spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

mercoledì 5 giugno 2013

Joseph Stiglitz e l'Italia

Stiglitz: spero che Grillo appoggi un governo senza Berlusconi.








Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz, più volte citato da Beppe Grillo come ispiratore del programma economico del MoVimento 5 Stelle, auspica che il M5S possa appoggiare un governo nel quale non sia presente Silvio Berlusconi. Stiglitz è intervenuto ad un incontro alla Columbia University, durante il quale ha affrontato i temi della crisi europea e la situazione della politica italiana. Come di consueto, il premio Nobel e noto commentatore ha bocciato l’austerità, evidenziando sia il suo fallimento, sia come le “riforme democratiche siano più importanti di quelle economiche”. Stiglitz ha detto di “sperare in un appoggio di Beppe Grillo, visto che un accordo tra Pd e Pdl appare difficile, con una piattaforma in comune che incontrerebbe molte resistenze”.
A chi gli chiede se e’ preoccupato per l’Italia a causa della mancanza di un governo, Stiglitz risponde: ‘Qualcosa dovrà accadere comunque vadano le cose. Quello che sostengo e’ che in qualsiasi democrazia bisogna ragionare per compromessi. Ora io mi rendo conto che ci sono alcuni aspetti fondamentali per cui nessuno vuole scendere a compromessi ma non si può fare altrimenti. Serve accordo di maggioranza sulla riforma della governante e su alcune riforme economiche che permettano alla crescita di ripartire’. E’ pur vero, ammette Stiglitz, che l’Italia da sola può far poco: da quando e’ entrata nell’euro e nell’Unione Europea ha ceduto parte della sua sovranità, ma ci sono delle cose che possono essere fatte come ‘far funzionare meglio il sistema finanziario e stimolare l’economia’. Per il premio Nobel dell’Economia servono riforme democratiche, come quelle contro ‘la corruzione per riportare fiducia’. Alla corruzione Stiglitz associa il nome di Silvio Berlusconi, il che rende – a suo avviso – difficile un compromesso con il Pd su alcuni temi. Un’altra priorità, in Italia e non, e’ la piena occupazione: ‘E’ un fallimento della società e del governo quello di non mantenere la piena occupazione e se si fallisce e’ necessario assumersi la responsabilità, e questo – aggiunge a chi gli chiede il suo papere su un salario minimo di 1.000 euro – include alcuni livelli di sostegno che deve misurato e funzionale alla ricchezza del paese. Il problema non e’ la motivazione del lavoratore ma il fatto che non c’e’ lavoro.
Per quanto riguarda quello che dovrebbe fare il nuovo governo, Stiglitz ha rimarcato come l’Italia abbia bisogno di riforme a livello europeo, senza le quali ‘il costo di questa continua recessione’ rischia di essere ‘superiore al beneficio del sistema euro. E questo potrebbe mettere l’Italia davanti a una scelta difficilissima sull’opportunità o meno di restare nel sistema euro’. Tutto questo non e’ populismo: ‘sono scelte che riguardano la democrazia. Il dovere che ha la società nel capire e ascoltare cosa vuole il popolo e’ l’essenza della democrazia. Anche constatare l’andamento dell’economia non e’ populismo’. Mettendo in evidenza l’importanza dell’occupazione e definendo un ‘fallimento’ il tasso di disoccupazione al 12% in Europa, Stiglitz osserva come l’economia italiana non e’ ancora tornata ai livelli pre-crisi. Difficoltà esacerbate da un’austerity ‘irrazionale, che non funziona, non lo fa quasi mai. E’ come togliere del sangue a un paziente finchè questo non muore’.

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