nel bel mezzo del più devastante massacro sociale europeo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, scatenato proprio Bernd Luckedalla moneta unica non-sovrana e dalla sanguinosa politica di rigore che comporta.
Nella stessa intervista, Kohl racconta che per la sua successione politica aveva puntato su Wolfgang Schäuble, l’attuale ministro delle finanze del governo Merkel, emblema del rigore più inflessibile. L’ex leader tedesco, che ha guidato il paese per 16 anni, ammette che le resistenze dei tedeschi di fronte alla nascita dell’Eurozona erano ben movitate: assurdo e pericoloso creare un’unione monetaria senza prima aver creato un’unione economica e fiscale, perché la moneta unica diventa il cuore della crisi. In Germania intanto cresce il partito anti-euro promosso dall’economista Bernd Lucke, per il quale potrebbe votare almeno un tedesco su quattro. Luncke sostiene la progressiva dissoluzione dell’euro ed esorta i paesi del Sud Europa a lasciare immediatamente la moneta unica.

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