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PENSATOIO DI IDEE

domenica 7 luglio 2013

IN NOME DELLA SICUREZZA NAZIONALE....

Le intercettazioni come strumento di spionaggio economico

Centro di ascolto della NSA di Bad Aibling
Centro di ascolto della NSA a Bad Aibling, in Germania, attivo fino al 2004. Foto di Mellowbox (flickr.com).

Mentre Edward Snowden è incastrato all'aeroporto Sheremetevo di Mosca, senza passaporto, con un'accusa di spionaggio per averci dato l'ennesima conferma che gli Stati Uniti fanno ciò che il segretario di stato John Karry considera una normale ricerca di informazioni, cioè spiare in massa milioni di persone in tutto il mondo, l'attenzione dei media si concentra sulla crisi diplomatica che si è aperta tra l'Europa, o meglio la Germania, e gli USA.
Perché ci spiano? Lotta al terrorismo? Sicurezza nazionale? Contrasto politico?
In realtà, le attività di spionaggio tra Stati Uniti e Europa hanno finalità soprattutto commerciali.
La NSA, l'agenzia USA che spia le comunicazioni, si occupa di spionaggio economico fin dagli anni '50. Nella National Security Council Intelligence Directive del 10 marzo 1950 si definisce il concetto di comunicazione estera ai fini delle intercettazioni come qualsiasi comunicazione governativa in senso lato (non solo militare) nonché ogni altra comunicazione che possa contenere informazioni di utilità militare, politica, scientifica od economica.
A partire dagli anni '90, l'amministrazione americana rafforza il legame tra sicurezza economica e sicurezza nazionale. Nella relazione annuale della Casa Bianca National Security Strategy 214 si scrive chiaramente che la sicurezza economica costituisce una parte integrante non soltanto degli interessi nazionali ma anche della sicurezza nazionale. Dopo la fine della guerra fredda, in effetti, l'attività di spionaggio cambia e si rivolge principalmente alla criminalità organizzata e al settore economico.
Le attività di spionaggio a danno delle aziende europee, a partire dagli anni '90, sono documentate. Alcuni esempi:
1994. La NSA intercetta le comunicazioni tra Airbus (azienda europea che fabbrica aerei) e la linea aerea arabo-saudita, passando le informazioni alle concorrenti americane Boeing e Mc-Donnell-Douglas. Le aziende americane si giudicano l'appalto, un affare da 6 miliardi di dollari (“Antennen gedreht”, Wirtschaftswoche Nr.46/9 novembre 2000).
1997. La CIA spia il ministero dell'economia tedesco alla ricerca di informazioni su prodotti di alta tecnologia. Un agente viene scoperto ed espulso (“Wirtschaftsspionage: Was macht eigentlich die Konkurrenz?” di Arno Schütze, 1/98).
2001. La NSA spia la Enercon, un'impresa tedesca che lavora a una ruota eolica per la produzione di energia, inventata dall'ingegnere Aloys Wobben della Frisia orientale. Le informazioni sono passate alla società statunitense Wobben che anticipa la Enercon nel presentare la richiesta di brevetto (“Aktenkrieger”, SZ, 29 marzo 2001 ).
Fred Stock, ex collaboratore dei servizi segreti canadesi, afferma di essere stato espulso dai servizi nel 1993 per essersi pronunciato contro la nuova direzione presa dalle agenzie di spionaggio dopo la guerra fredda, incentrata sulle informazioni economiche e gli obiettivi civili. Tra le comunicazioni intercettate, quelle relative all'acquisto di cereali in Cina e al traffico di armi in Francia. Anche le comunicazioni delle navi di Green Peace in alto mare erano regolarmente intercettate.
Nel 2000, dopo aver raccolto le prove dell'esistenza di un sistema di spionaggio di massa chiamato Echelon, gestito da USA, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, il Parlamento Europeo istituisce una commissione d'indagine che nel luglio del 2001 produce una relazione dal titolo Relazione sull’esistenza di un sistema d’intercettazione globale per le comunicazioni private ed economiche (sistema d’intercettazione ECHELON), in cui si afferma che
considerando che non si può nutrire più alcun dubbio in merito all’esistenza di un sistema di intercettazione delle comunicazioni a livello mondiale, cui cooperano in proporzione gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda nel quadro del patto UKUSA […]
