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martedì 23 luglio 2013

Congresso Pd, bufera su ipotesi rinvio

Congresso Pd, bufera su ipotesi rinvio
Cuperlo: "Basta". Bettini: "Non ci provassero"
Cresce, nel partito, il fronte di chi chiede subito una data. Pittella: "Se Epifani non fissa la data occupo il Nazareno". E i renziani: "Vogliono bloccare Matteo". Ma in gioco c'è anche la tenuta del governo.




ROMA - Un balletto offensivo che non vede la fine; un tentativo comprensibile, ma inutile per la stabilità del governo. Ma anche un nodo urgente da sciogliere, pena l'occupazione della sede nazionale del Pd. È un coro di voci sempre più incalzante e furente quello che si leva nelle ultime ore sul Congresso del Partito democratico. Epifani, per settimane, ha ripetuto che il Congresso ci sarà entro l'anno ma la data non viene fissata. E cresce il sospetto che un'ala del Pd voglia lo slittamento al prossimo anno, anche per evitare ulteriori fibrillazioni al governo Letta. Nei giorni scorsi anche l'ex ministro Beppe Fioroni è uscito allo scoperto, auspicando un rinvio e dicendosi preoccupato che il Congresso "possa diventare un referendum sul governo. 

Non ammette ulteriori slittamenti Gianni Cuperlo, deputato del Pd e candidato alla segreteria del partito: "Sulla data del Congresso io dico: adesso basta. Questo balletto è quasi offensivo. Il punto non sono le regole o lo statuto. Il punto è il grado di fiducia che abbiamo negli iscritti, negli elettori, nei militanti di questo partito. Ma come si fa a pensare dopo tutto quanto è accaduto in questi mesi che si possa rinviare una discussione di verità sul futuro del Pd e del Paese?". 


Durissimo, sull'ipotesi del rinvio, anche Goffredo Bettini: "Non ci provassero ad esiliare ancora una volta la politica. Il gioco è chiaro si è disposti a non vincere nel Paese, pur di salvare le proprie rendite politiche in un assetto del centrosinistra soffocante e inviso alle energie migliori del Paese, che per fortuna sono ancora tante e si fanno sentire. Ripeto: non ci provassero nemmeno''.

È pronto alle barricate Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento Ue e candidato al congresso Pd: "Se Guglielmo Epifani non fisserà la data del Congresso entro settembre, siamo pronti a occupare il Nazareno". "Lo Statuto - continua Pittella - prevede che il Congresso sia celebrato entro il 2013 e l'assemblea nazionale, con un ordine del giorno, ha deciso di farlo a novembre. Capisco che vogliano rinviarlo sine die. In un Congresso aperto, la nostra gente li spazzerebbe via". Poi si rivolge a Cuperlo e Pippo civati, gli altri due candidati ufficiali al Congresso, e chiede di fare pressioni tutti insieme sul segretario del partito affinché fissi la data del congresso. 



Assolutamente contrario a ulteriori proroghe anche il deputato Pd Fausto Raciti: "Checché ne dicano Franceschini o Fioroni credo che serva un congresso perché bisogna chiarirsi su un punto essenziale: cosa vuole fare il Pd con questo Governo, quali sono le priorità e come vuole orientare l'azione di Governo. Oggi non abbiamo un segretario politico, ma un reggente che ha il compito di impostare il congresso".  





E Renzi? Il sindaco di Firenze, si sa, da settimane è in pressing per ottenere la data. Oggi un'esponente della sua area, Angelo Rughetti, dice: "Esponenti di spicco della maggioranza del pd cominciano ad accarezzare l'ipotesi di provocare una crisi di governo, magari mettendola in conto a Renzi, pur di rinviare il congresso".



Una tempesta di interventi sempre più irritati, che ha costretto l'ufficio stampa del Pd a intervenire su Twitter: "Il congresso #pd si farà entro l'anno. Già detto e già deciso. Quante volte si deve ripetere per evitare lagne da comunicazione?", si legge sul profilo del capo ufficio stampa Pd, Roberto Seghetti.

fonte http://www.repubblica.it/politica/2013/07/22/news/congresso_pd_continua_balletto_delle_date_cuperlo_ora_basta_epifani_decida-63477071/

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