IDROCARBURI
Petrolio, dieci comuni campani e lucani:
si dica "no" all'attività estrattiva
Istanza ai governatori di Basilicata e Campania
a fermare il piano: «Rischi per la falda acquifera»
I dieci municipi - Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana - hanno scritto ai governatori della Basilicata e della Campania chiedendo lo stop ai saggi messi in atto dall’«Appennine Energy», nell'ambito dell'operazione denominata "Tardiano".
RISCHI PER LA FALDA - Motivo dell'opposizione: le perforazioni potrebbero causare un inquinamento delle falde acquifere. L'istanza per iniziare la ricerca di idrocarburi è stata presentata dal Ministero dello Sviluppo Economico il 28 febbraio 2013 e dovrà ora essere esaminata dalla Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie (Cirm). Gli abitanti dei comuni coinvolti sperano che i governatori di Campania e Basilicata non concedano il permesso di eseguire le attività estrattive che interessano la Valle di Diano e l’alta Val d’Agri.
LA RICHIESTA - I 10 comuni si sono affidati al professor Franco Ortolani, dell'Università di Napoli Federico II, per chiedere la tutela dei due bacini che alimentano con 8000 litri di acqua potabile al secondo sia valle di Diano sia l'alta Val d'Agri. Secondo il docente si tratta di patrimoni idrici di assoluta importanza socio-economica di Campania, Basilicata e Puglia. Per Ortolani, l'unica risposta dei governatori è di negare il consenso ad eseguire la ricerca petrolifera. Anche il governatore della Basilicata, De Filippo, recentemente in un convegno a Calitri, aveva dichiarato: «Il piano di Passera va fermato. Non si può continuare a spremere dal Sud petrolio a prescindere dal parere di chi ci vive e senza dare nulla in cambio».
08 aprile 2013
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