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domenica 14 luglio 2013

IL BLACK CARBON DELLA VAL D'AGRI

La Val d'Agri ed il Black Carbon, nuovi rischi per la qualità dell'aria in Basilicata.




Di inquinamento nella Val d’Agri lucana abbiamo parlato pochi giorni fa, quando è giunta la notizia sul nuovo Piano per il monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio.
Oggi il sito dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr (Imaa) ha pubblicato un abstract che lancia un nuovo allarme sulla Val d’Agri (da qualcuno ribattezzata Val d’Agip) lucana: l’allarme Black Carbon, quel residuo di particelle carboniose derivanti da un qualsiasi processo di combustione.
Tutto produce particelle di Black Carbon: i motori degli autoveicoli, i sistemi di riscaldamento domestico, i grandiprocessi di combustione industriale, persino la semplice combustione di legna; in particolare, il Black Carbon proveniente dai grandi processi conbustivi e dagli idrocarburi produce particelle che hanno effetti dannosi sull’uomo (con conseguenze sull’apparato respiratorio e su quello circolatorio) e sull’ambiente (contribuendo al riscaldamento globale ed ai cambiamenti climatici).
Il primo sito localizzato dagli scienziati del Cnr è Tito Scalo (ne abbiamo parlato riportando la denuncia dei Radicali lucani sulla vasca fosfogessi radioattivi), per essere precisi:
la sede IMAA a Tito Scalo, dove il traffico veicolare, legato alla vicinanza (meno di un kilometro) al Raccordo autostradale Sicignano-Potenza, è la fonte principale dell’emissione del Black Carbon.
Secondo i ricercatori a Tito Scalo le emissioni di Black Carbon sono caratterizzate da un andamento con due picchi giornalieri in corrispondenza delle ore di maggior traffico. Questo andamento scompare quando il sito è investito da masse d’aria provenienti dall’Est Europa e qui trasportate.
Il secondo sito localizzato invece è proprio il Centro Oli Eni di Viggiano nella Val d’Agri(anche di questo sito ci siamo occupati poco tempo fa, denunciando la mancanza di un piano di emergenza ed il mancato rispetto della normativa Seveso II)
dove è in funzione un impianto di pre-trattamento del petrolio estratto in quell’area. E’ emerso che i processi di combustione aventi luogo presso il Centro Olio Val d’Agri causano l’emissione continua in atmosfera di aerosol, in particolare nella frazione fine (diametro aerodinamico < 2.5 µm), contenenti sia BC (Black Carbon) che OC (Organic Carbon).
I ricercatori del Cnr concludono che
I risultati ottenuti finora dal Laboratorio di interferopmetria e di radiometria dell’Imaa hanno mostrato come l’utilizzo di tecniche innovative contribuisca alla valutazione dell’impatto sull’ambiente delle attività industriali già insediate. Le analisi potranno essere condotte anche in aree che stanno per vedere nuovi interventi industriali, come ad esempio l’attività estrattiva a Tempa Rossa, situata nell’Alta Valle del Sauro, sempre nel cuore della regione Basilicata. Infatti, attraverso una opportuna programmazione delle attività di ricerca ed analisi, sarà possibile valutare con tempestività la qualità dell’aria prima e dopo lo start-up delle attività produttive in queste aree della nostra regione
Via | Imaa - Cnr

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