considerando che attualmente non sussiste alcun dubbio sul fatto che il sistema non è destinato all’intercettazione delle comunicazioni di carattere militare, bensì quantomeno di quelle private ed economiche […]
considerando le dichiarazioni del Consiglio in seduta plenaria del 30 marzo 2000 secondo le quali "il Consiglio non può ammettere la creazione o l’esistenza di un sistema di intercettazione delle telecomunicazioni che non rispetti le norme giuridiche degli Stati membri e che violi i principi fondamentali di tutela della dignità umana" […]
considerando che i servizi informativi degli Stati Uniti non si limitano a far luce su questioni economiche di ordine generale, ma ascoltano nei dettagli anche le comunicazioni fra imprese al momento dell'assegnazione di appalti, giustificandosi con la lotta contro i tentativi di corruzione; che con un'intercettazione dettagliata si rischia che le informazioni non vengano utilizzate per lottare contro la corruzione, ma a fini di spionaggio nei confronti della concorrenza[…]
considerando che non è in alcun caso tollerabile che i servizi di informazione, nello svolgimento di indagini su imprese estere, vengano sfruttati per lo spionaggio economico al fine di avvantaggiare la concorrenza sul territorio nazionale […]
considerando che la consapevolezza in materia di rischio e sicurezza nelle piccole e medie imprese è spesso insufficiente e che esse non si rendono conto dei pericoli connessi con lo spionaggio economico e l'intercettazione di comunicazioni […]
considerando che presso le istituzioni europee (ad eccezione della Banca centrale europea, della Direzione generale per le relazioni estere del Consiglio e della Direzione generale per le relazioni estere della Commissione) la consapevolezza in materia di sicurezza non è molto sviluppata e che occorre pertanto intervenire […]
afferma, sulla base delle informazioni raccolte dalla Commissione temporanea che è indubbia l'esistenza di un sistema di intercettazione globale delle comunicazioni che funziona con la partecipazione degli Stati Uniti, del Regno Unito, del Canada, dell'Australia e della Nuova Zelanda nel quadro del patto UKUSA […]
chiede agli Stati membri - le cui leggi che regolano le capacità di intercettazione dei servizi segreti contengono tali discriminazioni in materia di protezione della privacy - di assicurare a tutti i cittadini europei le stesse garanzie legali relative alla tutela della vita privata e della riservatezza delle corrispondenze […]
invita il Segretario generale dell’ONU ad incaricare la commissione responsabile di presentare proposte intese ad adeguare alle innovazioni tecniche l’articolo 17 del patto internazionale sui diritti civili e politici che garantisce la tutela della vita privata […]
esorta gli Stati Uniti a firmare il protocollo addizionale al patto internazionale sui diritti civili e politici, affinché, in caso di sua violazione, sia possibile presentare ricorsi individuali contro gli Stati Uniti dinanzi alla tradizionale commissione per i diritti umani; sollecita le ONG americane di pertinenza, in particolare l’ACLU (American Civil Liberties Union) e l’EPIC (Electronic Privacy Information Center) ad esercitare la dovuta pressione sul governo americano […]
invita gli Stati membri a dotarsi di strumenti vincolanti che garantiscano una tutela effettiva delle persone fisiche e giuridiche da qualsiasi forma di intercettazione extra-legale delle loro comunicazioni […]
si invitano gli Stati membri ad assicurare che non si verifichino abusi dei loro sistemi di intelligence al fine di raccogliere informazioni in materia concorrenziale ("competitive intelligence"), andando contro al dovere di lealtà tra Stati membri e al concetto di un mercato comune basato sulla libera concorrenza […]
sollecita la Germania e il Regno Unito a subordinare l’ulteriore autorizzazione sul loro territorio di intercettazioni di comunicazioni ad opera dei servizi di informazione degli USA alla compatibilità con la CEDU, vale a dire tali attività devono soddisfare il principio di proporzionalità, avere base giuridica accessibile e conseguenze prevedibili per il singolo, ed esorta altresì i due Stati ad esercitare un controllo efficiente, poiché sono responsabili sul loro territorio della compatibilità dell’attività dei servizi di informazione, sia essa autorizzata o anche solo tollerata […] (Germania e Regno Unito hanno ospitato sul loro territorio apparati d'intercettazione del sistema Echelon)
