spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

martedì 24 settembre 2013

M5S E IL PARLAMENTO ELETTRONICO, UN "MISTERO BUFFO".

Democrazia diretta, Grillo: “Presto la piattaforma”. Ma i parlamentari non sanno nulla

Il leader del Movimento 5 Stelle sul blog cerca di buttare acqua sul fuoco e annuncia che entro il 1 ottobre sarà online il "sistema operativo" per la partecipazione. Con un post scriptum che rende illegittimi i sistemi non certificati dal blog. Nel mirino il progetto "Parlamento elettronico" che avrebbe dovuto partire a livello regionale e che era stato presentato poche ore prima al gruppo a Palazzo Madama



Un incontro pianificato in sordina, ma che ha radunato 30 persone, quasi la metà degli eletti al Senato. In quell’occasione è stata presentata una piattaforma valida per la realtà regionale, interamente creata dal basso. E così, poche ore dopo, oltre all’annuncio di Grillo è comparso anche un post scriptum: “Si ricorda che non esistono applicazioni certificate al di fuori di quelle del blog“. Nessuna citazione diretta, ma l’attacco era per Barillari e i suoi, pronti da settimane e bloccati a pochi giorni dal via. Il “Parlamento elettronico” tra le tante opzioni, airesis o liquid feedback, è quello che sembra poter essere lo strumento più efficace. A luglio la presentazione ufficiale con l’annuncio di una sperimentazione per Lazio, Lombardia e Sicilia. I token, strumenti che permettono l’accesso personale alla piattaforma in sicurezza, sono arrivati. A metà settembre era in programma il corso per certificatori, ma si è bloccato tutto. Silenzio stampa dai responsabili regionali. La scomunica di Grillo, indiretta e nascosta dietro un Post scriptum ha agitato gli animi. E adesso? “Non c’è nessuna rottura”, ha scritto Barillari su Facebook, “continuiamo nel nostro lavoro”. Ma come, se la struttura all’improvviso non può essere considerata ufficiale? 
La democrazia diretta del Movimento 5 Stelle nei fatti non riesce a partire. Eppure il primo annuncio era arrivato addirittura nel 2009, per voce di Beppe Grillo: “Presto avremo il portale”. Così gli attivisti storici ricordano il comunicato politico numero 34, una delle prime volte in cui si citava sul blog una piattaforma che “stava arrivando”. Poi due i post ad occuparsi della questione, uno il 16 settembre 2012, “Democrazia va cercando, ch’è sì cara”, e l’altro il primo marzo 2013 con “Gli esperti e la piattaforma M5S”.  Negli ultimi mesi era intervenuto anche il collaboratore di Gianroberto Casaleggio, Filippo Pittarello, il quale aveva dato un aggiornamento sullo stato di lavori: “Sarà pronta prima dell’estate”. Ma l’”autunno caldo” è arrivato e non si è ancora visto nulla.
Tra le vie d’uscita da quella che sembra una situazione di stallo e una figuraccia davanti agli attivisti che sognano la partecipazione dal basso, c’è l’idea di usare il blog di Grillo per chiedere pareri ed opinioni. I limiti sono nella possibilità di interazione, ma il vantaggio è quello di aver già funzionato (scelta dei candidati al Parlamento, Quirinarie ed espulsioni). A inizio settembre l’azzardo l’avevano fatto i parlamentari, spingendosi ad una promessa: “Voteremo la nostra proposta di legge elettorale sul blog di Grillo“, aveva annunciato sul fattoquotidiano.it Danilo Toninelli, “questione di 72 ore”. Le ore sono diventati oltre mille e ancora della legge elettorale neppure l’ombra. “Abbiamo altre priorità”, ha commentato Toninelli, “ma succederà sicuramente entro novembre. Gli altri politici hanno sempre ritardi, possibile che sia un problema se ritardiamo qualche settimana?”. Ne è sicuro il deputato, anche se nel frattempo Beppe Grillo dal suo sito incalza gli attivisti a chiedere il voto con il Porcellum per poi cambiare la legge elettorale da vincitori.
“Vedremo cosa offre la piattaforma di Casaleggio e valuteremo”, ha commentato la senatrice Elena Fattori, “siamo molto contenti se finalmente avremo una struttura da utilizzare a livello nazionale. C’è mancata tanto questa piattaforma, sentiamo il bisogno di sapere cosa pensano i nostri attivisti per lavorare meglio”. Il tema tabù della democrazia diretta era stato sollevato più volte in assemblea anche dai senatori Orellana e Giuseppe Vacciano, due critici che ora si trincerano dietro l’annuncio di Grillo. “Quella presentata da Barillari”, ha commentato Vacciano, “è un’idea bellissima. Almeno sulla carta, se davvero funziona, potrebbe essere una soluzione. Ma ora aspettiamo impazienti la piattaforma di Casaleggio”.

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