spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

martedì 25 giugno 2013

GRANDI MANOVRE PER MODIFICARE LE SENTENZE, MA LA LEGISLATURA RIMANE APPESA AD UN FILO SOTTILE.

Berlusconi, voglia di elezioni dopo la condanna per Ruby. E si “scalda” Marina

Il leader Pdl furioso per la condanna a sette anni per prostituzione minorile e concussione. La tentazione di mandare all'aria le larghe intese e tornare alle urne prima che l'interdizione sia definitiva è forte, ma c'è lo scoglio di Napolitano e il timore di un'asse Pd-Grillo. Ma a scendere in campo, stavolta, potrebbe essere la primogenita

Berlusconi, voglia di elezioni dopo la condanna per Ruby. E si “scalda” Marina
Stamattina Berlusconi sarà a Roma, dove dovrebbe avere un lungo colloquio con Enrico Letta a Palazzo Chigi. Un incontro che era già stato programmato, per calibrare l’agenda dei prossimi mesi del governo, alla luce dei soldi che non ci sono e delle pressioni, crescenti, dei falchi Pdl sull’Iva e l’Imu. Ora, però, è tutto cambiato. E nella mente di Berlusconi ha cominciato a riaffacciarsi l’idea di staccare la spina al governo per andare alle elezioni poco prima della sentenza della Cassazione su Mediaset o, addirittura, in contemporanea. Quando, cioè, l’interdizione dai pubblici uffici non peserebbe sulla campagna elettorale. E nemmeno sulla sua ipotetica nuova elezione. Il resto, poi, sarebbe tutto da definire, ma intanto la macchina del partito è da rimettere in moto fin da subito. Oggi, dopo l’incontro con Letta, Berlusconi vedrà i suoi proprio per riavviare la macchina organizzativa. Chiaro che, in questo frangente, ad avere la meglio saranno i “falchi” con Daniela Santanchè, sempre più vicina al coordinamento del nuovo partito.
Di nuovo in corsa verso le elezioni, allora? Dicono che il Cavaliere non se la sia presa tanto con i magistrati di Milano, ma che ce l’avesse soprattutto con Napolitano. Reo, nella sua testa, di averlo tradito – è il Berlusconi pensiero, s’intende – perché la sentenza Ruby è andata oltre ogni più pessimistica aspettativa, dunque non c’è stata la sufficiente moral suasion che lui si aspettava sulle toghe da parte del capo del Csm (ma che nessuno dal Quirinale gli aveva mai garantito). Ora, Napolitano può rappresentare un ennesimo scoglio. In prospettiva. Se – cioè – si rifiutasse di concedere le elezioni quando lui deciderà di staccare la spina alle grandi intese, andando invece a ricercare un’altra maggioranza in Parlamento. Casomai proprio quell’asse tra Pd e grillini transfughi (e non) che ora sono il suo incubo politico.
Per arrivare a fare comunque le riforme, a partire dalla legge elettorale che, a questo punto, il Cavaliere non vuole cambiare per nessun motivo al mondo. Il conto alla rovescia verso una nuova campagna elettorale, per Silvio Berlusconi è dunque appena scoccato. A settembre il battesimo della nuova Forza Italia. Poi, “la parola dovrà passare di nuovo agli elettori”, è la linea dei falchi del Pdl. Tutti di nuovo intorno al leader. Con Marina Berlusconi che si sta scaldando ai box…

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