Asce di Guerra
di Antonello Impagliazzo, 20/06/2013
Certi uomini sono quello che i tempi richiedono. Si battono, a volte muoiono, per cose che prima di tutto riguardano loro stessi. Compiono scelte che il senno degli altri e il senno di poi stringono nella morsa tra diffamazione ed epica di stato.
Scelte estreme, fatte a volte senza un chiaro perché, per il senso dell’ingiustizia provata sulla pelle, per elementare e sacrosanta volontà di riscatto. La retorica degli alzabandiera e la mitologia istituzionale offrono una versione postuma e lineare della storia.
Ma la linearità e l’agiografia non servono a capire le cose. Le frasi fatte e le formule ripetute dai palchi, come dai pulpiti,coprono la rabbia, lo sporco e la dinamite, consegnando al presente quello che chiede. Scavare nel cuore oscuro di vicende dimenticate o mai raccontate è un oltraggio al presente. Un atto spregiudicato e volontario. Le storie non sono che asce di guerra da disseppellire.
Tratto da: http://www.italianinsane.info/2013/asce-di-guerra/
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