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lunedì 15 luglio 2013

Comitato “No Inceneritore” di Matera

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Comitato “No Inceneritore” di Matera presenta opposizione.

15 luglio 2013


cemetificio – inceneritore di Matera

Il comitato civico “No inceneritore a Matera – Mento sul Cemento”, che riunisce cittadini e associazioni materane, ai sensi del vigente quadro normativo in materia ambientale e di partecipazione al procedimenti amministrativi (in particolare della L. 241/1990), ha inviato al competente ufficio della Regione Basilicata le proprie osservazioni ostative al rilascio a Italcementi S.p.A della richiesta autorizzazione AIA/VIA… che, ove venisse concessa, porterebbe ad moltiplicare da 12 mila fino a 60 mila (quindi di ben 5 volte!) le tonnellate i rifiuti inceneriti nel citato impianto sito in Località Trasanello a Matera.

Non è possibile infatti prescindere dall’impatto ambientale che, già attualmente, quel cementificio ha su tutta l’area circostante, urbana (città di Matera) e agricola della murgia lucana e pugliese.

La cementeria si trova, come noto, molto vicina al centro abitato del Comune di Matera (ed ai Sassi di Matera) nonché immediatamente a ridosso del Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. Intorno alla cementeria, per un raggio di 20 km, si estende, oltre al predetto Parco, un territorio I.G.P. per la produzione di grano utilizzato anche per la panificazione del famoso “Pane di Matera” (alla cui produzione e promozione si dedica il Consorzio di Tutela del Pane di Matera I.G.P) nonché territorio intensamente coltivato e utilizzato per produrre foraggio per l’alimentazione zootenica. Inoltre, poco distanti sorgono vigneti che producono vini D.O.C.. Ora, non solo i prodotti che vantano questi «marchi» vengono tutelati dalla legge. Ma, più in generale, la direttiva 96/62/CE, all’articolo 1 individua tra i suoi obiettivi quello di “mantenere la qualità ambiente, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi”.

Nelle osservazioni, il Comitato ha diffusamente argomentato le ragioni e le motivazioni per le quali intende opporsi a quella che appare una definitiva trasformazione del predetto cementificio in inceneritore, trasformazione che avverrebbe, per altro, senza il rispetto delle più severe normative sui limiti di emissione di sostanze nocive previste per gli inceneritori (o termovalorizzatori). Tanto anche a seguito del potenziale peggioramento della qualità dell’aria (che già è stato più volte segnalato dalla cittadinanza di Matera, a seguito di odori acri e irrespirabili segnalati, in particolar modo, in alcune zone della città orientati verso la direttrice Matera-Taranto).

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