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PENSATOIO DI IDEE

lunedì 22 luglio 2013

Appello ai superstiti del defunto Pd

DON PAOLO FARINELLAAppello ai superstiti del defunto Pd

pfarinella

A guardare gli avvenimenti di questo defunto senz’anima, un’altra persona al mio posto si sarebbe montata la testa perché si sono e si stanno avverando alla lettera, e spesso anche alla virgola, tutte le previsioni da me fatte da anni e specialmente negli ultimi mesi. La scenografia che il Pd sta rappresentando di se stesso è allucinante, mortale, anzi decrepita. Come avevo previsto, il compito di questo ex-partito è la propria dissoluzione e si sta impegnando seriamente a realizzarla, riuscendovi egregiamente. Chi contestava le mie analisi, ora deve chiedermi scusa perché Bersani stesso ha ammesso a Imola che mai ha avuto intenzione di fare sul serio con M5S («Non sono matto!»). Poveretto, non ha ancora capito cosa è successo dopo il miserevole streaming
Il Pd ingoia il rospo di Al Fano e non vota la sfiducia, salvando ancora una volta Berlusconi dalla vergogna e dalla scomparsa politica, il Senato non riesce a licenziare un ignorante che delegittima lo stesso Senato non solo in Italia, ma nel mondo intero; Senato e Camera votano per il finanziamento dei partiti, beccando oltre 90 milioni, mentre tutti avevano promesso l’abolizione. Il Pd non può vivere senza B perché è la ragione della sua vita, delle sue liti, dell’aria che respira; è lui che li fa governare con il Nipote dello Zio e lo Zio comanda al Nipote direttamente nel tinello di casa e gli dice quello che deve fare e quello che non deve fare. Il Nipote obbedisce sempre perché solo nell’obbedienza si trova la pace eterna e il governo tira a campare. Andreotti, pace all’animaccia sua, docet! Spesso viene il dubbio che B abbia fondato il Pd e non il Pdl che era solo la fureria manipolatrice dei falsi e della corruzione per dare al Pd materiale di cui alimentarsi.
Mi rivolgo alla base dell’ex-Pd e invito a non rinnovare la tessera: fategli toccare con mano il fondo che i dirigenti, falsi come Giuda, hanno toccato e l’abisso in cui hanno gettato l’Italia. Essi, incolori, senz’anima, senza onore e dignità fanno il loro mestiere: obbediscono a Berlusconi, obbediscono a Napolitano che poi è la stessa cosa, hanno fatto voto di schiavitù permanente e sono fedeli fino alla morte. Non restano, se ve ne sono ancora, che i militanti con narici per sentire il puzzo, orecchie per ascoltare lo strazio dell’Italia e un minimo di orgoglio per insorgere non solo indignati, ma offesi, umiliati, cornuti e mazziati. A voi, miei ex soci di strada, dico quello che Ettore Pretolini disse ad un signore che lo fischiò a teatro: «Io nun ce l’ho co’ te, ma co’ quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto». Ecco io non ce l’ho con i capoccia o i capocchia del Pd, ma con voi che vi ostinate a sostenerlo: siete complici di Berlusconi, siete còrrei di Al Fano, siete la ragione di Letta, siete l’alibi di Napolitano. Dio vi perdoni, se può; politicamente io non posso e non voglio.


don Paolo Farinella
(19 luglio 2013)

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