invitano la Commissione e gli Stati membri a informare i loro cittadini e le loro imprese della possibilità che le loro comunicazioni internazionali, in determinate circostanze, siano intercettate; ribadisce che tale informazione deve essere accompagnata da un sostegno pratico all'elaborazione e all'attuazione di concetti di protezione di ampia portata, inclusa la tecnologia della sicurezza dell'informazione […]
esorta la Commissione e gli Stati membri ad elaborare misure adeguate intese a promuovere, sviluppare e realizzare tecnologie e software di cifratura europei e volte soprattutto a sostenere i progetti incentrati sullo studio di software di crittazione di facile uso il cui testo sorgente sia noto […]
sollecita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare software di cui sia reso pubblico il testo sorgente, in modo da poter garantire l’assenza di eventuali “backdoor” (cosiddetti “open-source software” o “software liberi”) […]
invita le istituzioni europee e le amministrazioni pubbliche degli Stati membri a ricorrere in modo sistematico alla cifratura dei messaggi di posta elettronica, in modo che nel lungo periodo la crittazione diventi un procedimento consueto […]
sollecita le imprese a rafforzare la cooperazione con i servizi di controspionaggio e a informarli in merito a particolari attacchi dall’esterno a fini di spionaggio industriale, in modo da potenziare l’efficienza di detti servizi […]
incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Segretario generale e all'Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, i governi e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati all'adesione, agli Stati Uniti, all'Australia, alla Nuova Zelanda e al Canada […]
Quindi, sebbene il presidente dell'Unione Europea ora sembra cascare dal pero, le intercettazioni USA a danno dei paesi dell'Unione Europea sono note e documentate da tempo.
Dal rapporto della commissione europea del 2001 a oggi le tecnologie si sono evolute e le intercettazioni si sono fatte più massive e più invasive, grazie anche all'iniziativa privata che ha prodotto un florido mercato dei sistemi di spionaggio di massa. Le aziende produttrici sono centinaia, con sedi in varie parti del mondo, Italia compresa. Nel 2011 Wikileaks ha pubblicato una mappa di quelle note che, dobbiamo sottolinearlo, conducono un'attività del tutto legale, anche se a volte con conseguenze non proprio in linea con la carta dei diritti europei. Dopo la caduta dei vecchi regimi in Egitto e in Libia, sono stati scoperti centri di sorveglianza che utilizzavano tecnologie per il monitoraggio dei telefoni e di Internet prodotti in Inghilterra, Francia, Sud Africa e Cina. La tedesca Trovicor ha fornito al Bahrain i mezzi per intercettare l'attivista per i diritti umani Abdul Ghani Al Khanjar, catturato e torturato nel 2010.



La sorveglianza di massa è un fenomeno diffuso e alla portata di molte nazioni. Gli Stati Uniti non sono gli unici a spiare il mondo, ma hanno investito molto nei sistemi di intercettazione e ora li sfruttano al massimo delle loro possibilità. Nel 2011 la NSA ha speso 1,5 miliardi di dollari per costruire un centro di elaborazione dati nel deserto dello Utah, in grado di trattare e conservare per anni enormi quantità di informazioni. E' poco probabile che smettano di intercettarci solo perché qualche politico tedesco si arrabbia.
Naturalmente, il motivo per cui la Germania è la più intercettata dagli USA, tra i paesi UE, ha poco a che fare con la guerra al terrorismo internazionale. Più semplicemente, la Germania è la principale potenza economica europea e quindi anche tra i principali concorrenti degli Stati Uniti. Non a caso, nella sola Germania le perdite causate dallo spionaggio economico sono stimate in decine di miliardi di euro/anno, sebbene sia difficile fare delle stime attendibili, dato che in genere si tratta di attività coperte dal segreto.
Finché ci sarà competizione commerciale ci sarà anche lo spionaggio commerciale. Gli Stati Uniti in questo gioco sono più bravi perché hanno più mezzi, e continueranno a usarli.

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